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L'età vittoriana e fin de siècle, Appunti di Letteratura Inglese

Dal manuale "breve storia della letteratura inglese" riassunto schematico del contesto storico + riassunto dei vari autori e analisi: - Oliver Twist - Dr. Jekyll & Mr. Hyde

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 05/10/2022

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noname_99 🇮🇹

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Scarica L'età vittoriana e fin de siècle e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Ottocento - età vittoriana - 1837 – 1901 : regno regina Vittoria; - 1834 : poor law; - 1840: sposa suo cugino, il principe Alberto di Sassonia ; - 1861 : il principe muore e la regina Vittoria evita di mostrarsi in pubblico lutto religioso; - 1884 : fabian society; La regina Vittoria ereditò il trono a 18 anni ed era figlia del duca di Kent, Edoardo, e nipote del re Giorgio III. Nel 1840 sposò suo cugino, il principe Alberto di Sassonia, ma alla sua morte, nel 1861, portò il lutto religioso ed evitò di apparire in pubblico. Quando tornò a mostrarsi in pubblico, la sua immagine venne ad identificarsi con la stessa potenza nazionale, emblema dell’imperialismo, ma sorda alle rivendicazioni femministe. L’epoca vittoriana prende il suo nome dalla regina Vittoria (regno 1837-1901), il cui regno fu il più longevo nella storia dell’Inghilterra. Fu un periodo di grande fertilità ed espansione per la gran Bretagna, caratterizzato dal progresso tecnologico, iniziato nel secolo precedente con la rivoluzione industriale. La moderna economia urbana dell’economia manifatturiera e i traffici commerciali superano la vecchia economia agricola. Da questo momento l’Inghilterra divenne la nazione più potente al mondo (si espandeva verso nuovi mercati e terre produttrici di materie prima a basso costo). La vita divenne un po’ più facile grazie ai miglioramenti (progresso tecnologico) delle piccole cose delle vitac’erano più vestiti, utensili e cibo). Nonostante questi miglioramenti, la vita della classe operaia (working class) era ancora difficile a causa dei bassi salari, delle lunghe ore lavorative, le condizioni di vita precarie. La nuova condizione urbana portò alla nascita dei cosiddetti slums (ghetti): luoghi affollati, in cui i viveva in condizioni igieniche precarie, in cui erano diffuse molte malattie, in particolare il colera. Neanche la poor law del 1834 portò ad una soluzione per risolvere i problemi dei più poveri. Dall’altro lato, ci fu l’ascesa della classe media, soddisfatta e fiera di sé, la cui fiducia nelle proprie capacità imprenditoriali e nella propria filosofia di vita, concentrata al conseguimento dell’utile e del pratico, portò all’esplosione del capitalismo e all’appiattimento dei valori romantici. Quindi, se da un lato è un periodo caratterizzato dalla prosperità e dal progresso, dall’altro ragnavano povertà e ingiustizia. Questi tempi sono ricordati come the Victorian Compromise: gli uomini della middle class diventano sempre più ricchi grazie al progresso, mentre i poveri restano nelle loro pessime condizioni. Il compromesso si basava sull’aiuto che la middle class dava alle persone povere e quest’ultime dovevano supportare le loro decisioni così potevano tenere il potere (sebbene fosse un’epoca di grandi tensioni, soprattutto sociali, che lo sviluppo industriale creò, ovvero degradazione e condizioni di miseria per le masse operaie, l’Inghilterra non conobbe fratture perché la borghesia, attraverso le riforme, seppe mantenere un equilibrio che le permise di mantenere il potere). Questa complessa realtà è la materia privilegiata dal romanzo realista inglese, che conosce una notevole fioritura grazie ad autori come Dickens, Trollope, George Eliot. Tendenze generali di questa produzione sono la rappresentazione della realtà quotidiana e il fine umorismo con cui vengono presentati i personaggi colti in aspetti caricaturali. Grande influenza fu esercitata dall’evangelicalismo, un movimento religioso che si interessava dei problemi umani e delle riforme sociali. La loro visione puritana della vita li portava a sostenere l’abolizione di certi intrattenimenti pubblici e ad osservare un ristretto codice morale di comportamento. E fu in questa particolare atmosfera che, nel 1884, nacque la Fabian society, ispirato alle dottrine marxiste (sviluppo del socialismo e del comunismo: creazione di un sistema sociale senza classi sociali e piena uguaglianza di tutti i membri della società). Questa associazione si proponeva come scopo l’elevazione delle classi lavoratrici per renderle idonee ad assumere il controllo dei mezzi di produzione. Sotto l’influenza della regina Vittoria, il regno fu eccessivamente puritano: il sesso divenne un taboo e le parole scurrili o “indelicate” furono eliminate dal linguaggio quotidiano. Il comportamento e il linguaggio si fecero più sobri e contenuti/controllati e la rispettabilità divenne il concetto chiave di questo periodo. La convenzionale moralità del tempo