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L'epoca vittoriana e la letteratura vittoriana, Appunti di Letteratura Inglese

quadro generale sull'età vittoriana e sulla sua letteratura

Tipologia: Appunti

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Caricato il 04/09/2020

Margherita.97
Margherita.97 🇮🇹

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Scarica L'epoca vittoriana e la letteratura vittoriana e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! L’EPOCA VITTORIANA Per epoca vittoriana (o età vittoriana) si intende comunemente in periodo della storia inglese compreso nel lungo regno della Regina Vittoria, cioè dal 1837 al 1901. Tale periodo coincide in parte con lo sviluppo della rivoluzione industriale in Inghilterra. L’ASCESA DELLA REGINA VITTORIA La regina Vittoria salì al trono a soli 18 anni, nel 1837. Nei primi anni del suo regno il suo mentore fu William Lamb Melbourne, il primo ministro whig, e anche le amicizie personali della sovrana erano nel partito liberale. Nel 1840 Vittoria sposò Alberto, principe di Sassonia-Coburgo-Gotha, suo cugino. Anche se il matrimonio ebbe motivazioni politiche, fu un'unione felice, da cui nacquero nove figli: la primogenita fu Vittoria Adelaide Maria Luisa, più tardi imperatrice di Germania, mentre il primo maschio fu Alberto Edoardo, che salì al trono con il nome di Edoardo VII. Le posizioni conservatrici del principe Alberto influenzarono le idee politiche della regina; dopo il 1841, quando il governo Melbourne cadde, Vittoria divenne una sostenitrice ed alleata del partito conservatore. Negli ultimi vent'anni di regno, la popolarità di Vittoria presso tutte le classi sociali raggiunse i massimi livelli. Considerata un esempio di onestà, moralità, patriottismo e dedizione alla famiglia, Vittoria fu il simbolo vivente della solidità dell'impero britannico. Il suo regno, durato sessantatré anni, fu il più lungo nella storia dell'Inghilterra: durante quel periodo l'Inghilterra conobbe un periodo di prosperità senza precedenti, di cui trasse beneficio la classe media. Morì nel 1901. DA PEEL A PALMERSTON La situazione economica che Vittoria eredita alla sua ascesa non è semplice e negli ultimi anni i liberali non erano stati capaci di rimediare ai problemi economici nati da un deficit crescente, dal ristagno dei traffici, e da alcune pesanti carestie: se si considera il forte incremento demografico, si comprende che la situazione in Inghilterra era molto grave. Dopo i primi dissensi, la regina ammirò e sostenne fermamente la politica liberista di Sir Robert Peel. In politica economica, egli cercò di aumentare i traffici commerciali abolendo definitivamente i dazi interni, e recuperando le mancate entrate introducendo un’imposta sul reddito, che era già stata applicata in tempo di guerra. Molto lunga e complessa fu la questione delle Leggi del grano: introdotte nel 1815, grazie all’influenza dei proprietari terrieri, erano sostenute dai protezionisti che capeggiavano Peel, ma fortemente osteggiate dalla Lega contro le Leggi del Grano, che esprimeva le esigenze della maggior parte degli inglesi. Lo stesso primo ministro si convinse della necessità del liberismo nel commercio dei cereali, anche per l'incombente carestia in Irlanda, che non poteva essere colmata dal raccolto inglese. Tuttavia, sicuro dell’appoggio del popolo, dimenticò su quale classe sociale si basasse il suo potere. Nel giugno 1846 abolì di fatto questa legge, ma ciò spezzò il partito conservatore, i cui membri trovarono nei discorsi di un giovane di origine ebree, Benjamin Disraeli, una nuova guida che rispondeva ai loro interessi e che aveva intenzione di tutelare le grandi famiglie agricole. Lo stesso giorno in cui l’abolizione della legge passava alla Camera dei Lord, il 25 giugno, ai Comuni