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L’ITALIA DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE (fascismo), GLI STATI UNITI NEL PRIMO DOPOGUERRA, Appunti di Storia

La crisi economica e la mobilitazione sociale che seguono la prima guerra mondiale in Italia. Si parla dei ceti sociali, della classe dirigente, dei partiti politici e della nascita del fascismo. Il testo fornisce un quadro generale della situazione italiana del periodo.

Tipologia: Appunti

2022/2023

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Scarica L’ITALIA DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE (fascismo), GLI STATI UNITI NEL PRIMO DOPOGUERRA e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! IL PRIMO DOPOGUERRA IN ITALIA Vediamo una CRISI ECONOMICA ED UNA MOBILITAZIONE SOCIALE che consegue alla prima guerra mondiale. Le casse dello stato vanno in deficit pubblico. Questo porta ad una DERIVA INFLAZIONISTICA. I CETI SOCIALI I ceti sociali in questa Italia sono la CLASSE OPERAIA che è in gran parte di rappresentanza socialista ma MASSIMALISTA (radicale), arriva l’eco di fare come in Russia. I CONTADINI rivendicano la redistribuzione delle terre. I CETI MEDI sono stati coinvolti massimamente nella guerra con diversi ruoli (es: gli intellettuali nella catena gerarchica di comando). Questi nel dopoguerra si trovano nelle vicissitudini della crisi economica e si mobilitano, cosa particolare visto che difficilmente scendevano in piazza. Questi ceti troveranno poi uno sbocco diverso. LO STATO ITALIANO NON è uno stato solido come disse Giolitti (dibattito Neutralisti e Interventisti), infatti si constatano le sue debolezze. Si ripalesano in modo radicale: la frattura non risolta tra Neutralisti e Interventisti e l'interventismo EXTRAPARLAMENTARE. La classe dirigente pensa di poter governare il paese che invece viene preso dalla spirale della società di massa e della rappresentanza ideologica. Il PARTITO SOCIALISTA e il PARTITO POPOLARE palesano manifestazioni critiche che portano ad un azzeramento della lealtà alle istituzioni statali. ● IL PARTITO POPOLARE = nasce nel 1919 tramite l’impulso di un sacerdote, DON LUIGI STURZO che sulla base della Rerum Novarum ha formato una rappresentazione politica che ritiene si debba fare politica in un contesto laico. ● IL PARTITO SOCIALISTA = vede l'ascesa delle TENDENZE MASSIMALISTE, i riformisti sono in minoranza e sia che si interpreti in maniera ortodossa il Marxismo (rispettando leggi della storia) o no (Marxismo-Leninismo) si è per uno STRAPPO DALLE ISTITUZIONI BORGHESI. Questo Radicalismo è tale che questi non ritengono di dover collaborare con altri partiti ma rivendicano L’AUTONOMIA DI CLASSE (il fascismo avrà la meglio anche su questa base dato che anche i socialisti vogliono fare la rivoluzione ma non si alleano). LA NASCITA DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO Tra i più radicali dei socialisti, ispirati al COMINTERN, emerge la figura di BORDIGA che ritiene che sia arrivato il momento della mobilitazione di consigli rivoluzionari (dualismo dei poteri tra Duma e Soviet) in Italia. Per lui bisogna diffondere una democrazia diretta comunista e creare le condizioni che in Russia hanno portato alla rivoluzione. Bordiga è un eterodosso mentre chi costruirà il partito comunista in modo ortodoosso saranno: GRAMSCI, TOGLIATTI, TASCA, TERRACINI. Loro nel 1921 in un congresso a Livorno provocheranno l’ennesima SCISSIONE che genererà la nascita del partito comunista in Italia (che sarà l’avanguardia in italia nel Biennio Rosso). LA NASCITA DEI FASCI DI COMBATTIMENTO: IL PRIMO FASCISMO Questo è il PRIMO FASCISMO (poi il fascimo regime e l’ultimo fascismo della repubblica sociale italiana che riprenderà i temi del primo fascismo anche al netto della monarchia). Il fascimo nasce in contrasto con la Liberal-Democrazia. La componente reazionaria al Comunismo c’è ma ancora di più ci si pone in maniera critica con la Liberal- democrazia, con la dimensione del compromesso democratico di un governo fatto di partiti. Questo tipo di idea è prodotta nel momento in cui ISTITUZIONI SI DIMOSTRANO FRAGILI NEL PRIMO DOPOGUERRA, nonostante la guerra sia stata vinta. Vediamo anche la reazione alla Rivoluzione Russa che dal 1917 è protagonista del ‘900. Il FASCISMO è una KOINE’ di elementi ideologici che ci rende difficile ritenerli in quanto tali di destra ma ha la VOCAZIONE DI ANDARE OLTRE LA DESTRA E SINISTRA (andare oltre l’illluminsmo, destra e sinistra nate nella Rivoluzione Francese). ● ELEMENTI DI DESTRA ○ IL NAZIONALISMO: il fascismo si identifica in chiave Nazionalista, Militarista (anche se è ancora legata ad un dovere militare). Un’implicazione di questo sarà l’espansionismo dell’Italia ○ PROFONDA AVVERSIONE ALLA LOTTA DI CLASSE: la redistribuzione non deve essere ad appannaggio alla logica Marxista, la società deve ritrovare la sua organizzazione interclassista tra i ceti e le classi. ● ELEMENTI DI SINISTRA (che proviene dal sindacalismo rivoluzionario che intende la guerra come sovversione degli ordini sociali. Sorel è un modello di ciò infatti) ○ PRIMATO DEL LAVORO ○ REDISTRIBUZIONE SOCIALE In questa logica c’è il recupero pieno delle IDEE DI MAZZINI (idea nazionale in chiave di rivendicazione sociale) HA UN'IMPLICAZIONE POPULISTA? NO, ha una visione gerarchica dello stato, qui lo stato è uno STATO ETICO, tanto è vero che il filosofo più importante sarà l’idealista Hegeliano Giovanni Gentile. L’implicazione quindi è tutt’altro che populista. Quindi arriviamo alla figura del CAPO: il leader è il DUCE, viene desunto dalla storia romana in cui era una figura a tempo che doveva riportare l’ordine sociale, nel fascismo non è temporaneo. Per il fascismo bisogna costituire una comunità nazionale organica che utilizzerà la forza per trasmettere in modo intergenerazionale l’identità della nazione. La cultura qui è CULTURA