trovò la sua massima espressione nella famiglia, in cui i padri erano più autoritari rispetto ai periodi precedenti e le madri più sottomesse. Le donne erano considerate gli angeli del focolare, dovevano essere innocenti e pure, confinate tra le mura di casa o, al massimo, potevano svolgere lavori “rispettabili” come insegnare o svolgere attività sociali. Le regole e le restrizioni includevano anche gli uomini, che non potevano bere o scommettere. Tuttavia, all’uomo borghese era concesso mantenere un’apparenza di decoro e la notte ricercare piaceri proibiti. Quindi si assiste ad una progressiva desessualizzazione della donna delle classi medie a cui si contrapponeva un aumento della prostituzione delle classi basse. Cominciarono a nascere movimenti femministi che enfatizzavano la problematicità della condizione femminile. Inoltre in questo periodo nacquero nuove correnti filosofiche come il positivismo e il materialismo e si diffondono i pensieri e le opere di nuovi pensatori come Darwin, che sconvolse il panorama scientifico, religioso e filosofico (teoria dell’evoluzione). Victorian novel Il romanzo vittoriano illustra l’avanzata delle classi media, venivano diffusi a puntate (uscivano episodi mensili), ma dovevano sottostare alle leggi di mercato moltiplicandosi gli scrittori che vivevano della propria penna, gli autori dovevano tenere conto delle regole imposte dalle biblioteche circolanti che reclamavano opere che potessero essere lette ad alta voce dal capofamiglia e non dovevano contenere elementi che potessero suscitare imbarazzo. Le letteratura divenne strumento di controllo delle masse e creazione di consenso che doveva favorire, da un lato, l’alfabetizzazione (valore pedagogico), ma anche conservarne l’innocuità. L’opera era creata con il consenso del lettore se qualcosa non piaceva, veniva cambiato. Ciò rese meglio l’idea della vitalità e delle trasformazioni del periodo. Sono romanzi caratterizzati dalla mescolanza di elementi propri del romance e del novel (si passa dalle trame fiabesche e melodrammatiche di Dickens alle storie di sosia e sdoppiamenti in Stevenson). William Thackeray - 1847 – 1848 : pubblicato Vanity fair di William Thackeray; Nato a Calcutta ed educato in Inghilterra, fu preferito dagli intellettuali più raffinati del tempo per l’ordinata struttura delle sue narrazioni, i quali storcevano il naso davanti alle caotiche vicende dei romanzi di Dickens (furono “rivali”). Tra le sue numerose opere, si ricorda, in particolare, Vanity Fair, del 1847-1848, in cui viene rappresentata la società inglese dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo nel 1815. Il sottotitolo dell’opera è a novel without a hero. La vicenda narra le storie di 2 donne, che rappresentano gli aspetti della femminilità inglese vittoriana: - La prostituta: impersonata da Becky Sharp, ambiziosa e furba; crea da sé il proprio destino. - L’angelo del focolare: rappresentata da Amelia Sedley, dolce e sottomessa come ogni brava donna/figlia vittoriana. Lascia che siano gli uomini a tracciare il suo destino. Entrambe sono messe a nudo nelle loro miserie e incongruenze con ironia e umorismo. Il romanzo si arresta intorno al 1830, prima del regno di Vittoria, ma è comunque possibile rivedere la condizione femminile e la casistica umana del tempo. Umorismo, comicità, cinismo e tristezza si mescolano abilmente. Tuttavia, il lettore moderno potrebbe essere infastidito dall’abitudine dello scrittore di entrare in prima persona e commentare, ma nessuno resta indifferente davanti l’abilità di Thackeray di creare realtà complesse e inserirle in una struttura narrativa ordinata rispetto a Dickens. Nel 1837 raggiunse il successo con il Circolo Pickwick, un romanzo che narra una serie di avventure comiche e picaresche di numerosi personaggi, pubblicato a puntate in dispense mensili. Lo spirito di osservazione di Dickens, che aveva affinati nel tempo, viene messo a punto nei Pickwick Papers, in cui vengono create caricature della borghesia in ascesa, ad esempio:  Negativo : truffatore Jingle;  Positivo : Sam Weller, un arguto servitore che si accompagna a Pickwick e sembrano richiamare la coppia Don Chisciotte e Sancio Panza. Ciò che colpisce è l’abilità nell’inventare situazioni e personaggi destinati a rimanere nella storia della letteratura mondiale talento drammatico unito a fertilità inventiva. Le caratteristiche della sua narrativa sono 2:  Lettura pensata per l’ascolto (lettura familiare ad esempio);  Rappresentazione di una classe sociale colta in tutte le sue sfaccettature. È il cantore della borghesia, quella classe a cui il progresso sociale aveva permesso di accedere a livelli più alti nella scala sociale. Dopo i Pickwick papers, si dedicò al romanzo sociale, concentrandosi sul tema della miseria, molto sentito nel clima filantropico della società vittoriana. Del 1837-1838 è Oliver Twist, un orfano maltrattato che perde in una Londra malfamata, abitata da ladri e prostitute. La vicenda è una delle più lacrimevoli e si pone come una denuncia contro