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L'età Vittoriana, epoca delle macchine ipocrisia, percezione della donna, great stink ecc., Appunti di Letteratura Inglese

età vittoriana a 360 gradi, non troppo lunga

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 04/10/2023

clair-de-lune-1
clair-de-lune-1 🇮🇹

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Scarica L'età Vittoriana, epoca delle macchine ipocrisia, percezione della donna, great stink ecc. e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! John Keats Nato a Londra da una famiglia di classe medio-bassa, fu uno scrittore molto pessimista, perde i genitori in giovane età, e morirà anche suo fratello minore raggiunta l’età di 19 anni. Morirà giovane poi a Roma di tubercolosi, stessa malattia che uccise sua madre e suo fratello minore. Durante la sua breve vita non fu molto ammirato, e solo dopo che morì fu più apprezzato. Fa parte della seconda generazione del movimento romantico. Temi La bellezza: La Bellezza (fonte di escapismo) è centrale nell’opera di Keats, il quale aveva una grande venerazione per essa. Keats pensava che la bellezza è la sola e unica reale consolazione e sollievo in una vita piena di dolore e difficoltà. Anche se la bellezza fisica produce un intenso piacere sensuale, è destinata a svanire, a sbiadire. È per questo che Keats considererà sempre la bellezza spirituale come superiore: questa può essere contemplata nell’arte o avvertita in emozioni come l’amore e l’amicizia, essendo tale, è indipendente dall’immediata percezione sensuale di una persona, ed è quindi immortale ed eterna. In “ode ad un urna greca”, il poeta equipara la bellezza spirituale alla verità. L’arte: l’arte è la rappresentazione della bellezza, e “l’ode ad un’urna greca” dimostra la grande ammirazione che Keats ha per l’arte dell’antica Grecia, modello di equilibrio, armonia e perfezione. Ma perché l’arte è importante per Keats? Perché è immortale. E perché è immortale? Perché, se viene creata una poesia o un’opera d’arte, essa vive per sempre (Shakespeare dirà la stessa cosa). La realtà è opposta all’arte: l’arte rende tutto immortale, ma nella realtà, ogni vita è destinata a svanire. La natura: Anche la natura è una forma di bellezza, e di conseguenza, gli elementi naturali sono ricorrenti nell’universo poetico di Keats (ciò è evidente in to autumn e all’ode to a nightgale). La natura riflette gli stati d’animo dell’uomo; più spesso è rappresentata come un posto ideale che riflette il mondo dell’immaginazione. La natura è eterna: anche se fiori, piante e alberi sono destinati a morire, la natura rigenera sé stessa ogni anno. Similmente, l’usignolo, è simbolo della voce universale della natura, non è immortale l’usignolo in sé, bensì la sua voce, ed è per questo che simboleggia il rigenerarsi eterno della natura. Per Keats però, la natura è solo uno sfondo, e non è avvertita come un essere vivente come Wordsworth. La negative capability: Nel mondo poetico di Keats, l’“io” non indica lo stesso poeta, ma ha un valore universale. Lui descrive l’artista come un camaleonte, che è capace di rinunciare al senso dell’”essere” in modo da assumere le emozioni e le caratteristiche di qualsiasi altra cosa del mondo esterno. La negative capability è quindi l’abilità di sospendere il proprio io/essere in modo da identificarsi con l’oggetto della propria visione poetica senza il bisogno di esprimere tutto razionalmente. -> se noi non facciamo il tentativo di spiegare tutto in dettagli, il lettore riceverà subconsciamente il nostro permesso di non preoccuparsi dei “come” e dei “perché”. Quindi la negative capability ci dice che per quelle cose, una risposta corretta potrebbe non essere disponibile, e anzi potrebbe proprio non esistere. In questo modo Keats rifiuta il tentativo dell’illuminismo di razionalizzare la natura, e facendo in questo modo, è diventato l’avanguardia del movimento romantico: il potere della bellezza, secondo Keats, è più importante della ricerca di fatti oggettivi. Spiegare il mistero, quindi, rimuove il mistero: la negative capability è l’abilità dello scrittore di accettare i misteri, i dubbi, e le incertezze. Allo stesso modo in cui il camaleonte è negativo per il ‘colore’, Keats è negativo per il ‘sé’ e per ‘l’identità’: cambia la propria identità con ogni soggetto che fa vivere con la sua poesia. La negative capability dipende sull’essere negativo su quello che Keats chiama ‘consequitive reasoning’ (l’uso della ragione in modo susseguente). -> Una persona con la negative capability non ha un ‘sé’ fisso, ma piuttosto cambia più sé o identità, e questo cambio gli permette di empatizzare/simpatizzare con la natura e con gli altri. Stile Usa un linguaggio elaborato con molti arcaismi. Keats, inoltre, scrisse poemi in diverse forme tradizionali: come l’ode, il sonetto, e la ballata, ma le ha reinterpretate in un modo originale e personale. Il linguaggio è notevole per le sue intense qualità sensoriali, e il suo immaginario si basa su tutti e 5 i sensi, spesso combinandoli nella sinestesia, figura retorica che descrive le espressioni sensoriali attraverso sensi di appartenenza differenti. Opere A scuola studia il latino e il francese e traduce per diletto migliaia di versi di Virgilio e Fénelon. In un primo momento, affascinato da Byron, scrive versi in stile byroniano, ma successivamente, più motivata e duratura risulta l’influenza di Wordsworth. Le composizioni grazie alle quali il nome di Keats resterà per sempre non vennero “programmate”; giunsero al poeta «spontaneamente», facendosi scrivere di getto, e tra queste troviamo: 1. La belle dame sans merci -> composta nel pieno ribollire di mitologie e teorie, senza dare al componimento alcuna importanza, ma facendolo diventare poi il maestro venerato dai preraffaelliti. È il perfetto esempio dell’interesse che Keats nutriva per il Medioevo le sue leggende e il suo misticismo. La poesia è modellata sulla forma poetica della ballata, ed è scritta sotto forma di dialogo. Il titolo è preso dalla poesia omonima del francese Alain Chartier, ed evoca immediatamente l’atmosfera del passato dei cavalieri e delle dame.
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