NAZIONALE, cioè rifiutare l’individualismo, si vuole costruire una società organica che sarà di contro all’individualismo. Inoltre il fascismo nega una titolarità alla protezione alle MINORANZE ETNICHE e LINGUISTICHE, essendo un elemento centrifugo e di dispersione dell’omogeneità. Mussolini stesso sarà il padre del termine “TOTALITARISMO”, ogni cittadino deve sentirsi parte di un tutto omogeneo che è la società. LA NASCITA Il fascismo nasce a Milano ufficialmente il 23 marzo 1919 in Piazza San Sepolcro dove viene convocata la prima riunione degli aderenti al partito fascista. Nei primi tempi c’è un’assoluta minoranza, ci sono 120 aderenti ma che hanno un’estrazione interessante: vi sono EX-COMBATTENTI (anche gli ARDITI), INTERVENTISTI, INTELLETTUALI (Futuristi). I FASCI: Vediamo una rivendicazione della Repubblica romana. Il fascio rappresenta l’unione di forze che si ispira agli ANTICHI FASCI LITTORI romani dove ci sono fascine (l’abilità di unificare lo stato) dove all’interno c’è un’ascia che rappresenta l’abilità sanzionatoria. L'Auctoritas romana viene riportata dal fascismo che vuole riportare un ordine. Il Mito di Roma vuole ridare all’Italia un protagonismo nella storia. IL PROGRAMMA ● VALORIZZAZIONE DELLA VITTORIA: il fascimo si sente erede dei soldati che hanno vinto a Vittorio Veneto. ● VALORIZZAZIONE DEI DIRITTI DEGLI EX COMBATTENTI che hanno servito la patria. ● I NEUTRALISTI E TUTTI COLORO CHE SI SONO NASCOSTI vanno considerati NEMICI. Il primo fascismo in questo si esplicita come REPUBBLICANO e infatti propone: ● L’ABOLIZIONE DEL SENATO: come i futuristi vogliono svecchiare, riportare la giovinezza e quindi cambiare le cose. ● ABOLIZIONE DEI VESCOVATI. ● SOSTITUZIONE DELL’ESERCITO CON UNA MILIZIA POPOLARE. ● SUFFRAGIO UNIVERSALE (anche se quando ci sarà il regime verrà meno il voto). ● MINIMO DI ETA’ PER GLI ELETTORI A 18 ANNI. ● ISTITUZIONE DI UNA MILIZIA NAZIONALE. ● IMPOSTE A CARATTERE PROGRESSIVO (sembra quasi un’affermazione di Lenin, si vede la “componente di sinistra”). Si ragiona già in termini corporativi (società per ceti di Hegel). GABRIELE D’ANNUNZIO: LA VITTORIA MUTILATA Torna ad essere protagonista nel dopoguerra della questione Adriatica rispetto alla questione di Fiume. La questione della Jugoslavia è tutt’oggi aperta. D’annunzio parlerà infatti di “VITTORIA MUTILATA”. La situazione che si crea dal pdv dei legami internazionali vede il presidente degli Stati Uniti Wilson contrario al dare espressione alle RIVENDICAZIONI dello stato italiano che portano la volontà di ottenere Fiume. Dopo la risposta negativa, l’extraparlamentarismo si rimette in campo, avendo come punto di riferimento D’Annunzio. LA QUESTIONE DI FIUME Gli italiani di Fiume chiedevano di essere integrati in Italia con manifestazioni esplicite. Nella città “APERTA” (non si combatte), c’erano reparti delle potenze vincitrici che garantivano l’equilibrio in attesa dell’integrazione della città di Fiume con la Jugoslavia o con l'Italia. A Fiume c’era il REPARTO DEI GRANATIERI (oggi difende il presidente della Repubblica) che avevano fatto delle sparatorie e quindi la comunità internazionale gli ordina di allontanarsi da Fiume, essendo considerati più dannosi che altro. I Granatieri si rifugiano quindi a RONCHI DEI LEGIONARI (in Friuli) e lì scrivono a D’Annunzio cosa era successo. D’ANNUNZIO rispetto a questa lettera decide di entrare in gioco, chiama i LEGIONARI (seguaci D’Annunzio), si unisce a gran parte dei granatieri per riprendere Fiume con un atto di forza che rompe la legalità internazionale delle potenze vincitrici. D’Annunzio viene acclamato dalla popolazione italiana di Fiume e nel pomeriggio del 12 settembre 1919 D’Annunzio dichiara L’ANNESSIONE ALL’ITALIA DI FIUME (che per la legalità internazionale non vale). Il governo Italiano è guidato da NITTI, un liberale, che rinnega l’azione di D’Annunzio e ordina all’esercito di ritirarsi (D’annunzio lo chiama Cagoia). BADOLIO, che aveva combattuto a caporetto, manda un ULTIMATUM ai legionari ma non ottiene risultati. Nitti decide quindi di mettere FIUME SOTTO ASSEDIO, impedisce l’afflusso dei viveri MA a Fiume si insedia una repubblica autonoma indipendente dove aderiscono seguaci di D’Annunzio e anche i SINDACALISTI RIVOLUZIONARI con DE AMBRIS. De Ambris e D’Annunzio scrivono LA CARTA DEL CARNARO, una costituzione espressione di una città che va oltre destra e sinistra. (D’Annunzio dirà “IMMAGINAZIONE AL POTERE” che diventerà slogan del ‘68 e che è espressione del suo governo) Ci sono alcuni aspetti che verranno mutuati dal partito fascista, ad esempio il saluto dei legionari era "EIA EIA ALALÀ!", un insieme del grido di guerra degli opliti greci e dei legionari romani. Vediamo quindi un’esperienza LIBERTARIA E PARTICOLARE (es: omosessualità non perseguita, Guido Keller pubblica rivista YOGA dove descrive questi comportamenti). Qui si fa addirittura la PIRATERIA per sfamarsi e si evoca una solidarietà con tutti i movimenti indipendentisti (come anche l’IRA). Si voca una partecipazione politica dove non vi sono partiti ma CORPORAZIONI ARTISTICHE (questo è l’irrazionale in politica, la corporazione è l’idea che la dimensione associata rispetto a varie forme del lavoro costituisca una lavoro che ricade nella dignità di quello che si fa. Rimanda anche al De Hominis Dignitate di Pico della Mirandola). CHI SOSTENEVA QUESTA AZIONE? A Mosca Lenin dice ai socialisti che l’uomo adatto per fare la rivoluzione sarebbe D’Annunzio. Anche Antonio Gramsci (fondatore del partito comunista) supporterà l’esperienza nonostante non sostenesse l’estremo nazionalismo. Arriva anche Mussolini a Fiume, pensiamo che D’Annunzio e Keller teorizzeranno loro la “MARCIA SU ROMA”. I Futuristi celebrano Fiume e diranno a Badolio (che li aveva definiti disertori) che sono dei disertori in avanti. COME SI CONCLUDE? Il 12 novembre 1920, l’Italia vede Giolitti (che succede a Nitti) firmare il “TRATTATO DI RAPALLO” dove l’Italia si impegna a garantire l’indipendenza di Fiume. D’Annunzio NON CI STA e arriviamo al “NATALE DI SANGUE” in cui le milizie italiane devono agire militarmente. Il 31 dicembre 1920 D’Annunzio firma la resa e inizierà la parte declinante della sua vita. IL PERCORSO DEL GOVERNO MUSSOLINI DAL ‘22 AL ‘25 DOVE SCATTERA’ IL REGIME Mussolini mantiene nella sua doppiezza un governo moderato ma anche un “manganello dietro la schiena” che si chiama "SECONDA ONDATA”. Anche Mussolini è quindi nell'ambiguità di trovarsi in un movimento con una parte molto radicale che vorrebbe combattere (RAS vogliono rivoluzione). Quindi Mussolini governa all'insegna della STABILIZZAZIONE DEL PAESE. ISTITUTI Il governo è PLURIPARTITICO, Mussolini accetta un confronto con un'istituzione liberal democratica, emergono istituti: ● IL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO: nasce nel Dicembre del 22, qui c’è un governo di componenti fasciste che assicurano l’interpretazione ortodossa fascista, è un parallelo dell’esecutivo, è una sorta di consiglio che dà un punto di riferimento al partito fascista in merito al governo del paese, (CONSIGLIO DEI GUARDIANI). ● MVSN istituita nel gennaio del 23 è una milizia volontaria per la sicurezza nazionale: cercano di istituzionalizzare lo squadrismo fascista, in modo da inibire le spinte più radicali. La scomparsa degli SCIOPERI è l’emblema della normalizzazione che lo stato sta mettendo in atto, vi è da parte del governo un esordio liberistico dal pdv economico in favore della produzione, il che alleggerisce le imposte e viene inoltre ristrutturato l’impiego pubblico. ECONOMIA Uno dei ministri fascisti si occupa dell’economia, DE STEFANI, è un liberista (poi il fascismo avrà un’economia corporativa) e deve rassicurare i ceti produttivi. Lui controllerà l’economia dal 1922 al 1925, LIBERALIZZA il mercato favorendo un aumento di produzione agricola, industriale e inoltre vuole arrivare ad una PAREGGIO DEL BILANCIO (no debito). L’ECONOMIA QUIDNI RIPRENDE E DA’ UNA VISIONE FAVOREVOLE AL GOVERNO. POLITICA ESTERA Significativi risultati: l'Italia va a Locarno in Svizzera rispetto alla questione Jugoslava. Mussolini accetta l’esistenza della Jugoslavia ma in cambio otterrà la protezione delle minoranze in Dalmazia e l'indipendenza di Fiume (nel ‘24 diventerà città italiana). Ci fu anche rispetto alle colonie italiane una RIDEFINIZIONE DEI CONFINI e Mussolini riporterà poi l’ordine in Libia ma riconfigurando un PRESTIGIO INTERNAZIONALE PER L’ITALIA. IL SOSTEGNO DELLA CHIESA I socialisti erano visti dalla chiesa come “mangiapreti”, anche Mussolini che però si trova con il cattolicesimo in Italia. Mussolini agisce con abilità ottenendo il SOSTEGNO DELLA CHIESA con Papa Pio XI. Il compromesso con la chiesa diventa specchio di un’Italia che deve essere cattolica e anche le avanguardie vengono poste in una condizione di ritorno all’ordine. Nella riforma scolastica del ‘23 Gentile vedrà anche la presenza della RELIGIONE anche se nella sola scuola elementare. Tutto ciò porterà poi ai PATTI LATERANENSI DEL ‘29. Gentile è un idealista Hegeliano, la religione c’è anche se subalterna alla filosofia, il fatto che venga insegnata alle elementari è molto coerente perchè è in quell’età che la fantasia raggiunge l’infinito. Il diploma all’epoca era quasi come una laurea, era elitaria, quindi la scuola era molto selettiva perché grazie al liceo si formava una buona parte di classe dirigente (la maturità comprendeva il programma del triennio). Nell’intendimento del filosofo la scuola era una comunità tra docenti e discenti. UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE La normalizzazione del paese è in corso e a questo punto Mussolini si trova ad essere CAPO DI GOVERNO e ad avere in parlamento una minoranza di deputati fascisti. Pensa quindi ad una legge elettorale confidando nel fatto che si corrobori il suo consenso. Questa legge elettorale viene presentata in commissione da ACERBO, deputato fascista che viene votata dai liberali e dai cattolici e quindi ottiene un VOTO MAGGIORITARIO in un parlamento che era comunque ancora pluripartitico. Questa legge elettorale tecnicamente era MAGGIORITARIA (vince semplicemente chi ha più voti) perchè sia nell’intenzione che nell'opinione di Mussolini verrà stabilizzato il paese. Questa legge prevede uno scarto di premio maggioritario: la lista elettorale che otterrà la maggioranza relativa (almeno il 25%) avrà un vastissimo PREMIO DI MAGGIORANZA, gli saranno garantiti il 65% dei deputati. La legge ACERBO verrà sormontata dall’esito elettorale. È chiaro che ci fu un condizionamento nei voti, e la LISTA FASCISTA OTTIENE PIU’ DEL 25% superando le implicazioni della legge acerbo, ottiene il 65% dei voti e quindi viene garantito il proseguimento del partito quasi interamente fascista. L’INSEDIAMENTO DEL PARTITO FASCISTA + L’OMICIDIO DI MATTEOTTI Quando il parlamento si insedia vengono fatte le votazioni, in cui vengono eletti i presidenti del parlamento e del senato MA prenderà voce un deputato socialista GIACOMO MATTEOTTI (giornalista anti-fascista) che fa un discorso molto drammatico il 10 giugno 1924 in cui dice che le ELEZIONI SI SONO SVOLTE CON MOLTE FORZATURE E BROGLI. Matteotti accusa esplicitamente Mussolini di essere a capo di una forza politica che ha un’implicazione sanguinaria. m Matteotti viene poi atteso sotto casa da una squadra di fascisti capeggiata da BONINI, nella colluttazione verrà colpito a morte da un coltello e il corpo verrà sotterrato nella periferia romana. Diverse interpretazione dell’omicidio: ● INTERPRETAZIONE ANTIFASCISTA: si crede che mussolini abbia dato l’ordine ● si crede che Matteotti sia stato ucciso proprio per BOICOTTARE IL FASCISMO (si crede inoltre che Matteotti avesse rivelato gli imbrogli dei fascisti anche in merito al