la politica del tempo e le conseguenze devastanti della rivoluzione industriale per gli strati più bassi della popolazione. L’infanzia nell’epoca vittoriana era una terribile esperienza: molti bambini delle classi sociali meno abbienti erano costretti a lavorare nelle fabbriche e nelle miniere. Alcune riforme tentarono di migliorare le condizioni lavorative di donne e bambini. La narrativa vittoriana giocò un ruolo importante nel ritratto della loro condizione di vita, in particolare Dickens li presentava come innocenti o corrotti dalla società e dagli adulti. È una critica contro la società dell’epoca. Per Dickens la correzione delle ingiustizie deve venire dai ricchi-potenti. Oliver Twist si chiude con un’ambiguità: un lieto fine che porta il protagonista a integrarsi in quella classe sociale che ha creato le condizioni della sua miseria. La denuncia dello sfruttamento minorile e l’attenzione al mondo dell’infanzia costituiscono uno degli elementi più importanti del romanzo preferito di Dickens, David Copperfield, del 1849-1850: narrazione in prima persona con molti spunti autobiografici sulle esperienze infantili e il suo apprendistato. Dickens si fa cantore della laboriosità positiva e dei falsi valori della classe media.  Londra : città in cui può accadere qualsiasi tipo di avventura. Diventa ambientazione di molti romanzi; è rappresentata su 3 livelli: 1. Mondo parrocchiale: gli abitanti sono calcolatori e insensibili nei confronti dei poveri. 2. Mondo criminale: borseggiatori e assassini lo popolano la povertà li porta a compiere crimini. Vivono nei bassifondi. 3. Mondo della middle-class: ci vivono le persone rispettabili che seguono valori morali e credono nel principio dell’umana dignità. Dickens attacca i male della società più aumenta la povertà più aumentano le workhouses in cui si dovevano seguire rigide regole: le famiglie erano separate, cibo e vestiti erano pochi e piccoli. L’idea di tale progetto era fondare delle workhouses perché si riteneva che la povertà fosse la conseguenza della pigrizia di alcuni esseri umani e se posti in terribili condizioni ciò li avrebbe ispirati a migliorare le loro condizioni di vita, ma ciò non accadde e le workhouses non portarono a nessun miglioramento sociale o economico. Bleak house segna un mutamento nell’opera di Dickens: all’ottimismo subentra una visione sociale più pessimista, alla caricatura umoristica, la riflessione metaforica. Dickens trasforma la critica all’apparato legislativo (ritrae spesso i tribunali: giudici, avvocati, criminali erano corrotti), in una sorta di profezia sulla degenerazione della modernità. Nel 1845 venne pubblicato A Christmas Carol Dickens affermava che il natale è un periodo di gioia e carità ed è l’unico momento dell’anno in cui le persone dimenticano a quella classe sociale appartengono e si considerano compagni di viaggio verso la morte. Nel 1854, con Hard Times, Dickens sferra il suo attacco alla politica industriale del tempo. In una squallida città industriale, Coketown, si agitano personaggi senza spessore psicologico, meccanici come automi sono i lavoratori asserviti alla macchina. Gli operai sono visti come masse sfruttate e non come potenzialmente rivoluzionaria. L’opera si presenta come una denuncia dei guasti provocati da un’educazione che impedisce il libero uso della fantasia ai bambini. Del 1860 è l’opera che la critica considera il suo capolavoro, Great Expectations. Una favola triste sulla perdita dell’innocenza nello scontro tra le aspirazioni dell’adolescenza e i compromessi dell’età adulta. Pip, ragazzo che cresce, va a Londra e vive delle avventure, pronto a rinnegare qualsiasi cosa e persona per approdare nell’alta società londinese, è un esempio di formazione, a cui si contrappone la figura della ricca signora Havisham, che, abbandonata il giorno delle nozze, passerà la sua vita a consumare vendetta contro il genere maschile. I suoi sono personaggi caricaturali deforma i personaggi per suscitare il riso (creato per diminuire la loro forza comica), ne mette in evidenza i vizi, i tic… - OLIVER TWIST (classico di Charles Dickens) Anno di pubblicazione: 1837-1839 Genere: Romanzo Contesto storico: primo vittorianesimo L’opera in generale: “Oliver Twist” è il secondo romanzo dello scrittore britannico Charles Dickens ed è uscito in puntate mensili, dal 1837 al 1839, sulla rivista “Bentley’s Miscellany”. L’opera, che è stata ripresa al cinema e al teatro, è un affresco dell’ipocrisia dell’epoca vittoriana (dagli anni trenta dell’800 all’inizio del 900) e si presenta come romanzo di formazione (si inizia con il trovatello e si fiisce con recettori di eredità). E, in questo senso, conduce al lettore la denuncia dei grandi disagi sociali di quel tempo: povertà, sfruttamento del lavoro minorile e criminalità urbana. E lo fa attraverso un rovesciamento del romanzo di formazione e un dissacrante black humor, analizzando i mali della società inglese Ottocentesca. Anche Verga, in “Rosso Malpelo”, denuncia lo sfruttamento minorile da parte degli adulti