Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Il Neoclassicismo, Dispense di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

L'arte neoclassica, un movimento artistico che si sviluppò tra la metà del XVIII secolo e il 1815. L'arte neoclassica si caratterizzò per la ricerca della bellezza ideale, la compostezza formale, la simmetria e l'equilibrio. il contesto socio-culturale, politico ed economico dell'epoca, nonché il ruolo dell'arte e la nascita dell'Estetica. Inoltre, viene presentato il pittore Jacques-Louis David, uno dei maggiori esponenti dell'arte neoclassica.

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 27/01/2024

chiara-campagna-18
chiara-campagna-18 🇮🇹

4

(1)

9 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Il Neoclassicismo e più Dispense in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! NEOCLASSICISMO - Convenzionalmente vengono riconosciute come arte neoclassica quelle espressioni artistiche realizzate tra la metà del XVIII secolo e il 1815, anno del Congresso di Vienna e dell’avvio della Restaurazione. - L’intero territorio europeo è teatro nel quale si manifestano pensieri di dissenso nei confronti dei temi, della ridondanza decorativa, degli eccessi barocchi; in Francia, Germania e Italia filosofi, scrittori, letterati delineano il profilo delle nuove manifestazioni artistiche che incarnano il nuovo pensiero europeo. - la denominazione fu coniata nel XIX secolo per indicare l’orientamento artistico manifestatosi in coincidenza con l’Illuminismo e al quale venne attribuita una valenza negativa: considerato inizialmente uno stile puramente imitativo, freddo, accademico, impersonale, anacronistico, venne rivalutato dalla critica novecentesca che gli riconobbe la capacità di cogliere la pura essenza della classicità, indagando le leggi di una bellezza intramontabile, tentando la sua trasposizione nell’epoca contemporanea. Contesto - Economico: l’emancipazione della classe borghese, progressivamente sempre più protagonista dell’economia dell’epoca per la rivoluzione industriale di cui è artefice porta alla scomparsa del sistema feudale in Francia gestito dall’aristocrazia e a un nuovo modello capitalistico in Inghilterra. - Politico: la fine della monarchia francese seguita alla Rivoluzione del 1789 e l’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte rappresentano la scena politica che fece da motore alle trasformazioni politiche dell’epoca portando allo sviluppo di sistemi di tipo parlamentare. - Socio-culturale: in una parola Illuminismo, o filosofia dei Lumi, un orientamento culturale fondato sulla fiducia nella scienza, nel sapere scientifico capace di spiegare il mondo e allontanare l’ignoranza causa dei mali della società. Venne riservata nuova attenzione all’individuo, con il suo sapere e il suo lavoro, unici strumenti di emancipazione e lotta contro autoritarismi, sottomissioni e pregiudizi secolari. - Filosofico: fecero seguito a filosofi come Voltaire e Rousseau, promotori dell’orientamento illuminista, vari teorizzatori del movimento neoclassico tra cui il tedesco Winckelmann, il boemo Mengs e l’italiano Milizia.  Johann Joachim Winckelmann, archeologo e storico dell’arte, Sovrintendente ai Monumenti Antichi a Roma, studiò i monumenti di Paestum e gli scavi di Ercolano e Pompei contribuendo a divulgarne le scoperte, scrisse “Considerazioni sull’imitazione delle opere greche in pittura e scultura”, “Pensieri sull’imitazione” fornendo un considerevole contributo alla formazione del gusto neoclassico. Il ruolo dell’arte: - Scientismo oltre i Barocco: in un’epoca in cui la ragione risolve misteri, la scienza spiega fenomeni, lo scientismo è ritenuto l’unica chiave di salvezza per risolvere i problemi del mondo, l’arte non può essere altro che una manifestazione di razionalità, guidata dalla ragione, antitetica agli eccessi barocchi e soprattutto Rococò.  - Lineamenti stilistici: compostezza formale, chiarezza strutturale, simmetria, equilibrio, sensibilità alle esigenze comuni e dunque adozione di un linguaggio da tutti riconoscibile e giudicabile oggettivamente bello sono le linee guida stilistiche di un’arte che cerca nella natura idealizzata (arte classica greca) il bello universale. - Natura: L’artista deve cercare forme ideali, purificate da mode o imperfezioni e siccome, scrive Mengs: ” con ideale intendo ciò che si vede solo con l’immaginazione e non con gli occhi, così un ideale si fonda sulla selezione delle cose più belle di natura, purificate da ogni imperfezione”. Dunque il bello neoclassico è strettamente connesso con la natura. E secondo Winckelmann l’arte classica si affermò proprio in Grecia in conseguenza della sua politica democratica e della felice condizione climatica offerta dalla natura che consentì il perfetto equilibrio tra società e ambiente. - Imitazione, non copia, degli antichi: tutto ciò, ritenuto non privo di difficoltà, è già stato avviato dalla classicità greca antica che può essere un valido aiuto al lavoro dell’artista neoclassico, e secondo Winckelmann. “l’unica via per diventare grandi è l’imitazione degli antichi”. L’arte classica viene riconosciuta come modello assoluto e astorico di bellezza ideale. - Bello coincide con Buono: gli artisti neoclassici non tesero dunque a copiare le opere antiche, ma a recuperarne innanzitutto lo spirito: le rappresentazioni neoclassiche dovevano emozionare lo spettatore toccando temi etico-politici contemporanei, ma caratterizzati da lineamenti antichi, ambientazioni classiche; così il Bello senza tempo venne portato a coincidere con il Buono contemporaneo, l’ideale estetico con quello etico e politico, la bellezza torna ad essere concepita come salvifica per il mondo (Neoplatonismo). - Nasce l’Estetica: non a caso nasce proprio in questo contesto l’Estetica, una branca della filosofia che si propone di stabilire cos’è il bello, attraverso un preciso metodo di indagine: l’Estetica, dal greco “sensazione”, è dunque la scienza della conoscenza dei sensi. - durante il governo napoleonico divenne il pittore ufficiale e si cimentò con il tema del grande quadro celebrativo, mirando ad immortalare nella storia Bonaparte, quasi sacralizzandone la figura. Non aderì alla Restaurazione Lineamenti Fin da giovane David mostrò una certa predisposizione al disegno. I suoi disegni si presentavano molto austeri e quasi poveri di mezzi. Le finalità che David si propose nel disegno erano la chiarezza del segno, la purezza dell'immagine e la sua semplificazione per mezzo del contorno netto, della linearità. - IL TEMA DELLA MORTE: incarna pienamente il concetto neoclassico della morte e dell’immortalità. Chiunque può essere immortale se sopravvive nel ricordo dei posteri e, anche se dovesse perdersi la memoria degli eventi storici a cui è legato, l’immagine fissata con i valori che hanno contraddistinto il soggetto farà in modo di non sottoporlo all’oblio. - RITRATTI EMINENTI: chiamato a ritrarre personalità eminenti dell’epoca o eventi significativi David, diversamente da Canova, non vuole riconoscere i soggetti nella storia antica, non attribuisce insegnamenti alla sua opera, ma celebra il soggetto, quasi sacralizzandolo, raffigurando fedelmente i personaggi, cercando effetti grandiosi e fastosità dell’evento. - ARTE COME PROBLEMA SOCIALE: la produzione pittorica di David tese unicamente alla celebrazione del potere, dei valori in cui credeva. Il giuramento degli Orazi Il Giuramento degli Orazi, firmato e datato 1784 e risalente, perciò, al secondo soggiorno romano dell'artista, fu realizzato su commissione del re di Francia e l'anno seguente venne presentato al Salon", l'esposizione di opere di artisti contemporanei che si teneva periodicamente a Parigi a datare proprio dal XVIII secolo. IL SOGGETTO Il soggetto è tratto dalla storia della Roma monarchica quando, durante il regno di Tullo Ostilio, i tre fratelli Orazi, romani, affrontarono i tre fratelli Curiazi, albani, per risolvere in duello una contesa sorta fra Roma e la città rivale di Albalonga. I tre Curiazi morirono mentre uno solo degli Orazi si salvò, decretando in tal modo la vittoria della propria patria.  Il soggetto sta dunque a rappresentare le virtù civiche romane: i tre giovani, infatti, giurano di vincere o morire per Roma. L'adesione di David a tale ideale è certa, come sicura è la volontà di proporlo a chi guarda perché l'esempio spinga all'emulazione. DESCRIZIONE  La scena, non priva di una certa teatralità, si svolge nell'atrio di una casa romana inondata dalla luce solare.  