petrolio.) ● DUMINI, uno degli squadristi, si sia voluto mettere in buona luce a Mussolini che difficilmente avrebbe dato l’ordine essendo un abile politico. LE CONSEGUENZE DELL’OMICIDIO MATTEOTTI: LA SCELTA “AVENTINANA” DELL’OPPOSIZIONE Dopo questo fatto IL FACSISMO CADE IN CRISI, c’è l'unico vero momento di “impasse politica” nell’ascesa del fascismo. (la tesi su Pirandello è che abbia preso la tessera fascista per convenienza ma è discutibile, il facsimo era messo a repentaglio). La debolezza dell’opposizione però NON RIESCE A MOBILITARE LA PIAZZA (sarebbe stato il momento giusto per dichiarare uno sciopero) e anzi fa una scelta “AVENTINIANA” (l’aventino era la scelta di sottrarsi al parlamento e quindi protestare) abbandonando il parlamento, pensando di accentuare ulteriormente la crisi di legittimità del fascismo. Questi rifiutano anche lo sciopero generale proposto dalla CGL e fanno questa scelta aventiniana. L'opposizione non avviene anche perché dovrebbe avere una sponda anche nel re che però non interviene. MUSSOLINI TORNA IN PARLAMENTO: PASSAGGIO AL REGIME Il 3 gennaio 1925 Mussolini si presenta in parlamento dove non c’è più l’opposizione, fa un famoso discorso in cui dice che in quel momento avrebbero affrontato a VISO APERTO gli oppositori del fascismo. Questo è l’inizio di una deriva liberticida in cui DAL GOVERNO FASCISTA si passa al REGIME DITTATORIALE FASCISTA. Mussolini rompe ogni cautela e si assume “ogni responsabilità morale di tutti gli avvenimenti da Piazza San Sepolcro a quel momento” (anche se nel pratico non era stato lui) perché non sarebbe tornato più indietro. Da qui è dittatura a viso aperto. IL REGIME Si chiudono tutti i circoli sospetti politicamente, vengono chiuse tutte le associazioni sovversive e gli antinazionali. La dittatura provoca anche un DURO CONFRONTO CULTURALE E INTELLETTUALE: vengono pubblicati 2 MANIFESTI: 1. il primo è quello degli intellettuali FAVOREVOLI AL FASCISMO→ prima firma fra tutti di Gentile. 2. il secondo è il manifesto degli ANTIFASCISTI→ il primo firmatario è Benedetto Croce. A questo punto l’inerzia degli eventi va verso la dimensione di legittimazione del fascismo come stato etico. La repressione dei partiti democratici e la persecuzione degli antifascisti diventa cruenta: ● GIOVANNI AMENDOLA→ liberale massone, percosso a morte. ● PIERO GOBETTI→ lo vedremo in Montale con Ossi di Seppia, dopo le percosse scappa in Francia dove morirà. ● DON MINZONI→ sacerdote che si opporrà fisicamente ai fascisti, verrà percosso e morirà. Mussolini è un ABILE GIORNALISTA e per orientare l'opinione pubblica FASCISTIZZA LA STAMPA in modo tale che i giornali si allineino nella scelta delle notizie. Mussolini arriverà a comporre le “VELINE”: carte trasparenti che Mussolini mandava come programma di notizie che i giornalisti dovevano pubblicare. Il 7 ottobre 1925 viene siglato il PATTO DI PALAZZO VIDONI, che pone 2 sindacati: LAVORATORI e IMPRENDITORI. Si impone il divieto di scioperare e occupare degli imprenditori→ l’economia verrà proiettata al di fuori del liberismo e si andrà invece verso l’ECONOMIA COOPERATIVA. Il 24 dicembre 1925, TUTTI I POTERI VENGONO AFFIDATI A MUSSOLINI, il capo del governo viene dichiarato responsabile di fronte al re, da quel momento per l'operato dell’esecutivo Mussolini risponde esclusivamente al re. Mussolini subisce degli ATTENTATI: ● OTTOBRE DEL 22: già durante la marcia di roma Mussolini rischia di morire per cause ACCIDENTALI: era a Milano, uno squadrista euforico rispetto agli eventi spara per sbaglio sfiorando Mussolini. ● NOVEMBRE DEL 25: avviene il primo vero attentato fatto da un deputato socialista ZANIBONI insieme al generale CAPELLO, ma la cospirazione viene scovata dalla polizia politica segreta “OVRA”. ● APRILE DEL 26: una donna anziana irlandese, VIOLET GIBSON si munisce di una calibro e a Firenze, fa esplodere un colpo che manca mussolini ferendolo solo al naso. ● SETTEMBRE DEL 26: LUCETTI, un anarchico, organizza l’attentato da solo per mezzo di un ordigno che vorrebbe lanciare nella macchina di Mussolini, la bomba però rimbalza ed esplode senza colpire Mussolini. ● 31 OTTOBRE 26: (data di celebrazione della marcia di Roma) Mussolini viene a Bologna per inaugurare lo stadio, nel ritorno del corteo di Mussolini, un neanche 16enne ANTEO ZAMBONI gli spara nella calca ma non lo sfiora nemmeno. Essendo in mezzo alla calca a seguito del colpo viene aggredito dagli squadristi che lo uccidono sul posto. Ci saranno indagini che coinvolgeranno la famiglia, che aveva un sentore di ideologia anarchica, a cui Mussolini concede l’amnistia. Quest’ultimo attentato dà l’idea delle “LEGGI FASCISTISSIME”, vengono direttamente abolite le libertà di stampa e poi mano a mano si passa a proibire partiti e organizzazioni antifasciste, si dichiarano decaduti i deputati dell’aventino e viene istituito il TRIBUNALE SPECIALE per la sicurezza dello stato, speciale perché costituito dai militari. Nel 1928 viene ratificato il regime perché anche dal punto di vista della proceduralità della rappresentanza viene emanata una legge elettorale dove c’è 1 SOLA LISTA, non si è più in una democrazia. Lo sbocco sarà nell’esito di queste elezioni a cui si aggiunge la COSTITUZIONALIZZAZIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO. > La dittatura è un regime di polizia, tende a rendere passiva la popolazione, garantita nella sicurezza, e mantiene un profilo di conservazione sociale. Il fascismo si impone in modo dittatoriale e cerca di mobilitare le masse in merito ad un consenso. L’ITALIA FASCISTA Il fascismo è filosoficamente debitore di diverse correnti e va anche un po’ al di là della destra e della sinistra. Da sinistra abbiamo visto Sorel, i sindacalisti rivoluzionari e il futurismo che propongono temi rivoluzionari. Questa parte del facsismo ha un’idea collettivista rispetto alla società ed è in diretta opposizione con il