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L'età delle scoperte geografiche 1500-1700 - Glenn J.Ames, Sintesi del corso di Storia Moderna

Sintesi testo esame Storia del pensiero politico (L) - Modulo di introduzione alla storia moderna prof. Pavone - Scienze politiche e delle relazioni internazionali

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

In vendita dal 26/11/2018

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Scarica L'età delle scoperte geografiche 1500-1700 - Glenn J.Ames e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! L'età delle scoperte geografiche - Glenn J.Ames Storia Moderna Sabina Pavone (Università degli Studi di Macerata) INTRODUZIONE La vicenda delle scoperte geografiche è una cosa che riguarda essenzialmente i secoli XVI-XVIII. Prima i contatti tra civiltà erano molto superficiali e sporadici anche se tuttavia non mancarono eccezioni come quella dei viaggi di Marco Polo nel XIII secolo e quelli di Zheng He all'inizio del XV secolo. Queste esplorazioni porteranno all'espansione europea la quale porterà all'odierna società globale. 1. La motivazione: cristiani, spezie e cos'altro? Le motivazioni che spinsero gli europei a buttarsi in questa avventura fu di prima natura economica: la società infatti chiedeva sempre di più beni di lusso come spezie, seta, oro, argento, avorio, incensi. Per ottenere tali prodotti però bisognava spendere molti denari poiché lunghe erano le distanze e bisognava pagare gli intermediari: si sentì l'esigenza di attingere a questi beni direttamente alla fonte, senza pagare più grandi somme. Oltre al vantaggio economico, l'esplorazione oltremare ebbe una funzione sociale e politica per le monarchie europee. Le due principali minacce per la monarchia erano: la nobiltà e la Chiesa. Queste due istituzioni avevano la forza di minare le posizioni dei sovrani i quali cercavano di imporsi nel territorio e dare vita alle monarchie nazionali. Per tenere a bada la nobiltà e la Chiesa bisognava sfruttare l'espansione in terre assai lontane per accontentarli, in questo modo queste forze potenzialmente distruttive sarebbero state lontane dal potere regio. Per quanto riguarda l'ambito religioso, l'Europa del XVI oltre ad essere vittima dello scisma dovuto alla Riforma Protestante, vede anche il continuo conflitto con le potenze islamiche nel Mediterraneo e nelle zone iberica dove le monarchie sono impegnate con la Reconquista. Aggirare i musulmani avrebbe potuto sferrare loro il definitivo colpo per sgretolare la loro potenza sui mari. Figura chiave dell'età delle scoperte è senz'altro Enrico di Portogallo detto il Navigatore; egli fu spinto da sei motivazioni (secondo il cronista Eanes de Zurara) per intraprendere le esplorazioni: 1. scoprire cosa vi fosse oltre le Canarie e il capo di Bojador. 2. aprire nuovi traffici commerciali coi cristiani. 3. capire la portata della potenza islamica. 4. convertire nuove popolazioni alla vera fede. 5. fare alleanze con eventuali popoli cristiani che si sarebbero incontrati specialmente il mitico re cristiano stanziato in India col nome di Prete Gianni. 6. obbedire al suo oroscopo che contemplava la scoperta di cose nascoste agli uomini. Enrico il Navigatore sapeva che la mappa mundi di Tolomeo era accurata per le zone dell'Impero romano del II d.C., qualche sospetto invece l'aveva per il resto; fu così che dal 1410 al 1510 iniziò una revisione delle teorie tolemaiche da parte di uomini pratici di mare. Per fare ciò non bastavano più antichi manoscritti di personaggi illustri, era necessari avere strumenti adatti e precisi: furono inventate carte per la navigazione chiamate “portolani”. Si tratta di libri di bordo contenenti informazioni geografiche dettagliate (coste, foci e approdi); tali mappe però erano ottime per la navigazione costiera, una volta persa di vista la costa non servivano a nulla poiché fissare la propria posizione in mare aperto era difficile. Per affrontare questo difficile compito, gli europei possedevano strumenti di calcolo come la bussola, il quadrante o l'astrolabio, la rosa dei venti; tali strumenti permettevano calcoli più o meno precisi grazie a determinate coordinate come i meridiani o la stella polare. 4. Caravelle, naus e caracche Progettare e costruire vascelli in grado di affrontare l'oceano non era cosa facile; all'inizio del XV secolo le navi europee erano tecnologicamente meno sviluppate di quelle asiatiche, solo successivamente si ebbero sviluppi. Si arrivò così alla costruzione di caravelle, naus, caracche e galeoni. La caravella era ideale per le esplorazioni, la nau a vela quadrata e la caracca furono ideali per il trasporto di merci mentre i galeoni servivano per diventare i convogli mercantili. Caravelle, nau e caracche erano il connubio con conoscenze europee, arabe e mediterranee; erano formate da 3 alberi con una vela quadrata principale e altre vele triangolari posteriori. Le caravelle erano molto agili e durevoli anche se non particolarmente larghe, ideali comunque per l’esplorazione e per manovrare in zone costiere e ventose. Nau e Caracche erano invece ideali per stivare un gran numero di merci e cannoni, ideali per i viaggi atlantici e per allontanare eventuali aggressori in mare. Le caracche tuttavia erano deboli e lente contro piccoli convogli, fu così che si rese necessario un convoglio che azzerasse queste carenze: nacque così il galeone. I galeoni erano navi specializzate per i combattimenti, avevano castelli di prua e di poppa più bassi ed erano più lunghi e stretti per tenere meglio il mare. Essi erano ben armati ed erano addetti al trasporto di oro e argento proveniente dal Nuovo Mondo; i galeoni vennero usati anche come scorta dei piccoli convogli mercantili che facevano vela verso Lisbona e Siviglia. L'IMPERO PORTOGHESE IN ASIA E BRASILE 1500-1700 1. Il Portogallo e il principe Enrico I il Navigatore Fu il Portogallo a lanciare l'età delle scoperte. Le motivazioni principali furono la ricerca di mercati e ricchezze sfruttando il ricco interscambio di oro, avorio e schiavi molto fiorente nelle coste africane. A queste si aggiunsero motivazioni di carattere religioso come la volontà di continuare la Reconquista e motivazioni sociali come l'opportunità di elevarsi socialmente fino ad arrivare alla nobiltà. Le spedizioni iniziarono nel 1415 quando Giovanni I conquistò la strategica città commerciale di Ceuta; la presa della città comportò la ricerca di fonti d'oro, avorio e schiavi Personaggio importante dell'esplorazione portoghese fu Enrico I il quale riuscì, riguardava il commercio delle spezie (il figlio di Almeida iniziò il commercio di cannella dall'isola di Ceylon). Fu inoltre formalizzato il sistema dei certazes ovvero i permessi necessari ai capitani locali per commerciare nell'oceano Indiano; squadre armate avrebbero pattugliato le rotte commerciali principali. Nel 1508 i portoghesi stavano avendo la meglio nella lotta contro l'Islam nei traffici commerciali; essi stavano riuscendo ad affievolire il tradizionale afflusso di spezie attraverso il Levante. Per impedire che ciò accadesse, la flotta di Husain si unì a quella di Malik governatore del porto di Diu per conto del sultano del Gujarat. Nel marzo 1508 Lourenco de Almeida (figlio di Francisco) attaccò questa potente flotta: le perdite portoghesi furono notevoli e Lourenco perse la vita. La notizia della vittoria degli arabi fu festeggiata al Cairo per tre giorni; ben diversa fu la reazione di Francisco di Almeida. In quel periodo il re aveva nominato Alfonso di Alburquerque come viceré d'India ma Alfonso si rifiutò di cedere il posto finché non si sarebbe vendicato della morte del figlio. Fu così che venne allestita una flotta nel dicembre 1508 e che arrivò a Diu nel 1509. La flotta musulmana venne distrutta distruggendo più in generale la potenza navale islamica nell'oceano Indiano portando ad un ulteriore espansione portoghese in Asia. La potenza navale