Peel veniva sconfitto da una coalizioni di Wighs a Tories. Il partito conservatore non tornò al potere che vent’anni più tardi. Peel morì per una caduta da cavallo nel 1850. Tra il 1846 e il 1886 il potere fu ricoperto quasi ininterrottamente da governi liberali. Il primo ministro a salire al potere fu Lord John Russell, fino al 1852, seguito,dopo una breve parentesi del Conte di Derby, dal Governo di Aberdeen, che fu coinvolto nella guerra di Crimea contro la sua volontà: di fatto il suo pacifismo gli fece perdere la sua posizione a vantaggio di Henry John Temple, terzo visconte Palmerston. Lord Palmerston non fu mai escluso in verità dal governo dal 1808 al 1865, soprattutto come ministro degli esteri. Egli era difficilmente inquadrabile in un partito e non aderiva ad alcuna dottrina: entrato in politica come tory, manteneva un comportamento da aristocratico whig; la sua politica si basava sulla fiducia che riponeva nel popolo britannico, che lo appoggiava per la sua franchezza. Era invece inviso quasi a tutti i politici, per i suoi metodi avventati, poco diplomatici e indipendenti che usava abitualmente: egli tendeva a difendere qualsiasi suddito della corona, dovunque esso si trovasse e qualsiasi cosa avesse fatto. Anche i suoi rapporti con la corte non furono semplici: egli dichiarava apertamente il suo antagonismo nei confronti del dispotismo austriaco, russo e pontificio, in contrasto con le idee della Regina, ed in particolare del suo consorte, che consideravano il potere austriaco assolutamente legittimo. Forte assertore della guerra di Crimea, fu costretto a firmare il trattato di Parigi nel 1856. due anni più tardi dovette affrontare l’Ammutinamento indiano: molte truppe indiane si ribellarono alla potenza inglese e compirono rappresaglie sui colonizzatori e le loro famiglie. La situazione per Palmerston volse al peggio a causa di una guerra in Cina, causata da un banale incidente diplomatico: l’inutilità del conflitto fece infuriare i suoi nemici, che infine vinsero le elezioni. Tuttavia Disraeli non riuscì a trovare la maggioranza assoluta, e dal 1859 al 1865 il potere fu nelle mani del “triumvirato”, capitanato da Palmerstone, John Russell e William Ewart Gladstone. La mediazione di questi ultimi due statisti evitò che il bellicoso Primo ministro attaccasse la Francia, a causa dell’odio che montava per l’atteggiamento francese nei confronti dell’Italia, fortemente sostenuta dal triumvirato. Nello stesso periodo l’Inghilterra evitò di essere coinvolta nella Guerra civile americana (1861 – 1865): questo fatto avrebbe potuto essere disastroso, anche perché le classi più agiate e più in vista parteggiavano per i Sudisti, (pur avendo più chiara la situazione italiana, che la politica americana) nonostante il fatto che cercassero di evitare l’argomento dello schiavismo, che in verità non difendevano. Palmerston muore nel 1865; viene sostituito alla carica di Primo Ministro da John Russell e, dopo un paio d’anni, da Edward Smith-Stanley, duca di Derby. LE RIFORME DI GLADSTONE Nel 1832 una contestata riforma elettorale aveva ampiamente cambiato il Parlamento, dividendo il potere tra i proprietari terrieri e il ceto medio, dando il diritto di voto ai fittavoli e alla media borghesia, ma lasciando esclusa la borghesia minore e gli operai. Nel 1866, dunque durante il governo di Russell, William Ewart Gladstone promosse una nuova riforma che allargava, ma solo leggermente, il limite di reddito degli aventi diritto al voto. La proposta era molto moderata, considerando che egli stesso aveva pubblicamente dichiarato la sua convinzione che questo diritto andasse esteso anche alla classe operaia, ma era comunque da molti considerata molto ardita. In particolare Robert Lowe si pose al comando dell’opposizione, sostenendo che gli operai