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L'era postdocumentaria, Sintesi del corso di Estetica del Cinema

Riassunto del libro di cinema documentario

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016

Caricato il 19/01/2016

Quinzi22
Quinzi22 🇮🇹

4

(1)

3 documenti

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Scarica L'era postdocumentaria e più Sintesi del corso in PDF di Estetica del Cinema solo su Docsity! L'ERA POSTDOCUMENTARIA Cos'è il film documentario? la risposta è ambigua c'è un mescolamento tra cinema documentario e cinema a soggetto, questo impedisce di dare una definizione precisa; documentario viene dal latino “doceo” che vuol dire "insegnare" qualcosa; a prima vista sì differenzia per il suo valore didattico e per la veridicità, è verificabile quest'analogia con la pubblicità. In inglese si usa “Non fiction” per dire documentario ma forse la definizione più completa è quella data da Jhon Grieso gia negli anni '30 ovvero il documentario è il “trattamento creativo della realtà” : la creazione e' ogni produzione che contiene un margine di rielaborazione della realtà; Il documentario è veramente senza attori scenografia e sceneggiatura? No. Secondo la teoria dell'attore sociale del sociologo Goffman: ognuno nella vita è chiamato a recitare una parte seconda dell'interlocutore Tutti i documentari si basano su una sceneggiatura pre-impostata. Un'altra questione importante è se il documentario sia cinema o meno. Il documentario è cinema. DOMANDE IMPORTANTI: 1 ---- Il montaggio può essere una forma di manipolazione? Alcune volte è manipolazione, altre no, quindi dipende dal modo in cui viene fatto, non necessariamente il piano sequenza è piu vero. 2 ---- Si deve dare importanza a RIPRESE o MONTAGGIO? RIPRESE ---- FLAHERTY : le cose sono là, perchè manipolarle MONTAGGIO ---- VERTOV : vuole descrivere un cambiamento, nella sua ottica la “parola” è il montaggio, che da senso al discorso, il suo approccio di mescolamento di immagini si è rivelato moderno. ASPETTO DEL COMMENTO : (voice of god) la voce fuoricampo caratterizza 80% dei doc. realizzati fino ad oggi. La voce il piu delle volte è anonima, di una persona senza corpo “acusmatica” Ragioni della voice over : 1-- storico: il periodo della dittatura è anche il periodo in cui arriva il sonoro. 2-- retorico: la voce fuoricampo in virtù della acusmaticità sembra più oggettiva 3-- economica: costo di un giornalista che legge è minore rispetto a un giornalista che va sul posto CHE COSA DIFFERENZIA UN REPORTAGE DA UN DOCUMENTARIO TELEVISIVO? Differenze: 1 - Relazione con il linguaggio audiovisuale 2 - Modo di produzione 3 - Scelta del soggetto RELAZIONE CON LINGUAGGIO AUDIOVISUALE : Il reportage ha finalità principalmente di informazione, è priva di un autore esplicito; è oggettivo, mentre chi gira un documentario ci tiene al nome; è soggettivo, c'è del personale. MODO DI PRODUZIONE : Il reportage è un'agenda politica o cronaca del paese Il documentario lavora sul tempo e i soggettività SCELTA DEL SOGGETTO: Il reportage tende a lavorare su tematiche stra-ordinarie, scandalistico; Il documentario descrive l'ordinario. IL FALSO DOCUMENTARIO (MOCUMENTARY): documentari che che sembrano veri ma non lo sono, si leggono in diversi modi 1 – SCHERZO: Per ridicolizzare il pubblico e i media (Pieter Jackson: Forgotten Silver 1995) 2 – IL PASTICS: caricatura in stile documentario d'epoca per prendere in giro i suoi codici ( Woody Allen Zelig) 3 – IL POSTICCIO: è un travestimento della realtà attraverso qualche artificio , al fine di farla passare per quello che non è. (The Blair Witch Project viene fatto passare per documentario, poi viene palesato come film di finzione.) 4 – DETURPAMENTO: pratica dadaista di modificazione di testi già realizzati da altri, con finalità ironiche o ideologiche. La prima parte del libro presenta in modo dettagliato i presupposti che stanno alla base di diverse linee di tendenza e la domanda è: COME E QUANDO IL PENSIERO ICONOCLASTA DI VERTOV REALTà ONTOLOGICA DI BAZIN SEMIOTICA DI METZ HANNO INFLUNEZATO LO SVILUPPO E IL LINGUAGGIO DEL DOCUMENTARIO? VERTOV sostiene che il montaggio è la base del cinema, è l'espressione più vera della realtà. L'idea di vertov non si limita a scendere per strada e riprendere la realtà; con “L'uomo con la macchina da presa” descrive una giornata tipo della città di