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l'interazione come metodo didattico, Appunti di Tecnologie Meccaniche

riassunto molto utile per l'esame

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 11/06/2021

anna-ca
anna-ca 🇮🇹

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Scarica l'interazione come metodo didattico e più Appunti in PDF di Tecnologie Meccaniche solo su Docsity! Capitolo 2: Le caratteristiche evolutive e proteiformi del concetto di insegnamento In una visione bioeducativa della didattica, l’insegnamento si configura come una specifica azione umana complessa fondata sull’interazione. Le modalità di apprendimento del soggetto  pur rispecchiando specifici vincoli biologici individuali, si sviluppano attraverso modelli di interazione che sperimentano, di volta in volta, quelli acquisiti dai diversi attori che hanno esercitato la funzione di insegnanti. Così inteso  l’insegnamento non è solo il risultato di un percorso formativo sulla didattica, bensì rappresenta la capitalizzazione in ciascuno degli insegnamenti che si incontrano nel corso della vita, implicando una pluralità di apprendimenti che caratterizzano la sua crescita ed il suo sviluppo, influenzando le sue azioni. Possiamo affermare allora che ognuno di noi è sintesi ed espressione del proprio patrimonio biologico, ma anche formativo e culturale. L’insegnante, infatti, deve:  Valorizzare lo stile cognitivo del discente  Espandere il potenziale derivante dal suo stile cognitivo  Esercitare modalità apprenditive diverse. Ciascun insegnante esprime un proprio modello didattico, che contribuisce a sviluppare modalità apprenditive rispecchianti lo specifico esercizio cognitivo attuato. Dunque, la varietà degli insegnamenti favorisce un esercizio apprenditivo plurale, in grado di definire modalità di apprendimento volte a favorire i processi di adattamento necessari a fronteggiare la complessità delle situazioni problematiche. Il concetto di percezione è legato al concetto di conoscenza. Nello specifico percezione, processi conoscitivi e conoscenza sono profondamente interconnessi. In didattica, la percezione esprime la singolarità di chi percepisce nell’atto di apprendere e di insegnare. In altre parole, essa è l’elemento singolare ed esclusivo che consente ad ognuno di elaborare diversamente la stessa conoscenza, attraverso varie modalità di evocazione. Possiamo affermare che la percezione sia la chiave dell’interazione docente-discente. In campo didattico, però, bisogna precisare che la percezione non si riduce alla mera conoscenza, bensì comprende:  Un giudizio personale;  Un punto di vista;  Un atteggiamento;  Una specifica cultura. Nella didattica, la percezione può essere considerata come la conferma dell’esistente del reale oppure essere intesa come una rappresentazione già presente nella nostra mente. Essa, nell’azione didattica, può essere collocata nel PRINCIPIO DI CAUSALITÀ  cioè nella relazione tra l’entità da percepire e quello che precedentemente è stato esperito dal soggetto che insegna e da quello che apprende. APPRENDIMENTO E MEMORIA: L’APPRENDIMENTO = corrisponde all’acquisizione di informazioni, di capacità generali e specifiche. Ma esso corrisponde anche all’acquisizione di un’azione che sia capace di un fare generale o specifico, che risponda alla risoluzione di situazioni problematiche, concorrendo a costruire ulteriori azioni volte ad operare in situazioni simili o diverse. La conseguenza dell’apprendimento  richiede una proprietà di stabilizzazione e di fruibilità di ciò che si è appreso: ciò è definito “MEMORIA”. Lo studio della MEMORIA e dell’APPRENDIMENTO costituisce uno dei presupposti per indagare la didattica. L’approccio cognitivista  indaga sul “se” e sul “come” opera ogni apprendimento nell’interazione. L’apprendimento:  viene ritenuto implicito nell’interazione docente-discente; e  può essere investigato attraverso l’indagine delle strutture cognitive di chi insegna e di chi apprende. L’INSEGNAMENTO E L’APPRENDIMENTO