non avessero le qualità morali ed intellettuali per votare. Ovviamente, ciò scatenò le ire della classe operaia. Il progetto non passò alla camera, e il governo di Russell si dimise. Il capo dell’opposizione in Parlamento era Northcote, privo di un forte spirito battagliero incarnato nel “quarto partito”. Questo era costituito da quattro personaggi quasi indipendenti, tra i quali spiccava Randolph Churchill, padre dell’ancora più famoso Winston. Essi erano dei conservatori democratici, e avversi a Gladstone per idee e carattere. La più grande opera di questo governo consistette nell’approvazione della Terza Legge Elettorale nel 1884. Questa estese il diritto di voto anche a coloro che non erano domiciliati nei “borghi”, ma risiedevano nelle contee. Tra questi vi erano i lavoratori di alcune industrie, come i minatori e alla popolazione rurale. Per la prima volta essi assunsero un determinato potere politico: si erano dimostrati in effetti incapaci di organizzare sindacati uniti, e così la propaganda in loro favore fu effettuata dagli organismi industriali. Il diritto di voto portò altri vantaggi, in quanto anche i proprietari terrieri cominciarono a tenerli in maggior considerazione e a migliorare il loro trattamento. La necessità di migliorare le loro condizioni di vita era anche determinata dal tentativo di evitare l’accrescersi dell’emigrazione delle campagne: l’industria era ormai il motore economico dell’Inghilterra, e l’agricoltura era in crisi per l’assenza di protezionismo, ma era necessario continuare a coltivare i campi. La legge passò facilmente ai Comuni, ma incontrò notevoli ostacoli alla Camera dei Lord, i quali pretesero un nuovo schema di re - distribuzione dei seggi. La situazione, che avrebbe potuto aggravarsi, fu risolta dall’abilità diplomatica di Gladstone nel trattare con l’opposizione. Nel giugno del 1885 Gladstone, dopo una votazione contraria si dimise, a seguito dei fatti di Kartoum. Il potere fino alle elezioni dell’inverno seguente fu preso da Robert Gascoyne-Cecil, Lord Salisbury. Le elezioni in effetti furono favorevoli a Gladstone, ma non furono decisive: il “terzo partito”, l’Home Rule, era decisivo: questo era rappresentato da dissidenti irlandesi che chiedevano la ridistribuzione delle terre. Inizialmente si alleò con i conservatori, i quali rifiutarono di sostenere i loro progetti. Allora fecero cadere il ministero, dando il loro appoggio a Gladstone. Egli tuttavia non riuscì nell’impresa di mantenere il partito unito e contemporaneamente accettare le posizioni irlandesi. Caduto il governo su una riforma dell’Home Rule, alle elezioni del luglio 1886 Gladstone perse e si diede inizio a quasi vent’anni di governo conservatore. SALISBURY Il primo ministero di Robert Gascoyne-Cecil, Lord Salisbury, fu contrassegnato dall’accresciuto potere delle Unioni di Lavoratori: dopo la loro legalizzazione esse non avevano sviluppato un loro progetto politico unitario, non avevano piena autonomia e mancava un vero e proprio partito dei lavoratori. Inoltre nella seconda metà degli anni ottanta si venne a formare il cosiddetto “nuovo unionismo”, che aveva come principale scopo quello di assistere i lavoratori più umili. Una delle prime schermaglie fu lo sciopero delle ragazze impiegate delle fabbriche di fiammiferi di Londra. Successivamente si ribellarono i lavoratori del porto, mettendosi in sciopero per ottenere un aumento di stipendio. Il successo di queste iniziative fu determinato dal fatto che l’opinione pubblica era sostanzialmente a loro favore: si vennero a formare nuovi Sindacati per la manodopera non qualificata. Salisbury fu nuovamente rieletto nel 1886; durante questo suo nuovo ministero fece passare, nel 1888 la Legge sui consigli delle Contee, che istituì l’amministrazione locale elettiva, i Consigli