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Sviluppo comuni e crociate: consolidamento potere politico e religioso in Europa, Schemi e mappe concettuali di Storia

Storia EconomicaStoria del dirittoStoria politicaStoria religiosa

Il consolidamento del potere politico e religioso in Europa tra l'XI e il XII secolo, attraverso lo sviluppo dei comuni e le crociate. Si tratta di un periodo di grande cambiamento demografico, sociale, economico e commerciale, che portò alla nascita di nuove forme di governo. il movimento comunale in Europa, il concetto moderno di democrazia, il ruolo di Federico Barbarossa e la Dieta di Roncaglia, la Lega Lombarda e la pace di Costanza, oltre alle crociate e le loro cause interne e esterne. una ricca panoramica storica di un periodo cruciale per l'evoluzione europea.

Cosa imparerai

  • Come ha avuto luogo la pace di Costanza tra l'Impero e i comuni italiani?
  • Che ruolo hanno giocato le crociate nella storia europea?
  • Che cosa significa lo sviluppo dei comuni in Europa tra l'XI e il XII secolo?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 15/06/2022

sii__
sii__ 🇮🇹

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Scarica Sviluppo comuni e crociate: consolidamento potere politico e religioso in Europa e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! 1. Lo sviluppo dei comuni Lo sviluppo delle città e le franchigie Tra gli ultimi decenni dell’XI secolo e i primi del XII si consolidò lo sviluppo demografico, sociale, economico e commerciale → nuove forme di governo. L’attività commerciale aveva bisogno di operare senza troppi vincoli e sollecitava libertà di tipo economico e giuridico, necessitava quindi delle franchigie → privilegi concessi dal sovrano o da un conte alle città per limitare le intromissioni dei feudatari locali. Il movimento comunale in Europa Nelle regioni dell’Europa dove la rinascita economica era più forte, il potere dei signori feudali e dei vescovi faceva fatica a imporsi sulle città. Questi si trovarono di fronte a comunità cittadine che esprimevano la volontà di amministrarsi autonomamente → nacquero i comuni Il comune nasce quando i suoi cittadini, consapevoli di avere interessi in comune da difendere, si sottraggono al potere dei vescovi o dei signori feudali e stabiliscono, con un giuramento, di darsi un proprio governo. Le particolarità dei comuni italiani In area tedesca, fiamminga e francese il comune ebbe un carattere spiccatamente borghese. In Italia a contribuire alla nascita e alla formazione del potere comunale furono: - piccola nobiltà feudale → i cavalieri → non appagate le loro esigenze dentro la realtà feudale, si spostano nella realtà urbana - uomini di denaro → mercanti e banchieri → le città italiane che si affermeranno maggiormente nella realtà comunale maggior sviluppo della finanza - uomini di cultura → giudici e notai → cerchia di persone legate alle liberta professioni I comuni italiani hanno l’aspirazione a estendere il proprio potere sul contado → territorio agricolo intorno alla città e soggetto all’autorità di quel comune. Dove sorsero i comuni italiani I comuni italiani si svilupperanno prevalentemente nel centro-nord della penisola e aspirano a diventare piccoli stati. Al sud vi era un processo di unificazione con la nascita del regno normanno. “L’aria di città rende liberi” I cittadini vivevano entro cerchie murarie che distinguevano nettamente due sistemi di diritto: fuori dalle mura vigevano i rapporti di subordinazione feudali e servili, entro le mura esistevano privilegi e libertà. La libertà intesa come privilegio → determinati gruppi di persone o località godevano di autonomie o di particolari esenzioni → non si parla di libertà al singolare ma di libertà al plurale Le istituzioni comunali: consoli e arengo Il comune si governa con un carattere: - elettivo - collegiale - temporaneo → il comune era guidato da consoli, eletti da parte di un’assemblea cittadina l’assemblea prende diversi nomi a seconda delle località dove il comune si sviluppa: parlamento o arengo Chi era “cittadino”? L’insieme dei cittadini del comune, il popolo, non comprendeva tutti gli abitanti della città, ma solo una parte minoritaria (25%). Per essere cittadini a pieno titolo occorreva pagare una tassa o possedere una casa. Verso un pieno autogoverno dei comuni italiani I comuni estesero le proprie libertà: amministrarono in proprio la giustizia, stabilirono