portoghese e le fondamenta dell'impero commerciale in Asia furono confermate durante il governatorato di Alfonso de Albuquerque. La strategia di Albuquerque era votata a dominare i punti strategici delle tradizionali rotte commerciali come le città che entravano nel golfo Persico e nel Mar Rosso oppure il controllo degli snodi dei traffici malesi e indonesiani. In tutti questi snodi era fondamentale costruire fortezze per svolgere attività di controllo sui permessi, attività di magazzino e trasbordo delle spedizioni commerciali verso l'Europa. Albuquerque iniziò il secondo viaggio in India nel 1506, dopo aver bombardato la costa orientale africana imperversò contro le città nel litorale dell'Oman per poi cercare di mettere le mani sul porto di Hormuz. L'arrivo del maresciallo del Portogallo Fernando Coutinho portò gli ordini che confermavano Albequerque come nuovo governatore; inoltre Coutinho aveva l'ordine di distruggere il potere dello Zamorin di Calicut. Albuquerque in questo modo poteva attuare suoi piani per l'affermazione del Portogallo nell'oceano Indiano, dato che disponeva pure di una flotta di 23 navi. Successivamente, dietro consiglio del corsaro indu Timoja, rivolse la sua attenzione verso la città di Goa che conquistò nel marzo 1510 per poi perderla a maggio e riprenderla definitivamente nel novembre. Per controllare il ricco traffico malese e indonesiano nel 1511 conquistò Malacca e la fortificò. Nel 1512 decise di sottomettere Aden all'ingresso del mar Rosso, ma si rivelò un fallimento. Nel maggio 1515 conquistò allora Hormuz che mantenne fino al 1522. Albuquerque morì il 16 dicembre 1515 consolidando le basi del dominio portoghese nei commerci nell'oceano Indiano. 5. L'Estado da India 1520-1600 L'impero portoghese creatosi in India prende il nome di Estado da India e aveva come centro amministrativo Goa. Esso era composto da insediamenti fortificati (Malacca, Hormuz, Diu ecc) in luoghi strategici per le rotte commerciali. La potenza da fuoco della navi garantiva sicurezza sui mari mentre le fortezze di terra servivano a contrastare gli attacchi degli europei e dei locali. Dal punto di vista economico, l'Estado da India si fondava sulla: Carreira da India: viaggio annuale Lisbona-Goa e Goa-Lisbona che interessava tutti i domini portoghesi dell'impero. Dall'Europa partivano soldati, mercanti e religiosi insieme a mercanzie europee (verso Pasqua); verso gennaio febbraio invece le navi tornavano a Lisbona con spezie, pietre preziose, tessuti ed eventuali documenti del governatore. Il sistema delle Cartazes: la corona portoghese rivendicò il monopolio del traffico marittimo nell'oceano Indiano; ogni nave doveva comperare le cartaz ovvero i permessi presso le fortezze portoghesi. Chiunque fosse stato sprovvisto si sarebbe visto il carico confiscato e l'equipaggio ucciso o messo in schiavitù; per assicurarsi tutto ciò vennero create delle squadre con lo scopo di intercettare i trasporti. Gli introiti di questo sistema permettevano un reddito addizionale della corona e permettevano di pagare gli uomini di queste squadre di controllo. La corona si serviva dei territori per ricompensare nobili e soldati i quali ne ricevevano la rendita e l'utilizzo per tre generazioni. L'impero portoghese era animato da un duplice obiettivo: guadagno economico e propagazione del cristianesimo. Tale intreccio di motivazioni sono ben definite nel Padroado Real (ovvero la protezione delle attività missionarie in Asia, Brasile e Africa da parte della corona). In una prima fase, l'attività missionaria fu permissiva e flessibile nei confronti delle pratiche religiose indu; questa tolleranza si spiega dalla necessità di trovare alleati per contrastare l'Islam. Questa tolleranza finì tra il 1540- 50 ovvero con l'arrivo dei gesuiti. Nel 1540 a Goa furono distrutti i templi indu e l'arrivo di Francesco Saverio diede slancio alle conversioni di massa in India, Malacca, Indonesia, Giappone e Ceylon. Nel 1545 Saverio chiese a Giovanni III di insediare l'Inquisizione a Goa, cosa che poi avvenne nel 1560. importante fu il primo concilio ecclesiastico a Goa dove vennero dichiarate tutte le religioni estranee al cattolicesimo come erronee e nocive; la corona aveva il dovere di diffondere la fede ma senza l'uso della forza. Tra il 1560-1600 si tentò di approvare e mettere in atto la legislazione contro le pratiche indu. Queste leggi bandivano i brahmini dai territori portoghesi, erano esclusi dalle cariche pubbliche, era vietato loro di portare segni distintivi, e furono obbligati a seguire le prediche cattoliche. Gli indu che si convertivano ricevevano privilegi ereditari, fiscali e di impiego anche se furono sempre controllati dall'Inquisizione di Goa. Per controllare i convertiti di Goa fu istituita il Pai dos Christaos. Questa istituzione controllava le infrazioni alle leggi anti indu, boicottava le feste indu annotando chi vi partecipava e ne impediva i matrimoni sotto rito indu. Controverso fu il caso delle conversioni forzate del 1559 degli orfani indu. Gli orfani venivano affidati al Giudice degli orfani ed educati dal collegio gesuita di Sao Paulo dove sarebbero stati battezzati e indottrinati. Non stupisce del perché molti indu cercassero riparo dai re vicini. L'esito della campagna di conversioni forzate fu comunque molto limitato. Le religioni locali resistettero perché gli indu furono molti ostili a questa nuova religione, oltra al fatto che tutti i loro templi e simboli religiosi furono ricollocati nelle terre dei re vicini estranei al dominio portoghese. 6. La costruzione di impero di terra in Brasile 1500-1600 In Brasile Cabral approdò vicino Bahia a Porto Seguro. Egli trovò terre popolate inglesi e olandesi (non più neutrali coi portoghesi). Nel 1622 fu persa Hormuz, nel 1641 Malacca e nel 1658 Ceylon e nel 1663 il Malabar. Sono state date spiegazioni sulle cause di questo declino: Gli storici portoghesi danno la colpa alla cattività spagnola. Gli storici inglesi insistono sulla natura corrotta dell'amministrazione dell'Estado da India. Charles R. Boxer sostiene invece che la forza economica, militare e numerica degli olandesi fu superiore rispetto a quella portoghese. Niels Steensgard afferma che l'ingresso delle compagnie protocapitaliste inglesi e olandesi in Asia abbia condannato l'Estado da India e la corona portoghese. Gli storici sono concordi su un fatto: il 1663, ovvero la perdita di Chochin fu uno spartiacque nella storia dell'Estado da India. Studi recenti hanno mostrato come vi fu una campagna di recupero dell'Asia negli ultimi trent'anni del XVII secolo. Questa campagna iniziò con il re Pietro 1668-1702 per poi culminare all’epoca del viceré Luis de Mendosa Furtado. Lo scopo di questa campagna era di amministrare in modo responsabile e ragionato quanto restava dei possedimenti spagnoli in Asia, poiché potevano ancora fruttare tanto al Portogallo. Nella pratica però viene allo scoperto la deficienza di un monopolio monarchico che non regge il confronto con il proto capitalismo inglese e olandese. Tra le potenze europee tuttavia esisteva una specie di rapporto simbiotico, i portoghesi appresero e impararono dalle lezioni avute dalle potenze protestanti e viceversa queste emularono alcune prassi precedenti dei portoghesi. I portoghesi intrapresero tuttavia una serie di riforme politiche, economiche, religiose, militari. Il re Pietro nel 1669 rifiutò un'alleanza anti olandese propostagli da J.B Colbert per intraprendere riforme votate a riprendere Macao, Mozambico Timor e altre piazzeforti in Asia. Fu ringiovanita la Carrera da India con viaggi annuali regolari che portavano sempre grandi quantità di pepe a prezzi vantaggiosi; il sistema delle cartazes rimase in vigore e numerose furono le requisizioni. Dal punto di vista militare fu inviato a Goa un formidabile terco (reggimento) che riuscì a tenere testa ei numerosi attacchi dei maratha sotto Shivaji e Shambaji (1670-80); inoltre in quegli anni la marina portoghese riuscì a spuntarla su quel del sultano dell'Oman. Dal punto di vista religioso si cercò di temperare lo zelo religioso dei missionari e dell'Inquisizione. Furono stroncati gli abusi sugli indu specialmente riguardante la legge degli orfani indu (1559). in Mozambico si cercò di sfruttare le miniere del bacino dello Zambesi in Mozambico. Nel 16680 il bilancio dell'Estado da India era di 271.000 xerafins, il bilancio più ricco da circa un secolo. Questo recupero pose le basi per l'impero d'oltremare in Africa orientale e Asia che sarebbe durato fino al XX secolo. 