liberalismo. Il primo incontro del facsismo ha principalemente temi di destra però, ad esempio STRINER o GUSTAV LEBONN che con il libro “L’IDEOLOGIA DELLE MASSE” dice che in una società di massa le masse seguono dei comporatamenti che attengono a una non razionalità, a pulsioni. Queste tendenze cercano un capo e Mussolini declina un "NEO CESARISMO" in questa società. Anche Nietzsche con il suo nichilismo pone la volontà di potenza come elemento centrale. La civiltà per il facsismo nel voler forgiare una forte identità italiana riprenderà molto anche dall'impero romano. N.B.: il facsismo diventerà antisemita solo negli anni 30, molti ebrei aderirono al fascismo. Certamente emerge un’idea ORGANICISTA, ovvero vedere la società come un tutto dove le parti sono una in funzione dell’altra (Platone) e che esprime dal punto di vista etico con Gentile l’ideologia vista in Hegel realizzata in uno stato etico che abbia superiorità rispetto alle istituzioni democratiche. N.B.: Mussolini governerà molto di più con lo STATO che con il partito. C’è la rivendicazione di creare un UOMO NUOVO legato alla critica all’uomo borghese e alla modernità economicista → l'uomo economico non esiste, esiste l’uomo politico. TOTALITARISMO ● Un regime totalitario detiene il MONOPOLIO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE DI MASSA, vi è un’UNIFORMITÀ. ● Vi è UN’IDEOLOGIA ORGANICA è un pensiero politico che vede aderire con implicazioni fanatiche i membri nel realizzare un ideologia. Le religioni qui vengono sostituite dalle IDEOLOGIE abbracciate con religiosità immanente e a volte atea. ● Il PARTITO UNICO che esercita un'autorità ASSOLUTA e PERVASIVA su tutto il corpo sociale, implica l’eliminazione di ogni elemento ostile ed estraneo. ● La MOBILITAZIONE DELLE MASSE, vengono portate a vivere l'ideologia come nuova pratica sociale e religione civile. Tutto ciò avviene ad esempio attraverso festività nuove e CAMBIAMENTO DEL CALENDARIO, che significa proprio un nuovo tempo anche per i parametri cognitivi delle persone. C’è un CULTO CARISMATICO della persona. ● Il CAPO: il rapporto tra il dittatore e le ideologie porta ad un culto della personalità il capo è la divinità. Questo capo ci sarà però anche paradossalmente nel comunismo (lo vediamo ora in Corea del Nord). ● ORGANI DI POLIZIA: agiscono attraverso la PREVENZIONE, non hanno a che fare con lo stato di diritto. > Andy Warhol diceva che ognuno ha 15 minuti di notorietà ma oggi si potrebbe riproporre quel TOTALITARISMO? Oggi forse non ci sarebbero queste implicazioni perché il mondo va veloce ed è difficile che si instauri un vero e proprio culto religioso attorno ad una sola persona. Nella nostra società i mezzi tendono ad essere totalitari. SI REALIZZERA’ IL FASCISMO? Il facsismo governa uno stato e lo fa con una gerarchia parallela dello stato e del Partito Nazionale Fascista. Questo parallelismo ha come sua ghiandola pineale di Cartesio il "GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO”, la sintesi tra stato e partito. Ovviamente Mussolini ne è a capo. Il totalitarismo compiuto ha delle caratteristiche che il fascismo NON riuscirà a realizzare. Mussolini infatti governa eminentemente con l’apparato statale, il partito facsista organizza i consensi (come la mobilitazione della gioventù) MA il vero governo è con LO STATO. Ad esempio la “MIlizia dei volontari per la sicurezza nazionale” è sicuramente un organo parallelo ma in realtà ha un'implicazione più decorativa che operativa, è la polizia che agisce. Il Partito nazionale facsista è quindi un elemento BUROCRATICO e questo chiaramente crea un consenso coatto, tanto più in forma di "clientelismo". Il partito facsista costruisce i consensi dalla gioventù, vuole formare un uomo nuovo: organizza associazioni come (in ordine di età) “I figli della lupa”, “i Balilla”, “gli avanguardisti", “i fasci giovanili”, all’università i “GUF”. LO SPORT: nella mobilitazione delle masse è spronato lo sport. Il CONI nasce ad esempio con il fascismo. La dimensione sportiva come orgoglio nazionale vedrà fare anche alcuni successi sportivi. Il Fascsimo sicuramente ha ottenuto la NAZIONALIZZAZIONE DELLE MASSE, la realizzazione di appartenenza nazionale. IL TOTALITARISMO IMPERFETTO Qui vi sono dei poteri non alternativi ma PARALLELI. Ad esempio la PRESENZA DELLA CHIESA che negli altri totalitarismi non c’è. Mussolini sta procedendo a identificare il cristianesimo come entità morale parte dell’italianità. La chiesa cattolica è in grado quindi di mantenere una significativa autonomia e crea le condizioni per orientare una parte della gioventù in una serie di valori non integrati nel partito fascista. Mussolini celebra quindi la necessità di un accordo con la chiesa cattolica che specialmente in Italia ha una presenza emblematica. L'11 febbraio 1929 si arriva ai “PATTI LATERANENSI", 3 punti per descriverli: ● E’ UN TRATTATO INTERNAZIONALE: pone un riconoscimento reciproco tra Roma e città del Vaticano nel riconoscimento delle reciproche identità statuali. ● UNA CONVENZIONE FINANZIARIA CHE VEDE LO STATO ITALIANO VERSARE COME RISARCIMENTO ALLA PERDITA DELLO STATO PONTIFICIO: che era una cosa molto rilevante. ● IL CONCORDATO PONE DELLE GARANZIE AL CITTADINO DELLO STATO ITALIANO IN FUNZIONE DELLA RELIGIONE CATTOLICA: ad esempio, riguardo agli effetti civili del matrimonio religioso o alla ripresa della riforma Gentile con cui si inserisce la religione cattolica in tutti gli ordini e gradi delle scuole italiane. Questi patti danno un ulteriore consenso all’operato di Mussolini tanto che oltreTevere si parlerà di “UOMO DELLA PROVVIDENZA” perché aveva provveduto alla risoluzione di questi conflitti. Il facsismo sfrutterà molto in MANIERA PROPAGANDISTICA questi patti e proprio in quel momento si va alle elezioni ma si tratta di un PLEBISCITO perché c’era un solo partito. Un altro elemento dissonante con il facsimo