Odessa. L'unica tematica è lo scorrere della aspetti), e quella psicoanalitica. Questa fase psicoanalitica ha trovato nuova energia negli studi sulla recezione spettatoriale, nucleo centrale negli studi di Metz. Le domande sono: perche andiamo al cinema? Quali sono i meccanismi che si attivano di fronte alla visione di un film? E' possibile, ci domandiamo noi, che la visione di un film documentario inneschi meccaniscmi recettivi diversi dal film di finzione?; anche se per Metz ogni film è una finzione (il film è sempre immaginario e anche la sua percezione, dal momento che lo spettatore si trova di fronte a ombre che non rimandano a nulla di tangibile), alcuni tentativi di organizzare il discorso intorno alle caratteristiche del cinema del reale hanno fatto leva proprio su questa “differenza documentaria”. Inanzitutto lo stato filmico in cui è coinvolto lo spettatore di documentari è analogo a quello del cinema di finzione se consideriamo le immagini, ma diverso per quanto riguarda i desideri messi in moto: documentario è un oggetto “inappropriato al desiderio”, favorisce semmai un desiderio di conoscenza. La griglia metziana risulta valida come punto di partenza per un'indagine sui meccanismi di recezione spettatoriale del cinema documentario. Odin, partendo da metz negli anni 80, partendo dall'approccio metziano, ha elaborato il concetto di “lettura documentarizzante”: il soggetto del cinema documentario deve essere sempre verificabile e questo attesta l'appartenenza di un determinato testo al campo del cinema del reale. Il documentario quindi prescinde da classificazioni di carattere formale o estetico, ma trova la sua definizione a partire dalla recezione e conferma la sua esistenza in quanto testo. “ogni film puo essere documentario purche venga recepito come tale, ma nessuno lo puo essere verosimilmente senza fare appello a questa recezione” (Lioult). Questa chiave di lettura sgombra il campo a molti equivoci. La lettura documentarizzante il piu delle volte è autorizzata da una serie di marche testuali esterne al testo di arrivo. Lo spetatore prima di vedere il film possiede informazioni “paratestuali” (trailer recensioni ecc) che Derrida definisce “parerga”. I primi parerga interni al film sono i titoli di testa, che portano lo spettatore dal suo mondo all'interno del film, gli ultimi sono i titoli di coda. Ci sono 3 differenti modalita di chiusuratestuale: conclusione epilogo e fine. Conclusione: ovvio compimento dell'avventura iniziata nelle prime sequenze del film, propria del film di finzione, normalizzante Epilogo: parentesi aggiunta a un testo ormai concluso,propria del film di finzione, destabilizzante (esempio dtr caligari l'epilogo finale si svolge in ospedale psichiatrico, viene il dubbio che la storia sia immaginazione di un pazzo) Fine: si ricollega ad ogni esperienza audiovisiva, coincide col momento del termine della pellicola. In generale si pu odire che gli studi di metz e di chi vi si ricollega, pongono al centro il problema della recezione del rapporto tra spettatore e testo audiovisivo che si trova di fronte. GAUTHIER e NINEY Gauthier Rivendicando l'alterità del documentario rispetto al cinema di finzione, Gauthier con “Il documentario, un altro cinema” , traccia gli elementi di un'ontologica differenza. Gauthier individua una possibile tassonomia del cinema documentario delineando in modo creativo 8 suddivisioni possibili del cinema del reale- Documentario conviviale: il cineasta sì inserisce nell'intimità di un gruppo instaura un rapporto stretto con i membri di essa Documentario dialogico non osserva solo ma entra in relazione attiva con i soggetti della comunità modificando le dinamiche relazionali del gruppo stesso esempio Rouch Documentare distanziato: il regista osserva da una giusta distanza, da un punto di vista “privilegiato”, non entra in rapporto con i soggetti ma li studia; molto spesso il tempo a disposizione è inferiore rispetto ai cineasti etnografi ma la qualità delle immagini colte sul vivo delle situazioni guadagna di spontaneità. (Tutto il cinema di Wiseman) Documentario critico tende a mettere in discussione alcuni luoghi comuni; l'obiettivo è cercare di far cadere alcuni pregiudizi del telespettatore e farlo riflettere (De Seta “Diario di un maestro”) Documentario di interpellazione non è interessato a testimoniare un evento è più a mostrare un preciso punto di vista (dell'autore) interpellazione perché mi rivolgo al pubblico: cerco di convincerlo sulla validità di determinate idee) prevede uso di retorica (Sabina Guzzanti) l film saggio o saggio documentario privilegia la soggettività dell autore rispetto al reale ; autobiografico, introspettivo esempio lettera dalla siberia, rappresentazione simbolica della realtà il reale viene usato solo per descrivere l'interiore; testi nei quali l'elemento verbale prevale sulla colonna visiva, spesso più povera rispetto alle riflessioni dell'autore nel commento; c'è un uso del reale filtrato attraverso l'esperienza soggettiva Favola Documentaria tipologia che per svelare il mondo interiore non fa ricorso al commento, ma alla forza evocativa delle immagini stesse (Johann van der Kauken “L'oeil au-dessus du puits) Documentario Mosaico sì basa su un montaggio suo ritmo esso accostamento di immagini (vertov) Gauthier dice che più ci si allontana dal centro (inteso come nucleo della cellula comunitaria) più il montaggio diviene necessari, al punto da costituire la base del film. Il documentario è cinema oppure no? approcci con cui il documentario può affrontare la realtà Gauthier identifica sei possibili approcci con cui il doc. puo affrontare la realtà, vanno dal massimo di oggettività al massimo di mistificazione 1 - Istantanea approccio che presuppone di cogliere la vita in flagrante limite di questo approccio è che il guaglierismo* cioè l'osservazione fine a sì stessa 2 - Interferenza privilegia interazione tra macchina da presa soggetto filmato creo interferenza tra macchine soggetto (comizi d'amore pasolini) limite documentario truccato 3 - La posa : fa esempio del macellaio accordo volontario progresso tra chi crea il soggetto il limite è una cosa artificiosa 4 – Il gioco autoctono : è simile alla posa, però al gesto costruito della posa, il regista aggiunge una sceneggiatura, si da indicazione su cosa deve dire (Visconti “La terra trema”) limite: mescolamento sospetto 5 – Ricostruzione : l'autore spingere i protagonisti a rivivere la realtà non scatta la vita sospesastoria di alpinisti che sì mangiano da soli 6 - Rimontaggio : lavoro su materiale preesistente esempio degli archivi eccetera può essere usato in una maniera molto libera (marker) può essere buono per le associazioni libere, ma una chiusura ideologica e determina cosa dire e le immagini assumono significato diverso da quello per cui erano state pensate Ci sono delle forme estetiche che rendano un documentario? No. sicuramente un aspetto da considerare è l'introspezione che nel cinema del reale tende a non essere esplicitata Godard dice la finzione succede il documentario gli altri. Niney Approccio meno tassonomico e più teorico; va a concentrarsi sulla massima ocggettività: secondo lui viene raggionta dalle telecamere di videosorveglianza secondo lui è “totalmente oggettiva” perchè “senza soggetto”. Il conema documentario è secondo Niney un campo aperto, e più che definito va ri-definito, e la sua ri-definizione è un'enumerazione di punti che rendono un'immagine “giusta”, propone un elenco di 9 punti, interessato a valorizzare, e non a dare definizioni chiuse: 1--- in primo luogo l'immagine è inserita in una serie di discorsi sociali dai quali è impossibile prescindere 2--- l'immagine traduce e tradisce: oltre a far esprimere una serie di discorsi, è anche l'espressione di un singolo autore che offre la propria visione del mondo 3--- i livelli di lettura del testo si moltiplicano in base al passare del tempo, e al lavoro di rimontaggio che molti operano su flmati di archivio 4--- lo spettatore è all'interno della produzione del doc: è il terzo occhio come in qualsiasi altro film (regista società e spettatore) 5--- il relativismo dell'immagine è al centro del 5 punto: da dove si parla? Perche? Per chi si parla? L'immagine non è neutra ne tantomeno oggettiva e dalle domande si puo cominciare una riflessione metacinematografica 6--- il cinema documentario è aperto, fa sorgere spesso nuove domande , a differenza del doc. di propaganda chiuso 7--- non c'è continuità tra documentario e finzione, ci sono dei grad e delle differenze di mezzi e funzionamento. La principale differenza di funzionamento risiede nella credenza del pubblico, ma non è detto che si creda sempre al doc piuttosto che al film.
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