racconta di una Sicilia in cui le condizioni dei poveri erano pessime (diciannovesimo secolo). Analisi del classico: Charles Dickens con questo romanzo critica il sistema dell’educazione dei bambini più poveri negli orfanotrofi, dove i fanciulli sono costretti a svolgere dure mansioni senza compensi (critica lo sfruttamento, workhouses, criminalità urbana legata alla banda di Fagin). L’opera è la prima chiara denuncia di Dickens del sistema educativo dell’era vittoriana, nonché il manifesto della reale condizione dei ceti meno abbienti nelle grandi città, di cui Londra è grande esempio. La “ribellione” di Oliver all’inizio della storia – nella sequenza della minestra richiesta per due volte – riflette la rottura da parte di Dickens contro i canoni dell’educazione. La denuncia contro la dilagante povertà delle città si sposta poi nel contesto della banda di Fagin; qui i più poveri – a cui non è stata concessa l’educazione – sono costretti a sopravvivere come possono. Nelle opere successive, Dickens denuncia una dinamica relativa alle ricche famiglie inglesi: queste offrivano la loro beneficenza ai poveri soltanto per guadagnare ammirazione nella società. In Oliver Twist accade, però, che il ragazzo protagonista instaura subito un rapporto di affetto ancestrale con Brownlow, suo protettore. L’opera è narrata attraverso gli occhi di Oliver, che vede il mondo deformato. Trama: è un povero bambino, orfano, di cui non si conosce l’identità dei genitori e finisce in un orfanotrofio. Fu successivamente venduto ad un imprenditore di pompe funebri, ma visse un’esperienza terribile con il nuovo padrone che lo fece scappare a Londra (quella dei bassifondi), una città pericolosa, in cui puoi perderti ad ogni passo e c’è sempre qualcuno che vuole truffarti. Qui incontra una banda di piccoli criminali e il più grande di loro, Fagin, gli insegna ad essere un ladro perché gli serve un bambino piccolo per una serie di furti lo fanno calare nei camini (simbolo di Londra, importante la figura dello spazzacamino). Oliver verrà poi slavato da un gentiluomo, ma successivamente fu di nuovo rapito dalla banda per commettere un furto, durante il quale lo feriranno. Infine una famiglia della middle-class lo adotterò e gli mostrerà affetto. Dopo delle investigazioni si scoprirà che Oliver era di nobili origini (agnizione) e la banda verrà arrestata.  Oliver: bambino con aspetto angelico, non può essere un orfano ma deve per forza avere delle nobili origini (cosa che si scoprirà alla fine). Vigeva la regola del bello=buono (quindi provieni da una buona famiglia), brutto=cattivo come in Jane Austen. Capitolo 8: Oliver è diretto a Londra. La sua fuga viene resa difficoltosa dalla fame, dal freddo e dalla fatica, che patisce per diversi giorni. Alla fine Oliver raggiunge Londra e sviene davanti all’entrata di un edificio, dove gli si avvicina un coetaneo, Jack Dawnkins (meglio noto come Artful Dodger. È un borseggiatore, così chiamato per la sua abilità e astuzia in quell’occupazione. È un membro della banda di ragazzini criminali addestrata dall’anziano Fagin). Egli offre il pranzo a Oliver e dice di conoscere un “gentiluomo” a Londra che gli offrirà un alloggio gratuito. Il soprannome di Jack è “l’abile imbroglione”, ciononostante Oliver si fida di lui e si mostra determinato a entrare in contatto con il gentiluomo. Dunque nella notte Jack porta Oliver in un quartiere squallido di Londra. Arrivati di fronte ad una casa fatiscente, Jack gli dice un codice che gli permette di entrare. Arrivati in una stanza buia, Oliver fa la conoscenza di un vecchio ebreo di nome Fagin e di alcuni ragazzi che stanno cenando, fumando la pipa e bevendo alcolici, nonostante la loro giovane età. Oliver cena con loro e si addormenta. IL PERSONAGGIO OLIVER TWIST: il protagonista incarna i valori di un nuovo eroe per Dickens: è un reietto della società che riesce a trovare il suo futuro grazie ai propri espedienti e all’aiuto delle persone di buon cuore. Questa tematica, che possiamo definire del nuovo gentleman inglese, sarà presente in altri romanzi dell’autore, specialmente in David Copperfield. La vicenda di Oliver si dipana ed evolve in un percorso che è una parabola di purificazione. Ciò è ben evidenziato nel titolo originale dell’opera: “Oliver Twist”, or, “the Parish Boy’s Progress” (in italiano: ”lo sviluppo dell’orfano”). Questo sviluppo usato da Dickens è stato considerato “conservatore e vittoriano”, perché fortemente intriso dei tipici valori cristiani del protestantesimo; ma anche della parabola della conversione e del ritrovo del protagonista, il quale all’inizio è disperso nella strada del male e del peccato. Il testo di Dickens è ricco di metafore, spesso religiose, nonché di passaggi dal patetico al gioioso, dal triste al melanconico. L’autore non offre un andamento lineare. E’ sempre ricco di particolari. Infine è molto presente l’ironia, specialmente contro i personaggi cattivi. OLIVER TWIST: IL PRIMO ROMANZO DAVVERO SOCIALE: la critica così definisce Oliver Twist. L’opera si