Le Signorie e lo sviluppo dei Stati regionali in Italia nel Quattrocento, Appunti di Storia

Scarica Le Signorie e lo sviluppo dei Stati regionali in Italia nel Quattrocento e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Italia Settentrionale All’inizio del trecento c'erano ancora i Comuni, guidati dal ceto borghese e basati su un'economia mercantile e finanziaria. Genova e Venezia erano invece Repubbliche guidate da un oligarchia mercantile. Purtroppo la situazione politica e sociale dei comuni era molto instabile e questo favorì, nel XIV secolo, alla nascita delle Signorie: il governo di molte città fu concentrato nelle mani di un signore, scelto tra le famiglie più potenti. 1. Il Centro Nord era frammentato in tante Signorie rette da importanti famiglie, come i Gonzaga a Mantova e gli Este a Ferrara. 2. Nel Nord Ovest si estendeva il Ducato di Savoia. 3. Il Ducato di Milano è governato prima dai Visconti, poi dagli Sforza. 4. La Repubblica di Firenze è governata dalla famiglia del Medici. 5. Mentre la Repubblica di Venezia è retta da un doge insieme a due assemblee di cittadini. Finché alla seconda metà del XIV secolo, le Signorie estesero i propri domini, che raggiunsero dimensioni tali da potersi definire Stati regionali. Gli Stati regionali più importanti del nord furono: • la Repubblica di Venezia; • la Repubblica di Firenze: sotto la guida di Lorenzo de Medici, detto “il Magnifico” divenne uno dei maggiori centri culturali d'Europa; • Il Ducato di Milano, retto in un primo tempo dai Visconti, poi dagli Sforza. Italia Centrale Nell'Italia centrale c'era lo Stato della Chiesa ed anche qui molte città si trasformarono in Signorie che riconoscevano l'autorità del papa (a Urbino i Montefeltro, a Bologna i Bentivoglio, a Rimini i Malatesta). Diventando poi nella seconda metà del XIV secolo uno degli stati regionali più importanti. Italia Meridionale Dopo la morte di Federico II il papato temendo una politica di accerchiamento dello Stato della Chiesa, come quella condotta da Federico II, diede il sud in feudo agli angioini. Ma varie ingiustizie come lo spostamento della capitale del Regno da Palermo a Napoli provocarono una rivolta in Sicilia, per la quale ne rivendicavano il possesso.