8. Il Brasile del XVII secolo: l'offensiva olandese e oltre Pure in Brasile dovettero sopportare l'offensiva degli olandesi, i quali nel 1600 fondarono alcuni insediamenti amazzonici sul fiume Xingu. Nel 1621 fu istituita la WIC con poteri simuli a quelli della VOC. La strategia della WIC consisteva nel conquistare la capitale dei portoghesi e Isabella e Ferdinando, per via dell'odio nei confronti degli Aviz del Portogallo e per la voglia di sfidare Giovanni II nel commercio in Guinea, accettarono la proposta di Colombo nel tentativo di rendere vani anni di esplorazioni e di viaggi dei portoghesi. Inoltre i re spagnoli erano incalzati dalla nobiltà locale che chiedeva terre come ricompensa per l'aiuto svolto nella Reconquista; scoprire nuove terre poteva essere un modo per tenerli buoni e tranquilli. 2. La flotta di Colombo del 1492 I Re Cattolici accordarono la loro benedizione al progetto e stipularono un contratto formale: Colombo avrebbe ricevuto il titolo di ammiraglio del mare oceano con poteri giudiziari, amministrativi sulle terre eventualmente scoperte, in più avrebbe avuto il 10% dei metalli e pietre preziose e 1/8 dei profitti commerciali; i monarchi spagnoli accettarono perché non si aspettavano molto se non nulla dal viaggio. Nell'agosto 1492 la Nina, la Pinta e la Santa Maria erano pronte a salpare. Dopo una tappa di collaudo alle Canarie le tre navi fecero vela verso l'Asia convinto che tendo la rotta verso ovest ci si sarebbe imbattuti nel Cipango (Giappone). Colombo era convinto che tenendo la rotta e la media di 4 nodi l’ora avrebbe coperto 2400 miglia in tre settimane, tempo stimato per raggiungere l'Asia. Tuttavia ancora in ottobre non si era intravisto nulla e il comandandante della Pinta Martin Alonso Pinzon iniziò a innervosirsi; si decise per il cambio della rotta. Alla fine il cambio di rotta si rivelò fortunato perchè il 12 ottobre 1492 venne avvistata la terra. 3. Le successive spedizioni di Colombo e la morte La flotta raggiunse San Salvador al largo delle Bahamas. Dopo questo viaggio egli compì altri viaggi sempre alla ricerca della terra asiatica: 1493-96; 1498-500; 1502- 04. Nei viaggi successivi tuttavia scoprì le isole caraibiche Hispaniola, Giamaica, Cuba Dominica, Puerto Rico, Trinidad, Honduras, Costa Rica e Panama. Meno fortunato fu il tentativo di impiantare la presenza spagnola nel uovo Mondo, nel suo secondo viaggio scoprì che l'avamposto costruito a Hispaniola era stato distrutto dagli indios tainò. Nel suo terzo viaggio i dissidi interni alla colonia si tramutarono in ribellione aperta alla sua autorità; Ferdinando e Isabella persero fiducia in lui e lo privarono del titolo di viceré e governatore e Franscisco de Bobadilla lo arrestò e lo spedì in Spagna in catene. Dopo il rientro dal viaggio faticoso, Colombo era un uomo stanco ed emarginato da quei centri di potere in cui voleva entrare; morì nel 1506. 4. I primi tentativi di impero 1493-1520 Tra il 1493 e 1520 si ebbe l'ardua impresa di fondare un impero nel Nuovo Mondo. A Hispaniola fu presto abbandonato l'insediamento denominato Isabella e tra 1496-97 iniziò l'edificazione di Santo Domingo. Gli spagnoli erano padroni dell’isola e Ferdinando Colombo vi censì 630 individui. Prima dell'arrivo di Colombo, gli indios arawak taino vivevano a Hispaniola e Puerto Rico in regni organizzati secondo un organizzazione di capi locali chiamati caciques. La società era divisa in naborias (lavoratori) e i nitainos (nobili), questi ultimi comprendevano i sacerdoti (bohiques) e i capi locali (caciques). Ogni villaggio (yucayeque) era governato da un capo. Con l'arrivo degli spagnoli, i taini furono costretti a pagare tributi in oro, a lavorare e a garantire i generi alimentari, e a rispettare i modi di vita cristiani; i Cuellar a Cuba. Nel 1517 Hernandez de Cordoba aveva avuto contatti con i Maya dello Yucatan da cui aveva sentito racconti su una ricchissima civiltà a nord. Inizialmente Velasquez scelse Cortès per verificare le voci di queste civiltà ma poi, geloso delle sue abilità decise di prendere lui stesso il comando; Cortès si avvide del piano e salpò subito da Cuba con 400 soldati 16 cavalieri e pezzi di artiglieria. Arrivato in Messico, Cortès catturò la città di Tabasco e vi fondò Vera Cruz e si auto nominò capitano generale della colonia. Cortès ridusse il grande impero azteco a uno stato vassallo di Carlo V e della Spagna; oro, argento e pietre preziose furono destinate a Siviglia. Come riuscì Cortès ad avere successo? Tra gli aztechi circolava la profezia del ritorno di Quetzalcóatl, il dio portatore di fortuna, Cortès sfruttò tale profezia per intimorire, anche grazie ai cavalli e alle armature lucenti, gli aztechi. Egli riuscì poi a catturare con l'inganno Montezuma richiedendo un riscatto per il suo rilascio; egli fu poi ucciso dalla sua gente per la complicità con gli spagnoli. Montezuma aveva accettato di porre fine ai sacrifici umani e di sostituire gli dei aztechi con il Dio dei cristiani cattolici. Nel luglio 1520 Cortès avviò l'assedio, ricordato come la Noche triste, della città di Tenochtitlan facendola capitolare nel agosto del 1521; una parte del successo di questo assedio fu dato sia dal vaiolo dilagante che dal fatto che gli spagnoli furono aiutati da 4000 indios tlaxcala, acerrimi nemici degli aztechi. La conquista fece di Cortès un uomo ricco e potente tanto da venir nominato marchese della valle Oaxaca nel 1529, divenne poi padrone di decine di terre dove impiantò la coltivazione di canna da zucchero grazie all'ausilio di schiavi neri. Cortès ordinò la costruzione di Città del Messico sulle rovine di Tenchtitlan. Questa celebrità era mal vista dalla corte di Carlo V che decise di mandare funzionari regi per indagare sulle attività di Cortès il quale a sua volta, dovette compiere molti viaggi in Spagna per difendersi dalle accuse e rafforzare il suo rapporto con l'imperatore. Alla fine egli si trovò sempre più emarginato dalla corte e nel 1547 morì a Siviglia ricco ma amareggiato. 7. Pizarro e gli Inca L'impero Inca risaliva al 1438, unificato da Pachacuti e si estendeva dal Perù all'Ecuador, Cile fino all'Argentina nord occidentale. Esso era diviso in quattro parti con capitale a Cuzco. Quest'impero era stato costruito grazie all'efficienza militare e alle capacità di integrazione degli inca nei confronti degli altri sistemi religiosi ed elite. Gli inca offrivano una certa autonomia di di governo in cambio della collaborazione delle elite locali. Il sistema sociale vedeva nella famiglia reale la forza dominante; ai conquistati era richiesto di contribuire allo stato con una prestazione di lavoro chiamata “ mita “. Gli Inca istituirono un sistema di strade e di colture terrazzate, gli Inca erano infatti ottimi ingegneri. Essi non conoscevano la scrittura ma si affidavano al “ quipu “ un complicato sistema di nodi e inoltre non conoscevano nemmeno la ruota, bastava la forza lavoro. Pizarro fu il conquistador che entra in contatto con questa civiltà. Pizarro era un uomo privo di istruzione ma animato dal desiderio di conquista e celebrità. Avendo udito le voci di una ricca civiltà a nord formò una società privata con Hernando de Luque (sacerdote) e Diego de Almagro (soldato) per esplorare la costa occidentale dell'America e scoprire quella favolosa civiltà. Nel 1529 ottenne le