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L'arte nella Venezia del '400, Appunti di Storia dell'Arte Moderna

L'arte di Bellini, da Messina, Carpaccio.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 09/03/2019

chiara-migliorini
chiara-migliorini 🇮🇹

4.5

(53)

55 documenti

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Scarica L'arte nella Venezia del '400 e più Appunti in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! VENEZIA NEL ‘400 Giovanni Bellini, Antonello da Messina, Vittore Carpaccio Venezia è una città che per vocazione è stata legata all’Oriente. In questa storia di legami però Venezia, nel 1453, deve fare i conti con la caduta di Costantinopoli che cade in mano agli infedeli. I commerci subiscono un brusco arresto. Limitata la via verso est, Venezia è costretta a volgere lo sguardo ad ovest: verso l’entroterra. Il baricentro delle rotte commerciali muta. Questo momento di passaggio è segnato da un dipinto del 1450 che mostra una pittura veneziana in bilico tra la tradizione pittorica e uno sbilancio verso il gusto dell’ovest. Trittico della Scuola Grande della Carità • Tradizione pittorica: grande quantità di oro, scala gerarchica delle figure, trono e coronamento del recinto marmoreo assomigliano ancora ad uno scrigno di oreficeria tardogotica con guglie e trafori • Gusto nuovo ed aggiornato del centro Italia: tre pannelli però uniti in una scena unica come fece Mantegna nel Trittico di San Zeno. I personaggi occupano uno spazio. • I veneziani, finita la Cappella Ovetari, tornano e portano novità. L’interprete più sensibile dei rapporti di Venezia con Mantegna-Squarcione è Giovanni Bellini. GIOVANNI BELLINI Il suo punto di riferimento è Andrea Mantegna, i due sono legati da un rapporto familiare e artistico. Secondo Bellini Mantegna è il rinnovatore della pittura, è il più innovativo e moderno. Per Bellini sono essenziali due elementi che lo contraddistinguono: 1. LUCE: la sua vocazione è innata, pone attenzione alla qualità della luce e ai suoi effetti 2. PAESAGGIO: di fondamentale importanza Confronto de “Orazione nell’orto”: sx di Mantegna – dx di Bellini. Similitudini: composizione dello spazio. • MANTEGNA: elementi del paesaggio sono più vicini/concentrati – luce fredda e tersa. Il paesaggio è deserto, ha una sensibilità diversa. • BELLINI: gli elementi del paesaggio sono più allontanati tra loro – luce più calda e dorata dell’alba che riscalda. Si sta muovendo verso un rapporto più emotivo tra personaggi e paesaggio. Pietà • Capolavoro della giovinezza di Bellini • Cristo deposto dalla croce, sta per essere posto nel sepolcro • Bellini parte da uno dei bassorilievi bronzei dell’altare del Santo a Padova di Donatello, lo usa come modello ma lo “supera” • Immagine simbolica: Cristo sembra reggersi da solo, due angeli dolenti piangono ai lati Bellini trasforma questo episodio sostituendo gli angeli con la Madre e l’apostolo Giovanni, rende la scena più umana da punto di vista compositivo ma soprattutto dal punto di vista emotivo. • Il corpo qui è sorretto fisicamente dalla madre e dall’apostolo prediletto. In questo atto pietoso le mani dei personaggi si intrecciano. • Il volto della madre è appoggiato come a cogliere l’ultimo respiro del figlio. • Cristo: figura monumentale che domina, il corpo ha un suo peso (vedi mano rilasciata sul piano). • Nonostante la scena di pietà il carattere rinascimentale dell’eroe penetra: Cristo è anche eroe che trionfa sulla morte e sul peccato. • La luce amalgama le figure e le fonde tra di loro e con il paesaggio Bellini colloca tutti i suoi episodi in un paesaggio conosciuto e non in paesaggi primitivi come Mantegna. La natura è contemporanea, il paesaggio è abitato, si vedono costruzioni. Esempio Crocifissione: gli edifici sono presi dal vero e riproducono un paese del Quattrocento, è ad esempio riconoscibile il Duomo di Vicenza. Esempio Madonna con Bimbo: il paesaggio è una tipica campagna veneta, vi è un frate, dei buoi al pascolo. Bellini applica questo suo linguaggio anche ad opere più monumentali e solenni: Pala di Pesaro Pala di Pesaro Due parti: una centrale e una minore posta al di sopra SCENA PRINCIPALE, Incoronazione della Vergine • Si suggerisce all’autore di realizzare una scena con un clima di festa • Bellini trasmette la sua sensibilità diversa: scena è difatti ambientata sulla Terra • Lo spazio non è aperto ed indefinito ma crea una struttura prospettica rigorosa e prospettica, ha fatto propria la prospettiva brunelleschiana come fecero Donatello e Mantegna • Personaggi: solidi, volumetrici, in rapporto proporzionale l’uno con l’altro • Bellini qui ricorre ad una trovata significativa: non dipinge dietro alla Vergine uno schienale pieno e di marmo ma lo TRAFORA creando una cornice che inquadra i due protagonisti principali come se fosse un cannocchiale prospettico incoronazione della Vergine La cornice inquadra inoltre anche il paesaggio. È un diaframma che UNISCE e non che DIVIDE. SCENA MINORE, Cristo deposto dalla croce • Ci viene anche qui presentata una porzione della tomba, suggerisce che sta per essere deposto • Attorno a lui i personaggi più cari a Cristo: incastrati tra loro, infondono vicinanza ed affetto. Sono i gesti che parlano, sono muti ma eloquenti. La Maddalena accarezza ad esempio la mano, ha un’espressione che indica il trasporto emotivo. • Quarto personaggio (Mesto?): sembra distaccato ma partecipa anche lui all’intreccio • La partecipazione che lega i personaggi è tipica delle scene di Bellini Siamo temporalmente contemporanei a Piero della Francesca che stava al momento a Montefeltro. A Venezia arriva un pittore che si trova in sintonia perfetta con Bellini: Antonello da Messina. Messina a metà del ‘400 vive una situazione politica particolare: il regno di Sicilia e Napoli sono uniti ad altri regni mediterranei. Arrivano nel Sud della penisola merci dai Paesi Bassi, oltre che alle merci arrivano anche dipinti fiamminghi. Conosciuta l’arte nordica-fiamminga Antonello arriva a Venezia, durante questo viaggio si carica di una non indifferente cultura artistica. ANTONELLO DA MESSINA La sintesi tra Bellini e Da Messina è interessante: sintesi geometrica e chiarezza compositiva Vedi come esempi: • mano benedicente del Cristo resa in prospettiva perfetta e che misura lo spazio tra il dipinto e l’osservatore, il bigliettino che contiene la firma di Antonello è come un prisma aperto; • Vergine leggermente girata verso di noi va come a creare un cilindro, il tavolo è di spigolo come il leggio stesso. San Girolamo nello studio • Il Santo è uno studioso erudito e colto, per questo è raffigurato nello studio che lavora sui testi • Sintesi suprema fra le due componenti della cultura figurati di Antonello: CULTURA FIAMMINGA: resa dei dettagli più minuti (libri sugli scaffali, ciabatte ai piedi della scala, finestre con uccelli appollaiati sul davanzale, il paesaggio oltre la stanza di fondo); CONOSCENZA DELLA PROSPETTIVA: permette a Da Messina di organizzare un ambiente decisamente complesso Questo quadro è la sintesi che porta con sé quando arriva a Venezia e che confronterà con Bellini. I due artisti sono in linea per quanto riguarda l’idea pittorica.
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