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Differenze tra Fascismo Italiano e Regimi Totalitari: Totalitarismo Imperfetto, Appunti di Storia Contemporanea

Storia d'ItaliaStoria Moderna e ContemporaneaStoria del fascismo

Il regime fascista italiano, noto come totalitarismo imperfetto, e le sue differenze con i regimi totalitari completati in germania e unione sovietica. L'apparato statale, l'irrigimentazione della popolazione, la chiesa, la cultura, la scuola, l'economia e le politiche economiche sotto mussolini. Viene analizzata la struttura statale, la creazione di gruppi fascisti, il patto lateranense, il concordato, la scuola e il controllo della stampa.

Cosa imparerai

  • Come il regime fascista italiano differiva dai regimi totalitari completati in Germania e Unione Sovietica?
  • Come il regime fascista ha controllato la stampa e la diffusione di informazioni?
  • Come Mussolini ha tentato di entrare nella vita privata dei cittadini?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 25/11/2021

rita_gallo
rita_gallo 🇮🇹

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Scarica Differenze tra Fascismo Italiano e Regimi Totalitari: Totalitarismo Imperfetto e più Appunti in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! L’Italia fascista Il totalitarismo + regime politico dittatoriale, in cui il Partito al potere tenta di governare anche la vita privata e la mentalità degli individui, cambiando il modo di pensare e di agire della popolazione. In Germania e nell’Unione Sovietica sicuramente si parla di totalitarismo compiuto. Il regime fascista avrà elementi tipici dei totalitaristi ma in Italia non si realizzerà mai compiutamente questo totale totalitarismo. Si parla infatti di Totalitarismo Imperfetto. In Germania e Russia non c’era nessuno che potesse togliere il potere a Hitler e Stalin, in Italia invece non era così. ELEMENTI DI DIFFERENZA CON REGIMI TOTALITARI COMPIUTI -Fin dalla metà degli anni 20, il fascismo non si sostituì mai all’apparato Statale, non aveva esautorato il potere dello Stato. Mussolini non abolisce le forze pubbliche che c’erano già prima. Introduce la Milizia che però ha solo un ruolo secondario. Cosa simile avviene anche per i prefetti: i RAS non avevano molto potere nelle province in quanto il potere era mantenuto dai vecchi prefetti. Mussolini mantiene in piedi la vecchia struttura Statale. -Un aspetto invece pienamente totalitario fu l’irrigimentazione della popolazione: capì che se voleva restare al potere a lungo aveva bisogno di entrare nella vita privata dei cittadini, nelle loro forme di aggregazione. Mussolini creò l'Opera Nazionale Balilla: creò tanti gruppi che a seconda dell’età raggruppassero giovani uomini e giovani donne che ricevevano un’ “educazione fascista”. Erano organizzazioni rigide, indottrinanti e il regime voleva che tutti partecipassero a queste attività. Per fare ciò bisognava però esautorare i concorrenti, come ad esempio la Chiesa che occupava un ruolo importante nel tempo libero dei cittadini. Vennero sciolte tutte le organizzazioni in questo senso. L’unica che riuscì a rimanere in piedi fu la “Gioventù cattolica”. Nacque “ l’Opera Nazionale dopo lavoro” che si occupava del tempo libero dei lavoratori, sotto la supervisione dei fascisti, per evitare che si diffondessero idee antifasciste. La Chiesa. Mussolini sapeva di dover scendere a patti con la chiesa se avesse voluto un governo stabile e duraturo. 1929 Patti Lateranensi + firmati da Mussolini e dal Cardinal Gasparri. Erano composti da parti diverse, la prima era il Trattato Internazionale: reciproco riconoscimento tra Stat Italiano e Stato della Chiesa. Lo Stato Italiano stabilisce che la religione cattolica è la religione ufficiale di Stato. La seconda parte è la convenzione finanziaria: lo stato risarcisce il Vaticano delle terre prese nel 1870 e il pagamento di tutti i pagamenti delle Guarentige che i papi non avevano mai riscosso. La terza parte è il Concordato: prevede che i vescovi italiani debbano giurare fedeltà allo stato italiano, in cambio lo stato dà alcune prerogative alla chiesa cattolica. Ad esempio