I personaggi sono distinti in due gruppi incorniciati dalle arcate estreme mentre il vecchio padre si erge nel mezzo, isolato, conscio della propria centralità nella storia e consapevole di mettere a repentaglio la vita dei figli chiedendo loro il giuramento. Il rosso del mantello, che richiama su di lui la nostra attenzione, lo individua come personaggio chiave della rappresentazione, mentre leva in alto le spade lucenti che, successivamente, consegnerà ai figli. E proprio su quella mano tenuta stretta che sta il punto di fuga, lì i raggi prospettici conducono gli occhi dell'osservatore. D'altra parte è in direzione del padre e verso le spade che si protendono le braccia dei tre fratelli, tenute alte nel giuramento solenne.  Un giuramento che unisce nell'eroismo i tre giovani, allacciati in un abbraccio che indica grande forza morale e unanimità di intenti. A destra le donne triste e mute sono abbandonate nel dolore e nella rassegnazione. In posizione più arretrata la madre degli Orazi copre con il suo velo scuro, presago di lutto, i suoi due figli più piccoli, mentre la figlia Camilla affranta e con le mani in grembo, senza più lacrime, si volge verso la cognata Sabina (moglie del maggiore dei fratelli). Questa, piegata verso di lei, le tiene sulla spalla una mano su cui poggia il capo chino.  In conformità all'estetica neoclassica, David non mostra il momento cruento del combattimento, ma sceglie di rappresentare quello supremo del giuramento, che precede l'azione, e congela nei gesti tutti i personaggi che in tal modo illustrano l'amor di patria. SIGNIFICATO il giuramento degli arazzi diventa il manifesto del neoclassicismo: viene realizzata la perfetta sintesi tra forma e contenuto testimoniata dalla corrispondenza tra la purezza della pittura e il delinearsi di un maggiore interesse verso i temi istruttivi.  L’opera rientra negli exempla virtutis ovvero quell’insieme di opere che rappresentano soggetti tratti dalla storia antica e assunti a modello etico per l’attualità, esaltando il patriottismo e le virtù civili.  L’arte di ispirazione classica è ritenuta infatti un linguaggio capace di parlare senza mediazioni all’anima del cittadino di qualunque estrazione sociale. Il soggetto dell’opera mette in scena il drammatico contrasto tra affetti familiari e amore di patria con la vittoria del secondo sui primi. La composizione rispecchia la duplice intonazione dei sentimenti ed esemplifica la coincidenza di forma e contenuto.  I littori riportano a Bruto i corpi dei suoi figli L’opera rappresenta Bruto, che impassibile condanna i figli cospiratori alla morte. Ce la contrapposizione dell'imperturbabilità dell'animo del console e la disperazione della madre e delle sorelle dei giustiziati. C'è una contrapposizione tra il mondo della virtù pubblica e la sfera dell'affetto privato. Bruto, in ombra, sembra estraniarsi dalla scena che si svolge alle sue spalle: volge lo sguardo verso lo spettatore come a impartirgli la dura lezione morale. A destra, in piena luce, il gruppo delle donne rappresenta la sfera affettiva familiare. David e la rivoluzione francese I dipinti anteriori al 1789 manifestano una radicalità di sentimenti e una tensione etica che troveranno sbocco soltanto nella rivoluzione. La morte di Marat Il dipinto La morte di Marat è una delle testimonianze dell'attività artistica di David nel periodo cosiddetto terrore. Jean Paul Marat, giacobino, immerso nella vasca da bagno, regge con la mano sinistra la lettera della giacobina Charlotte Corday, sua assassina, e con la destra la penna con cui ha appena finito di scrivere. Gli elementi che David sceglie di rappresentare trasformano un fatto di cronaca in una scena di martirio. Il dipinto sembra citare tre capolavori precedenti: la pietà di Michelangelo, la deposizione di Raffaello e la deposizione della croce di Caravaggio; il realismo di quest'ultima deve aver influenzato il pittore francese, la notiamo dai crudi contrasti luminosi e dallo sfondo scuro da cui emerge la figura. Quest'opera diviene esempio di virtù per il popolo francese, simbolo di una libertà conquistata al prezzo della morte. ANTONIO CANOVA Antonio Canova visse tra il 1757 e il 1822: cresce in un ambiente ancora pienamente Rococò, ma si dedica allo studio della cultura classica. Canova spicca soprattutto per la sua capacità nel lavorare il marmo, facendolo sembrare vera e propria carne, quasi come se la statua possa animarsi. L’imitazione dei modelli antichi, soprattutto di quello greco, si può ritrovare già dalle sue prime opere, anche se appaiono simili a quelle barocche.  