capitolationes da Carlo V che gli davano tutte le prerogative e i diritti di un vicerè. Nel 1531 Pizarro e suo fratello Hernando terminarono i preparativi per la spedizione di conquista. Nella conquista sugli Inca vennero sfruttati gli stessi fattori psicologici e biologici usati da Cortès; a causa del vaiolo l'imperatore Huayna Cupac morì aprendo una disputa dinastica tra i suoi figli che però alla fine vide vincitore Atahualpa. Pizarro si incontra con l'imperatore Atahualpa a Cajamarca nel 1532 dove però cadde in un imboscata e fu catturato. L'imperatore fu tenuto in stato di prigionia per otto mersi, intanto furono fatte spedizioni per esplorare il resto dell'impero e ricevere rinforzi da Panama sotto il comando di Diego de Almagro. Gli Inca pagarono un riscatto di 6 tonnellate d’oro e 13 d'argento ma nel 1533 Pizarro fece giustiziare Atahualpa e conquistò Cuzco. Intanto Almagro si spinse fino al Cile mentre Pizarro fondò una nuova capitale nel 1535: Lima. 8. L'età dei “conquistadores “ Questi successi furono replicati da una schiera di conquistadores successivi a Cortès e Pizarro; tutti questi rivendicarono terra alla Spagna. Nel 1550 grazie alle loro imprese, la Spagna guadagnò un nuovo impero nel Nuovo Mondo che si estendeva dal Cile fino alla California meridionale e la Florida; tali imprese furono opera di piccoli gruppi di avventurieri e soldati dato che Carlo V non inviò mai i suoi eserciti continentali. Molti degli uomini che seguivano i conquistadores erano encomenderos; in cambio di forza lavoro e tributi degli indios, gli encomenderos dovevano un servizio militare alla corona quando richiesto. Questo sistema fece si che Carlo V evitasse di mandare i suoi eserciti, impegnati in ben altri contesti. Dal 1540 sorse un nuovo problema: controllare conquistadores e creare una burocrazia regia efficiente nel Nuovo Mondo. 9. L'amministrazione nel Nuovo Mondo La prima preoccupazione di Carlo V fu di impedire la creazione di un feudalesimo nel Nuovo Mondo a beneficio dei conquistadores. Per fare ciò furono inviati agenti regi in Messico e Perù. Tra il 1525 e il 1600 venne edificato un sistema amministrativo che rispecchiava quello esistente in Europa. In cima alla piramide stavano il re e il Consiglio delle Indie istituito nel 1524 a Madrid; il Consiglio delle Indie, composto da un numero ristretto di legali, controllava la legislazione e la politica dell'impero nel Nuovo Mondo: problemi di legge e ordine, trattamento degli Indios, politica economica e pianificazione urbana. Per dirigere meglio l'impero furono creati due vice regni: Nuova Spagna (Messico, Costa Rica) e quello del Perù (territori meridionali). Furono istituite le audiencias (tribunali regi) con funzioni amministrative e giudiziarie; tutti i giudici provenivano dalla Spagna. I viceregni furono suddivisi in una combinazione di audiencias e capitanati generali (Santo Domingo, Cile, Guatemala, Nuova Granada), quest'ultimi retti da capitani generali con funzioni militari e e politiche per conto della corona. Sotto i capitanati vi erano i governatori provinciali: corregidores (magistrati) che dovevano proteggere i nativi dagli abusi dei coloni, e gli alcaldes (giudici locali). Nelle città furono istituiti i consigli urbani chiamati cabildos. Si ritenne necessario sommergere queste realtà di leggi e regolamenti; le più importanti furono: le Nuove Leggi del 1542 che proibivano la schiavitù degli indios; le Ordinanze sulla scoperta e la popolazione del 1573, questa regolava il consolidamento e la pianificazione dei territori. 13. La religione e gli ordini missionari la corona spagnola aveva il monopolio per la diffusione della fede cattolica, questo monopolio veniva chiamato Padroado Real. Il re nominava i vescovi e arcivescovi e controllava l'emigrazione del clero in America; inizialmente gli ordini furono: francescani, domenicani e agostiniani, in seguito si aggiunsero i gesuiti i quali fondavano case e missioni per la diffusione del cattolicesimo. Col passare del tempo l'opera di evangelizzazione e conversione divenne massiccia grazie alla familiarità con le lingue locali. Dalla fine del XVI secolo fu impiantata l'Inquisizione, gli indios non convertiti non erano passibili né di arresto né di processo. Questi religiosi col tempo ottennero maggiore potere dovuto al controllo di grandi porzioni di terre e ricchezze, in contrasto con gli encomenderos; il clero fu molto critico nei confronti dei coloni e del loro rapportarsi con gli indios. Gli ecclesiastici ben presto entrarono negli affari civili e politici tanto che prelati di alto livello e vescovi detenevano alte cariche politiche. La corona garantì sempre il sostegno materiale e finanziario al Padroado Real, tale sostegno fece si che la Chiesa cattolica e la sua liturgia diventassero i pilastri della nuova cultura dell'Impero. 14. La sopravvivenza dell'Impero nel XVII secolo Durante il XVII secolo le istituzioni fondamentali permisero all'impero di resistere agli attacchi degli avversari europei. L'impero spagnolo riuscì da solo a sopportare il mancato appoggio di Madrid durante la guerra dei Trent'anni o la crisi economica dovuta all'afflusso di metalli preziosi. La sopravvivenza dell'impero fu possibile grazie a quattro fattori: 1. Lo sviluppo di una popolazione meticcia che aveva tutto l'interesse a far sopravvivere l'Impero, fortemente legati alla Spagna. 2. Le ricchezze del Nuovo Mondo diedero alla corona un forte interesse materiale nella conservazione dell'Impero. La potenza militare terrestre e navale fu sufficiente a controllare i vasti territori. 3. La fede cattolica che si era diffusa garantiva la tenuta dell'Impero. I sudditi americani ricevevano dai loro assistenti spirituali l'educazione secondo cui gli Asburgo di Spagna fossero i loro superiori per volontà di Dio e come buoni cristiani non potevano rifiutare tale precetto. 4. Infine la collaborazione e collaborazione tra spagnoli e popolazione locale permise agli spagnoli un controllo sicuro sui domini e sulle persone. L'IMPERO OLANDESE IN ASIA E IL MONDO ATLANTICO 1600-1700 1. La concorrenza per il mercato asiatico Nel settembre 1583 l'olandese Jan Huyghen van Linschoten giunse a Goa e li vi trascorse nove anni, studiando nei dettagli il complesso impero portoghese. Rientrato in Europa pubblicò un trattato sui punti forti e punti deboli dell'intero sistema portoghese; le principali tesi erano: l'impero portoghese è vulnerabile per via delle ingenti spese militari volte a difendere i possedimenti eccessivamente estesi, specialmente l'arcipelago indonesiano, che era il tallone d'Achille dell'Estado da India. prese parte a commerci in Asia che gli permisero di far carriera: i membri del consiglio infatti lo nominarono direttore generale di commercio. La strategia di Coen comprendeva che gli olandesi espandessero il loro commercio nel bacino interno dell'oceano Indiano per incrementare i profitti; bisognava instaurare un commercio intra asiatico creando delle basi nel bacino dell'oceano indiano. Seconda cosa importante era lo stabilimento del monopolio dei chiodi di garofano, noce moscata e macis. Infine Coen riteneva necessiaria la fondazione di una capitale in Asia da cui dirigere queste attività. Non tutti i dirigenti della VOC erano favorevoli a questa politica, Laurens Rael e Steven van der Hagen sostenevano che il profitto del mercante stesse nell'estensione delle vendite e non nel vendere i prodotti a prezzi alti; questi credevano che la VOC non avesse diritto di creare monopoli ein Indonesia a meno che non garantisse riso e tessuti indiani a prezzi giusti e concordati liberamente. Questo monopolio per Coen sarebbe dovuto essere difeso contro gli asiatici, portoghesi e gli inglesi, i falsi amici. Tale idea coincideva con i principi del mercantilismo secondo cui bisognava strappare con la forza la fetta di torta più grossa di una ricchezza immutabile. Nel 1618 Coen venne nominato governatore generale