presenta come una denuncia delle condizioni in cui versava nel 1800 il sistema assistenziale inglese, soprattutto quello che si occupava dei bambini. Al tempo stesso mostra per la prima volta la figura del povero, dicendo la verità sulle sue reali condizioni. Povertà, lavoro minorile, sfruttamento, criminalità urbana: questa è la realtà che trasuda da queste pagine con tutto il suo potente squallore, nonché l’ipocrisia della società vittoriana contemporanea all’autore. BUONI E CATTIVI: Tutta la narrazione risente di elementi appartenenti alla morale protestante ed è pervaso da spirito religioso. Ciò è facilmente riscontrabile se ci si sofferma un attimo sui personaggi, ben separati nelle tradizionali categorie dei buoni e dei cattivi. Lo sono, peraltro, anche in elementi puerili, come i nomi di battesimo, o nei tratti fisici con cui vengono descritti. Perciò i buoni non possono che essere belli, mentre in mette a nudo la falsità dei valori borghesi e nell’ironica consapevolezza che la società vittoriana può progredire solo assicurandone la conservazione. L’opera presenta le manifestazioni più negative della borghesia (individualismo, ricchezza e sete di potere) in modo ironico, spacciandole per valori positivi. Rudyard Kipling Tra i suoi romanzi si staglia Kim, un affresco del mondo indiano visto attraverso gli occhi di un bambino. L’opera sottolinea l’immagine positiva che l’impero voleva offrire di sé. Essa narra il passaggio dalla marginalità dell’essere bianco in un mondo di indiani e bambino in un mondo di adulti alla centralità di riconoscersi membro della comunità di dominatori. I racconti indiani di Kipling costituiscono l’espressione più alto del cosiddetto empire gothic (mettono in evidenza la paura per il diverso), un sottogenere in cui vengono trasposti narrativamente i terrori del bianco di fronte al mondo imperiale: paura di ipotetici contagi da parte degli indigeni; senso di minaccia apportata dal contatto con l’altro coloniale alla purezza della razza. A queste inquietudini i civil servants dei suoi racconti oppongono il coraggio, la lealtà e la disciplina come unici ideali in grado di aiutarli a superare l’impotenza davanti ai fenomeni che li sgomentano. Capolavori delle short fiction inglesi sono i romanzi che Kipling scrisse intorno agli anni della prima guerra mondiale, sotto l’influsso di tragedie familiari. Thomas Hardy - 1896 : pubblicazione Jude the Obscure di Thomas Hardy. Con Hardy si chiude la grande stagione del romanzo vittoriano e si apre quella del romanzo moderno. Egli ripropone i costumi, i dialetti, i comportamenti di quelle comunità agricole in romanzi realisti di impianto semplice, caratterizzati da un pessimismo di fondo. Secondo Hardy, l’uomo è contrastato da forze esterne di natura ignota, che si accaniscono contro quelle personalità singolari che non si adeguando alle norme di comportamento universalmente accettate. Tra le sue opere più importanti si ricordano:  Jude the obscure, 1896: fu il suo ultimo romanzo, poi tornerà a scrivere poesie. Nell’opera si narrano le vicende di un uomo diviso tra 2 donne, che rappresentano l’una l’amore puro e l’altra l’amore passionale. In quest’opera si oppone alle idee vittoriane sulla moralità sessuale, la religione e la società. L’opera narra la storia di un fallimento intellettuale per cause famigliari e sociali e vi è una dolorosa presa di posizione sull’inutilità della vita, culminata nella scena più macabra e violenta della letteratura vittoriana: l’uccisione dei fratellastri ad opera di little father time, il bambino- vecchio figlio di primo letto di Jude, e la sua successiva impiccagione. Dopo quest’opera non si scriverà più di amori borghesi e di famiglie vittoriane nell’opera emergono anche temi come l’aborto, il divorzio…  Tess of the d’Urbervilles: la protagonista più famosa dei suoi romanzi, che muore giustiziata sulle pietre ancestrali di Stonehenge. L’attacco di Hardy è rivolto al doppio standard comportamentale previsto per uomini e donne durante l’età vittoriana e contro le istituzioni religiose e legali che non sanno proteggere i più deboli.  Il sindaco di Casterbridge: Hardy procede all’annientamento del tipico eroe byroniano dal torbido passato, mostrando come, di fronte all’opinione pubblica borghese, possa infrangersi il nuovo io del protagonista, scaturito dal senso di colpa e dalla volontà di espiazione. Con la sua morte solitaria, il sindaco dimostra all’eroe byroniano che “non è così difficile morire”. Robert L. Stevenson - 1883 : pubblicazione Treasure island di Robert L. Stevenson; - 1886 : pubblicazione dr .Jekyll and Mr Hyde. Stevenson era scozzese. L’autore conobbe periodi di grandi fortune alternate a momenti di oblio. Fu guardato con sospetto dalla critica, ma osannato dai suoi colleghi. Le ragioni di tale successo sono da attribuire alla sua abilità creativa e alla capacità di creare intrecci narrativi. Nei suoi romanzi non si devono ricercare analisi psicologiche dei personaggi, ma si deve godere del rapido susseguirsi degli eventi. Nel 1883 