delle Contee, e aumentò il numero di “borghi”. Alle elezioni del 1892, la maggioranza ottenuta dai liberali a dagli irlandesi dell’Home Rule fu troppo piccola, e Gladstone si trovò a formare il suo quarto governo. Questo fu però presto abbattuto per il rifiuto della Camera dei Lord di far passare un’altra riforma irlandese. Nel 1893 Gladstone, dopo una lunga ed onorata carriera, si ritirò a vita privata. Nel 1895 i liberali subirono una disastrosa sconfitta, che divise il partito e privò il governo di Salisbury di una seria opposizione. Accanto al primo ministro, la figura di maggior spicco era il ministro delle Colonie, Chamberlein, accanito fautore dell’imperialismo, che si contrapponeva a Salinsbury che credeva nella pace. Quest’ultimo si dimise nel 1902, alla vigilia della sua morte, che seguì di poco quella della regina Vittoria, avvenuta il 27 gennaio 1901. LETTERATURA VITTORIANA IL ROMANZO VITTORIANO Il lungo regno della regina Vittoria, secondo per durata in tutta la storia inglese, vide una delle fasi più prolifiche della letteratura del paese, che trovò il suo perno nel genere letterario del romanzo Durante l'Età vittoriana (1837-1901), il romanzo diviene il genere portante della letteratura inglese. [83] Le donne giocarono un ruolo importante in quest'ascesa sia come autrici che come lettrici. [84] La serializzazione mensile incoraggiò l'aumento di popolarità di questo genere, insieme a un aumento del tasso di alfabetizzazione, a miglioramenti tecnologici nella stampa e a un miglior distribuzione della ricchezza che permise a più persone d'interessarsi alla letteratura. [85] Molti romanzi venivano pubblicati sui giornali a capitoli, ad esempio Il Circolo Pickwick di Dickens, che venne pubblicato in venti parti tra l'aprile del 1836 e il novembre dell'anno successivo.[86] Altre opere di Dickens e di Thackeray vennero pubblicate così.[87] Tuttavia la pratica di pubblicare edizioni in tre volumi continuò sino alla fine del secolo. [88] Altro fattore che permise l'ascesa del genere fu la nascita di biblioteche che permettevano di prendere libri in prestito in cambio di un'iscrizione annuale. Gli anni tra il 1830 e il 1840 vedono la nascita del romanzo a sfondo sociale che "nacque dagli sconvolgimenti sociali e politici che seguirono il Reform Act 1832".[89] Questo sottogenere nasce come reazione alla rapida industrializzazione e ai conseguenti problemi sociali, politici ed economici e vuole criticare gli abusi del governo e delle industrie e mettere in luce le sofferenze dei poveri, che non traevano alcun miglioramento dai progressi economici del paese.[90] Storie relative alla povera classe lavoratrice avevano come pubblico la più facoltosa classe media e miravano a promuovere un cambiamento. Esempi di questo genere sono Oliver Twist di Dickens (1837-38), Sybil, ovvero le due nazioni (1845) di Benjamin Disraeli (1804-81) e Alton Locke (1849) di Charles Kingsley (1819-75). DICKENS E THACKERAY Charles Dickens (1812-70) emerge sulla scena letteraria nei tardi anni 30 dell'Ottocento e diviene presto uno dei più famosi romanzieri della letteratura inglese. Dickens usava una feroce satira su alcuni aspetti della società: le cosiddette workhouse in Oliver Twist; gli errori del sistema giudiziario in Casa Desolata, l'effetto disumanizzante del denaro in Dombey e Figlio; i difetti della filosofia utilitaristica applicati alla società in Tempi difficili. Alcuni critici credono che il sentimentalismo di Dickens smorzi la sua vis satirica. [91] Più di recente, particolarmente apprezzate sono state le ultime opere di Dickens, oltre ai già citati Dombey e Figlio e Casa desolata: Canto di Natale (1843), La piccola Dorrit (1855-57), Grandi speranze (1860-61) e Il nostro comune amico (1864-65).[92] Durante il periodo vittoriano, William Makepeace Thackeray (1811-1863) veniva considerato secondo solo a Dickens e suo solo degno concorrente, ma oggi è molto meno letto e conosciuto quasi esclusivamente per La fiera delle vanità (1847), un'acuta satira contro molti strati della popolazione, con una sensibilità leggera e spiritosa. LE SORELLE BRONTE La metà del secolo vede l'ascesa di tre sorelle scrittrici: Emily, Charlotte e Anne Brontë. I loro romanzi suscitarono scalpore quando vennero pubblicati ma ben presto vennero accettati come classici. Le tre sorelle cominciarono la loro carriera letteraria da giovanissime e pubblicarono insieme un libro di poesie nel 1846. L'anno seguente ciascuna delle tre pubblicò un proprio romanzo. Quello di Charlotte (1816-55) fu Jane Eyre, scritto con uno stile innovativo che combinava il naturalismo con il melodramma gotico e il cui narratore interno era una donna che raccontava di sé in prima persona, primo caso nella letteratura inglese.[93]. L'opera di Emily (1818-48) fu Cime tempestose che, secondo Juliet Gardiner per "la sua vivida passione sensuale, la potenza del linguaggio e la fervida immaginazione, smarrì e sconvolse i critici" e spinse molto del pubblico dell'epoca[94] e dei primi critici a pensare che fosse stato scritto da un uomo.[95] Anche se divise la critica al momento della sua uscita e fu spesso accusato di mostrare una passione immorale, il libro venne in seguito riconosciuto come uno dei classici della letteratura inglese.[96]. Il romanzo di Anne (1820-49) fu Agnes Grey, incentrato sulla vita solitaria di una governante. A differenza di Emily, che morì l'anno successivo, le altre due sorelle continuarono a scrivere dopo il '47. Il secondo romanzo di Anne, Il segreto della signora in nero (1848) fu forse il più scioccante di quelli pubblicati dalle sorelle, in quanto, la descrizione che Anne fa, nel tentativo di raccontare la realtà senza edulcorarla, dell'alcolismo e della perversione risultò molto forte per la sensibilità del suo tempo. [97] Charlotte continuò invece la propria carriera con tre romanzi: Shirley (1849), Villette (1853) e Il professore (1857). ELIZABETH GASKELL Elizabeth Gaskell (1810-65) è stata una scrittrice di successo. Celebre per il suo primo romanzo Mary Barton, pubblicato anonimamente nel 1848. Altra opera importante è Nord e Sud del 1855, in cui viene comparato lo stile di vita del nord industrializzato dell'Inghilterra con quello del più ricco sud. Anche se i suoi romanzi seguono lo stile tipico dell'età vittoriana, la Gaskell spesso critica nelle sue opere le consuetudini del suo tempo e nei suoi primi lavori si concentra sul lavoro in fabbrica nelle Midlands. Inoltre mette in risalto il ruolo delle donne, con trame complesse e personaggi femminili dinamici. ANTHONY TROLLOPE Anthony Trollope (1815-82) fu uno dei più prolifici, celebri e considerati romanzieri inglesi dell'età vittoriana. I suoi romanzi più amati come L'amministratore (1855) e Barchester Towers (1857) sono ambientati nella fittizia contea del Barsetshire. Le opere di Trollope mostrano la vita della classe dei possidenti e dei professionisti della prima Inghilterra vittoriana. Secondo Henry James, la miglior qualità di Trollope è stata "la grande attenzione al reale" e "ciò che lo rende così interessante, è il suo desiderio di soddisfarci sotto questo aspetto". GEORGE ELIOT George Eliot (pseudonimo di Mary Ann Evans 1819-80) è stata una delle maggiori scrittrici del periodo vittoriano. Le sue opere, soprattutto Middlemarch (1874) costituiscono un importante esempio di realismo in letteratura e sono stati ammirati per unire la ricchezza di dettagli dello stile vittoriano con una visione d'ampio respiro intellettuale che li ha rimossi dal ristretto orizzonte geografico che descrivevano, portando l'autrice ad essere comparata con