è LA MONARCHIA. L’autorità monarca NON dipende e non è subordinata al facsimsmo. Le forze armate ad esempio giurano fedeltà al re e non al fascismo (nel 43 il re farà arrestare Mussolini). il totalitarismo è quindi IMPERFETTO. Dal 38 alla seconda guerra mondiale sarà il momento in cui IL TOTALITARISMO RAGGIUNGERA’ IL SUO APICE (non ci si poteva più dare del tu o del lei ma bisognava darsi del voi). La cosa più inaccettabile nel 38 si avrà con le LEGGI RAZZIALI. Il facsimo NON nasce antuisemita MA ad imitazione della Germania una parte della popolazione viene sottratta ai suoi diritti e si crea una cittadinanza di “serie B” che creerà una macchia indelebile. L’ANTIFASCISMO DON MINZONI: un sacerdote di Argenta impegnato in merito al campo sociale e si oppone al facssimo dal punto di vista del corporativismo che porta come idea economica ma soprattutto delle prime imposizioni. Gli squadristi stanno arrivando nella sua cooperativa e nel ‘23 le conseguenze della colluttazione portano alla sua dipartita. GIOVANNI AMENDOLA: deputato liberale aggredito nel 1925. Anche in questo caso non si riprenderà dalle percosse ricevute. E’ considerato l'ispiratore del “manifesto degli intellettuali antifascisti” di Benedetto Croce (quelli fascisti erano sostenuti da Gentile invece). PIERO GOBETTI: personalità molto giovane, ispira l’idea liberale socialista. Scrive la “RIVOLUZIONE KLIBERALE” in cui auspica che l'autoritarismo facsista sia una lotta ad un’Italia “OSCURANTISTA”. Lui è un liberal socialista e quindi vede in Benedetto Croce una personalità capace di esprimere una contrapposizione al facsismo. Anche Gobetti viene malmenato e si rifugia in Francia dove morirà molto giovane. BENEDETTO CROCE: è la figura più rilevante dei firmatari. Croce rimarrà sempre in Italia, sarà come un “ESULE INTERNO” anche se darà alle stampe una pubblicazione “LA CRITICA” che anche se edulcorata rappresentava il dissenso. COMPONENTE COMUNISTA: avrà un atteggiamento militante rivoluzionario, si organizza con una clandestinità per contrapporsi al regime in sé. Mentre la conseguenza della concessione aventiniana è il manifesto antifisìascista che però si riduce a propaganda, i comunisti che rimangono in Italia cercano una opposizione diretta. Una Figura che spicca è ANTONIO GRAMSCI, il quale verrà incarcerato e morirà nelle carceri di stato. Rimane una polemica storica sul fatto che sia stato abbandonato ideologicamente da Togliatti e gli altri perché ha altre visioni su alcune cose (GRAMSCISMO: per prendere un potere politico bisogna avere l'egemonia dal punto di vista culturale). Gramsci quindi era un po’ un’eresia rispetto al comunismo. ESPRESSIONE MILITANTE DELLE IDEE DI GOBETTI: il testimone della sua idea viene preso da un raggruppamento chiamato “GIUSTIZIA E LIBERTA’” che si sviluppa in Francia, i nomi più importanti sono i FRATELLI ROSSELLI E LUSSU che rappresentano un’opposizione al regime. Uno dei fratelli Rosselli verrà ucciso dalla “Gugulard”, un gruppo di estrema destra francese probabilmente in collab con l’OVRA. TRIBUNALE SPECIALE Era condotto da militari o giudici che interpretavano lo STATO MARZIALE (quindi anche pena di morte). Gli inquisiti e i processati dal ‘25 al ‘43 saranno 5619, quindi un numero significativo ma NON rilevante. Andando in merito all’azione ritorsiva dello stato facsista, 43 sono state le condanne a morte e 31 sono state eseguite (negli altri casi condono). Alcune figure anche a livello giovanile si erano integrate nel facsismo e si chiamavano “VINCITORI DEI GUF”. Questi realizzavano dei premi, I LITTORIALI, che venivano dati a studenti meritevoli: ● GIORGIO ALMIRANTE, segretario del movimento sociale italiano (MSI). ● ANTONIO AMENDOLA, uomo politico comunista. ● MICHELANGELO ANTONIONI, regista di svolta in merito alla critica libertaria della società capitalista. ● GIORGIO BOCCA, giornalista rilevante nel dopoguerra, durante la guerra civile scelse la resistenza. ● COMENCINI, regista del neorealismo italiano. ● PIETRO BRAVO, una figura importantissima del movimento comunista. ● EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA COMUNISTA, GIORGIO NAPOLITANO vinse i littoriali. GLI STATI UNITI NEL PRIMO DOPOGUERRA: LA CRISI DEL 29 BOOM ECONOMICO La ripresa dell’economia occidentale dopo la guerra è trainata dall’espansione produttiva degli Stati Uniti che diventano la prima potenza mondiale dal punto di vista economico, il che lo rende i MAGGIORI ESPORTATORI DI CAPITALE. La finanza americana che fa fruttare il denaro negli USA e nel mondo è straordinaria, fa sì che il dollaro prima pareggi e poi sostituisca la sterlina, che fino al 900 era la moneta di valore internazionale. All’interno del paese abbiamo un “BOOM” economico e industriale caratterizzato dallo sviluppo del terziario, (servizi) infatti le città americane costruite in verticale (skyline) sono la spiegazione dell’assoluta avanguardia capitalistica che gli americani assumono in quegli anni. FORDISMO/TAYLORISMO: l’America negli anni 20 vede Ford costruire la catena di montaggio e impiegarla in tutte le industrie portando ad un’aumento della produzione del 33%. C’è una grande disoccupazione ma il mercato americano assorbe i disoccupati rispetto all’innovazione tecnologica nel settore terziario. Già dagli anni ‘20 possiamo parlare di "SOCIETÀ DEI CONSUMI” (in Italia ne parleremo negli anni ‘60), pubblicità, cinematografia, comunicazione, ricerca… la punta di lancia della modernità industriale e tecnologica. Il progresso fu trainato soprattutto dal SETTORE AUTOMOBILISTICO che crea un indotto nelle strade. Il PRAGMATISMO americano si realizza nei settori metalmeccanico e automobilistico che trainano questa crescita. CONTRADDIZIONI All'aumento di prosperità NON corrisponde un’UGUAGLIANZA NEL POTERE D’ACQUISTO. La logica della competizione ingenera disuguaglianze di grandissima portata. Un seconda contraddizione è rappresentata dal SISTEMA FINANZIARIO (che sappiamo crollerà): far fare denaro al denaro è una delle modalità più rapide per fare profitto ma è anche una delle più SPECULATIVE. Bisogna infatti differenziare l’economia produttiva e quella di speculazione. Questo elemento ha nella borsa di New York, a Wall Street, i broker che vendono e comprano i titoli, ottengono dividendi (profitti) di straordinaria portata, ma in una logica del profitto. Nella logica di un profitto maggiore si perde il vero valore dei titoli → SI COMPRAVA PER RIVENDERE. QUAL ERA LA QUALITA’ DEI TITOLI? Nel momento in cui un titolo è quotato in borsa ora ha un’etichetta di credibilità MA allora era in forma primigenia. Lo stato lì era nullo, faceva nemmeno da regolatore e in questa situazione non preoccupandosi lo stato della qualità dei titoli molti di quelli sono AVARIATI. All'aumentare della qualità dei titoli si aggiungono le quotazioni che non rispondono alla verità. Qui vediamo la predizione di MARX sulla caduta del saggio di profitto: nel momenti in cui si investe sul capitale costante rispetto al capitale variabile si crea un ECCESSO che inizia a caratterizzare gli USA che non avevano più il senso del limite. C’era quindi UNA DISCRASIA tra il valore delle azioni e l’aumento della produzione e vendita dei beni prodotti, tra economia produttiva e virtuale non c’era più corrispondenza (PORTERA’ ALLA CADUTA DI WALL STREET). ASSETTI POLITICI La gestione politica negli anni 20 è ad appannaggio repubblicano. Venuto meno Wilson ci sono stati 3 presidenti tutti repubblicani: 21–23 HARDING, 23–29 JOHN COOLIDGE, 29–33 HOOVER. Tutti questi avevano una politica LIBERISTA, quindi deflazionistica e che imponeva poche tasse. Non si investiva per la salute pubblica perché ognuno doveva provvedere alla propria. Ci sarà solo l'aumento delle imposte indirette e la compressione della spesa pubblica per raggiungere pareggio di bilancio. Questo crea un'OLIGARCHIA MONOPOLISTICA. Si agisce quindi in maniera LOBBISTICA. CULTURA E LETTERATURA Francis Scott Fitzgerald ha scritto “BELLI E DANNATI”, “IL GRANDE GATSBY”, “TENERA E’ LA NOTTE”, essi descrivono l’ambiente degli anni ‘20, la società che nel benessere materiale fa perdere l’anima, una società sazia ma disperata. Questa società è di enormi squilibri sociali e disuguaglianze razziali: la società americana infatti è razzialistica a pieno. Tutto ciò alimenta anche tanta CRIMINALITA’ legata alla fase cosiddetta del "PROIBIZIONISMO": l’etica calvinista persegue il consumo di alcolici. Questo proibizionismo ingenera 2 elementi: le persone di colore vengono perseguitate di più e il monopolio degli alcolici va a GANGSTER, CRIMINALITA’ ORGANIZZATA. Gli anni 20 sono alimentati da un ottimismo, in brodo si riescono a fare dei guadagni → IL MERCATO VA A SATURARSI. La crisi del settore agricolo viene ovviata con l’esportazione di questi prodotti in Europa ma paradossalmente il paese impone la protezione dei dazi doganali. La crisi parte agricola ma si svilupperà presto al settore finanziario. L’espansione americana non trova più sbocco nella grande quantità di prodotti. IL CROLLO DELLA BORSA DI WALL STREET (24 OTTOBRE 1929) Fu una drammatica crisi economica che sconvolse l’intero sistema capitalistico internazionale. La borsa raggiunge il picco dei valori commerciati. Si raggiunge un tale picco che segue UN’INCERTEZZA. Gli speculatori iniziano a ritirare titoli (potevano venderli visto che valevano così tanto) perchè si svela il vero valore dei prodotti quotati. Si crea quindi uno IATO. L’inizio della depressione si identifica quando il “GIOVEDI’ NERO” del 24 ottobre del 29 i titoli perdono il valore che avevano rispetto alla vendita. Si volatilizzano immensi capitali accumulati in quegli anni, si dice che 11 broker si suicidano ma il COLPO DEFINITIVO si ha il “MARTEDI’ NERO” 29 nottobre dove il boom azionario si interrompe e mano a mano callassa sempre di più. La caduta della borsa colpì soprattutto il ceto medio della borghesia che era determinante nel sostenere il mercato. L’uscita dal mercato di questo ceto va ad indebolire i produttori, il consumo durevole viene meno come sbocco del riprodursi dell’economia americana. Tutto l’indotto ad esempio della dimensione metalmeccanica, automobilistica è terribilmente indebolito. Le industrie cessano di commissionare le materie prime. A sua volta tutto l’indotto non ha più da far lavorare gli operai: CRISI OCCUPAZIONALE. Tutti i settori economici del capitalismo americano entrano in crisi. ULTERIORE ELEMENTO DELLA CADUTA La strettissima correlazione che c’era tra produzione e dimensione bancaria. Nel momento in cui la borsa crolla si diffonde il panico generalizzato perché le persone vanno in banca a ritirare i loro soldi. Le banche hanno solo 1/10 del denaro depositato ma il resto lo investe. LE BANCHE FALLISCONO, almeno 5000. La crisi è stata devastante perché il sistema era talmente regolato da un'auto regolazione del mercato che non aveva istituiti di garanzia (c’era un’assenza di intervento pubblico che poteva aiutare). Le società quotate in borsa dovevano dimostrare la loro solidità perché altrimenti quello che è quotato non corrisponde al reale. La produzione industriale scende dal 29 al 32 del 50%. JOHN ERNST STEINBECK E’ uno scrittore talentuoso che diventerà amico del presidente Roosevelt. Scrive romanzi emblematici per questo periodo come "PIAN DELLA TORTILLA” dove c'è una violentissima satira rispetto alla rispettabilità borghese che nasconde un utilitarismo e “MICE AND MEN” dove nella ricerca del lavoro e della sopravvivenza viene descritta la protesta contro lo sfruttamento. Inoltre “FURORE” è la descrizione del conflitto tra il mondo dei lavoratori stagionali e i proprietari terrieri. GLI EFFETTI DEL CROLLO A LIVELLO INTERNAZIONALE La depressione avrà effetti devastanti sia nei paesi industrializzati, sia nei paesi