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L'Età Vittoriana: Un Periodo Di Prosperità E Riforme In Gran Bretagna, Appunti di Storia

Storia del Regno UnitoStoria europeaStoria coloniale

Durante il regno di regina Vittoria, l'Inghilterra fu una potenza coloniale e industriale. Ci furono riforme progressive, come il suffragio maschile, il diritto di sciopero e l'obbligo scolastico. Le suffragette lottarono per la parità di genere. La questione irlandese causò tensioni interne. La ribellione irlandese divenne sempre più violenta, ma l'home rule fu approvata solo nel 1914, a causa della prima guerra mondiale.

Cosa imparerai

  • Quali riforme politiche e sociali si verificarono in Inghilterra tra il 1870 e il 1914?
  • Quali problemi si presentarono nella questione irlandese e come furono tentate di risolverli?
  • Che fattori contribuirono alla prosperità economica dell'Inghilterra durante l'età vittoriana?

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 30/09/2022

aiden04
aiden04 🇮🇹

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Scarica L'Età Vittoriana: Un Periodo Di Prosperità E Riforme In Gran Bretagna e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! L'Età vittoriana Il Regno Unito visse un periodo di grande prosperità durante il lungo regno della regina Vittoria (1837-1901). L'Inghilterra vittoriana era la maggiore potenza coloniale del mondo. Lo sviluppo industriale superava quello di altri paesi europei e la produzione di ferro e carbone si avvicinava alla metà di quella prodotta nel mondo intero. Il paese, inoltre, godeva della rete ferroviaria più sviluppata d'Europa e di una flotta mercantile di gran lunga superiore a quella degli altri paesi. Londra era il centro finanziario e commerciale di riferimento per tutti gli Stati europei. Il paese aveva la popolazione più alfabetizzata e le istituzioni politiche più libere d'Europa. Gli anni tra il 1870 e il 1914 furono caratterizzati da stabilità politica anche se videro l'alternarsi alla guida del paese i progressisti whigs e i conservatori tories. I cambiamenti politici non si tradussero mai in brusche inversioni di rotta: entrambi i partiti governarono all'insegna del liberalismo, condividendo gli orientamenti di fondo riguardo alle riforme sociali e alla politica coloniale; sia i whigs che i tories dovettero confrontarsi con la questione operaia, con la questione femminile e con quella irlandese. Gladstone (1809-1898), leader liberale e Disraeli (1804-1881), leader conservatore, furono i protagonisti della politica inglese fino al 1886. In questo contesto, si aprì per il paese una lunga stagione di riforme e di progressiva democratizzazione della vita politica che portò a una importante riforma elettorale nel 1885: il suffragio venne esteso a tutti i cittadini maschi con famiglia a carico. Altri provvedimenti toccarono il mondo del lavoro e i diritti sindacali: fu concesso il diritto di sciopero e il riconoscimento legale delle Trade Unions. Fu introdotto l'obbligo scolastico elementare. Nella società , intanto, si stavano affermando i primi movimenti delle suffragette che trovarono una guida significativa in Emmeline Pankhurst (1858-1928), la quale chiedeva, oltre al riconoscimento della parità dei sessi, il diritto al suffragio elettorale. I governi conservatori accentuarono la politica imperialista dell'Inghilterra, in linea con il clima fortemente nazionalista del resto d'Europa. La crisi economica di fine secolo e l'insoddisfazione del mondo del lavoro per la politica governativa rafforzarono le organizzazioni del movimento operaio inglese. I lavoratori iniziarono ad acquisire maggiore coscienza politica e agli inizi del nuovo secolo nacque il Labour Party (1906), di ispirazione socialista ma non marxista. Tra i problemi più gravi per l'Inghilterra vi era la questione irlandese che aveva radici lontane. Da secoli gli Irlandesi avevano preso a ribellarsi agli Inglesi che dominavano l'isola. Ma in Irlanda vi erano anche contrasti interni fra cattolici e protestanti e fra chi voleva l'indipendenza e chi puntava alla semplice autonomia politica. A questi problemi si aggiunsero anche quelli economici di una terra esclusa dalla rivoluzione industriale e con un'agricoltura arretrata e improduttiva. Verso la fine del XIX secolo la ribellione irlandese assunse forme sempre più violente, con atti di terrorismo, attentati e insurrezioni. L'ala più estremista, l'organizzazione dei Feniani, voleva la completa indipendenza dall'Inghilterra. Ma il movimento più seguito era quello di C.S.Parnell(1846-1891) che rivendicava l'autonomia dell'Irlanda, l'Home Rule, ossia l'autogoverno all'interno del Regno Unito. Parnell sosteneva una linea moderata, proponeva la lotta parlamentare e rifiutava il terrorismo. Gladstone nel 1886 tentò di appoggiare la causa irlandese, presentando un suo progetto di Home Rule, ma si trovò contro i conservatori e anche il suo partito. Solo nel 1914 fu approvata la Home Rule,ma non poté essere applicata a causa dello scoppio della prima guerra mondiale. La Repubblica D'Irlanda (EIRE) nascerà nel 1921 ma dovrà fare a meno della parte nord orientale dell'Isola (Ulster- Irlanda del Nord). Questa divisione sarà causa di nuovi contrasti.
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