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l'illuminismo + kant, Appunti di Lingue e letterature classiche

Il movimento culturale dell'Illuminismo, diffusosi in Europa dall'inizio del XVIII secolo fino alla Rivoluzione francese. Gli illuministi erano convinti che la ragione avrebbe migliorato le condizioni spirituali e materiali della civiltà umana, liberandola dai vincoli della tradizione, della superstizione e della tirannide. Il documento spiega anche l'importanza dell'Encyclopedie di Denis Diderot e Jean Baptiste D’Alambert.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 03/04/2022

giorgia-di-molfetta
giorgia-di-molfetta 🇮🇹

4.7

(3)

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Scarica l'illuminismo + kant e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! L’Illuminismo L’Illuminismo fu un movimento culturale, diffusosi in Europa dall’inizio del XVIII secolo fino alla Rivoluzione francese. Caratteristica principale dell’Illuminismo (in francese âge des lumières, in inglese Enlightenment, in tedesco Aufklärung) fu la fiducia nella ragione, che avrebbe progressivamente migliorato le condizioni spirituali e materiali della civiltà umana, liberandola dai vincoli della tradizione, della superstizione e della tirannide. Gli illuministi erano convinti che bastasse diffondere i “lumi”, i principi razionali per spazzare via tutte le credenze e gli usi del “vecchio mondo” che opprimevano e rendevano infelici gli uomini. Dall’immagine della “luce” che deve cacciare le “tenebre” dell’ignoranza deriva appunto il termine “illuminismo”. Secondo gli illuministi occorre sottoporre all’esame libero e critico della ragione tutte le manifestazioni della realtà e accettarle o respingerle a seconda che esse reggano o meno a tale esame. Secondo il filosofo tedesco Immanuel Kant (1724-1804) l’illuminismo è “l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. Minorità è l’incapacità di avvalersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza. E’ questo il motto dell’Illuminismo.” Forti di questa convinzione, gli illuministi, da un lato, guardano al passato (soprattutto al Medio Evo) come ad una lunga serie di errori e aberrazioni e ne sottopongono a critica tutti gli aspetti (politici, culturali, religiosi…) respingendo ogni pretesa di legittimità fondata solo sulla tradizione, sull’autorità, sulla fede; dall’altro, sono convinti che la loro età segni una svolta fondamentale nella storia, perché darà vita ad un mondo nuovo e migliore, in cui gli uomini, grazie all’uso della ragione, saranno in grado di vincere tutti i mali sociali, morali, fisici, assicurando la felicità pubblica. Gli illuministi sono convinti che la ragione risieda in qualsiasi uomo. Da ciò deriva lo spirito di apertura verso qualsiasi civiltà, anche quelle molto lontane. Ne deriva anche quell’atteggiamento chiamato cosmopolitismo (essere cittadini del mondo): le barriere nazionali sono creazioni artificiali che vanno superate per mezzo della volontà di conoscere ciò che è diverso con uno spirito di fraternità verso l’umanità intera. Ne scaturisce un atteggiamento di tolleranza verso gli altri e le loro opinioni (Voltaire affermava “Non sono d’accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee”). Il rifiuto del dogmatismo e del fanatismo portano anche ad una critica radicale delle religioni tradizionali: gli illuministi rifiutano una religione fondata solo sulla fede e sui dogmi imposti dall’autorità ecclesiastica. Anche l’idea di divinità deve essere sottoposta all’analisi della ragione; alcuni illuministi intenderanno Dio come l’Essere Supremo regolatore del mondo (deisti); altri opteranno per un totale ateismo. Le radici culturali della sensibilità illuministica si possono facilmente ritrovare nei principi della nuova scienza seicentesca di Copernico, Galilei e Newton e, per esempio, nella corrente filosofica inglese dell’empirismo, la quale accettava come validi solo i risultati della “ragionata esperienza”. La lotta degli illuministi contro i pregiudizi e l’irrazionalità si traduce nell’esigenza di una che giovi all’utilità pubblica, offrendosi come strumento di divulgazione, di insegnamento e di polemica. Si affermano per questo nuovi generi adatti a questo compito: l’articolo di giornale, il saggio, etc. Ma l’opera-simbolo dell’illuminismo è l’Encyclopedie di Denis Diderot e Jean Baptiste D’Alambert. I due intellettuali francesi, con la collaborazione dei migliori studiosi dell’epoca, realizzarono una colossale opera di divulgazione culturale composta da 28 volumi (17 di testi scritti - 11 di tavole illustrate). Il sottotitolo dell’opera era Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri.
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