fino al 1623 e poi dal 1627 al 1629. in questi anni si sforzò di applicare la sua strategia. Inizialmente fu la EIC a soffrire maggiormente di questa strategia; secondo Coen la debolezza dei suoi predecessori aveva permesso l'entrata degli inglesi nell'area aprendo fondachi a Makassar e Bantam. A partire da l1612 gli olandesi avviarono una campagna per scalzare le posizioni degli inglesi, facendoli passare agli occhi dei sovrani locali come meri pirati. Inoltre furono frequenti le requisizioni di carichi e gli imprigionamenti di equipaggi. Nel 1618 gli inglesi spedirono una flotta comandata da Sir Thomas Dale per proteggere gli interessi inglesi; tale flotta tuttavia non era sufficiente a contrastare la potenza navale olandese. Nel 1620 Giacarta venne fortificata e ribattezzata col nome di Batavia. L'unica cosa che salvò l'Inghilterra dalla potenza olandese fu l'arrivo della notizia che le due compagnie protestanti avevano raggiunto un accordo nel 1619. L'accordo , in vista della fine della tregua con la Spagna nel 1621, dava agli inglesi 1/3 del commercio delle spezie da Molucce, Banda e Amboin e metà del pepe di Giava. In cambio gli inglesi avrebbero dovuto fornire 10 navi contro i portoghesi. Coen era furibondo e tra il 1620-24 fece di tutto per contrastare l'accordo. Coen continuò con la sua politica di monopolio e nel 1624, dopo essere stato respinto a Macao dai portoghesi, fondò un fondaco a Formosa (Taiwan). Nel 1621 Coen prese le isole Banda, cacciò gli inglesi da Run consentendogli di restare a Nailaka; le terre furono lavorate con manodopera forzata così come a Run e Ceram. Nel 1620 Pieter Van den Broecke taggiunse Surat come direttore d'Arabia,Persia e India. Qui vi istituii fondachi per prendere parte ai commerci di tessuti. Si insediarono anche in Persia e aprirono insediamenti a Gombroon e Ispahan, qui furono avviati commerci di spezie indonesiane in cambio di sete persiane. Tra il 1620-30 gli olandesi costruirono direttamente in India navi destinate al commercio nell'oceano Indiano. Nel febbraio 1623 Coen partì per Amsterdam per chiedere l'invio di altri coloni olandesi per popolare le isole sotto la VOC; Coen fu rinominato governatore e nel 1624 preparò il ritorno a Batavia. Alla vigilia della sua partenza però arrivò la notizia del massacro di Amboin: senso di xenofobia sempre più crescente tra i nipponici. Nel 1636 i portoghesi furono confinati sull'isola di Deshima mentre i loro discendenti furono espulsi e gli fu interdetto il commercio con l'estero. Nel 1638 si decise di bruciare tutte le navi portoghesi che avessero intenzione di approdare in Giappone. Nel 1640fu inviata una delegazione da Macao per chiedere la sospensione di questi provvedimenti...furono fatti decapitare per ordine dello shogun. Nel 1641 fu concesso alla VOC di trasferire le loro attività sull'isola di Deshima al posto dei portoghesi. Lo stesso anno Caron tornò a Batavia dove divenne direttore generale per poi essere espulso dalla VOC nel 1650 con l’accusa di traffici privati; successivamente sarà assoldato nella Compagnia delle Indie orientali di Colbert. Van Diemen morì nel 1645 consolidando ed espandendo la VOC in tutta l'Asia. I fondachi sparsi per l'Asia avevano rapporti regolari con Batavia che era diventata una città fiorente dal punti di vista culturale e commerciale. La VOC stava diventando la compagnia commerciale più potente al mondo. Il vero problema però stava nel trovare adesso un degno successore a Van Diemen. Altro quesito: quale sarebbe stato l'esito di questo serrato monopolio in Asia? Se all'inizio gli olandesi furono accolti come dei liberatori contro i portoghesi, col tempo si erano sostituiti a loro; pur non caratterizzati dal fervore religioso, gli olandesi erano tenacemente attaccati al profitto dettato della dottrina calvinista che li rese col tempo poco graditi. 10. La Compagnia olandese delle Indie occidentali, 1621-1700 (AMERICA) Durante il XVI secolo gli olandesi erano attivi nell'Atlantico solo con attività corsare. All'inizio del XVII secolo gli stati generali decisero di intraprendere una campagna più sistematica; fu così che nel 1621 venne costituita la Compagnia delle Indie Occidentali (WIC). La struttura era simile alla quella della VOC, unica eccezione era che la WIC non poteva condurre campagne militari senza l'approvazione degli stati generali. La WIC era composta da cinque camere e diciannove membri del consiglio dei direttori (heren XIX). La WIC ricevette il monopolio commerciale dall'Africa occidentale fino alla punta orientale della Nuova Guinea. Le aspettative erano: creare basi in Africa occidentale per gli schiavi, in Brasile e Caraibi per lo zucchero e rum, America settentrionale per le pellicce. Non fu un caso che la WIC venne fondata nel 1621. in quell'anno scadeva la tregua con la Spagna, la quale aveva appena perso Filippo III ed era pesantemente indebolita dalle campagne militari della guerra dei Trent'Anni. Il Portogallo era sotto gli Asburgo di Spagna così come il Brasile e l'Angola e gli altri possedimenti; divennero tutti bersagli della WIC. Tra il 1621 e 1642 la WIC si espanse ed ebbe molto successo nel Nuovo Mondo. In Nord America la colonia di Nuova Olanda (oggi New York, New Jersey, Connecticut e Delaware) era amministrata da Nieuw Amsterdam. Tra il 1620 e il 1630 furono costruite forti come Fort Amsterdam, Fort Orange, Fort Nassau e il Forte di Buona Speranza. Dal 1628 fu introdotto il sistema del patroon (concessione fondiaria): i membri della WIC ricevevano grandi latifondi con poteri di governo locale e una quota del commercio di pellicce in cambio dell'insediamento di almeno 50 coloni; solo uno dei cinque latifondi si sviluppò con successo. I principali nemici degli olandesi furono gli inglesi della Virginia e New England. Tra il 1640-1650 la WIC fondò nelle isole caraibiche le colonie si S.Eustaces, S.Maarten, Curacao (centro amministrativo della WIC). Curacao era anche il centro di smistamento della tratta degli schiavi. I Caraibi furono un ottimo punto per assaltare le navi spagnole; si pensi all'evento del 1628 che vide la WIC incrociare e bloccare una nave spagnola piena d'argento: il tesoro fruttò 12miglioni di fiorini. La WIC colpì anche i possedimenti portoghesi in Brasile e costa africa tra il 1620-1650. per far ciò la WIC fu agevolata dall'accoglienza cordiale delle popolazioni locali, stufe dei portoghesi. Tra il 1620-1630 in Brasile furono presi Salvador de Bahia e Pernambuco (con i porti di Olinda e Recife). La WIC volse il suo sguardo anche ai possedimenti schiavistici portoghesi in Africa occidentale. Nel 1637 una flotta attaccò e catturò Sao Jorge da Mina e ne 1641 le piazzeforti di Luanda, Benguela, Sao Tomè e Annonbon si arresero agli olandesi. Sfortunatamente questi successi si vanificarono velocemente. Questo declino è dovuto a due fattori: 1. In Brasile e Angola i portoghesi sotto Giovanni IV riunirono tutte le forze militari e lanciarono un contrattacco furioso potendo contare (in Brasile) sui legami religiosi e culturali dei coloni verso la corona. 2. Il richiamo in patria di Maurizio di Nassau proprio durante questo contrattacco du determinante per la vittoria dei portoghesi. La WIC fu espulsa da questi territori; anche la pace di Westfalia del 1648 contribuì al declino della compagnia commerciale. Questo trattato privava la WIC della lucrosa guerra da corsa contro le navi spagnole. Anche in America del Nord la situazione fu critica. La ripresa di progetti coloniali da parte di Cromwell e Carlo II portarono a un’azione militare conto la colonia olandese di Nuova Olanda, la quale fu conquistata tra il 1660-70 e concessa al fratello Giacomo. duca di York. Questi era interessato agli affari coloniali e inviò una flotta guidata da sir Richard Nicolls per garantirsi i possedimenti olandesi nella costa occidentale africana. Le perdite in Brasile, Angola e America settentrionale furono un colpo fatale per la WIC la quale chiuse i battenti nel 1674. Nel 1675 venne rifondata ma con scopi commerciali e su scala ridotta; questa riuscì a sopravvivere grazie alla tratta schiavile verso Curacao e allo zucchero prodotto in Suriname. 11. Gli anni di Maetsuycker in Asia, 1653-1678 Nel 1652 venne fondata, per ordine dei Diciassette, una colonia al Capo di Buona Speranza; inoltre venne trovato il degno successore a Van Diemen e Coen: Johan Maetsuycker, un cattolico che aveva studiato diritto. [nel 1635 aveva offerto i suoi servizi ai Diciassette come giurista per seguire lo sviluppo della corte di giustizia di Batavia; per ottenere la nomina si convertì alla fede riformata. Arrivato a Giava nel 1636 compilò per sei anni gli statuti di Batavia. Vi ritornò poi nel 1644 mantenere questo “impero commerciale” richiedeva un prezzo alto. Le spese belliche infatti divoravano i profitti della compagnia e i prestiti da banchieri asiatici erano sempre a tassi di interesse più alti. A Batavia le spese amministrative e di conduzione continuavano a salire. Crescevano le iniziative mercantili private a danni della compagnia, crebbe anche la corruzione. Il prezzo delle merci monopolizzate dalla VOC subirono un calo di prezzo in Europa. Erano infatti divenuti di moda i tessuti indiani di cotone; fu la EIC posizionata a Bombay, Madras e nel Bengala a trarne i maggiori vantaggi. L'imperatore manciù Kangxi aveva aperto i porti cinesi al commercio occidentale e la VOC non riuscì a coglierne il potenziale, né tanto meno quello rappresentato dal commercio del tè, data la crescente domanda di questo prodotto in Europa. La VOC rimase fino alla metà del XVIII secolo una potenza nel commercio asiatico. Sicuramente l'errore più grande che i Diciassette e uomini come Coen, Diemen e Goens commisero, fu che emularono le caratteristiche dell'impero portoghese piuttosto che seguire i consigli di Van Linschoten: evitare domini molto estesi chee avrebbero necessitato di ingenti spese militari (era stato il tallone d'Achille dell'Estato da India). GLI IMPERI INGLESE E FRANCESE 1600-1700 1. I pirati e la periferia dell'impero mondiale Le sole fortune dei francesi e degli inglesi durante il '500 furono gli atti di pirateria. Francia che Inghilterra ebbero un ruolo marginale nell'espansione oltremare e questo è dovuto a fattori interni ed esterni. Il fattore esterno fu certamente il Trattato di Tordesillas del 1494 con il quale il papa divise il mondo tra Spagna e Portogallo, garantendo così la potenza degli iberici. I fattori interni invece furono dati dai conflitti dinastici e politici che incalzavano la Francia e l'Inghilterra del XVI secolo. Tali avvenimenti fecero si che i due regni operassero ai margini della conquista riducendo la loro presenza solo ad atti di pirateria. 2. L'impero inglese nel Nuovo Mondo e in Asia 1500-1700 (INGLESI) L'Inghilterra mosse i sui passi alla ricerca di una via alternativa per raggiungere l'Asia cercando un passaggio a nord-ovest che avrebbe permesso di evitare i portoghesi lungo la costa africana. Fu Giovanni Caboto a rivendicare all'Inghilterra il Nord America. Caboto credeva che la maggior parte delle spezie provenisse dal nord dell'Asia e quindi fu questa la motivazioni di trovare un passaggio verso il nord. Enrico VII fu molto interessato a tale impresa, specialmente dopo essersi pentito di non avere aiutato Colombo quando gli chiese supporto. Caboto accettò di viaggiare a proprie spese e in cambio ricevette dal re le lettere patenti che gli accordavano piena autorità e potere di navigare e di scoprire terre in nome dell'Inghilterra. Caboto prese il largo nel maggio 1497 da Bristol e arrivò nel Terranova a fine giugno. Enrico VII gli concesse una pensione annua. Nel 1498 intraprese un Nel 1606 venne istituita la Virginia Company che comprendeva le compagnia di Londra e Plymouth (compagnia finalizzate a colonizzare aree differenti dell'America del nord) . Queste due compagnie avevano la proibizione di fondare colonie a meno di 160 km l'uno dall'altra. La prima spedizione della Virginia Company salpò nel dicembre 1606 e ne maggio 1607 approdò nell'isola di Jamestown dove fondarono un insediamento. Le difficoltà furono numerose per via degli indiani e per la difficoltà di trovare cibo tanto che molti coloni morirono. Grazie agli sforzi di John Smith e al matrimonio tra l'indiana Pocahontas e John Rolf venne inaugurata una pace nel 1614 e la colonia resse. Qui Rolf scoprì il tabacco, il quale essendo troppo forte per i gusti europei, si diede a sperimentazioni aromatiche e dolcificanti; nel 1617 venne inviato un carico di tabacco in Inghilterra, iniziando a diventare una moda grazie ai primi prezzi relativamente bassi. Per agevolare l'espansione della produzione di tabacco furono importati dall'Angola manodopera africana con contratti vincolati e poi come veri e propri schiavi. Nel 1624 la Virginia Company venne sciolta e la Virginia divenne colonia reale. Nella Virginia del nord la compagnia di Plymouth ebbe meno successi per via del suolo roccioso e del clima molto rigido; solo verso gli anni 30 del '600 Giacomo I concesse alla compagnia il New England, New Jersey e Nuova Scozia. Sir Edwin Sandys, tesoriere della compagnia, concesse ai pellegrini di insediarsi nella parte settentrionale. Nel 1620 il Mayflower e i pellegrini fondarono Plymouth colony; tra 1620-40 si ebbe una grande espansione di inglesi in New England. La colonia del Massachusetts divenne la più importante tanto che venne creata la Bay Company per colonizzare la regione. La situazione caotica in Inghilterra dovuto allo scontro tra re e parlamento fece si che molti puritani, perseguitati dall'arcivescovo William Laud, venissero mandati in Massachusetts; i coloni celebrarono nel luglio 1630 il giorno del Ringraziamento anche se le difficoltà dovuto a scarsità di cibo, malattie, clima rigido e conflitti con gli indiani non mancarono. 6.I Caraibi, l'America meridionale e il commercio triangolare Dopo la guerra civile e l'esecuzione di Carlo I nel 1649 seguì il Commonwealth e il governo dittatoriale di Cromwell come lord protettore (1653-58). la piccola nobiltà e ii mercanti si aspettavano una decisa espansione oltremare di cui tappa fondamentale era spezzare il predominio olandese; fu così che nel 1651 si ebbe l'Atto di Navigazione con il quale si decretava che tutte le merci in entrata e uscita dall'Inghilterra dovessero viaggiare su navi inglesi. Secondo passo fu poi, dal 1652-54, la prima guerra contro gli olandesi che portò a una solida presenza inglese nei Caraibi e in America meridionale. Nel 1623 era già partita la colonizzazione delle isole St.Chistopher, Nevis, Barbados e Montseratt. Dopo il 1630 venne introdotta la canna da zucchero portando così a una crescente domanda di schiavi. Nel 1655 Cromwell armò una spedizione nei Caraibi e sottrasse la Giamaica agli spagnoli; gli inglesi si stabilirono a Guyana e in Suriname. Queste attività portarono gli inglesi a scontrarsi con gli spagnoli e la Compagnia Olandese delle Indie Occidentali. La seconda (1664-67) e la terza (1672-74) guerra olandese scoppiarono per la competizione commerciale e imperiale delle due potenze; l'ottimismo della restaurazione di Carlo II aveva portato a una politica mercantile anti olandese aggressiva tanto che si arrivò alla resa di New Amsterdam per essere poi ribattezzata New York dagli inglesi. Nel 16772 fu creata la Royal African Company la quale aveva il monopolio del commercio degli schiavi; questo commercio aveva molti profitti e molti erano i mercanti che volevano prendere parte a questo lucroso commercio, il Parlamento inglese decise di sospendere il monopolio...ogni anno 20 mila schivi si muovevano per l'Atlantico. Nel 1700 venne sviluppato il commercio triangolare che vedeva le merci inglesi scambiate in Africa con gli schiavi i quali venivano mandati in America e da li le merci americane come zucchero, caffè, tabacco e rum venivano inviate in Inghilterra, tutto questo secondo rotte triangolari Inghilterra-Africa, Africa-America, America -Inghilterra. Questo commercio garantiva profitti ai mercanti coinvolti e rafforzava l'impero inglese nel Nuovo Mondo. 