Lineamenti - IL TEMA DELLA MORTE: incarna pienamente il concetto neoclassico della morte: sempre vicina, presente durante la vita di un uomo, altro non è che un momento di passaggio a un’altra vita. Ma non è un’ambizione di salvezza legata alla fede, alla religione, è invece un concetto laico strettamente connesso all’immortalità, al ricordo eterno del soggetto defunto, lontano dalle connotazioni spettrali, macabre barocche. Mancano i simboli cristiani come la croce. Canova riconobbe alle tombe e al loro culto un ruolo prima di tutto umano, morale, civile e patriottico, contribuendo all’immortalità umana attuabile nel ricordo dei vivi. - IL TEMA DEL NUDO: è il solo modo per depurare la figura dagli aspetti materici, per sublimare il corpo oltre la materia. Un nudo naturale, non naturalistico, cioè lontano da ogni accezione reale, ripulito da imperfezioni, deformità e dall’erotismo barocco. Forme morbide, rilassate, prive di tensioni muscolari, delicatissime e impeccabili, incarnazione della perfetta armonia. caratterizzata da un fronte esastilo dorico, austero e solenne, sormontato da una quadriga bronzea e fa da ingresso al lunghissimo viale sul quale si affacciano gli edifici più importanti della città. Russia e Stati Uniti sono caratterizzati da un clima cosmopolita, ma da una profonda arretratezza culturale infatti formano i propri professionisti nei luoghi più all’avanguardia (Francia, Italia, Inghilterra) o invitano a lavorare architetti già noti. L’influenza italiana dà vita alla corrente neopalladiana e la mancanza di un diretto contatto con le opere dell’antichità viene compensata dalla riproposizione di forme e moduli desunti da disegni di Palladio (architettato del 1500), che coniugano senso il dell’antico, con la semplicità e la razionalità tipiche del mondo illuminista. Il Neopalladianesimo Americano L’architettura americana ha carattere britannico e anticoloniale infatti si era conclusa da poco la guerra di indipendenza (1776-1783). Uno dei principali interpreti del neoclassicismo fu Thomas Jefferson (che oltre ad architetto fu anche il terzo presidente degli USA) e che conciliò neopalladianesimo, classicità e neoclassicismo francese. La sua architettura è un’espressione degli ideali della nascente democrazia e con lui il neoclassicismo diventa un linguaggio istituzionale idoneo e necessario a unificare i diversi popoli di cui è composta l’America, assumendo anche un compito educativo. Nella vasta proprietà terriera in Virginia, ereditata dal padre, progetta villa “Monticello”, capolavoro della sua produzione architettonica e prototipo della villa americana, chiaramente ispirata ai modelli italiani (egli riprese i modelli delle vile romane). Gli stessi ideali presenti nei edifici di Jefferson ispirano i piani urbanistici delle nuove città nordamericane. A Washington per esempio uno degli edifici più significativi è il Campidoglio, che, sul modello del Pantheon, è sormontato da un’enorme cupola centrale preceduta da un porticato dal quale si snodano due ali laterali dove trovano sede i rami del Congresso degli USA. Il teatro alla Scala La tipologia del teatro all’italiana nasce nel ‘600, ma è solo con la costruzione del Teatro alla Scala di Milano, compiuta da Giuseppe Piermarini tra il 1776 e il 1788, che vengono fissati i tratti tipici di questo tipo di teatro. Esso diviene un prototipo a livello europeo per la sua sobria eleganza e per la funzionalità degli ambienti, espressione del razionalismo illuminista tipico dell’epoca. È formato da tre corpi principali in sequenza assiale: - l’avancorpo (dove si concentrano gli ambienti di uso comune (servizi, ristorante, negozi e uffici) - la sala degli spettacoli (a ferro di cavallo, dall’acustica magistrale e circondata da ordini di palchi sovrapposti, camerini e salette private). - la torre scenica (con un palcoscenico a tre navate per distinguere l’area dello spettacolo dalle quinte). La facciata scandisce i tre piani in pieno stile neoclassico con volumi rigorosamente simmetrici. Il piano terra è porticato, per accogliere le carrozze senza intralciare il traffico cittadino, il livello successivo è chiaroscurato da semicolonne e lesene che racchiudono ampie finestre timpanate. Sopra di esse è presente un’alta trabeazione dalla quale si eleva un basso attico e un grande timpano triangolare al centro.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved