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L'età classica in Grecia, Appunti di Greco

Un quadro storico dell'età classica in Grecia, dal V al IV secolo a.C. Si parla delle guerre persiane, dell'egemonia di Atene, della guerra del Peloponneso, dell'egemonia di Sparta e dell'egemonia di Tebe. Si descrivono le principali battaglie e gli eventi politici e culturali più importanti. Si parla anche di personaggi come Pericle e Alcibiade. Il documento può essere utile per chi studia storia antica o cultura greca.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 22/10/2022

Dididif03
Dididif03 🇮🇹

4.7

(3)

45 documenti

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Scarica L'età classica in Grecia e più Appunti in PDF di Greco solo su Docsity! ETA’ CLASSICA QUADRO STORICO •V e IV sec. a.C., cioè dalle guerre persiane e del Peloponneso fino alla battaglia di Cheronea nel 338 a.C. (vittoria di Filippo il Macedone); •GUERRE PERSIANE: Il conflitto fra Greci e Persiani cominciò con la rivolta della Ionia: Mileto nel 499 era insorta e aveva chiesto aiuto alla madre patria, ma solo Atene ed Eretria appoggiarono la colonia ionica, che però venne spugnata dai Persiani nel 494; i Persiani punirono anche le città greche che avevano osato inviare aiuto a Mileto (i persiani subirono gravi perdite, poiché gran parte delle navi naufragarono durante la circumnavigazione dell’Athos); nel 490 l’armata persiana (inviata da Dario) diede alle fiamme l’Eretria (nell’isola di Eubea) e poi nella battaglia di Maratona venne sbaragliata dagli ateniesi guidati da Milziade; 10 anni dopo, nel 480, Serse (figlio di Dario) preparò un'altra spedizione; nella battaglia delle Termopili gli spartani, guidati dal re Leonida, furono annientati; nella battaglia di Salamina la flotta ateniese, guidata da Temistocle, inflisse una grave sconfitta ai persiani; infine le battaglia di Platea e di Micale vennero vinte dai comandanti spartani e risolsero definitivamente il conflitto a favore dei greci nel 479, ma non sono molto importanti perché non segnano nulla (in realtà non fu firmata nessuna pace). •EGEMONIA DI ATENE: Durante la pentecontetia (da pentaconta=50+etos=anni, quindi il cinquantennio compreso tra la fine della seconda guerra persiana e l’inizio della guerra peloponnesiaca) Atene, grazie al ruolo decisivo avuto durante le guerre persiane, divenne la vera potenza egemone del mondo greco. Temendo un possibile attacco da parte del gran re, gli ateniesi e le poleis ioniche fondarono la Lega delio-attica (477) in cui Atene esercitò un netto predominio sugli alleati. In questo periodo si assistette anche all'ascesa di Pericle, che dominò la scena politica ateniese per un trentennio e diventò stratega nel 460 a soli trent’anni (periodo pericleo dell’apogeo della democrazia ateniese). Pur essendo un aristocratico, Pericle promosse una serie di iniziative volte a rafforzare il potere del popolo; il sistema di Pericle sanciva la piena uguaglianza fra i cittadini, fondata su due principi cardine: l’isegoria, pari diritto di parola nelle assemblee e nei tribunali e l’isonomia, pari diritti politici. Per quanto riguarda la politica estera, nel 449 fu firmata la pace di Callia, che poneva fine allo stato di belligeranza tra greci e persiani (e riconosceva l'autonomia delle città greche dell'Asia minore). Verso la metà del V secolo a.C. dunque Atene raggiunse l'apogeo della sua potenza politica, economica e culturale. Pericle fece ricostruire l'acropoli, affidando l'incarico agli artisti più famosi del tempo guidati da Fidia; fiorirono il teatro, la storiografia, la medicina, la retorica e la filosofia. •GUERRA DEL PELOPONNESO: La guerra del Peloponneso fu combattuta dal 431 al 404 a.C. Nel 429, a causa del sovraffollamento di popolazione nelle mura della città, si diffuse una grande epidemia di peste, che causò migliaia di vittime, tra cui lo stesso Pericle. Morto Pericle, c'era il partito democratico, guidato da Cleone, che sosteneva la continuazione della guerra, e il partito aristocratico, con a capo Nicia, che era propenso alla pace. Dopo anni di duri combattimenti, nel 421 Atene e Sparta firmarono la pace di Nicia che riconosceva ad Atene tutti i possedimenti detenuti all'inizio della guerra e il predominio sul mare, e a Sparta l’egemonia sul Peloponneso. Poi Alcibiade organizzò la spedizione in Sicilia (alleata di Sparta), ma pochi giorni prima della partenza si verificò un episodio infausto, la mutilazione delle erme, cioè le statue di Hermes; Alcibiade fu incolpato, ma partì lo stesso e ricevette poi l'ordine di tornare (consapevole della condanna che gli sarebbe stata inflitta, riuscì a scappare trovando rifugio a Sparta); così, senza Alcibiade, la spedizione in Sicilia si risolse con una terribile sconfitta degli ateniesi. Dopo una vittoria navale presso le Arginuse (406), gli ateniesi furono completamente sbaragliati ad Egospotami (404), e le condizioni di resa imposte dagli spartani furono davvero dure. •EGEMONIA DI SPARTA: Dopo la sconfitta di Atene, Sparta rimase l'unica città in grado di imporre la propria egemonia sulle altre poleis; ad Atene, nel 404, per volere di Sparta, il potere andò ad un gruppo ristretto di aristocratici, chiamati trenta tiranni (perseguitarono i nemici politici spesso al solo scopo di impossessarsi dei loro beni). Sparta appoggiò il complotto ordito da Ciro contro il fratello Artaserse; i due eserciti si scontrarono a Cunassa e Ciro cadde ferito a morte. I mercenari rimasti, chiamati i Diecimila, ritornarono in patria sotto la guida di Senofonte dopo una faticosa marcia (Anabasi). Poi Artaserse si alleò con Tebe, Corinto, Argo ed Atene, che si riunirono nella lega di Corinto e dichiararono guerra a Sparta (guerra di Corinto); il re spartano Agesilao sconfisse la lega nella battaglia di Coronea (394). Nel 386 i contendenti venne firmata la pace di Antalcida o pace del gran re, che prevedeva il controllo delle citta ioniche dell’Asia minore da parte del sovrano persiano, lo scioglimento di tutte le leghe, la nomina di Sparta come garante della pace e l’impegno dei firmatari ad intervenire contro chi non avesse rispettato i patti. •EGEMONIA DI TEBE: I Tebani si ribellarono al controllo spartano, e a Leuttra, sotto il comando di Pelopida ed Epaminonda (inventori della falange tebana), sconfissero l’esercito spartano, fino ad allora ritenuto invincibile. La vittoria determinò l’egemonia tebana che però, legata alle figure di Pelopida ed Epaminonda, durò solo 10 anni, infatti morti loro, Tebe si avviò al declino (e nessuna delle città greche riuscì a mantenere l’egemonia). •EGEMONIA MACEDONE: L'espansione della Macedonia cominciò con Filippo II, il quale ottenne prima il controllo sulla penisola balcanica e poi si rivolse alla conquista della Grecia. Venne stipulata la pace di Filocrate fra le città greche e Filippo II, che si assicurò la possibilità di intervenire legittimamente nelle questioni delle poleis greche. Ad Atene si formarono due fazioni opposte: una favorevole ad una lega panellenica guidata da Filippo in chiave antipersiana, l’altra, che trovò il suo portavoce in Demosten (Filippiche), ostile a Filippo, ritenuto una pericolosa minaccia per la libertà delle città greche. Nella battaglia di Cheronea (338) l’esercito delle poleis fu travolto da quello macedone e Filippo impose agli sconfitti l’adesione ad una lega panellenica, di cui lui era a capo per preparare una spedizione contro i Persiani. Filippo però fu ucciso da una congiura e il trono passò a suo figlio Alessandro, che decise di avviare la conquista dell'impero persiano. Dopo alcune vittorie, Alessandro aveva l'intento di proclamarsi legittimo erede del re di Persia Dario, ma nel 323 a soli 32 anni morì.

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