Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

L'illuminismo e Vico, Schemi e mappe concettuali di Filosofia

Una panoramica sull'illuminismo e sulla prospettiva storica di Vico. Si analizzano le idee dei protagonisti dell'illuminismo inglese, italiano e tedesco, nonché le loro teorie politiche, filosofiche ed economiche. Si approfondisce la teoria dei corsi e dei ricorsi storici di Vico e la sua concezione dell'ordine provvidenziale nella storia. utile per comprendere le idee e i movimenti culturali del XVIII secolo in Europa.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 12/01/2023

NiccoloJacopo
NiccoloJacopo 🇮🇹

4.6

(22)

37 documenti

1 / 19

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica L'illuminismo e Vico e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Filosofia solo su Docsity! L’illuminismo Vico, l’illuminismo e Rousseau Giambattista Vico La prospettiva storica Nella prospettiva di Vico, che riconosce nella storia la presenza di un ordine provvidenziale, i fini particolari perseguiti dagli uomini si rivelano semplici mezzi di fini superiori, secondo una concezione che nell'ottocento verrà definita “eterogenesi dei fini”. Tuttavia, come già accennato, il dover essere della storia ideale non è rigorosamente necessitante, tanto che la storia reale non si identifica mai totalmente con la storia eterna. Infatti Vico ammette l’esistenza di nazioni che si fermano in età barbara e di altre che si fermano all’epoca eroica, senza aver raggiunto il loro sviluppo completo. Questa non aderenza con la storia ideale è giustificata da Vico con la sua teoria dei corsi e dei ricorsi storici. Secondo Vico, nelle vicende storiche si individua un ciclo di corsi e ricorsi, ossia il periodico ritorno della storia sui suoi passi. Questo “ritorno sui suoi passi” della storia è dovuta a momenti di corruzione e disordine, che hanno generato caos e spinto il genere umano all’indietro. Questo disordine per Vico si risolve con tre rimedi provvidenziali: il primo è lo stabilirsi di un monarca → da repubblica a monarchia assoluta; il secondo è l’assoggettamento da parte di nazioni migliori; il terzo, che interviene quando i primi due vengono meno, è il rinselvatichirsi degli uomini, condizione di vita primitiva che porterà con il tempo alla creazione di un nuovo ordine civile, fondato sulla religione e sulla giustizia. La storia ricomincia così il suo ciclo. L’illuminismo L’illuminismo L’illuminismo è un movimento culturale che si sviluppa in Europa, prevalentemente in Francia, nel XVIII secolo.il fondamento del pensiero illuminista e l'utilizzo libero della ragione per migliorare la vita degli uomini e per emanciparsi dei pregiudizi.questo richiede un atteggiamento critico, che impone di sottoporre esame o di convincere politica, filosofica, religiosa.Secondo gli illuministi i Lumi della ragione, opposti alle tenebre dell'ignoranza, potranno consentire il progresso dell'umanità, e dovrà essere l'intellettuale ad assumersi il compito di divulgare il sapere necessario. L’illuminismo, inoltre si presenta come l’espressione dei valori del progresso e dell’innovazione tipici della borghesia. Caratteristica dell'Illuminismo è l'esaltazione della scienza e del suo metodo, fondato dalle scoperte di Galilei, Bacone e Newton. Esso però non si limita a esaltare la rivoluzione scientifica, ma attinge anche dal razionalismo e dall'empirismo inglese. Sulla base di questi presupposti, Illuminismo approda alla critica delle grandi costruzioni metafisiche, il parallelo con l'affermazione di una certa esigenza sistematica, secondo la faccio analitico conservativo tipico della scienza newtoniana. Esso si fa dunque portavoce della critica relativa alle religioni positive, scontrandosi con il concetto di fede, visto dagli illuministi perlopiù come superstizione, e preferendo ad esse una forma di religione naturale o piuttosto un ateismo, prendendo così le distanze da una visione provvidenzialistica e teologica, tipiche della scolastica e di Vico. Le idee politiche illuministe invece si basano sui principi di pace, fratellanza e cosmopolitismo. Generalmente, gli illuministi rivendicano uno Stato di diritto basato sull'uguaglianza di fronte alla legge e sulla libertà, intesa come liberazione dall'assolutismo. Lo Stato, inoltre, deve