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L'Italia e la Prima Guerra Mondiale: Motivi e Consekvenze, Appunti di Storia

Storia d'ItaliaStoria politicaStoria contemporaneaStoria della prima guerra mondialeStoria militare

La decisione dell'italia di entrare in guerra nel 1915, un anno dopo la maggior parte delle nazioni europee. Esploriamo i motivi dietro questa scelta, come la giovane età dello stato e lo sviluppo industriale insufficiente, e i fattori che influenzarono la politica italiana, come la divisione tra interventisti e neutralisti. Vediamo anche come la guerra si svolse sul fronte italiano, le battaglie e le tecniche militari utilizzate, e come la situazione si evolse con l'ingresso degli stati uniti e la rivoluzione russa.

Cosa imparerai

  • Perché l'Italia entrò in guerra nella Prima Guerra Mondiale un anno dopo la maggior parte delle nazioni?
  • Che fattori influenzarono la politica italiana riguardo all'ingresso in guerra?
  • Come si combatté la guerra sul fronte italiano e quali furono le conseguenze per la popolazione?
  • Perché l'Italia entrò in guerra nel 1915 anziché nel 1914?
  • Che fazioni politiche si schierarono a favore e contro l'intervento italiano in guerra?
  • Come si svolse la guerra sul fronte italiano e quali battaglie furono importanti?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 03/12/2021

anna.222.
anna.222. 🇮🇹

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Scarica L'Italia e la Prima Guerra Mondiale: Motivi e Consekvenze e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! L'entrata in guerra dell'Italia martedì 26 ottobre 2021 15:35 L'Italia entra in guerra un anno più tardi rispetto a tutti gli altri per molteplici ragioni, prima fra tutte il fatto che sia uno stato giovane e seconda che l'apparato industriale era sotto sviluppato per sostenere i costi della guerra. Il sogno dell'Italia era quello di annettere il trentino ma per farlo avrebbe dovuto andare contro al suo alleato: l'Austria. Il ritardo nell'entrata in guerra dell'Italia era dovuta anche al fatto che la triplice alleanza sia un patto difensivo e dunque non risulta più valido in quanto l'Austria è stata la 1a a dichiarare guerra. La politica italiana si divide. Da una parte gli INTERVENTISTI composti da nazionalisti che volevano ottenere il trentino, i democratici che ritenevano che l'Italia dovesse entrare in guerra contro Germania e Austria in quanto erano potenze retrograde volendosi schierare dalla parte dei più liberali Francia e Inghilterra. C'erano inoltre i futuristi, artisti italiani a favore della guerra in quanto essa era considerata da loro la "sola igiene del mondo", ma inoltre anche D'Annunzio e Mussolini. All'inizio quest'ultimo era un socialista e un pacifista ma due mesi dopo si schiera a favore dell'intervento portando ad una sua espulsione dal partito socialista e portando alla nascita del giornale "Il popolo d'Italia". Non sono chiare le origini di questo cambiamento ma probabilmente spinto dalle sue idee rivoluzionarie si sarà convinto che l'unico metodo per realizzarle era una guerra. Dall'altra parte i rappresentanti dei Neutralisti erano sicuramente Giolitti che promette all' Austria di rimanere neutrale in cambio dei territori mancanti ma l'Austria rifiuta. Anche i cattolici, la chiesa e il papa Benedetto 16 cercano in tutti i modi di dissuadere lo stato dal combattere in particolare contro i cattolici austriaci. Il partito socialista italiano si schiera totalmente contro la guerra, ma in alcuni stati seguivano i voleri dello stato. Il re voleva entrare in guerra come anche tutti i capi di governo, .... , anche gli industriali ( possibilità di profitto) Ma la maggior parte del parlamento era contro. Alla fine sarà il re e il governo a prendere la decisione ad entrare in gurra senza interpellare il parlamento. A Londra il 26 aprile 1915 firmeranno il patto di londra, un patto che porterà l'Italia a scendere in campo con la triplice intesa entro un mese. In caso di vittoria avrebbe ottenuto trentino, Friuli, Dalmazia e Istria ed alcune basi militari in Albania. Quando Salandra porta questa proposta al parlamento ma vedendola negata egli propone al re le sue dimissione che il re rifiuterà. Il re dunque si dimostra a favore dell'entrata in guerra e scoperto il patto il parlamento approva l'entrata in guerra. Il 24 maggio 1915 inizia definitivamente la guerra anche per l'Italia. Per convincere la gente del popolo ad entrare in guerra vennero organizzate numerose giornate di propaganda molte delle quali organizzate da d'Annunzio. Nasce il fronte meridionale Un fronte difficile per gli italiani sicuramente per il clima gelido delle montagne invernali (=guerra bianca). È inoltre un fronte in salita e dunque difficile da Gli austriaci quindi organizzano la spedizione punitiva scendendo dalla valle dell'Adige sconfiggendo inizialmente lo stato italiano nelle zone del Garda e dell'Asiago. La guerra combattuta è una guerra di trincea e il generale era Cadorna. Le sue tecniche non risultavano funzionali in quanto portavano i soldati allo sfinimento e alla morte portando alcuni soldati a praticare autolesionismo pur di fuggire dalle prime linee (chi veniva scoperto però veniva condannato a morte). Applicava una disciplina molto rigida ed utilizzava la decimazione per incutere terrore e paura fra tutti i soldati e per evitare il fenomeno della diserzione. Per la mancanza di uomini vennero perfino utilizzati i famosi ragazzi del 99 appena maggiorenni. Cadorna porta i propri uomini a combattere le 11 battaglie dell'Isonzo per conquistare la città di Gorizia. Il Fronte italiano AUSTRIA
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