Toltoj. Anche se la sua reputazione crollò dopo la sua morte, nel ventesimo secolo venne di nuovo esaltata dalla critica. Virginia Woolf considerò Middlemarch "uno dei pochi romanzi inglesi scritti per gli adulti". I diversi adattamenti televisivi e cinematografici delle opere di Eliot hanno aperto la sua opera a un più ampio numero di lettori. GEORGE MEREDITH DANTE GABRIEL ROSSETTI Dante Gabriel Rossetti (1828-82) è stato un poeta, illustratore, pittore e traduttore. Cofondatore, nel 1848, insieme a William Holman Hunt e John Everett Millais , del movimento dei Preraffaelliti, divenne poi l'ispiratore di una seconda generazione di artisti e scrittori che furono influenzati dal movimento, tra cui William Morris e Edward Burne-Jones.[117] L'opera di Rossetti è caratterizzata dallo stile medievaleggiante.[118] Poesia e immagine sono strettamente connesse in Rossetti e spesso scrisse sonetti come complemento per dei suoi dipinti. Inoltre illustrò alcune poesie di sua sorella Christina Rossetti, tra cui Goblin Market. ARTHUR CLOUGH Arthur Hugh Clough (1819-1861) è stato descritto come "un abile poeta i cui esperimenti nell'estendere il campo e i soggetti del linguaggio letterario erano molto avanti in rispetto al suo tempo". [119] Clough è considerato uno dei più lungimiranti poeti inglesi dell'Ottocento anche a causa della sua schiettezza in campo sessuale che sconvolse i suoi contemporanei.[119] Spesso in contrasto con le credenze religiose e gli ideali sociali del suo tempo, è stato detto che i suoi versi posseggono la malinconia e la perplessità di un'epoca di transizione, sebbene dal suo Through a Glass Darkly traspare che egli stesso non mancasse di determinate certezze religiose.[119] IL RINASCIMENTO AMERICANO IL ROMANTICISMO IN AMERICA Il movimento romantico raggiunse gli Stati Uniti agli inizi del XIX secolo. Il romanticismo statunitense fu molto variegato e fu incentrato sull'individualismo. Come gli europei, i romantici americani dimostravano un grande entusiasmo, e ponevano forte enfasi sul soggettivismo, sull'espressione dell'io, sull'intuizione, credendo che il mondo fosse intrinsecamente buono e che la società umana fosse profondamente corrotta.[120] Il romanticismo si diffuse presto, oltre che nell'arte, nella politica e nella filosofia. Il movimento si rifaceva allo spirito rivoluzionario dell'America e voleva rompere con le rigide tradizioni religiose (tra cui il calvinismo, che riteneva che il destino di ciascun uomo fosse predeterminato) e rigettare il razionalismo. Esempi della letteratura romantico-gotica statunitense sono i racconti di Washington Irving La leggenda di Sleepy Hollow (1820) e Rip Van Winkle dell'anno precedente. Irving è stato anche autore di saggi e libri di viaggio, con una prosa che contiene descrizioni pittoresche dell'ambiente americano. Dal 1823, il prolifico James Fenimore Cooper (1789-1851) comincia a pubblicare romanzi storici sulla vita nella frontiera o nell'India britannica. Cooper è anche ricordato per le sue storie di mare e per la serie di romanzi storici Racconti di Calza-di-Cuoio, in cui descrive i paesaggi e la vita di una già mitizzata frontiera esotica popolata da "buoni selvaggi", esemplificati nel personaggio di Uncas, del suo L'ultimo dei Mohicani (1826), ispirato dalla filosofia di Rousseau.[121] Altro autore importante è Edgar Allan Poe, noto per i suoi racconti macabri e per le sue ballate poetiche che però fecero maggior successo in Francia che in patria.