essere laico fondato sulla tolleranza civile religiosa. I protagonisti dell’illuminismo inglese Shaftesbury Hutcheson Mandeville Smith teorizza: • l'ironia (satira) come risposta al fanatismo • un sentimento razionale come base della vita morale, esso è la manifestazione nell’uomo dell’unità e dell’armonia dell’universo. riconosce il senso morale come facoltà autonoma e come rivelazione nell'uomo dell'armonia universale. Per Hutcheson, al di là e prima dei sensi, che ci rivelano il mondo esterno, ci fornisce il materiale della conoscenza, un certo numero di capacità percettive più sottili, che ci fanno avvertire i valori interni, o spirituali dell’uomo. • nella tendenza al lusso una molla di sviluppo per la società • nella virtù un egoismo mascherato Egli occupa un posto eminente nell’economia politica, per la sua celebre teoria della mano invisibile, che prevede che l'interesse del singolo come coincidente con quello della collettività. Inoltre egli elabora anche il concetto di simpatia, sostendendo che • la simpatia sia la manifestazione di un ordine provvidenziale I protagonisti dell’illuminismo italiano Galiani Genovesi Verri Beccaria Egli fu principalmente un economista ed elabora una critica del mercantilismo, ovvero la teoria secondo la quale la ricchezza di uno Stato dipende dal possesso di metalli preziosi. teorizza l'interesse come stimolo dell'economia e della cultura indaga la natura del dolore, egli afferma che tutte le sensazioni, piacevoli o dolorose, dipendono dalla speranza (vista come mancanza di un bene, un dolore) e dal timore. Però per Verri, la somma totale dei dolori è superiore a quella dei piaceri. Quindi dolore come motore di tutto l’agire umano che discute la legislazione penale. Scrive nel 1764 Dei delitti e delle pene, che diventerà il caposaldo della critica alla pena di morte e alla tortura. È il nonno di Alessandro Manzoni. I protagonisti dell’illuminismo tedesco Wolff Baumgarten Lessing teorizza: • la felicità come scopo della filosofia • la libertà filosofica come condizione del progresso del sapere • una partizione della filosofia che diverrà "classica" è il fondatore dell’estetica tedesca. Egli riconosce il valore autonomo dell'attività estetica Per Baumgarten l’estetica insieme alla logica formano i caratteri fondamentali della conoscenza umana intende: • Dio come ordine immanente nel mondo • la vita dell'uomo e la storia come continuo perfezionamento • l'educazione come rivelazione, l’uomo impara dagli altri ciò che la sua ragione debole non può ancora afferrare. Insieme a Mendelssohn dà un contributo importante all’estetica tedesca, approfondendo il concetto di bello. L’uomo nello stato di natura La concezione di fondo della filosofia di Rousseau è la concezione di uno stato di natura, inteso non in modo ideale, a differenza di quello ideale di Hobbes e Locke, ma come strumento per approfondire le dinamiche sociali esistenti nel suo tempo. Dirà il ginevrino: lo stato di natura è «uno stato che non esiste più, che forse non è mai esistito, che probabilmente non esisterà mai, e di cui tuttavia bisogna avere nozioni giuste per giudicar bene del nostro stato presente». Per Rousseau, l’uomo “naturale”, che vivrebbe, o ha vissuto, nello stato di natura, non coincide con il selvaggio, e comunque, il selvaggio, essendo per sua natura più vicino alla natura, è conseguentemente più vicino a cogliere la sostanza originaria (una sorta relativismo culturale simile a Montaigne nell’Essaie sul cannibalismo). Ciò che qualifica l’uomo primitivo, per Rousseau, è il perfetto equilibrio tra i bisogni e le risorse di cui dispone: «i soli beni che conosce sono il cibo, la femmina, il sonno», bisogni dunque facili da soddisfare in quanto ad essi ha già provveduto la natura. Essendo dunque in un rapporto così immediato con i suoi bisogni, un tale uomo risulta privo di progettualità a lunga scadenza, al punto che la sua vita sembra svolgersi in una sorta di eterno presente. In virtù di questo modo di essere pre-razionale e pre-sociale, l’uomo naturale (l’uomo in perfetto equilibrio tra i bisogni e le risorse) non è né buono né cattivo, poiché vive in uno stato neutro di innocenza. Gli unici principi che gli si possono attribuire sono l’amore di sé (autoconservazione - diverso da amor proprio, che