imposte, iniziarono a battere moneta → questi privilegi per essere legittimi, dovevano venire concessi formalmente dall’autorità superiore, e in molti casi avveniva. In Francia e in Germania le istituzioni cittadine si allearono al potere monarchico contro i signori feudali: i comuni ne ricavarono il vantaggio di vedersi riconosciuti maggiori privilegi del re, il re di rafforzarsi contrastando più efficacemente la nobiltà feudale. In Italia i comuni manifestarono una spiccata tendenza a esercitare forme di pieno autogoverno. Dai consoli ai podestà Tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII vi furono forti tensioni e i comuni affidarono il governo ai podestà → nuova figura politica, una persona autorevole per competenze politiche, giuridiche o militari. Si trattava di un funzionario amministrativo di professione. 2. Il conflitto tra Federico Barbarossa e i comuni Una nuova dinastia sul trono tedesco: gli Svevi La morte di Enrico V, nel 1125, aprì delle rivalità tra i duchi di Svevia e i duchi di Baviera. Le due fazioni erano conosciute in Italia come ghibellini (duchi di Svevia) e guelfi (duchi di Baviera). → il termine ghibellini indica coloro che durante le controversie politiche si schieravano con l’imperatore, mentre guelfi furono chiamati i suoi avversari. Lo scontro si concluse nel 1152, con l’elezione a re di Germania di Federico I, soprannominato Barbarossa per il colore della sua barba. concetto moderno di democrazia Le crociate: contesto e ragioni Che cosa furono le crociate Le crociate sono le spedizioni militari in Terrasanta (Palestina), iniziate nel 1096 e susseguite fino al 1272 → diverse coalizioni di sovrani europei tentarono di strappare al dominio musulmano la città di Gerusalemme e le regioni della Palestina e della Siria originate nell’occidente cristiano e obbiettivo di conquistare le terre governate dai musulmani una delle direttrici del potente movimento espansivo che interessò la cristianità occidentale I confini dell’occidente cristiano Nel X secolo, l’occidente cristiano era chiuso nei propri confini. Intorno al 1000 → gli ungari, dopo la sconfitta subita con Ottone I (955), costituirono un regno cristiano. → i normanni soddisfatti delle loro conquiste nella Francia del nord e in Inghilterra misero fine alle scorrerie e gli arabi subirono la controffensiva dagli eserciti cristiani in Provenza e in Sicilia, che i normanni riconquistarono completamente nel 1091. Alla fine dell’alto medioevo i confini della res publica christiana erano ancora limitati alla parte occidentale. A sud-ovest la presenza dei cristiani rimaneva confinata nella fascia settentrionale della penisola iberica, che restava in gran parte sotto il controllo arabo. Nelle regioni orientali dell’Europa molti territori erano ancora legati alle religioni pagane nonostante la presenza di due regni cristiani di recente formazione, il Regno di Ungheria e il Regno di Polonia, formatosi nel 1025. Più est, lo scisma d’oriente del 1054 aveva tracciato un nuovo confine tra la cristianità cattolica e quella greco-ortodossa. Le direttrici della spinta espansiva Fu la ripresa economica bassomedievale a mutare la situazione in occidente: la popolazione aumentò e iniziò a colonizzare le terre incolte che fino allora erano i rimaste abbandonate. → La pressione demografica e le nuove esigenze economiche creavano le condizioni perché la cristianità occidentale cercasse di allagare i propri confini. Il movimento espansivo si orientò: - verso il vicino Oriente, con le crociate di Terrasanta - verso la penisola iberica dove ebbe inizio la Reconquista - verso l’Europa nord-orientale dove ebbero luogo le crociate del nord. Le conquiste dei turchi Alla metà dell’XI secolo, nell’area dell’Anatolia, vi fu una grande migrazione dall’oriente: i turchi, una popolazione dell’Asia centro-settentrionale convertita all’islam → rilevante ruolo militare. Nell’XI secolo avevano unito la Persia e la Mesopotamia sotto il proprio dominio → dinastia dei Selgiuchidi 1055 → conquista di Baghdad e costrizione del califfo abbaside (Al-Qa’im) a nominare il loro capo (Toghrul) sultano. 1070 → conquista di Gerusalemme. 1071 → sconfitta dell’impero bizantino a Manzikert (Anatolia orientale). 