pubblica il suo romanzo, Treasure Island, che si inserisce nel filone marinaresco alla Robinson Crusoe. L’isola è vista come banco di prova dell’individuo, a cui si aggiungono elementi di pirateria e di prova dell’individuo, a cui si aggiungono elementi di pirateria e criminalità, colti attraverso l’occhio di un ragazzo al passeggio dall’adolescenza all’età adulta. La ricerca del tesoro si fa rito di passaggio: da un lato, il viaggio per mare e la pirateria sembrano preludere a quella che nel Novecento sarà la narrativa di Conrad; dall’altro il denaro cercato sull’isola porta alla dannazione e alla rovina. L’unico tesoro da ricercare è la maturità. L’opera è uno dei maggiori successi di narrativa per ragazzi dell’epoca. Per adulti è il romanzo dr. Jekyll and Mr. Hyde, del 1886, resconto in chiave di enigma poliziesco di uno sdoppiamento di personalità che può essere letto come metafora dell’ipocrisia/falsità vittoriana. Jekyll, medico borghese, che nasconde i vizi privati dietro una facciata virtuosa, si crea un altro sé criminale cui delega tutta la sua corruzione. Segno di un’età che ha perduto la propria interezza, Jekyll raffigura le varie fasi attraverso cui si manifesta la scissione dell’io nell’individuo uscito dalla rivoluzione industriale alienato nella società e represso nel privato. In Stevenson, la perdita di fiducia nell’integrità dell’io sfociò nel dubbio sul significato dell’avventura coloniale  nell’opera i divertimenti delle notti sull’isola (scene inquietanti e magnifiche ambientate nelle isole del Pacifico) traspare il suo scetticismo sulla presunta missione civilizzatrice dell’uomo bianco. - THE STRANGE CASE OF DR.JEKYLL AND MR HYDE (classico di Robert Louis Stevenson) Anno di pubblicazione: 1886 Genere: romanzo breve dal carattere gotico, con elementi polizieschi, thriller e noir Ambientazione: Londra del XIX sec. Contesto storico: Tardo vittorianesimo Il racconto in generale: Il romanzo di Stevenson è ambientato nella Londra Vittoriana di fine Ottocento, una Londra nebbiosa e con le strade sempre desolatamente deserte al vespro. La storia è raccontata in terza persona ad esclusione degli ultimi due capitoli, che sono costituiti da lettere lasciate da Lanyon e Jekyll, entrambi ormai defunti, e seguono dunque il loro punto di vista. Il racconto, fino al terzultimo capitolo, segue le indagini dell'avvocato John Utterson (la sua indagine è fatta in modo che ci si aspetti la presenza di 2 persone perché pensa che Hyde stia insidiando Jekyll, invece il corpo è 1). Egli, da sempre buon amico del medico Henry Jekyll, si dimostra preoccupato perché questi ha fatto testamento a favore di un certo "signor Edward Hyde". Parlando con suo cugino Enfield, viene a sapere che un tizio qualche tempo prima poco lontano da lì ha calpestato una bambina per strada, e ha firmato un assegno a nome del dottor Jekyll, e questo tizio corrisponde effettivamente a Mister Hyde; il dottor Lanyon, collega e amico di Jekyll, che più che testimoniare si manifesta anch'egli preoccupato per le sorti dell'amico; il maggiordomo Poole ma soprattutto una cameriera che è l'unica testimone oculare di un assassinio da parte di Mister Hyde, quello di Danvers Carew, un gentiluomo colpevole solamente di aver fermato Hyde per strada di notte col semplice intento di chiedergli un'indicazione. A questo punto il racconto ci porta a scoprire cosa è effettivamente successo: il dottor Jekyll, da sempre affascinato dalla convivenza forzata del bene e del male nello stesso individuo (il famigerato tema del doppio), trova un modo per scindere le due personalità in maniera netta mettendo a punto un siero, lui chimico provetto. Naturalmente ha provato la pozione su se stesso e quindi concretizzando la metamorfosi nel sadico Mister Hyde. In ogni caso con la somministrazione di un semplice antidoto egli può sempre ritornare alla condizione iniziale, ma col susseguirsi delle trasformazioni la dose di antidoto necessaria è sempre più forte e si arriverà presto alle estreme conseguenze in cui la situazione, completamente sfuggitagli di mano, lo porterà sino alla morte. I narratori sono 4:  Jekyll: lo si trova nella lettera finale, scritta in prima persona;  Lanyon: lo si trova nella lettera finale, scritta in prima persona;  Utterson: colui che investiga, racconta in terza persona;  Enfield: racconta, in prima persona, ad Utterson ciò che ha visto. Analisi Classico:  Dr. Jekyll & Mr. Hyde è un’opera scientifica (attraverso la pozione nascono 2 entità);  Il ritratto di Dorian Gray è un’opera edonistica. Stevenson appare, in quest'opera, affascinato dall'analisi del male e delle ambiguità dell'animo umano. Nel racconto, che colpisce innanzitutto per la trama avvincente e per un genere misto fra giallo, noir, thriller d'azione e racconto del mistero e del terrore, viene evidenziato in maniera molto significativa quel naturale "sdoppiamento" che caratterizza ed è presente in ogni essere umano e che si configura come una rottura dell'integrità della persona, come la scissione del Bene dal Male e, in definitiva, come lo "sdoppiamento" della stessa coscienza umana. Il racconto è una parabola del Male. Ciò che emerge è che nell'essere umano vi sono due differenti nature, due tendenze comportamentali (o semplicemente personalità), una volta al Bene, l'altra al Male assoluto, che continuamente in contrasto fra di loro in questa tentano di prendere il dominio dell'individuo. Benché queste personalità, sempre in contrasto tra loro, sono per natura contrapposte, lo stesso Jekyll ammette che nell'animo umano possano esserci infinite sfaccettature delle stesse e che la manifestazione era condizionata sia dalla potenza del filtro utilizzato sia dallo stile di vita condotto dalla persona. La netta divisione tra se stesso e Mr. Hyde, spiega ancora Jekyll, è stata soprattutto influenzata dallo stesso stile di vita (Tipico Vittoriano) che, rigido come era, non dava abbastanza sfogo a quello che poi diventerà Hyde. Jekyll isola la parte cattiva (Hyde) da quella buona (Jekyll), permettendo in tal modo che una sola persona potesse seguire due strade completamente opposte, e realizzarsi in entrambe, che ambedue le parti potessero esprimersi. La storia narra infatti delle infamie e dei delitti commessi dall'alter ego dello stimatissimo dottor Jekyll, uomo rispettato all'interno della moralissima società vittoriana sia per il suo nobile lavoro sia per la sua invidiabile condotta morale, che, osando sfidare la natura e le sue leggi, ha sentenziato e deciso la propria condanna e la propria fine. Mr. Hyde si configura come un essere spietato, primordiale, a tratti quasi meccanico, emblema del demonio e della scelleratezza umana. IL TEMA DEL DOPPIO: Violenza, pulsioni sessuale, aggressività, istinti omicidi sono tutte componenti che in misure diverse appartengono ad ogni uomo. L'uomo, dunque, comincia ad avvertire la necessità di scindere queste due nature, di voltare le spalle alle lusinghe di tutti quegli istinti animaleschi che pure ogni tanto sente montare dentro di sé. Con il pretesto narrativo del “doppio”, lo scrittore trova la chiave per dare corpo alla scissione. Se in Frankenstein i limiti tra bene e male sono assolutamente inesistenti e le due I 2 romanzi sono associati dallo sdoppiamento di personalità immaginario e artistico fatto a loro immagine in cui rifugiarsi dai problemi del suo mondo (affermarsi del capitalismo industriale, messa in discussione della vecchia religione in seguito all’affermazione di quelle nuove, ascesa ed egemonia della classe media). Alfred (lord) Tennyson Tennyson fu un poeta amatissimo dalla regina Vittoria. Influenzato dalla dizione, dalla musicalità e l’immaginazione delle poesie di Keats, si affidò al proprio orecchio poetico, affinando metrica, ritmi e rime per creare mondi fantastici fuori dal quotidiano, caratterizzati da suggestioni musicali piuttosto che contenuti ideologici. La sua poetica è racchiusa nella poesia the lady of Shalott, storia di una misteriosa femme fatale, il cui mondo illusorio, intravisto in uno specchio, è distrutto dall’apparizione di Lancillotto, eroe della vita attiva. In un’altra sua poesia, Ulysses, l’eroe omerico, colto al tramonto della sua esistenza, si rivela incapace di adattarsi a una decorosa vecchiaia e decide di riprendere il mare. Questa sua volontà di vita attiva è da leggersi come affermazione di quell’ambiguità che è la caratteristica principale del periodo vittoriano. Mentre inneggia alle virtù del focolare domestico, ammira ed esalta chi diserta quello stesso focolare per andare alla scoperta di nuovi mondi. In memoriam fu scritto in ricordo di un amico scomparso prematuramente ed è forse il poema più malinconico di tutta la poesia inglese. Esprime il tormento per la perdita della fede e dell’amicizia, analizzandone il decorso attraverso 3 anni di dubbi, tormenti e depressione. Scandito sul ritorno di 3 Natali, fu il primo poema inglese a relazionarsi con le problematiche relative alla teoria dell’evoluzione darwiniana e l’opera si pone come spartiacque tra il vittorianesimo trionfante della prima metà del secolo e i dubbi del secondo ottocento. Il poeta appare lacerato tra la volontà di gioire per le conquiste della sua era e la disperazione per le proprie angosce personali. La spaccatura tra il bisogno di parlare di sé e la non volontà di mettersi a nudo, così come imponeva l’età vittoriana, spesso si traduce in lunghi monologhi in prima persona dei protagonisti della sua poesia a cui attribuisce i suoi pensieri. Robert Browning + Elizabeth Barrett Browning - 1857 : pubblicazione romanzo in versi Aurora Leigh di Elizabeth Barrett Browning. La fama di Robert Browning è legata ai monologhi drammatici, ovvero poemetti drammatici in cui personaggi storici si raccontano in prima persona senza che il poeta entri mai nel testo, né con descrizioni o intermezzi narrativi, né con giudizi morali. Essi offrono un ricco palcoscenico di individui, spesso affetti da qualche ossessione, intenti a monologare sulle proprie vicende, senza interagire con altri personaggi, condannati a