SECONDO IL COSTRUTTIVISMO Il costruttivismo = è un modello teorico che, nel campo dell’insegnamento, implica una capacità del soggetto di costruzione della conoscenza, collegandosi alla situazione di apprendimento (centrata sull’interazione docente-discente- contesto). Negando, pertanto, l’universalità del sapere di chi insegna. Con il costruttivismo si passa da un «teacher-centred approach» ad un «learner-centred approach». L’apprendimento viene visto come un’interpretazione dell’interazione docente-discente. Il costruttivismo riconosce all’insegnamento una costruzione collettiva e partecipata della conoscenza. L’insegnamento non opera secondo una metodologia unica, ma rispecchia nell’interazione la capacità di sintonizzazione tra i modelli interpretativi di chi insegna e quelli di chi apprende. Il costruttivismo prevede lo studio del contesto dell’interazione e le caratteristiche della situazione didattica, delle motivazioni e degli interessi di docente e discente, delle conoscenze di cui ognuno dispone nel processo di insegnamento-apprendimento. Si parla di apprendimento significativo = che si ottiene quando l’insegnamento si fonda sull’autenticità dell’esperienza, predisponendo ambienti e condizioni che favoriscano il processo apprenditivo attraverso lo sviluppo di interpretazioni plurali e della dimensione cooperativa dell’apprendere. L’ENATTIVISMO COME CHIAVE INTERPRETATIVA INCARNATA E NEUROSISTEMICA DELL’INTERAZIONE INSEGNAMENTO- APPRENDIMENTO L’enattivismo  riconosce la centralità dell’interazione Dall’interazione deriva una reciproca attività di adattamento e di evoluzione di chi insegna e di chi apprende. L’enattivismo si offre, in questo senso, come chiave interpretativa dell’interazione ambiente e organismo, offrendo una chiave teorica per comprendere il modo in cui operano ed interagiscono, nell’insegnare e nell’apprendere, individui costituiti da specifici sistemi biologici e culturali identitariamente definiti e potenzialmente indipendente l’uno dall’altro. In sintesi  la coevoluzione che consegue all’accordanza delle azioni docente-discente deriva dall’accoppiamento strutturale che consegue all’interazioni e corrisponde all’evoluzione dei diversi attori impegnati nell’esperienza didattica. Infatti, l’azione di insegnare incontrandosi con l’azione di chi è chiamato ad apprendere cambia strutturalmente e si adatta. LA CONCORRENZA E L’INTEGRABILITÀ PARADIGMATICA IN DIDATTICA Una teoria dell’azione didattica, partendo dalla priorità dell’interazione, dovrebbe essere capace di recepire e di armonizzare, in forma complementare ed integrata, i diversi approcci teoretici di cui abbiamo finora parlato. L’azione potrà definirsi “didattica” solo se si dimostrerà in grado di dare significato all’insegnamento. In questa prospettiva, l’interazione si configura come insegnamento solo quando favorisce un processo di adattamento che si stabilizza e che può essere rimodificato all’occorrenza, per declinarsi in un nuovo adattamento per il quale è indispensabile l’adattamento precedentemente stabilito. LA STRUTTURA COMPLESSA E POLISEMICA DELL’INSEGNAMENTO Il termine “insegnamento” assume diversi significati: - che si riferiscono ad attività differenti e - che riconducono al concetto di insegnare. L’insegnamento non può assolutamente corrispondere a una specifica attività che presenta le stesse caratteristiche in ognuno e in ogni contesto, e si realizza in uno spazio-tempo, replicandosi linearmente secondo modalità riproduttive. Insegnare corrisponde a diverse modalità di azione, che si declinano in varie forme in relazione: a) allo spazio b) al tempo c) al movimento fisico e cognitivo degli attori interagenti. L’azione di insegnare può essere dinamica ed evolutiva. L’insegnamento può tradursi in azioni diacroniche e fasiche. Tale azione, però, può esporsi anche al rischio di essere tendenzialmente stabile e generalizzante e non prevedere una necessità di interazione docente-discente.
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