L’età delle Signorie in Italia.Analisi Zorzi, Le Signorie cittadine e regimi comunitari, Esercizi di Storia

Scarica L’età delle Signorie in Italia.Analisi Zorzi, Le Signorie cittadine e regimi comunitari e più Esercizi in PDF di Storia solo su Docsity! Storia – L’età delle Signorie in Italia Analisi e commento del brano: A. Zorzi, Le Signorie cittadine e i regimi comunali (dal manuale, pp. 311-312). Domande Inserisci il testo delle tue risposte nei box sottostanti a ciascuna domanda. 1. In quali modi potevano nascere i poteri signorili secondo Zorzi? Secondo Zorzi i poteri signorili potevano nascere direttamente dalle istituzioni popolari. I modi attraverso cui nascevano questi poteri signorili erano vari: ad esempio poteva capitare che una città decidesse di attribuire poteri speciali a un nobile forte militarmente oppure a un uomo politico; poteva capitare anche che un comune conferisse il potere esecutivo a un signore potente esterno senza però perdere la propria autonomia; altro esempio è quello dell’affermazione di un signore potente, grazie all’appoggio dei gruppi sociali rivali fra loro, che era il vescovo della città; oppure i casi in cui era evidente un’egemonia personale dei signori anche se non era riconosciuta istituzionalmente. 2. In che senso Zorzi definisce “ibridi” il regime comunale e quello signorile? Secondo Zorzi il quadro dell’Italia centro-settentrionale era contraddistinto da situazioni differenti l’una dall'altra, ed è per questo motivo che ogni città proponeva una soluzione diversa. Le organizzazioni politiche sono spesso “ibride” cioè un incrocio tra la passata organizzazione comunale e l’attuale organizzazione signorile. Ciò che si verifica non è né equiparabile al vecchio comune né alla signoria. Nel momento in cui le famiglie assumevano il dominio nelle città le tradizioni istituzionali non vennero subito eliminate ma si andava ad attuare un compromesso tra il vecchio e il nuovo.