[122] IL TRASCENDENTALISMO A metà dell'Ottocento, la preminenza in campo letterario delle isole britanniche cominciò a venir sfidata da scrittori delle ex-colonie americane. Il Romanticismo continuò a influenzare questi scrittori, e nel New England da esso nacque un nuovo movimento culturale prettamente statunitense: il trascendentalismo. La pubblicazione del saggio Nature nel 1836 da parte del filosofo Ralph Waldo Emerson viene considerato il momento in cui il trascendentalismo diviene il movimento culturale predominante. La nuova filosofia presentava all'individuo la possibilità di aver un rapporto più diretto e intimo con Dio. Trascendentalismo e Romanticismo s'ispiravano ai medesimi valori: entrambi privilegiavano il sentimento sulla razionalità e la libertà d'espressione personale sopra i limiti della tradizione e della morale; entrambi avevano una visione positiva della natura e entrambi rigettavano l'arido e rigido calvinismo. Il Trascendentalismo prometteva una fioritura della nascente cultura americana.[120][123] Oltre ad Emerson, altri filosofi e scrittori del trascendentalismo furono: Henry David Thoreau (1817-1862), autore di Walden, John Miur (1838-1914) e Louisa May Alcott (1832-1888), autrice di Piccole donne.[124] NATHANIEL HAWTHORNE Nathaniel Hawthorne (1804-1864) è uno dei maggiori scrittori del periodo negli Stati Uniti. Da giovane si fece notare per la raccolta. Racconti narrati due volte del 1837, opera ricca di simbolismo ed eventi occulti. Dopodiché passò a scrivere romanzi semi-allegorici, che esplorano temi come la colpa, l'orgoglio e la repressione delle emozioni nel suo nativo New England. Il romanzo statunitense di periodo romantico- trascendentalista trova la sua massima espressione nell'opera La lettera scarlatta (1850), che narra il dramma disperato di una donna tagliata fuori dalla propria comunità per aver commesso adulterio. HERMAN MELVILLE L'opera di Hawthorne influenzò un altro scrittore, il suo amico Herman Melville (1819-1891). Melville divenne noto in un primo tempo per i suoi romanzi ispirati alle sue reali esperienze sul mare e che esploravano ambientazioni esotiche e spettacolari. L'influenza di Hawthorne, che si concentrava sulle allegorie e sulla più profonda psicologia, lo spinse a scrivere un romanzo pieno di speculazione filosofica. Così in Moby Dick (1851), considerato uno dei classici della letteratura statunitense, il viaggio avventuroso di una nave baleniera diventa il tramite per affrontare temi quali l'ossessione, la natura del male e la lotta dell'uomo contro l'ambiente naturale. Un'altra sua opera importante è Billy Budd, in cui Melville tratta del conflitto tra il dovere militare e la compassione a bordo di una nave in tempo di guerra. I libri di Melville vendettero poco durante la vita dell'autore ma vennero grandemente rivalutati nel Novecento. IL REALISMO Dopo il periodo romantico, si afferma negli Stati Uniti il movimento realista. MARK TWAIN E HOWELLS Mark Twain (pseudonimo di Samuel Langhorn Clemens, 1835-1910) fu il primo grande scrittore statunitense ad essere nato lontano dalla East Coast, nello Stato di confine del Missouri. I suoi capolavori sono il libro di memorie Vita sul Mississippi e i romanzi Le avventure di Tom Sawyer (1876) e Le avventure di Huckleberry Finn (1884). Lo stile di Twain, influenzato dal giornalismo e che tenta di essere popolare, diretto e semplice ma anche fortemente evocativo e irriverentemente umoristico - cambierà il modo in cui gli scrittori degli Stati Uniti adopereranno la loro lingua. I suoi personaggi parlano come persone normali: usano il dialetto e l'accento locali, creano nuove parole. Altro importante autore realista è stato William Dean Howells, il cui romanzo più famoso è The Rise of Silas Lapham (1885). Il realismo influenzò anche il teatro del tempo, in parte grazie alle opere di Howells, in parte grazie all'influenza di autori europei come Henrik Ibsen e Émile Zola. HENRY JAMES Il più importante autore statunitense del tardo XIX secolo è stato Henry James (1843-1916). Nato a New York, trascorse buona parte della sua vita in Inghilterra. Molti dei