la religione cattolica sarebbe diventata un punto cardine dell’istruzione, si stabiliscono gli effetti civili per il matrimonio religioso, si prevede l’esenzione dal servizio militare per tutti i sacerdoti. Poco tempo dopo la firma di questi patti il Papa Pio X1 fa un discorso in cui definisce Mussolini “l’uomo della provvidenza”, cioè mandato da Dio, per fare il bene del paese. Quini Mussolini aveva ottenuto il totale consenso della Chiesa. I primi anni 30 son anni di grande consenzo. I possibili rivali (Re e Chiesa) danno appoggio incondizionato, non ha più nessun nemico. Nello stesso anno dei Patti Mussolini fa svolgere un Plebiscito, dove appunto vince. A questo Plebiscito si registrerò un notevole aumento della percentuale di persone che vanno a votare, segno che Mussolini avesse davvero un grande consenso (90%). A livello culturale- sociale- economico,il Fascismo da un lato spingeva per la novità e dell’altro per la tradizione. Ad esempio l’idea di famiglia era molto tradizionale, la donna restava a casa ad accudire la famiglia. Altro elemento tradizionalista era quello di esaltare la vita contadina, il lavoro nei campi, rispetto alla città e alle industrie. Non aveva un’ideologia chiara. La società italiana non progredì come tutte le altre europee, rimase ferma. Ci fu un aumento della popolazione, ma non furono paragonabili a quella di Francia Germania e Inghilterra. L'unica classe che non vide peggiorare la sua situazione fu la classe media. Nel 1927 fu varata la Carta del Laavoro che prevedeva una serie di diritti per gli operai, che non fu mai però applicata. Nel 1938, vicino alla seconda guerra mondiale, l’Italia era ancora un paese povero ed arretrato. La scuola e la propaganda Per controllare il tempo libero intervenne anche sul lavoro e sulla scuola e sull’informazione. La scuola + nel 1923 era arrivata la Riforma Gentile, che si sposava bene con il regime fascista, nel 1930 arrivò il Testo Unico, libro di testo per le scuole elementari, deciso e scritto dal regime. L’idea era quella di formare il futuro fascista fin dalle scuole elementari. Nelle università esistevano i GUF (gruppi universitari fascisti) il controllo era meno netto, c’era possibilità di informarsi. Nel 1931 il regime impose l’obbligo di giuramento di fedeltà al regime per tutti i professori universitari. Quasi tutti si adeguarono, alcuni perché erano ferventi fascisti, altri per poter continuare ad esercitare la propria professione. Oltre alla scuola si tentò di mettere sotto controllo anche i mezzi d’informazione: aveva tentato di controllare i giornalisti, i quali dovevano possedere un patentino per poter esercitare la professione. Tentò di inserirsi anche in altri settori come la radio e il cinema. Aveva ottenuto il controllo sulla stampa, interveniva con direttive e censure, in modo da diramare notizie gradite al regime. Venne creato un Ministero apposito, il Minculpop (ministero della cultura popolare) si occupava di controllare le notizie e la propaganda. Anche per la radio si creò un ente apposito, l’EIAR, che trasmetteva notiziari approvati dal regime. Il cinema era principalmente di disimpegno, i temi politici erano esclusi. Venne creato l’Istituto Luce, che aveva il compito di creare documentari, notiziari ecc. L’economia sotto il fascismo Anche l’economia ebbe un ruolo molto importante nella gestione del potere. Fu usata da mussolini come un mezzo di propaganda, rafforzava l’immagine del regime verso il popolo. Mussolini aveva chiaro l’impressione che voleva dare della sua politica economica: fin da subito presentò l’economia fascista come una “terza via” , rispetto al resto dell’Europa in cui c'erano due principali sistemi economici : il Capitalismo (industrializzazione e arricchimento a scapito dei lavoratori) e il Comunismo (annulla libertà d’impresa). Mussolini sostiene che il capitalismo sia ingiusto, e così anche il comunismo. Propone quindi una Terza Via: La via del CORPORATIVISMO > Le corporazioni erano presenti dell’Italia medievale, associazioni di categoria in cui tutti gli associato si accordavano su
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