7. La Compagnia inglese delle Indie orientali (EIC) Nel 1600 Elisabetta I assegnò un monopolio di 15 anni, al governatore e alla compagnia dei mercanti di Londra che commerciavano nelle Indie Orientali. La compagnia aveva 125 azionisti, un governatore e 24 direttori. Il problema degli inglesi, proprio come quello olandese, era quello di erodere il potere portoghese. Nel 1583 Ralph Ficth partì con un gruppo di mercanti alla volta dell'Asia. Dapprima raggiunsero Aleppo nel Mediterraneo e poi percorsero la Mesopotamia fino ad arrivare a Baghdad per poi raggiungere Bassora nel 1583, dopo questo raggiunsero via mare la fortezza portoghese di Hormuz dove furono arrestati e trasferiti a Goa. Il vicerè Francisco de Mascarenas li interrogò e li trattenne fino a dicembre, poi grazie a un prestito di 2000 ducati da parte del gesuita Stevens, Ficht fu liberato con la promessa di rimanere a Goa cosa che però non avvenne perchè fuggì nell'aprile del 1584. Ficht viaggiò fino alla corte dell'imperatore moghul Akbar ed esplorò una parte dell'Asia (Bengala, Pegu, Birmania, Malesia e Malacca) infine raggiunse Londra nel 1591. 8. La rivalità con gli olandesi in Indonesia 1600-1623 Gli inglesi decisero di concentrare le loro attività dove il potere olandese era debole: in Indonesia. Nel 1591 alcuni mercanti inviarono 3 navi con lo scopo di esplorazione e di pirateria comandate da James Lancaster il quale salpò da Plymouth e raggiunse la penisola malese nel 1592; la spedizione non ebbe grande successo e fece ritorno in Inghilterra nel 1594. Si riscattò l'anno successivo saccheggiando Pernabuco in Brasile e la Compagnia delle Indie Orientali lo scelse per dirigere una spedizione nel 1601. Nel 1602 Lancaster raggiunse l'Indonesia e negoziò coi sultani locali molti trattati commerciali; in Indonesia riuscì a far istituire un fondaco a Bantam e ad ottenere un carico di spezie proveniente dalle Molucche. Come ricompensa Elisabetta I lo fece cavaliere. Nel 1604-05 venne fatta una seconda spedizione nelle Molucche ad opera di Henry Middleton che ebbe analoghi successi. Tuttavia benchè vi fossero successi, la Compagnia delle Indie orientali ebbe molti problemi perché fino al 1614 essa non fu una compagnia per azioni ma ogni viaggio era finanziato separatamente e alla fine venivano divisi i guadagni; questo voleva dire che era impossibile competere con la VOC olandese. Dal 1614 al 1657 la Compagnia delle Indie Orientali si servì di azioni a breve termine; solo con Cromwell nel 1657 essa divenne una società per azioni permanenti potendo così competere con la rivale olandese. Grazie ad un accordo matrimoniale col Portogallo, l'Inghilterra ricevette l'isola di Bombay ma poi Carlo II la cedette ala Compagnia delle Indie orientali in cambio di 10 steline d'oro all'anno; in una posizione strategica, Bombay divenne la base operativa della Compagnia delle Indie Orientali. Grazie a gerald Aungier, Bombay prosperò diventato un grande centro religioso e commerciale dove la libertà religiosa attirava moltissimi mercanti più diversi tra loro. Nel 1690 la presidenza della Compagnia delle Indie orientali venne spostata da Surat a Bombay. Nel frattempo anche Fort S.George a Madras ebbe lo stesso destino di fioritura grazie alle sagge politiche di William Langhorn. Nel 1700 l’Inghilterra aveva solide basi nell'Atlantico e in India, con la fine della guerra con la Spagna e il trattato d Utretch del 1713 che pose fine alla guerra di successione spagnola, l'Inghilterra guadagnò una parte del lucroso commercio degli schiavi (asiento) dell'America spagnola. Grazie poi al trattato di Metheuen del 1703, il Portogallo divenne un alleato affidabile; per quanto riguarda gli olandesi invece erano stati nettamente sconfitta, la VOC aveva perso l'occasione di distruggere la Compagnia delle Indie orientali inglesi in India quando ancora era in periodo di crisi. L'ultimo rivale sui mari era rappresentato dalla Francia. 10. La sfida francese 1500-1600 (FRANCIA) La campagna francese d’oltremare francese iniziò con Francesco I che decise di contestare la divisione del mondo tra le potenze iberiche prevista dal trattato di Tordesillas; sogno di Francesco I era creare un impero che potesse competere con i suoi rivali. Se i suoi esploratori avessero trovato una via per l'Asia, la ricchezza che ne sarebbe conseguita avrebbe aumentato la sua reputazione e l'oro avrebbe potuto permettere la continuazione di guerre. Nel 1525 finanziò la spedizione di Giovanni da Verrazzano per cercare un passaggio a nord- est; Verrazzano rivendicò il Terranova alla Francia e poi esplorò buona parte della costa orientale chiamandola “francesca”. Nel decennio successivo Francesco I fu impegnato nelle guerre d'italia e fu catturato da Carlo V; solo nel 1534 finanziò la spedizione di Jaques Cartier. 11. I viaggi di Jaques Cartier 1534-1544 Nella sua prima navigazione egli raggiunse il Terranova che esplorò e dove acquistò pellicce agli indiani, inoltre scoprì e risalì il fiume San Lorenzo e rivendicò la regione in nome del re. Il secondo viaggio iniziò nel maggio del 1535 e vide Cartier risalire il San Lorenzo fino al villaggio urone di Stadacona e nell'ottobre raggiunse Hochelaga. Cartier e i suoi rimasero a Stadacona tutto l'inverno fino a maggio dopodichè part' alla volta della Francia portandosi con se il capo urone Donnacona per raccontare la storia di un regno pieno d'oro e pietre preziose. Questo secondo viaggio svelò gran parte dell'estensione San Lorenzo e il ricco potenziale del commercio delle pellicce. La terza spedizione fu avviata nel maggio 1541 con l'intento di scoprire il regno di Saguenay (quello della storia dell'urono) e di stabilire un insediamento lungo il San Lorenzo; Cartier fondò Charlesbourg-Royal composta da coloni e galeotti esiliati. I coloni iniziarono la ricerca di metalli preziosi i quali furono trovati e inviati alla madre patria. Tuttavia nel 1541-42 le condizioni peggiorarono, gli indiani divennero sempre più ostili e lo scorbuto dilagò; Cartier aspettava Sieur de Roberval ingaggiato dal Francesco I per colonizzare il Canada. Nel 1542 i coloni ritornarono in Francia. Francesco I aveva nominato Reberval tenente generale per il paese del Canada cl fine di costruirvi piazzeforti e chiese; Reberval ripristinò l'insediamento di Charlesboug- Royal ed esplorò il San Lorenzo fino alle cascate di Montreal. Il duro inverno del 1542-43 e i vari problemi come malattie e ribellioni furono affrontati con grande tenacia anche se finora le disavventure furono superiori rispetto ai vantaggi; nel 1543 Francesco I mandò i soccorsi ma Reberval e i coloni rimasti gettarono la spugna e se ne andarono. I tentativi cinquecenteschi di scoprire il passaggio a nord ovest e della colonizzazione del Canada erano falliti. Dopo la morte di Francesco I la Francia fu dilaniata dalle guerre di religione che resero impossibile ogni colonizzazione finanziata dalla corona; soltanto nobili e mercanti finanziavano spedizioni private partendo dai porti della Bretagna e Normandia. I pescherecci francesi incrociarono lungo le coste del Canada banchi di merluzzo e iniziarono e rendere vivo il commercio di pellicce con gli uroni e gli irochesi. La spedizione francese più importante i Brasile fu fatta nel 1555-60 quando Nicolas Durand de Villegagnon raggiunse la baia di Ganabara e vi eresse Fort Coligny da cui però furono espulsi nel 1560 quando il governatore generale portoghese Mem de Sà sopraggiunse con una robusta forza armata. 