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L'EMPIRISMO DI JOHN LOCKE E DAVID HUME - Filosofia, Dispense di Filosofia

La figura di John Locke, considerato il precursore dell'empirismo, del liberalismo e della tolleranza politica e religiosa. Si approfondisce la gnoseologia dell'empirismo, che si basa sull'esperienza e i risultati della conoscenza sensibile alla ragione, come origine dei processi conoscitivi e come strumento di certificazione della veridicità delle tesi dell'intelletto. Si analizzano le idee complesse di Locke e la sua distinzione tra conoscenza intuitiva e dimostrativa. Si esplorano le sue teorie sull'esistenza di sé, di Dio e delle cose esterne.

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 08/06/2022

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4.7

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Scarica L'EMPIRISMO DI JOHN LOCKE E DAVID HUME - Filosofia e più Dispense in PDF di Filosofia solo su Docsity! ➢ JOHN LOCKE: John Locke è considerato il precursore dell'empirismo, del liberalismo e della tolleranza politica e religiosa. • GNOSEOLOGIA: L'empirismo è una corrente filosofica che nasce in Inghilterra tra il XVII-XVIII secolo. Esso si basa sull'antiinnatismo del sapere, cioè antepone l'esperienza e i risultati della conoscenza sensibile alla ragione, come origine dei processi conoscitivi e come strumento di certificazione della veridicità delle tesi dell'intelletto. La ragione è dunque in secondo piano rispetto all'esperienza e, a differenza dei razionalisti (per cui essa possiede un potere spropositato e prescinto dalla conoscenza sensibile), essa non è uguale per tutti gli uomini, non è infallibile e soprattutto non ricava da sé le idee ma esse discendono dalle percezioni che dipendono dalle limitanti capacità conoscitive dell'uomo. Per quest'ultimo principio la gnoseologia di Locke è definita anti-metafisica, ossia si basa sulla constatazione che, oltre l'esperienza, la ragione non ha potere di dedurre ciò che non è visibile o intendibile. Dall'esperienza si ricavano passivamente le idee semplici; queste ultime vengono riorganizzate attivamente dall'intelletto in idee complesse, elaborando concetti e ragionamenti che, tuttavia, sono "controllati" dall'esperienza per evitare la presenza di costruzioni mentali immaginarie. Le idee complesse sono suddivise da Locke in: -idee di sostanza, idee di ciò che è percepito come sussistente per sé*; -idee di modo, idee di ciò che non è percepito come sussistente di per sé, ma come una manifestazione accidentale della sostanza; -idee di relazione, idee che nascono dalle relazioni che si instaurano tra due idee messe a confronto. La conoscenza nasce dunque dall'accordo o disaccordo delle idee con le percezioni e tale conoscenza è vera solo quando vi è tra esse una corrispondenza. Locke distingue: -la conoscenza intuitiva, che si ha quando tale accordo è colto immediatamente; -la conoscenza dimostrativa, che si ha quando l'accordo deriva da prove e dimostrazioni, per cui perviene la possibilità di errore. Locke, per il secondo tipo di conoscenza, ci dona la certezza dell'esistenza di sé, di Dio e delle cose esterne: - l'esistenza dell'io avviene per un'auto-intuizione immediata, cioè l'uomo intuisce della propria esistenza per la sua capacità percipiente (identità personale che dipende dall'io percipiente, non io pensante); -l'esistenza di Dio avviene per la cosiddetta prova ontologica aristotelica, ossia non potendo regredire all'infinito nella catena causa-effetto delle cose, egli va ad individuare la causa origine di ogni cosa in un ente eterno, onnipotente e onnisciente; -l'esistenza delle cose esterne avviene attraverso il concetto di sensazione attuale: le percezioni ci garantiscono di per certo dell'esistenza di qualcosa in quel esatto momento in cui la percepiamo e, seppur non sia una tipo di conoscenza assoluta, è sufficiente per gli scopi umani. Il discorso cambia quando si tratta della conoscenza di cose esterne non presenti nei nostri sensi, la quale dipenderà piuttosto dalla conformità con percezioni passate, altrui o per analogie. *LA SOSTANZA PER LOCKE: L'idea di sostanza nasce dall'aggregazione di un certo numero di idee semplici, che si presentano alla mente costantemente unite fra di loro, tali da abituare la mente a considerare dell'esistenza di un substrato che sostiene questo aggregato. La sostanza per Locke è, dunque, l'insieme delle caratteristiche che lo compongono.
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