esportatori di fonti energetiche o di materie prime. Il commercio internazionale si riduce di poco meno della metà. Dal punto di vista dei redditi delle persone fisiche, venendo meno, viene meno anche la CAPACITA’ DEL DRENAGGIO FISCALE, LE IMPOSTE NON VENGONO PAGATE. Le maggiori capitali del mondo vengono colpite per prime in maniera massiva, in special modo le città che avevano sistemi economici misti e ad esempio il settore edilizio si arresta e la crisi a quel punto raggiunge anche i settori agricoli. I PREZZI DEI CEREALI CROLLANO DEL 60%, così come le produzioni di materie prime. I presidenti americani proseguono con le politiche deflazionistiche pensando che la situazione si potesse risollevare. Gli stati uniti consolidano il PROTEZIONISMO E SOSPENDENDO IL CREDITO ALL’ESTERO. Gli USA INVESTONO IN GERMANIA, aveva permesso di pagare le riparazioni e riattivare l’industria. Il risultato sarà un COLLASSO DELL’ECONOMIA TEDESCA IN MANIERA DIRETTA. L’industria tedesca entra quindi in una dimensione recessiva e gli stessi paesi vincitori della 1 guerra mondiale si trovano con capitali investiti che ritirano e lasciano nello sgomento i contesti che avevano irrorato una crescita economica sostanziosa. Negli Stati Uniti si raggiungono 14 milioni di disoccupati (oggi moltiplicabile per 4, fonte di sostentamento di tutto il nucleo familiare). GLI EFFETTI DELLA CRISI NEL MONDO IN ITALIA: Già da prima della crisi era subentrato un regime avviato verso un’ economia corporativa, aveva già avviato lo sviluppo della domanda tramite denaro pubblico. In Italia si arriverà a subire la crisi ovviamente, ma non nelle modalità devastanti degli altri paesi. La crisi subentra quindi a GEOMETRIA VARIABILE. IN GRAN BRETAGNA: gli inglesi reggono solamente per via del commonwealth, erano un impero coloniale. IN GIAPPONE: si affronta la crisi con misure inflazionistiche, spendendo denaro pubblico. Il Giappone era in espansione militare contro la Cina, era in una fase strettamente imperialistica. Il GIAPPONE non viene contagiato dalla crisi perché tra le due guerre si espande imperialisticamente, va ad occupare ad esempio la Manciuria perché la Cina era in una decadenza strutturale. Attraverso una pratica militare induce sé medesima a non soffrire la crisi che si manifesta in tutto l’occidente. VALUTA INTERNAZIONALE Rispetto al facsismo si parla di “QUOTA NOVANTA”, quotata in base alla Sterlina, che aveva un valore reale in funzione dell’oro detenuto nella banca d’Inghilterra. Accade quindi che gli Anglosassoni vogliono mantenere il loro primato e Londra Cerca di mantenere la sterlina al valore equiparato rispetto al dollaro MA è uno sforzo enorme. Tutto ciò porta al collasso della sterlina, la banca d’Inghilterra sospende la credibilità della sterlina rispetto all’oro, dunque si svaluta e si svaluta anche la CERTEZZA DELLO SCAMBIO DI VALORE ECONOMICO NEL MONDO CAPITALISTICO. Il liberismo che ha prodotto questa crisi diventa AUTOFAGO, fa venir meno la logica del libero scambio. Tutte le economie tendono a proteggersi con IL PROTEZIONISMO CHE DIVENTA SEMPRE PIU’ RADICALE, si fanno quindi politiche radicalmente nazionaliste. La reazione monetarista in merito a politiche deflazioniste porta al collasso dei pesi. LA GERMANIA AL COLLASSO Il governo Bruning della repubblica di Weimar inaugura una severissima politica di sacrifici al fine di palesare internazionalmente la insolvibilità delle riparazioni da parte tedesca. In questo modo vengono tolte le riparazioni alla Germania ma è un’azione che devasterà l’economia tedesca che non essendo in grado di rialzarsi aumenterà il consenso rispetto ad una svolta radicale. IL NEW DEAL Vi è una mancata soluzione di continuità di presidenti repubblicani. Nel 1933 vincono invece i democratici con FRANKLIN DELANO ROOSEVELT che governerà 3 mandati (anche se c'era il vincolo del doppio mandato). COSA VUOL DIRE NEW DEAL? “nuovo patto”, in effetti il presidente Roosevelt vuole stringere un nuovo patto con la popolazione per risollevare la situazione. Un’altra traduzione possibile è “nuovo corso” ma le implicazioni sono consimili. Roosevelt si rende conto che bisogna fare una POLITICA SEMPLICE E IMMEDIATA che deve infondere fiducia in una popolazione sfiduciata. Roosevelt in contesto democratico adotterà strategie comunicative molto innovative: si inventa i “POMERIGGI DAL CAMINETTO”, chiacchierate via radio soprattutto il sabato pomeriggio dove spiegava quello che stava facendo e dava delle risposte alle domande della popolazione (anticipa quello che per noi oggi è scontato). Il concetto del nuovo patto nasce proprio nel discorso di insediamento del presidente davanti al Campidoglio. Lì dice che il nuovo corso consisterà nell’ "INTERVENTO DELLO STATO”, cosa che rispetto al libero mercato nelle forme che vedremo non era mai stato sperimentato, si seguiva Adam Smith. Dal punto di vista LEGISLATIVO vediamo come questo congresso a maggioranza democratica vari nuove leggi: ● EMERGENCY BANKING ACT: c’era stato un collasso del sistema finanziario e quindi viene RISTRUTTURATO IL SISTEMA CREDITIZIO. Questi fallimenti si erano prodotti perché i creditori erano andati a ritirare i loro denari. Un istituto di questo tipo deve garantire che LE BANCHE RISPONDANO VERAMENTE DEI LORO BILANCI. Viene quindi rafforzata la "federal reserve bank”, la banca centrale, che assume politiche di controllo riguardo al sistema privatistico. ● ISTITUTO PER IL CONTROLLO DELLA BORSA, spesso infatti le società quotate in borsa non rispondevano dei loro bilanci. Questo vuol dire anche CONTROLLARE LE CONCENTRAZIONI ECONOMICHE , in sostanza i monopoli. Avevamo parlato della tendenza a creare trust, cartelli ecc… che comportava la creazione di un mercato viziato da prezzi indotti per cui veniva meno il liberismo. Mai prima in USA si era ragionato in questi termini.
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