porta a conflitto sociale) e la pietà. Nello stato di natura ciascuno basta a se stesso e i contatti con i propri simili sono soltanto sporadici, e dettati dalla pulsione sessuale. Per Rousseau, dunque, bisogna rappresentarsi l’uomo naturale come in essere vagante nelle foreste, senza occupazione, senza linguaggio, senza domicilio, senza guerra e senza legami. Questa condizione di pace totale però non implica che l’uomo non possa uscire da tale stato, infatti nell’uomo esistono due attributi specifici che l’hanno spinto ad uscire dallo stato di natura: la libertà, ossia la capacità di volere e di scegliere, e la perfettibilità, ossia l’attitudine a perfezionarsi. A causa di queste due facoltà, l’uomo, a differenza dell’animale che è da sempre e per sempre fuori dal tempo e dalla storia, può mutare. Dallo stato di natura alla società civile e politica L’uomo dunque procede dall’uguaglianza primitiva alla disuguaglianza propria della società progredita. Questo processo è individuato da Rousseau attraverso un esperimento mentale, che ripercorre le “vie dimenticate e perdute” che hanno portato dallo stato di natura allo stato civile. Nella condizione in cui l’uomo si trovava nello stato di natura, le facoltà “dormienti” della perfettibilità e della libertà non si sarebbero mai potute sviluppare da sole, quindi la causa scatenante della trasformazione delle qualità psichiche e morali dell’uomo originario è da trovare in qualcosa di esteriore, ovvero nell’ambiente fisico. Queste cause sono riscontrabili nell’altezza degli alberi, nella ferocia degli altri animali e nella concorrenza con essi, nelle annate sterili ecc. A causa di esse l’uomo divenne cacciatore e pescatore, scoprì il fuoco e cominciò ad unirsi in gruppi sempre più organizzati, questo fece nascere il linguaggio e il concetto di impegno reciproco. Questi progressi portarono l’uomo alla prima rivoluzione, la costituzione delle famiglie. Nello stesso tempo vanno a svilupparsi sentimenti sociali negativi come la vanità e l’invidia e iniziò ad affermarsi la disuguaglianza. Ciò nonostante, in questa sorta di società nascente, che non è più totalmente natura e non è ancora totalmente cultura, vi è una sorta di equilibrio tra natura e civiltà: l'epoca più felice della storia del mondo. Ciò che portò alla seconda rivoluzione, fu l’interdipendenza tra gli uomini. Con questa usanza, l’uguaglianza scomparve. Questa grande rivoluzione, simultanea alla divisione sociale e del lavoro, fu la conseguenza dell’invenzione di due arti: la metallurgia e l’agricoltura. Con la spartizione delle terre e l’avvento della proprietà privata l’uomo si ritrova in uno stato di guerra permanente contro i suoi simili, a cui cerca di sfuggire con l’istituzione dello Stato. Questo, secondo Rousseau, si fonda su un patto iniquo, imposto ai più poveri dai più ricchi e potenti. Mediante questo patto la disuguaglianza viene definitivamente sancita. Comincia così un processo di decadenza, le cui tappe sono: - la promulgazione di leggi sulla proprietà, che sancisce la distinzione tra ricchi e poveri. - la distinzione tra potenti e deboli - la trasformazione del potere legittimo e potere arbitrario, che acuisce la distinzione tra padroni e schiavi. Nuova Eloisa Dopo le opere della giovinezza, Discorso sulle scienze e le arti e Discorso sull’origine e i fondamenti della disuguaglianza tra gli uomini, Rousseau, nella sua maturità, scrive tre opere rispettivamente sui temi di famiglia, società ed educazione, al fine di mostrare agli uomini come sia possibile uscire dallo stato di corruzione, e tornare a un “mediato” stato di natura. Questa uscita dalla corruzione avviene tramite un nuovo modo di vivere la famiglia e l’amore e un nuovo contratto sociale. Nella Nuova Eloisa, Rousseau sottolinea la santità del vincolo familiare, fondato sulla libera scelta degli istinti naturali: «Coloro che lo regolano con la nascita o con le ricchezze sono i veri perturbatori di quest’ordine e sono essi che vanno condannati o puniti» Per il vincolo coniugale l'uscita dalla corruzione il recupero mediato dalla condizione naturale si realizza nella libertà della scelta guidata dall'istinto. La Nuova Eloisa, propone di fondare la società sull’amore e non sull’interesse.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved