Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

L'Europa nel '600, contesto storico Galileo Galilei., Sintesi del corso di Storia

Il re sole Il 600 Galileo Galilei Italia,Spagna Francia Inghilterra Illuminismo

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 18/11/2021

silvia_moretti
silvia_moretti 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica L'Europa nel '600, contesto storico Galileo Galilei. e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! * Nacque nel 1638 e morì nel 1715, fu un sovrano decisamente longevo. Il padre, Luigi XIII, morì nel 1643 lasciando il trono ad un bambino di soli cinque anni: era quindi sotto la tutela della madre e del cardinale Giulio Mazzarino; quest'ultimo morì però nel 1661 e Luigi XIV decise di non farsi più affiancare da nessuno e govemare da solo. * Durante la sua infanzia egli fu costretto a fuggire da Parigi con la madre per salvarsi dalla rivolta della Fronda del 1649, scatenata dal popolo che si opponeva alla politica di accentramento e di forte tassazione portata avanti da Mazzarino: Luigi XIV temeva per la propria vita e giurò a se stesso che non avrebbe mai permesso che una cosa del genere sarebbe accaduta nuovamente. * Con Luigi XIV parliamo di Assolutismo: con questo termine si indica che il sovrano era AB LEGIBUS SOLUTUS, ossiallibero da ogni controllo esterno o superiore, affermando "L'Etat c'est moi" che significa "Lo Stato sono io". Egli accentrò tutti i poteri (esecutivo, legislativo, giudiziario)i quali erano all'interno di uno Stato separato e li detenne tutti. Sarà poi, durante il periodo dell'Illuminismo, il filosofo Montesquieu (nella sua opera "Lo spirito delle leggi") a parlare di una tripartizione dei poteri, che si realizzerà dopo la Rivoluzione americana. * Luigi XIV scelse di dirigere la politica interna e la politica estera. Si attribuì pieni poteri in materia amministrativa attraverso dei funzionari da lui scelti e a lui fedeli poiché gli dovevano la loro fortuna personale e assunse anche pieni poteri in materia giudiziaria e finanziaria. * Luigi XIV voleva rendere la Francia più ricca e più potente: per quanto riguarda la politica economica scelse come collaboratore Jean Baptiste Colbert e attuò una politica di tipo mercantilistico che consisteva in un intervento statale a sostegno del commercio. Lo Stato attuò il protezionismo nei confronti delle merci prodotte in Francia e attivò una forte protezione doganale, che colpì i manufatti provenienti dall'estero. * Luigi XIV decise di intervenire anche sul piano religioso, facendo il possibile per rendere la Chiesa cattolica di Francia autonoma e non più sottoposta alle ingerenze del Papa di Roma. Affermò così il Gallicanesimo: successivamente però i rapporti con il pontefice diventarono meno conflittuali a tal punto che Luigi XIV chiese aiuto al Papa e grazie al suo supporto riuscì a condannare e reprimere il giansenismo (dottrina teologica il cui nome deriva dal suo primo promulgatore, Jansen),\in quanto iniziò a dimostrarsi un ostacolo per il suo Assolutismo. * Altro provvedimento importante ordinato da Luigi XIV fu la Revoca dell'Editto di Nantes nel 1685, che era stato emanato dal Re Enrico IV nel 1598 e che stabiliva la libertà di culto a tutti i francesi e quindi la possibilità agli ugonotti di professare il protestantesimo. Questo suo gesto ebbe delle pesanti conseguenze: in pochi mesi ben duecentomila ugonotti, che rappresentavano la forza lavorativa della Francia (erano gli artigiani e i commercianti) abbandonano il Paese; la stessa situazione si era presentata nel 1492 quando gli ebrei erano stati cacciati dalla Spagna. «Anche in politica estera Luigi XIV intraprese una serie di guerre con lo scopo di far raggiungere alla Francia una notevole egemonia all'intemo dell'Europa: fino al 1688 questa politica estera venne coronata dal successo, mentre in seguito, abbandonato dagli alleati, Luigi XIV si ritrovò a dover combattere da solo contro l'Europa e vide le casse dello Stato impoverirsi ulteriormente. * Per portare avanti l'Assolutismo, Luigi XIV utilizzò tre strumenti: l'esercito, la