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L'idealismo tedesco: Hegel, Fichte, Schelling, Appunti di Filosofia

L'idealismo tedesco, corrente filosofica del fine '700 e inizio '800, e i suoi maggiori esponenti: Hegel, Fichte e Schelling. Si analizzano le differenze tra illuminismo e romanticismo, con quest'ultimo che trova terreno fertile in Germania. Si approfondiscono le tematiche principali dell'idealismo, come l'aspirazione all'infinito, l'esaltazione dell'arte e la rivalutazione della tradizione. Si analizza la filosofia di Hegel, con la razionalità del reale, lo spirito come assoluto e la dialettica come legge universale della filosofia. Si descrive anche la Fenomenologia dello spirito e il cammino della coscienza verso la scienza dell'Assoluto.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 28/09/2022

oksmichelle
oksmichelle 🇮🇹

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Scarica L'idealismo tedesco: Hegel, Fichte, Schelling e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! L’IDEALISMO TEDESCO QUANDO? Fine’700 inizio ‘800 CHI? Hegel, Fichte, Shelling Differenze tra Illuminismo e Romanticismo Il romanticismo nacque in Germania come l'idealismo, e lì trovo il suo terreno più fertile. Mentre l’Idealismo è una corrente circoscritta alla filosofia, il romanticismo prende spazio anche nella letteratura, l’arte e la poesia. Rappresentano però entrambe il superamento della ragione illuministica e l’affermazione di una nuova visione del mondo che esalta il sentimento, l’arte e la tradizione. Con l’idealismo si ha il superamento del dualismo kantiano, con l’unificazione del soggetto e dell’oggetto nell’immagine di Dio , che è al tempo stesso creatore ed auto creatore. Le sedi principali di questa corrente filosofica sono Weimer, dove operava Goethe, e Jena, la sede di un’università che studiava per superare il criticismo kantiano. Le tematiche principali sono: - l’aspirazione all’infinito, che nasce da un senso di inquietudine universalmente avvertito verso tutto quanto possa costituire un limite per l’uomo assetato di assoluto. - L’esaltazione dell’arte - La rivalutazione della tradizione e la concezione della storia Maggiori esponenti: - Fichte - Shelling - Hegel HEGEL Razionalità del reale ‘Ciò che è reale è razionale; e ciò che è razionale è reale’, secondo il filosofo la realtà coincide con la realizzazione e il dispiegarsi dello SPIRITO. SPIRITO: è, per Hegel, l’Assoluto, l’idea, la ragione, il concetto. Esso non è ‘sostanza’ bensì ‘processo’ e la sua verità è essenzialmente ‘risultato’. Lo spirito è ASSOLUTO quando l’idea giunge alla piena coscienza della propria infinità. Per Hegel la filosofia non ha un compito ‘prescrittivo’ ma ‘descrittivo’, dovendo solo constatare cio che già esisteva. Deve chiarificare ed esplicare la legge imminente nelle cose e negli eventi della storia. La coincidenza della verità con il tutto: ASTRAZIONE Hegel ritiene che la verità non consista in una constatazione parziale delle cose, ma nella visione completa e globale di esse. Un singolo aspetto non ci potrà mai fornire la realtà nella sua interezza e perciò non ci conduce alla verità. La verità coincide quindi con l’intero. Il filosofo definisce poi astrazione il pensiero che non permette di cogliere tutti gli elementi e le sfumature di un avvenimento e di un fatto. (esempio dell'assassino, di cui noi vediamo solo l’estrazione e non l’essenza umana). L’Astrazione è tipica dell’intelletto, che nel suo processo analitico separa e divide. Dopo aver distinto, è necessario riunificare le differenti parti nella sintesi, l’unica in grado di mostrarci la complessità del reale. Da qui ‘Il Vero è il Tutto’, ogni cosa ha una motivazione, un significato razionale. DIALETTICA Per Hegel l’assoluto è divenire, e la legge che lo regola è la dialettica. È la legge della realtà e del pensiero, dunque regola ontologica e logica al tempo stesso. È regola interna della realtà e legge del pensiero. Coincide con il momento della critica o della negazione di una tesi (con l’antitesi). Il concetto di dialettica viene diviso in tre momenti della tesi: - L’astratto (tesi) si ferma alle determinazioni isolate della realtà. - Il negativo-razionale (antitesi) nega le determinazioni astratte dell’intelletto, rapportandole con le determinazioni opposte. Organò di tale comprensione è il pensiero razionale, che riesce a chiarire la realtà nel suo intero dinamismo. - Il positivo-razionale (sintesi) coglie l’unità delle determinazioni opposte, ricomponendole in modo sintetico. Rappresenta la negazione della negazione. Se l’intelletto è l’organo del finito, la ragione è quello dell’Infinito, lo strumento con cui il finito viene risolto nell’Infinito. Hegel rifiuta la maniera illuministica di rapportarsi al mondo. Gli illuministi, facendo dell’intelletto il giudice della storia, sono costretti a ritenere che il reale non è razionale, dimenticando che la vera ragione (lo Spirito) è proprio quella che prende corpo nella storia e abita in tutti i momenti di essa. L’avversione ai Lumi si accompagna all’opposizione a Kant, fautore di una filosofia del finito. Dialettica nella realtà di pensiero Esempio bulbo del fiore che viene piantato perché possa crescere una piantina: I bulbi (tesi) sono stati negati in quanto tali (antitesi) perché potessero divenire fiori (sintesi). Il divenire è frutto della contrapposizione di un evento all’altro, di un pensiero all’altro. La concezione hegeliana eleva la contraddizione a legge universale della filosofia. FENOMENOLOGIA Hegel nella “Fenomenologia dello spirito” illustra il cammino che la coscienza compie per giungere alla scienza dell’Assoluto, la via che il principio percorre per giungere a se stesso, superando la distinzione tra soggetto e oggetto. L’Assoluto è il vero soggetto di questo percorso, ma ancora non sa di esserlo perché deve prendere coscienza di sé. La Fenomenologia dello spirito si divide in 3 parti: - Coscienza (tesi): in cui predomina l’attenzione verso l’oggetto; caratterizzata dall’opposizione tra soggetto e oggetto. - Autocoscienza (antitesi): in cui predomina l’attenzione verso il soggetto; - Ragione (sintesi): in cui si riconosce l’unità tra soggetto e oggetto. COSCIENZA - certezza sensibile, è la forma più immediata di conoscenza, si configura come rapporto tra un soggetto particolare e un oggetto particolare, il quale è connotato dai caratteri del “qui” e dell’” ora”, connotazioni applicabili a qualsiasi oggetto e perciò universali e il suo soggetto può essere qualsiasi e perciò non è particolare ma universale. - Percezione e Intelletto: si ha lo stesso rinvio all’io universale, un oggetto viene percepito come uno nella molteplicità delle sue qualità, ma è l’io stesso che ne stabilisce l’unità, si passa all’Intelletto, che si rende conto che ciò che conferisce unità alle molteplici determinazioni dell’oggetto è il soggetto stesso. L’oggetto è la coscienza stessa. In tal modo la coscienza è diventata autocoscienza, ovvero coscienza di sé.
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