12. L'impero Francese in Canada e nei Caraibi 1600-1700 Con Enrico IV e Luigi XIII si ebbero nuovi progetti coloniali sostenuti dalla monarchia. Nel 1608 Enrico IV sostenne il primo insediamento canadese sotto Samuel de Champlain il quale esplorò la regione del San Lorenzo e trattò con le tribù locali per avere informazioni sulle grandi vie d'acqua dell'interno. Nel 1605 venne fondata l'habitation di Port Royal e negli anni successivi Champlain esplorò tutta la costa atlantica dell'America Settentrionale fino a Cape Cod ottenendo come risultato un'accurata mappa della zona. Nel luglio del 1608 venne fondata un habitation a Quebec. Nel 1610 approfondì la conoscenza del Canada rinforzando la presenza francese nell'America Settentrionale; nel 1611 vennero fondate La Place Royale. L'idea dell'Asia era ancora viva e Luigi XIII incaricò Champlain di cercare il passaggio per la Cina e l'India. Per radicare la presenza francese in Canada, Champlain incoraggiò i giovani francesi a vivere con gli uroni e le altre tribù, a conoscere la lingua e le loro usanze; questi uomini erano noti come i “girovaghi dei boschi” i quali diffusero la presenza francese nella regione dei Grandi Laghi. Tra il 1620-30 si ebbero le prime tensioni con gli inglesi tanto che Champlain fu costretto a cedere loro il Quebec nel 1629 per poi riperderlo nel 1632; Champlain morì nel 1635 nel giorno di Natale. Richelieu sostenne le attività di Champlain finanziando nel 1627 la “ compagnia dei cento soci” la quale aveva il monopolio sul commercio delle pellicce; ovviamente le difficoltà sorsero subito perchè vi erano problemi con gli irochesi e forte era la concorrenza degli inglesi, tanto che nel 1663 restituirono volontariamente la concessione. Per quanto riguarda la politica religiosa, Richelieu si servì della Nouvelle France per seguire la sua politica contro gli ugonotti consentendo solo ai cattolici di stabilirsi e vivere nelle colonie. Nelle colonie venne introdotto il sistema del seigneuralismo ovvero le terre venivano divise in signorie e concesse a un signore il quale godeva diritti e privilegi economici e lavorativi sui fittavoli; se in Francia questi signori erano nobili, in America erano militari, ecclesiastici; grazie alle disposizioni ereditarie che permettevano alle donne di incamerare la proprietà del marito dopo la morte, nel 1663 metà delle signorie erano controllate da donne. La minorità di Luigi XIV fu un periodo di incertezza per la colonia: numero ridotto di coloni, commercio delle pellicce compromesso dalle vittorie degli irochesi sugli uroni. A partire dal 1660-70 l'avvento del primo ministro Colbert pose fine a questo periodo difficile. Colbert lavorò per risolvere la situazione finanziaria e ispirandosi al mercantilismo era convinto che bisognasse sottrarre ricchezza all'olanda e agli inglesi. Nel 1663 venne messo sotto il diretto controllo della corona la Nouvelle France e per migliorare le difese contro inglesi e irochesi fu inviato un reggimento regolare a Quebec; il governatore generale e l'intendente regio furono messi sotto il diretto controllo del ministro della marina ovvero Colbert stesso. Colbert nominò Jean Talon nuovo intendente regio per la giustizia, finanze e polizia; la missione di Talon era di estendere il controllo regio e sfruttare le risorse della colonia. Nel 1665-66 venne fatto un censimento che stimava 3.215 persone e basandosi su tali dati Colbert e Talon formularono politiche idonee allo sviluppo della colonia; per colmare la disparità tra uomini e donne, tra il 1665-1673 furono inviate 900 filles du roi in Nouvelle France. Talon ispirandosi a Colbert incoraggiò nuove imprese artigiane e manifatturiere cercando di riformare il sistema del seigneural esigendo che i signori risiedessero nelle loro terre altrimenti dovevano cederle. A seguito della fine delle guerre europea di Luigi XIV il sostegno reale alle colonie di Nouvelle France si ridusse; la popolazione crebbe grazie alla riproduzione interna. Le attività patrocinate da Talon si svilupparono lentamente e non superarono mai il valore del commercio delle pellicce. Proprio in questo settore fu problematico il fatto che gli inglesi raggiunsero la Baia di Hudson e James Bay rompendo il monopolio francese sul commercio delle pellicce; per rispondere a tali iniziative, i francesi scesero verso sud. Nell' ultimo decennio del XVII secolo Renè Robert Cavelier esplorò i fiumi Ohio e Mississippi e rivendicò tale territorio fino al Messico, chiamando questa zona Lousiana, unita al Canada attraverso fortezze. La Francia costruì poi nei Caraibi e Africa occidentale un impero redditizio rispetto al Nord America. Nel 1635 la Compagnia de l'Ile de l'Amerique di Richelieu prese le isole di Martinica e Guadalupe. Martinica fu disboscata e vi fu impiantato il tabacco e il cotone e nel 1642 Luigi XIII autorizzò l'importazione di schiavi neri e a metà del secolo fu inserita anche la canna da zucchero. Quando la Francia precipitò nel caos di fine secolo, la corona vendette i diritti sull'isola a Dyel Duparquet. Colbert riscattò i diritti sull'isola nel 1664 ponendola sotto gli auspici della Compagnia delle Indie occidentali. Nell'isola di Guadalupa le cose andarono in modo simile. Fra il 1630-40 i pirati francesi si stabilirono a Tortuga. Nel 1664 Colbert incluse l'isola nei suoi progetti per la Compagnia delle Indie occidentali e ne l1697 la Spagna cedette la metà occidentale dell'isola a Luigi XIV. Per procurarsi gli schiavi, i francesi si stabilirono nel Senegal e nel 1659 fu creata una stazione schiavistica alla foce del fiume Senegal; nel 1697 fu strappata agli olandesi l'isola di Gorè. Da questi avamposti i francesi spedivano gli schiavi da mandare in America meridionale, dove possedevano una colonia nella Guyana. Nelle Americhe, gli iberici ebbero un controllo parziale su quegli spazi immensi e la formazioni di società di schiavi fuggiaschi e la resistenza di strutture locali fecero si il loro potere fosse limitato. Gli iberici importarono le caratteristiche dominanti delle loro società, mentre dal punto di vista economico fu adottato un monopolio regio volto a rifornire la corona di metalli preziosi, entrate fiscali e profitti dagli scambi mercantili. In termini sociali il predominio della nobiltà fu confermato dalla concessione di vasti lotti di terreno e dalla necessità di prestazioni militari; l'ultimo dei militari poteva diventare proprietario terriero. Per quanto riguarda la religione, la fede cattolica venne diffusa dove possibile dalla Chiesa di Roma che realizzò conversioni di massa e fu esportata anche l'Inquisizione. Infine la chiave di volta e del successo delle potenze iberiche e specialmente della Spagna fu dato dall'Asiento ovvero il commercio schiavile. L'entrata in gioco dell'Olanda e dell'Inghilterra viene vista come la rottura definitiva del secolo iberico cosa relativamente vera specialmente in Asia; la VOC e la IEC non sempre riuscirono a portare guadagni maggiori rispetto al monopolio monarchico della corona portoghese. L'idea di ritrarre le due compagnia come avanguardie del proto capitalismo è fuorviante. Gli olandesi ritenevano un errore l'espansione territoriale in Asia e privilegiava l'attività commerciale che avrebbe fatto risparmiare i costi delle spese militari; anche questo però e vero fino ad un certo punto perchè non si sa quanto questo spirito imprenditoriale sia stato alieno da forme di militari. Gli olandesi infatti specialmente con Coen costruirono e mantennero fortezze; in Asia il sistema olandese emulava sotto certi aspetti l'Estado da India dei portoghesi. Il proto capitalismo venne abbandonato per un mercantilismo rapace e aggressivo. Tra il 1670-80 l'impero olandese era ben esteso e unito saldamente grazie alle guerre e alle spese militari; questo tuttavia si rivolgerà contro loro. La costruzione di questi imperi d'oltremare ha costituito una rivoluzione globale nella storia dell'umanità. Nel 1776 Adam Smith nel Ricchezza delle Nazioni osservava come la scoperta dell'America e il passaggio oltre i Capo di Buona Speranza furono due eventi importanti nella storia dell'umanità.
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