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L'Età Giolittiana: Il Decollo Industriale e la Politica di Giovanni Giolitti (1903-1913), Sintesi del corso di Storia Delle Dottrine Politiche

L'età di giovanni giolitti, che guidò l'italia dal 1903 al 1913 durante la fase decisiva del decollo industriale. Giolitti affermò il principio di neutralità dello stato, favorì il libero sviluppo delle associazioni operaie e il diritto di sciopero, e introdusse il suffraggio universale maschile. In questo periodo, nuove industrie emersero, come olivetti, carlo erba, pirelli e fiat, e il progresso si concentrò soprattutto nelle regioni del nord. Tuttavia, le condizioni di vita al sud, dove prevaleva l'agricoltura, non migliorarono. La politica estera di giolitti includeva un patto di amicizia con francia e inghilterra e la continuazione della politica coloniale. Il progetto di occupazione della libia fu sostenuto da gruppi finanziari, industriali e nazionalisti, ma si oppose la sinistra e i repubblicani. Nel settembre 1911, le truppe italiane sbarcarono a tripoli e occuparono il paese, segnando il principio della colonizzazione italiana.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 13/05/2019

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teresa-clava 🇮🇹

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Scarica L'Età Giolittiana: Il Decollo Industriale e la Politica di Giovanni Giolitti (1903-1913) e più Sintesi del corso in PDF di Storia Delle Dottrine Politiche solo su Docsity! L'ETÀ GIOLITTIANA Tra il 1903 e il 1913 il capo del governo italiano fu Giovanni Giolitti, un liberale della Sinistra progressista. Giolitti guidò il paese nella fase decisiva del decollo industriale. Nelle lotte tra industriali e operai affermò il principio di neutralità dello Stato, favorendo così il libero sviluppo delle associazionioperaie, il diritto di sciopero e la partecipazione delle masse alla vita del paese. Nel 1906 fu si costituì il sindacato nazionale, la Confederazione Generale del lavoro e nel 1910 gli industriali si associarono nella Confederazione Generale dell'Industria. Nel 1912 fu introdotto il suffraggio universale maschile, che diede per la prima volta il diritto di voto ai cittadini. L'età giolittiana fu caratterizzata da un grande svilippo industriale. accanto ai settori tessile e siderurgico si affermarono nuove industrie: la Olivetti (macchine per scrivere), la Carlo Erba (farmaceutico), la Pirelli (gomma) e la Fiat (produzione di automobili). Il progresso riguardò soprattutto le regioni del Nord. Al Sud invece dove era prevalente l'agricolutura, le condioni di vita non migliorarono. Pochi furono infatti gli investimenti e poche le risorse destinate al Meridione. Per quanto riguarda la politica estera, Giolitti stipulò un patto di amicizia con Francia e Inghilterra e proseguì con la politica coloniale. Il proggetto di occupazione della Libia fu sostenuto da gruppi finanziari con interessi commerciali in territorio libico, dagli industriali e dai nazionalisti. Al proggetto si opponevano i socialisti, contrari a ogni forma di colonizzazione, e i repubblicani, che ritenevano opportuno dare priorità ai problemi interni. Nel settembre 1911 le truppe italiane sbarcarono a Tripoli e occuparono il paese, che faceva parte dell'impero turco-ottomano. Per contrastare i turchi, che sostenevano la guerriglia libica, gli italiani occuparono le isole del Dodecanneso e con la pace di Losanna (1912) si sancì il possesso italiano della Libia e provvisoriamente delle isole greche.
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