burocrazia e le tasse (non pagate da tutti). Le classi sociali in Francia di questo periodo erano tre: - i nobili avevano l'esenzione totale dal pagamento delle tasse; - il clero era suddiviso in alto clero (di cui fanno parte i figli cadetti dei nobili) e il basso clero (composto dai poveri curati di campagna); - la borghesia pagava le tasse. * Un altro strumento utilizzato dal sovrano per attuare l'Assolutismo era l'indebolimento della nobiltà: proprio a questo scopo Luigi XIV decise di far costruire la Reggia di Versailles, una "gabbia dorata" per la nobiltà; i nobili erano quindi costretti ad abbandonare i propri feudi e a vivere insieme al sovrano, che in questo modo aveva il pieno controllo su di essi. Mise poi a tacere tutte quelle rivolte portate avanti dagli aristocratici, dai dissidenti religiosi e dal popolo, si circondò di persone fidatissime, che a lui dovevano tutta la loro fortuna. Quindi il vantaggio era che il Re avesse il controllo sul popolo, che non poteva più scatenare rivolte mentre lo svantaggio è che i nobili dovessero abbandonare i propri castelli e i propri possedimenti. Luigi XIV fece infine allestire a Versailles numerosi spettacoli, coinvolgendo i più grandi uomini di teatro dell'epoca, come Racine e Molière. * La Francia di Luigi XIV era l'emblema dell'Assolutismo: l'Inghilterra era invece una Monarchia parlamentare a partire dal 1688. Luigi XIV divenne una figura da emulare: tutti i sovrani europei volevano mettere in atto come lui l'Assolutismo, ma questa situazione, che nel 1600 e nel 1700 sembrava un punto di forza, fu seguita da un momento di debolezza quando gli eredi Luigi XV e Luigi XVI trascinarono il Paese in un baratro, fino ad arrivare allo scoppio della Rivoluzione francese, nel 1789. Dopo la Rivoluzione tutto quello che era successo prima si dissolse e diventò l'ancien régime. Il 1700 la discendenza di Filippo Il e Carlo V si estinse e fu necessario trovare un nuovo erede al trono. Italia. L'Italia venne governata da dei vicerè spagnoli. Nel 1628 ricordiamo la rivolta del Pane a Milano, scena presente nei promessi sposi di Manzoni, una rivolta a Napoli guidata dal pescivendolo Tommaso Aniello e due rivolte a Palermo e a Messina (1674). Nella seconda metà del '600 la situazione peggiorò maggiormente a causa dello spostamento delle rotte commerciali, dal Mediterraneo all'oceano Atlantico, ma l'Italia vide una vera e propria rivoluzione scientifica portata avanti da Galileo Galilei. Che cosa significa l'espressione "secolo dei Lumi In realtà è un modo di parlare per metafore: il buio e la luce, sono parole che evocano in primo luogo (oltre al significato letterale) degli stati interiori, degli stati d'animo, dei sentimenti collettivi. Le immagini dello scuro e del chiaro, (del cupo e del radioso) (intese come allusioni al pessimismo e all'ottimismo di una determinata società) erano state utilizzate anche durante il Rinascimento, quando si cominciò a considerare il Medioevo come un'epoca di barbarie e di regresso. Ciò accadde nel momento in cui si capì di trovarsi in una fase di grandi e positivi mutamenti, che invitava ad avere crescente fiducia alle potenzialità degli esseri umani: si confidava in una rinascita basata sulle arti, sulle scienze, sul piacere per la vita terrena e si guardava al passato come a una cupa catena di secoli bui. Nel Settecento avvenne qualcosa di simile: la luce della ragione e della filosofia rischiarava finalmente un mondo fino a quel momento avvolto dalle tenebre del pregiudizio e dell'autoritarismo. Quali furono i tratti caratteristici dell'Illuminismo settecentesco? E quali trasformazioni nella società ne favorirono la fortuna? In Europa si produsse un notevole miglioramento generale delle condizioni dell'esistenza, che coincise con il drastico ridimensionamento del flagello delle epidemie, con l'aumento delle risorse alimentari disponibili, con la crescita delle aspettative di vita e con il conseguente incremento demografico; basti pensare che nel Settecento la popolazione europea crebbe di oltre il 50%: era già accaduto in passato che la popolazione