1081 → venne costituito il sultanato di Rum. Un più difficile accesso alla Terrasanta I turchi si erano convertiti di recente all’Islam e osservavano una forma di religiosità meno tollerante rispetto agli arabi → arabi furono tolleranti verso i seguaci delle religioni monoteiste (ebrei e cristiani) i quali non dovettero convertirsi all’islam. La conquista turca ebbe come effetto una ridotta percorribilità delle grandi rotte commerciali che legavano l’occidente all’oriente. Inoltre, ai pellegrini cristiani risultava più difficile l’accesso alla Terrasanta e alle reliquie. Le motivazioni religiose: l’appello di Urbano II L'affermazione dei turchi portò a un favorevole contesto per l'espansione dell'occidente. Ebbero inizio le crociate: cariche religiose che spinsero migliaia di cavalieri e persone comuni ad affrontare i disagi e i pericoli di un “pellegrinaggio armato”, di una “guerra santa”, contro gli infedeli. - La prima crociata fu pronunciata dal papa Urbano II il 27 novembre 1095. Questo papa era impegnato a continuare l'opera di riforma di Gregorio VII. Convocò il concilio a Clermont, nella Francia centrale, al termine del quale si rivolse ai cavalieri invitandoli ad aiutare la cristianità orientale minacciata dai turchi infedeli. 2. Le crociate in Terrasanta La partecipazione popolare: la “crociata dei pezzenti” L'appello di Urbano II a Clermont nel 1095 non si limitò ai cavalieri ma anche ai signori dell’aristocrazia francese, tedesca e normanna. → La prima a mettersi in marcia verso la Terrasanta fu la “crociata dei pezzenti” Nel 1096 partirono dalla Francia e dalla Germania cinque disordinati e improvvisati eserciti, i quali giunti in Anatolia finirono dispersi e sterminati dai turchi. La prima crociata dei “cavalieri” Nel frattempo, si erano formate anche le diverse armate che diede vita alla prima crociata, o “crociata dei cavalieri”. Queste lasciarono l'Europa, per differenti itinerari nell’estate del 1096, dirigendosi verso Costantinopoli dove dovevano unirsi. I cavalieri guidati dal Conte fiammingo Goffredo di Buglione seguirono la via dei Balcani e arrivati in territorio bizantino si abbandonarono al saccheggio. La conquista di Gerusalemme e la nascita degli ordini monastico-cavallereschi 15 luglio 1099 → Goffredo di Buglione conquistò dopo un lungo assedio Gerusalemme. Il saccheggio che seguì, fu accompagnato da un violento massacro senza distinzione fra musulmani, ebrei e cristiani. A Gerusalemme Goffredo di Buglione creò un regno cristiano e nel tentativo di governarlo vi portò le istituzioni vassallatiche, creando centinaia di feudi. Così nacquero numerosi insediamenti cristiani, in difesa dei quali si costituirono nuovi ordini monastico-cavallereschi: - l’ordine dei cavalieri di San Giovanni, detto degli Ospitalieri (1113) - l'ordine dei Cavalieri teutonici (1198) - l’ordine dei Templari (1120) La seconda crociata e la successiva perdita di Gerusalemme Gerusalemme e altri insediamenti cristiani subirono presto la controffensiva musulmana. Quando i turchi conquistarono la città di Edessa (1144), il re di Francia Luigi VII e l’imperatore Corrado III, con l’appoggio del papa, organizzarono una seconda crociata (1147-1149) → sconfitta. 1187 → Gerusalemme cadde in mano musulmana, cedendo alle armate di Saladino (sultano d’Egitto, Yusuf ibn Ayyub detto Salah ad-Din). La terza crociata, o “crociata dei re” 1189- 1192 → terza spedizione, detta “crociata dei re”, per riprendere Gerusalemme vi parteciparono l’imperatore Federico I Barbarossa, i re di Francia Filippo Augusto e d’Inghilterra Riccardo Cuordileone. Federico I Barbarossa morì nell’attraversamento di un fiume, gli altri due sovrani riuscirono solo a ristabilire il controllo della città di Acri. Riccardo Cuordileone fece poi un accordo con Saladino per garantire l’accesso ai pellegrini. La quarta crociata alla conquista di Costantinopoli La quarta crociata → bandita dal papa Innocenzo III, fu supportata dalla Repubblica di Venezia in cambio del suo aiuto chiesa la riconquista di Zara spedizione contro Costantinopoli che fu conquistata e saccheggiata e rimase per oltre mezzo secolo sede di un impero latino d’oriente (1204-1261). La fine delle crociate 1215 → quinta crociata, fallì 1228 → sesta crociata, accordo diplomatico di Federico II di Svevia 1244 → ripresa di Gerusalemme dai turchi 1248-1254 → settima crociata 1270 → ottava crociata Le crociate si conclusero nel 1291 con la caduta dell’ultima roccaforte cristiana, nella città di Acri. Protagonista il re di Francia Luigi IX, detto il Santo. Risultarono un disastro.
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