suoi romanzi trattano di americani che viaggiano in Europa e James confronta in essi il vecchio e il nuovo mondo. Tale tema emerge ad esempio in una delle sue principali opere Ritratto di signora (1881). Lo stile è semplice e rientra, pur con le sue caratteristiche particolari, all'interno dei canoni del secolo. In Roderick Hudson (1875), viene tracciato lo sviluppo psicologico, uno scultore di grande talento. Sebbene in quest'opera i personaggi siano per lo più americani emigrati in Europa, il confronto tra i due continenti diviene ancora più esplicito nell'opera successiva L'americano (1877). Altri romanzi sono Piazza Washington (1880) e il già citato Ritratto di signora che conclude la prima fase della sua produzione.[125] La seconda fase presenta una maggior analisi psicologica e comprende opere quali I bostoniani (1886), Principessa Casamassima (1886) e Ciò che sapeva Maisie (1897). LA POESIA AMERICANA I due maggiori poeti statunitensi del secolo Emily Dickinson (1830-86) e Walt Whitman (1819-92). I due poeti non avrebbero potuto essere più diversi per temperamento e stile. Whitman fu un lavoratore, un viaggiatore, infermiere durante la guerra civile americana e in poesia fu un grande innovatore e teorizzatore di quello che diventerà noto come sogno americano. La sua maggiore opera è la collezione di poesia Foglie d'erba, in cui utilizza versi liberi di lunghezza differente per mostrare l'apertura della democrazia americana. Whitman viene inoltre considerato "il poeta del corpo": David Herbert Lawrence nel suo Studies in Classic American Literature scrisse di Whitman: "è stato il primo a contrastare la vecchia concezione morale secondo cui l'anima dell'uomo è qualcosa di 'superiore' e "al di sopra del corpo". Al contrario, Emily Dickinson ha vissuto una vita tranquilla come distinta signora non sposata nella città di Amherst, Massachusetts. Pur mantenendo i canoni formali della tradizione, la sua poesia è acuta, brillante, ben curata e psicologicamente penetrante. Le sue opere erano insolite per i tempi e poche di esse vennero pubblicate durante la sua vita. Molte delle sue opere riflettono sulla morte con un tocco ironico: la poesia Because I could not stop for Death" ("Poiché non potevo fermarmi per la morte") inizia con il provocante verso: "He kindly stopped for me" ("Lei [la Morte] si è gentilmente fermata per me"). In un'altra sua poesia, la Dickinson scherza con la sua condizione di donna in una società maschilista e di poetessa misconosciuta:"I'm nobody! Who are you/Are you nobody too?" ("Io non sono nessuno! Chi sei tu?/Anche tu sei nessuno?"). TRA DECADENTISMO ED ESTETISMO: OSCAR WILDE La borghese e algida letteratura vittoriana s'incontrò e scontrò col Decadentismo francese, che sfociò nell'opera dell'irlandese Oscar Wilde, che si definiva un esteta socialista, nell'Estetismo inglese. LETTERATURA EDOARDIANA Agli inizi del XX secolo, nel breve regno di Edoardo VII (1901-1910), del quale possiamo parlare di Età edoardiana, uno degli scrittori più popolari fu Rudyard Kipling, figura molto versatile la cui produzione letteraria comprende romanzi, storie e poemi, spesso basati sulle sue esperienze dell' India inglese. Kipling fu spesso associato all'imperialismo e questo rovinò la sua reputazione in tempi moderni. Recenti studi da parte dell'illustre esperta di inglese scolastico Caterin Branchelenths hanno individuato una "frustrating and limitating" società inglese che allora si è scagliata contro Kipling e ancora adesso influenza l'economia e la politica britannica. Branchelenths è autrice anche della raccolta di fotocopie illustrate autografe. Altri importanti scrittori di questo periodo furono Gilbert Keith Chesterton, Samuel Butler, John Galsworthy e E. M. Forster.
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