raccontarsi come il vecchio marinaio di Coleridge. Browning è affascinato dall’Italia umanistica e rinascimentale, in cui rifugia, ma anche dal mondo dell’individualismo fiducioso e autosufficiente, che si esprime nelle personalità dei suoi protagonisti. Implicitamente getta una luce ironica sul grigiore e la domesticità dell’era vittoriana. È tutto giocato sul rapporto attivo con il lettore che deve credere alle parole del personaggio e metterne in discussione la sincerità, intuire tra le righe il commento dell’autore che non è mai esplicito. Tra i suoi monologhi più riusciti vi sono la mia ultima duchessa, Fra Lippo Lippi e Andrea del Sarto attiene l’uso della forma drammatica in un contesto e la capacità di attivare il giudizio del lettore, suscitando molteplici interpretazioni. Importante è anche il suo romanzo in versi, molto lungo, il libro e l’anello, in cui narra la storia di un assassinio nella Roma del XVIII secolo, esposto da più punti di vista, ma risulta illeggibile a causa di uno stile spesso oscuro, complesso ed elaborato, dalla scarsa musicalità. Importanti anche le poesie dedicate al rapporto tra sessi, soprattutto quelle comprese nella raccolta men and women, in cui si possono scorgere annotazioni sul comportamento di uomini e donne nella buona società. Queste poesie sorgono anche dalla sua esperienza personale e dalla relazione con la poetessa Elizabeth Barrett, che culminò con un matrimonio segreto e una fuga in Italia, dove vissero fino alla morte. La Barrett raggiunse la popolarità nel 1857, grazie alla pubblicazione del romanzo in versi Aurora Leigh, la prima opera scritta da una scrittrice inglese in cui la protagonista è anche essa una scrittrice. Nota anche per il suo impegno poetico e per le sue idee rivoluzionarie che inserì in una serie di poemetti ispirati al risorgimento italiano. È ancora oggi nota per una raccolta di poesie d’amore, sonetti dal portoghese, in cui, fingendo, di tradurre liriche erotiche, narra in 44 sonetti le varie fasi del suo innamoramento. Matthew Arnold + Arthur Hugh Clough Matthew Arnold compose dover beach, una riflessione sulla perdita della fede in cui, piuttosto che lamentarsi, come Tennyson, la propria crisi individuale, Arnold riflette sulla difficoltà collettiva di vivere in un’età che progressivamente si allontana dalla religione. La perdita della fede conduce all’isolamento. Nella sua produzione si possono anche ritrovare componimenti di tono più personale, autobiografico, come stanze dalla grande Chartreuse. Scrisse anche liriche dedicate ad altri poeti famosi i memorial verses in morte di Wordsworth. Molto citate sono anche le sue pastorali accademiche, the scholar gipsy e thyrsis, espressioni della vasta cultura classica frutto dell’educazione ricevuta dal padre, Thomas Arnold, riformatore del sistema delle scuole pubbliche e direttore della Rugby school, dove si formò Arthur Hugh Clough, poeta della voce individuale, dai toni ironici e umoristici, incongrui con l’epoca in cui si trovò ad operare. Clough denuncia con pesante sarcasmo le ipocrisie del vittorianesimo. Il suo decalogo riflette i dubbi e le incertezze della 2° metà del secolo. Movimento estetico Dante Gabriel Rossetti fondò la confraternita preraffaellita, un gruppo di artisti dediti a perseguire un ideale realistico, antiaccademico e si ponevano contro il meccanismo vittoriano e il materialismo borghese. Rossetti nei suoi versi si ispira ad un Dente riletto, creando atmosfere sognanti in cui si aggirano donne angelicate. Le visioni dei preraffaeliti aprono la strada all’estetismo di fine secolo. Il movimento estetico nacque alla fine dell’ottocento e si sviluppò nelle università e nei circoli intellettuali. Rifletteva il senso di frustrazione dell’artista, la sua reazione contro il materialismo e le regole rigide della borghesia. Dalle loro opere emerge il bisogno di ridefinire il ruolo dell’arte, proclamando l’arte fine a sé stessa. Importanti i bohemien che protestavano contro la monotonia della vita borghese e conducevano un’esistenza non convenzionale, coltivando l’arte e la bellezza e conducendo un vita fatta di eccessi. Ad esempio di Oscar Wilde si ricorda la ballata del carcere di Reading, scaturita dalla condanna a 2 anni di lavori forzati per pratiche omosessuali, da cui lo scrittore uscì distrutto fisicamente e professionalmente, al punto di giungere a rinnegare il proprio vecchio io trasgressivo nella confessione in prosa De Profundis, in cui il poeta riconosce che dopo l’esperienza del carcere gli resta solo l’assoluta umiltà. Gerard Hopkins Poeta cattolico, canta l’amore per il proprio Dio. La sua opera stupì l’ambiente letterario del primo dopoguerra per l’assoluta originalità. Propose una sorta di poesia sperimentale il cui fine è esprimere la ricerca spirituale che il singolo conduce attraverso una fuga interiore. Usa un ritmo spezzato che rappresenta una novità. Tuttavia le simbologie ermetiche talvolta rendono le sue opere di difficile comprensione.
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