aumentasse, ma mai con un ritmo così intenso e soprattutto in precedenza alle fasi di crescita erano regolarmente seguite delle fasi di regressione, principalmente a causa dell'effetto combinato di epidemie e carestie. Nel Settecento, invece, inaugurò un ciclo inedito: non solo la popolazione cominciò a crescere, ma tale crescita si rivelò stabile, associandosi a una corposa estensione della superficie coltivata, che rese disponibili nuove risorse alimentari; quindi si viveva meglio e più a lungo, e soprattutto si poteva nutrire con fondamento la speranza che in futuro le cose avrebbero potuto ancora migliorare. Anche sulla base di questa esperienza collettiva di aumento del senso di sicurezza, si affermò un sentimento di basilare fiducia nel progresso, cioè l'idea della perfettibilità dell'esistenza umana: gli illuministi vivevano in un mondo in trasformazione, convinti che l'epoca delle tenebre fosse passata e che nel futuro la vita quotidiana, grazie alla ragione, sarebbe stata decisamente migliore. Ma che cosa comportò concretamente tutto questo? Quali proposte emersero da parte degli illuministi per "rischiarare" ulteriormente la società in cui vivevano? E quali resistenze incontrarono? Gli esponenti dell'Illuminismo proposero un modello di società al cui interno si dava molta importanza al tema della libertà dell'individuo di fronte al potere. Ad esempio si può prendere in considerazione una frase di un filosofo tedesco Immanuel Kant, una delle figure più significative dell'età dei Lumi: “L'Illuminismo è l'uscita dell'uomo da uno stato di minorità il quale è da imputare a lui stesso. Minorità è l'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro”. Di conseguenza, l'Illuminismo si contrappose alla cultura basata sul culto della tradizione: quella di innovare divenne dunque l'esigenza primaria, e innovare significava abolire i privilegi di cui godevano gli ecclesiastici e gli aristocratici che erano le colonne portanti dell'edificio dell'antico regime. Soprattutto su questo specifico terreno si realizzò, in alcune fasi del Settecento, una provvisoria alleanza tra l'Illuminismo e almeno una parte dei regnanti europei: questi ultimi non erano veramente interessati al tema della promozione della libertà individuale, ma dovevano effettuare riforme modernizzanti alle quali le persone privilegiate opponevano resistenza. Che cosa avvenne in questo periodo in Italia? In Italia c'era un ostacolo ossia quello rappresentato dalla Chiesa, che si considerava nella penisola come una sorta di Stato nello Stato, dotato di proprietà e prerogative che non avevano uguali in alcun altro paese. Gran parte degli illuministi non erano irreligiosi, ma la loro appassionata insistenza sulla libertà dell'individuo e la loro ferma condanna degli abusi del potere (come l'Inquisizione) non potevano risultare gradite alle gerarchie ecclesiastiche, perché sembravano un atto di accusa; tuttavia, anche in molti Stati italiani del tempo vi fu collaborazione tra illuministi e govemanti e in particolare in Toscana, dove il granduca Leopoldo Il promosse riforme umanitarie e politiche molto avanzate, situandosi all'avanguardia rispetto all'intero contesto europeo. L'illuminismo fu un fenomeno tipico solo del mondo occidentale? Un tempo si pensava che le culture diverse dalla nostra fossero sostanzialmente statiche e dunque incapaci di un rinnovamento, come fu quello illuminista nel mondo occidentale: il pregiudizio era così sviluppato da non lasciare quasi la possibilità di porsi una domanda del genere. Oggi studi importanti affermano come anche in Asia si produssero, in quel periodo, alcuni rinnovamenti molto significativi, ma si partiva da presupposti diversi e quindi diverse da quelle occidentali furono anche le correnti di mutamento attive in paesi come l'India o come la Cina. Ma in seguito il colonialismo occidentale, esercitato in forma diretta o indiretta, le ostacolò e le compresse, alimentando la convinzione che solo in Occidente fosse possibile lo svolgimento del cammino del progresso.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved