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l'inferno di dante alighieri, Appunti di Lingua Italiana

divina commedia, approfondimento 1' canto...

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 18/05/2019

miriam.morgese21
miriam.morgese21 🇮🇹

3.8

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15 documenti

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Scarica l'inferno di dante alighieri e più Appunti in PDF di Lingua Italiana solo su Docsity! L'Inferno di Dante Alighieri La Divina Commedia consta di più di quattordicimila (esattamente 14.223) endecasillabi, distribuiti in cento canti di oscillante ampiezza (da un minimo di 115 a un massimo di 160 versi), raggruppati in tre cantiche quantitativamente prossime: • Inferno composto di 34 canti (il primo è introduttivo all'intero poema), in totale 4720 versi • Purgatorio di 33 canti per una somma di 4755 versi • Paradiso di 33 canti con 4758 versi in tutto L'Inferno è il primo dei tre regni dell'Oltretomba cristiano visitato da Dante nel corso del viaggio, con la guida di Virgilio. Dante lo descrive come un'immensa voragine a forma di cono rovesciato, che si spalanca nelle viscere della terra sotto la città di Gerusalemme, nell'emisfero settentrionale della Terra. Questa cavità sotterranea si è aperta quando Lucifero, cacciato dal Cielo dopo la sua ribellione a Dio, fu scaraventato al centro della Terra dove è tuttora confitto; la terra si ritrasse per il contatto col demonio e avrebbe formato il monte del Purgatorio, che sorge agli antipodi di Gerusalemme, nell'emisfero meridionale. Sulla porta dell'Inferno c'è una scritta minacciosa di colore oscuro, che preannuncia a chi la attraversa le pene infernali e l'impossibilità di tornare indietro; la porta è scardinata e permette un facile accesso, ciò in quanto Cristo trionfante dopo la resurrezione la sfondò per andare nel Limbo e trarre fuori i patriarchi biblici. Non sappiamo dove si collochi con precisione questo ingresso, ma Dante e Virgilio impiegano quasi un giorno per raggiungerlo dopo l'episodio della selva oscura. La Commedia di Dante Alighieri Ritratto di Dante —Fonte: Ansa La stesura della Commedia: un progetto lungo una vitaÈ utile avere un quadro generale dell’intera Divina Commedia prima di analizzare nel dettaglio l’Inferno: Dante compone il suo poema partendo da un progetto coerente in cui ogni parte è in rapporto con l’altra, e tutto diventa quindi un tassello di un meraviglioso mosaico. Dante impiega gran parte della sua vita nella stesura della Commedia. Comincia a scrivere l’Inferno intorno al 1307, poco dopo l’esilio da Firenze, e termina il Paradiso, l’ultima cantica, nel 1321, anno della morte. La Commedia si compone di tre “cantiche”, Inferno, Purgatorio e Paradiso. Ogni cantica comprende trentatré canti che, sommati al canto iniziale con cui si apre l’opera e che funge da proemio, saranno in totale cento, un numero simbolo di completezza, essendo una potenza del numero dieci che nella cabala è il numero della perfezione. Appunti Dante e il volgare La rappresentazione dell'Aldilà secondo il sistema aristotelico-tolemaicoOgni cantica della Divina Commedia è dedicata al regno dell’Aldilà corrispondente, e scopo principale del racconto è quello di spiegare dove finiranno e come verranno punite o premiate le anime dopo la morte a seconda del tipo di vita che hanno condotto. Il modo in cui Dante presenta le posizioni di questi regni nell’Universo è ripresa dalla cosmologia medievale: riprendendo il sistema aristotelico- tolemaico si immagina la Terra al centro del Cosmo, divisa in due emisferi dove solo il primo è abitato, e che ha al suo centro Gerusalemme. Approfondisci Canto I Inferno di Dante: analisi, parafrasi, spiegazione e figure retoriche Sotto Gerusalemme si apre l’Inferno e dalla parte opposta del globo terrestre sorge invece la montagna del Purgatorio. Intorno alla Terra ruotano poi nove cieli e l’Empireo, che è la sede di Dio. Tutto questo è quanto ripropone Dante ma aggiunge a questi concetti di base una gerarchia e una suddivisione dettagliatissime che nessuno prima di lui aveva mai proposto. In questo è un pioniere a dir poco geniale. 2L'Inferno della Commedia: struttura e gironi 2.1Come si è formato l'Inferno? La voragine dell'Inferno — Fonte: Ansa La superbia di LuciferoLucifero, prima uno degli angeli più belli del firmamento, conduce un giorno una rivolta contro Dio spinto dalla superbia. La rivolta fallisce miseramente e questo angelo, ormai dannato, viene fatto precipitare giù dal cielo. Cadendo sulla Terra il terreno è talmente inorridito che si scansa: si apre un’immensa voragine che sarà appunto l’Inferno. La terra spostata 2.4Inizia il viaggio Le fiere: allegorie di lussuria, superbia e cupidigiaDante, all'inizio della cantica della Commedia, l'Inferno, ci parla di un viaggio che ha intrapreso in prima persona a partire da un momento della sua vita in cui si era smarrito in una selva oscura. Tre animali, le tre fiere, impediscono a Dante di tornare indietro o di raggiungere un colle dove pare esserci più luce. Queste fiere sono delle allegorie, una figura retorica che Dante usa moltissimo e che è diffusissima, in realtà, in tutta la letteratura medievale, e che implica che si usino oggetti o animali che per le loro caratteristiche, stanno a simboleggiare un’emozione, una problematica, una filosofia. Dante incontra una lonza, un leone e una lupa, che rappresentano rispettivamente la lussuria, la superbia e la cupidigia, cioè i peccati che impediscono al Poeta di vivere serenamente. Le donne salvifiche e l'incontro con VirgilioDante è sempre più spaventato ma qualcuno giunge in suo soccorso: una guida inviata da Beatrice, dalla Madonna e da Santa Lucia le quali dal Paradiso, vedendo Dante in grande difficoltà, hanno deciso di accorrere in suo soccorso. Questa guida è Virgilio, un poeta latino amatissimo da Dante e in realtà molto importante per il mondo medievale poiché, in una delle sue egloghe, annunciò la nascita di un bambino che avrebbe salvato il mondo: i cristiani videro in questo messaggio una predizione della nascita di Cristo. Virgilio annuncia a Dante che non riuscirà a tornare sulla retta via se prima non intraprenderà un viaggio di conoscenza e salvazione attraverso i tre regni dell’Aldilà. I due si avviano verso Gerusalemme e comincia il viaggio nel regno degli inferi. 3Lingua e metrica nell'Inferno di Dante 3.1La lingua Luca Signorelli, Ritratto di Dante Alighieri. Cappella di San Brizio alla Cattedrale di Orvieto —Fonte: Istock I diversi linguaggi della CommediaDante Alighieri è da molti considerato il padre della lingua italiana: ovviamente la nascita di una lingua è una questione complessa e non possiamo dare il merito solamente ad una persona per questo. Di certo Dante è riuscito a dare finalmente al volgare il prestigio che meritava, ponendolo sullo stesso piano del latino. Dante nella Commedia usa due tipi di linguaggio molto diversi: passando dall’Inferno al Paradiso si passa infatti a una sintassi, un lessico e una morfologia molto diversi fra loro e cioè dallo stile aspro, basso, licenzioso dell’Inferno, a un linguaggio “intermedio” che ricorda la poesia stilnovista nel Purgatorio, fino al linguaggio aulico, teologico e filosofico del Paradiso. In tutto questo si alternano parole relative ad un lessico tecnico, come termini dedotti dal linguaggio dell’astronomia (come cenìt ‘zenit’, epiciclo), dall’ anatomia (come idropesì ‘idropisia’, gonna ‘membrana dell’occhio’) oppure termini dialettali non fiorentini (canonscenza, siculo). Il volgare fiorentino trova in quest’opera una legittimazione e un grandissimo arricchimento. Appunti I tre stili di Dante nella Commedia 3.2La metrica Per quanto riguarda la metrica un particolare tipo di strofa caratterizza la Commedia e prende appunto il nome di “terzina dantesca”. Questa prevede gruppi di endecasillabi incatenati tre a tre con rime concatenate, per uno schema ABABCBCDC... Le rime hanno un ruolo fondamentale: è attraverso le rime che la lingua dell’Inferno raggiunge i picchi poetici ed espressivi più alti. Si arriva ad avere una grande musicalità oppure una grande asprezza resa attraverso rime difficili come ad esempio l’alternanza di desinenze -azzi, -icchi, -isma, -ozza, - uffa. 3.3Le figure retoriche Abbondano le figure retoriche, troviamo a dismisura, fra le più comuni: • Perifrasi: es. Canto V, v.91: il re dell’universo (ovvero: Dio); Canto X, v.22: la città del foco (l’Inferno) • Metonimia: Canto III, v. 93 più lieve legno convien che ti porti (barca); Canto VIII, v. 53: di vederlo attuffare in questa broda (melma, fango) • Allitterazione: Canto IV, v. 25-26: Quivi, secondo che per ascoltare / non avea pianto mai che di sospiri; • Similitudine: Canto V, v.40: E come li stornei ne portan l’ali(gli stormi di uccelli); Canto XV, vv. 95-60: però giri Fortuna la sua rota/come le piace e l’ villan la sua marra (la Fortuna faccia il suo corso così come il contadino usa il suo arnese). Concetti chiave • Il numero dei canti L'Inferno si compone di 34 canti (a differenza delle altre cantiche, composte da 33). Questo perché il primo canto funge da proemio dell'intera opera. • La guida Per l'intera durata del viaggio nel regno dell'Inferno - e poi anche, per buona parte, in quello del Purgatorio - sarà Virgilio a guidare Dante. LA STRUTTURA DELL'INFERNO DANTESCO L'inferno descritto da Dante ha la forma di un imbuto. È una voragine che si apre poco distante dalla città di Gerusalemme. Tale voragine è stata creata dalla caduta di Lucifero sulla Terra, quando la sua ribellione a Dio fu sconfitta. Subito dopo la porta dell'Inferno si apre l'Antinferno in cui sono confinati gli ignavi e gli angeli che, quando Lucifero si ribellò a Dio, non presero posizione. L'Inferno ha inizio al di là del fiume Acheronte, oltrepassato dai dannati sulla barca di Caronte ed è diviso in nove cerchi. Il primo cerchio è noto con il nome di Limbo. Vi si trovano i non battezzati che sono stati umanamente grandi e i bambini morti senza aver ricevuto il battesimo. Il secondo, il terzo, il quarto e il quinto cerchio ospitano i peccatori per incontinenza: lussuriosi (secondo cerchio),
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