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L'ASCESA DELLA BORGHESIA, GLI INIZI E I PRESUPPOSTI DELLA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E IL SOCIALISMO, Dispense di Storia

L'ascesa e l'imporsi della borghesia e le sue caratteristiche, lo spostamento nelle città, il Darwinismo sociale, la questione sociale, socialisti utopisti vs scientifici, La prima internazionale.

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 26/06/2021

cleliacitelli
cleliacitelli 🇮🇹

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Scarica L'ASCESA DELLA BORGHESIA, GLI INIZI E I PRESUPPOSTI DELLA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E IL SOCIALISMO e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! L’ASCESA DELLA BORGHESIA, GLI INIZI DELLA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE E IL SOCIALISMO Dalla metà del 1800 iniziò l’ETA’ DEL CAPITALISMO, in cui si affermò l’idea per cui lo sviluppo economico derivasse dalla concorrenza fra imprese private. Protagonista indiscussa di quest’età fu la BORGHESIA che abbandonò l’alleanza antiaristocratica che l’aveva legata ai ceti più poveri e SI MISE ALLA GUIDA DELLA SOCIETA’. DUNQUE la storica separazione tra borghesia e aristocrazia si trasformò in una sorta di unità INFATTI l’aristocrazia doveva legarsi alla borghesia per continuare a ricoprire posizioni di vantaggio, non poteva più vivere di rendita MA cominciare a fare proprio un nuovo modo di pensare tipico della borghesia e doveva, infine, adattarsi alle nuove condizioni. La vecchia lotta fra nobiltà e borghesia, quindi, fu vinta dalla borghesia MA ora inizia una nuova lotta, quella fra la borghesia e il sempre più crescente proletariato. Alcune caratteristiche della mentalità borghese: -ADESIONE A UN CONSERVATORISMO SENZA ECCESSI: l’aristocrazia era estremamente conservatoria MENTRE la borghesia è stata, fino a questo momento, riformista MA adesso che ha assunto una posizione di vantaggio, vuole mantenere tale posizione (potere economico, rappresentanza politica, …) che comincia a essere messa in discussione dal proletariato MA TALE CONSERVATORISMO NON E’ ESTREMO COME QUELLO DELLA VECCHIA ARISTOCRAZIA (è moderato); -AGIATEZZA CONFORTEVOLE MA SOBRIA: l’aristocrazia mostrava la propria forza economica MENTRE la borghesia, pur contenta e fiduciosa per quanto riguarda le proprie risorse, non sente il bisogno di mostrare la propria forza; -NUCLEO FAMILIARE COME CARDINE DELLA STRUTTURA SOCIALE: secondo la borghesia la famiglia rappresenta IN PICCOLO la società: essa si fonda su regole, su ruoli. Il luogo simbolo della borghesia fu sicuramente la CITTA’: DUNQUE IL BARICENTRO ECONOMICO SI SPOSTO’ DEFINITIVAMENTE DALLE CAMPAGNE ALLE CITTA’, in cui si concentravano le attività, le fabbriche, i commerci. SI PARLA DI URBANIZZAZIONE: a Parigi, per esempio, si lavorò a un ripensamento complessivo della città e della sua struttura. Furono per esempio creati i grandi boulevards (Viali) per abbellire e per permettere il passaggio MA anche per controllare meglio il territorio (per esempio in caso di rivolte sarebbe stato più semplice creare delle barricate). In generale furono creati i quartieri: la divisione in quartieri era simbolo della sempre più profonda ed evidente stratificazione sociale. I quartieri popolari erano abitati dal proletariato e le abitazioni erano fatiscenti: no a norma, no servizi, no igiene, …. . Una città raggiungeva il culmine del successo quanto era ritenuta in grado di ospitare e organizzare la GRANDE ESPOSIZIONE, ovvero una fiera di prodotti dell’industria e dell’innovazione. Era l’occasione in cui la borghesia dimostrava le sue capacità. Nel 1851 a Londra fu organizzata la prima Esposizione Universale . UN’IMPORTANTE RIVOLUZIONE AVVENNE NELL’AMBITO DEI TRASPORTI, grazie per esempio all’utilizzo del motore a scoppio. Le sempre più vaste reti ferroviarie permettevano lo spostamento di persone MA soprattutto di merci: DI CONSEGUENZA IL COMMERCIO RISULTAVA ESSERE MOLTO PIU’ RAPIDO DI PRIMA. La rivoluzione riguardò anche il campo della navigazione con la NAVIGAZIONE A MOTORE e con la costruzione o modernizzazione di porti e la realizzazione di opere come il CANALE DI SUEZ nel 1869 che permise di collegare il Mar Mediterraneo all’Oceano Indiano e, quindi, l’Europa all’Asia. Questo processo di industrializzazione e di ascesa della borghesia si verificò in diversi paesi dell’Europa. TUTTAVIA le nazioni non disponevano di infinite risorse necessarie per il processo di industrializzazione DUNQUE cominciò a diffondersi una logica IMPERIALISTA: ogni nazione mirava a conquistare territori utili sia per il reperimento di materie prime sia per ampliare i commerci QUINDI si accentuò la competizione fra le potenze. SEMPRE PIU’ CRESCENTE ERA INFATTI IL NAZIONALISMO: ogni nazione sentiva di avere la missione di dominare le altre, di rafforzarsi anche a scapito delle altre. (nazionalismo: ideologia ispirata all’esaltazione del concetto di nazione MA ANCHE politica economica mirata a rendere completamente autosufficiente la nazione mediante il potenziamento di risorse interne e l’adozione di misure protezionistiche da parte dello Stato, anche a scapito delle altre nazioni). (Imperialismo: politica rivolta al conseguimento di un egemonico predominio politico ed economico sulle nazioni meno sviluppate.) In questo quadro vanno inserite le scoperte di DARWIN che illustrò la teoria dell’evoluzione. Secondo il Darwinismo le specie si trasformano nel tempo e l’evoluzione è data dalla LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA. Alcuni intellettuali interpretarono male e forzarono le idee di Darwin, facendo emergere le CONCEZIONI RAZZISTE. Si parlò infatti di “darwinismo sociale” e di una popolazione mondiale divisa in razze. Furono gli intellettuali europei a servirsi di queste errate teorie per far risultate legittima la superiorità della razza bianca sulle altre. CHIARAMENTE LA GENETICA NON DIMOSTRO’ QUESTO. Per esempio DE GOBINEAU sosteneva l’esistenza di tre razze: bianca, gialla nera e tra queste era la prima a prevalere sulle altre. Oltre a vivere in condizioni drammatiche, il proletariato era costretto a lavorare in condizioni disumane. Si parlò allora di “QUESTIONE SOCIALE”: gli operai erano trattati come merci ed era necessario che capissero di essere sfruttati, di produrre ricchezze che, però, arrivavano solamente ad altri DUNQUE ERA NECESSARIA UNA COSCIENZA DI CLASSE, una consapevolezza e una rivoluzione, un cambiamento radicale della società. Fu il socialismo a sostenere queste idee che ottennero sempre più successo all’interno dei quartieri operai. Laddove si sviluppò una società capitalista, quindi laddove ci fu uno sviluppo industriale (e quindi del proletariato) si svilupparono i PARTITI SOCIALISTI. Già in passato i cosiddetti “socialisti utopisti” avevano tentato di risolvere questa drammatica situazione, puntando a una società egualitaria MA in questi anni si sviluppò, invece, il cosiddetto “socialismo scientifico” (esponenti Marx ed Engels) che era invece
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