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L'INIZIAZIONE FEMMINILE NELLA MITOLOGIA GRECA, Prove d'esame di Antropologia

riassunto del libro iniziazione femminile per esame

Tipologia: Prove d'esame

2016/2017

In vendita dal 03/02/2017

thea95
thea95 🇮🇹

4.4

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Scarica L'INIZIAZIONE FEMMINILE NELLA MITOLOGIA GRECA e più Prove d'esame in PDF di Antropologia solo su Docsity! L’INIZIAZIONE FEMMINILE NELLA MITOLOGIA GRECA DI KEN DOWDEN CAPITOLO 1: LE ORIGINI DI UN MITO: UNO SGUARDO DAL SEPOLCRO TOMBE DI CUI VALE LA PENA SCRIVERE: le tombe dei morti leggendari non nacquero dalla necessità di trovare una sistemazione per i corpi, al contrario erano gli abitanti delle città ad avere bisogno di un luogo in cui commemorare ciò che tale figura leggendaria rappresentava. Una parthenos è una fanciulla non ancora sposata, la parthenia non si riferisce specificatamente alla verginità e non termina con la rottura dell’imene, la verginità non poteva essere sottoposta al controllo. Sebbene l’esperienza sessuale compromettesse la parthenia, quel che contava era la disponibilità al matrimonio e il contrario di parthenos era gyne, donna sposata. Una parthenos era quindi una fanciulla e non una vergine. Il termine kore tradotto con ragazza, differisce ben poco. Essere kore di qualcuno significa essere sua figlia. La contrapposizione di questo termine a gyne rivela il trasferimento dell’autorità sulla donna, che da kore del padre diviene gyne del marito. A Trezen le ragazze prima di sposarsi dovevano tagliarsi i capelli in onore di Ippolito, così come le giovani ateniesi all’inizio dell’ephebeia, un rito attraverso il quale un individuo o un gruppo inscena la transizione da una condizione sociale ad un’altra. tagliare i capelli significa trasformare la persona, rinunciando alla sua vecchia identità. Le fanciulle megaresi devono scovare la tomba di Ifinoe, della quale sappiamo solo due cose: che essa morì nella sua fanciullezza, che era figlia del padre fondatore Alcatoo. Le ragazze rinunciavano alla loro parthenia, alla fanciullezza, sulla tomba in quanto la figlia del primo sovrano incarnava il protetipo della comunità. La tomba non è solo il luogo ideale in cui celebrare la fine della fanciullezza. LA CREAZIONE DEL MITO: UN IPOTESI DA VERIFICARE: la tomba di Ifinoe è una matrice mitologica, essa rivela l’origine di un rituale di passaggio in cui la morte della giovane rappresenta la fine della fanciullezza. La storia di Agamennone che riceve l’ordine di sacrificare la figlia Ifigenia a Artemide sarebbe molto significativa. La celebrazione e la comunione rituale con gli eroi e le altre figure leggendarie risalgono almeno all’età del bronzo in cui si sarebbero formati alcuni dei miti in questione riconducibili anche a tempi più remoti. L’attribuzione di un mito a tale categoria è basata sull’interpretazione sperimentale. A monte dell’interpretazione c’è l’ipotesi che questi miti siano fenomeni storici specifici. Essi sono riconducibili a luoghi specifici, appartengono a popoli specifici, e servono a scopi specifici. È solo la scarsità di dati a ridurre la precisione con cui possiamo spiegare questo genere di miti. Il mito in questione è connesso a un popolo e a un luogo sacro. L’ubicazione è rivelata dal mito stesso e si conserva anche quando lo scopo originario del mito è perduto, quindi di Agamennone e Ifigenia sarà quindi l’ambientazione di Aulide. Durante le migrazioni, i popoli modificano l’ubicazione dei loro rituali. La frammentazione di un popolo può produrre doppioni, il mito è ben protetto contro le modifiche prodotte dalle pressioni semantiche. Ma quando un mito declina per far spazio all’elemento narrativo, allora sarà più probabile che abbiano luogo delle alterazioni. IL METODO E I RISULTATI – L’INIZIAZIONE, UN AMPLIFICAZIONE DEL TEMA? : per recuperare un mito originario è necessario ricorrere alle tecniche in uso all’inizio del secolo, quindi è necessario riportare alla luce il mito e il culto originario come punto di riferimento dell’interpretazione. L’iniziazione e la mitologia non sono argomenti da poco. E la mitologia che sopravvive alle migrazioni si guadagna, in un certo senso, un certificato di validità a tempo indeterminato. La fertilità e l’incremento della popolazione sono essenziali per la vita della società agricola, esse corrispondono al ritmo dell’anno, la fertilità riguarda solo le cose, al massimo gli animali. Ma è all’interno della cornice della fertilità che anche l’animale uomo va interpretato: i semi di grano possono essere associati all’abbondanza di bambini belli e sani e il matrimonio alla primavera, stagione della rinascita. L’iniziazione però racconta di giovani che hanno sofferto, molta della nostra ammirazione è suscitata dal carattere personale di cui l’iniziazione è imbevuta. L’iniziazione è la forma più individuale di religione prima dei grandi cambiamenti sociale e da schemi iniziativi remoti, è alla base delle religioni salvifiche delle anime urbane sradicate. CAPITOLO 2: IL NORD-EST: IFIGENIA, IL CERVO E GLI ORSI. IFIGENIA IN AULIDE: LA STORIA: nel caso di Ifigenia, le autorità sono le Ciprie di Stantino, un’epica della fine del settimo secolo a.c. gli scrittori di questo periodo hanno in comune la caratteristica di raccogliere e registrare le tradizioni tramite la geneaologia, una tecnica sviluppata all’epoca del Catalogo delle donne. Della storia di Ifigenia resta solo una paraffrasi di Stasino in cui Agamennone uscito a caccia trafisse un cervo e raccontò di aver ucciso Artemide, infuriata la dea inviò tempeste. Quando Calcante rivela la collera della dea disse che Ifigenia doveva essere sacrificata a Artemide e venne chiamata col pretesto di dover sposare Achille, e tentarono di sacrificarla, ma Artemide la rapì rendendola immortale e sull’altare pose un cervo. Nel Catalogo esiodeo le figlie di Agamennone sono Elettra e Ifimedia, ed è quest’ultima ad essere sacrificata dai Greci, ma non fu essa ad essere uccisa, ma una sua immagine resa immortale da Artemide e la fanciulla divenne Artemide Einodia, ancella della vera Artemide. L’Odisseo di Omero ricorda l’auspicio di Caleante nel tempio di Aulide e il sacrificio compiuto da Ifigenia, il suo Agamennone offre ad Achille la scelta tra le sue tre figlie. Anche se Omero non conosce la storia, i parallelismi disponibili e le interpretazioni cui essa induce rendono improbabile la tesi dell’invenzione. Così, la storia di Stasino non si presenta più come un’invenzione barocca dell’epoca tarda, ma come una storia tradizionale, forse nota anche a Omero, e pronta a essere ripresa da Esiodo.
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