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L'ITALIA REPUBBLICANA, Appunti di Storia

Riassunto dettagliato sull'Italia repubblicana

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 06/06/2023

lice_
lice_ 🇮🇹

5

(4)

23 documenti

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Scarica L'ITALIA REPUBBLICANA e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! L’ITALIA REPUBBLICANA L’ITALIA NEL 1945 la Prima Repubblica - Nel giro di pochi anni, tra il 1945 e il 1949, l’Italia si lasciò alle spalle l’esperienza della dittatura fascista ed entrò in una nuova fase della storia umanitaria - Guidata dai partiti che si erano opposti al fascismo, si diede un nuovo ordinamento repubblicano, una nuova Costituzione democratica e un nuovo sistema politico destinato a dar forma alla Prima Repubblica le distruzioni materiali - Con la fine del secondo conflitto mondiale, l’Italia aveva recuperato libertà e unità territoriale, ma la situazione era quella di un paese materialmente devastato:  produzione industriale drasticamente diminuita  inflazione aumentata vertiginosamente e i prezzi di consumo erano cresciuti esponenzialmente, distruggendo i risparmi economici dei cittadini e i salati  sistema dei trasporti disarticolato  tre milioni di case distrutte dai bombardamenti: italiani sfollati cercavano rifugio nelle scuole e altri edifici i problemi dell’ordine pubblico - La fame, la mancanza di alloggi, la disoccupazione: tutto ciò contribuiva a rendere precaria la situazione dell’ordine pubblico - La fine della guerra aveva ridato slancio a una conflittualità sociale che gli stessi leader di sinistra faticavano a contenere  gli ex partigiani, per esempio, volevano chiudere i conti del ventennio con misure di giustizia nei confronti dei fascisti - Ma la più grande minaccia del Mezzogiorno veniva dalla malavita comune (contrabbando e borsa nera, cioè commercio clandestino di generi razionati) Sicilia: banditismo e separatismo - In Sicilia, in particolare, si assistette alla rinascita del fenomeno mafioso - Negli anni dell’occupazione, poi, si era sviluppato nella regione un movimento indipendentista legato soprattutto agli agrari e alla vecchia classe dirigente prefascista e condizionato da una forte presenza mafiosa  il movimento, che disponeva di un proprio esercito clandestino, fu affrontato e stroncato dai governi del dopo-liberazione - Tuttavia, molti suoi aderenti rimasero attivi, dando vita ad alcuni gravi episodi di banditismo la frattura Nord-Sud - Tutti questi fenomeni erano sintomo dell’evidente disgregazione sociale e politica del Paese e contribuirono a solcare la profonda frattura tra Nord e Sud - A partire dal settembre ’43, infatti, le due metà del paese avevano vissuto esperienze diverse  al sud l’occupazione alleata, la continuità della monarchia e la sostanziale mantenuta dei vecchi equilibri sociali; al centro-nord l’occupazione tedesca, la guerra civile, un’insurrezione popolare e la lotta di liberazione - Si aggiungeva, inoltre, la posizione italiana nel contesto internazionale: l’Italia risultava una nazione sconfitta e dipendente dagli aiuti alleati i partiti di sinistra - Il compito di affrontare questi problemi spettava ai partiti raccoltisi nel comitato di liberazione nazionale e che di fatto esercitavano già un ruolo di governo - Il ritorno alla vita democratica fu accompagnato da una maggior partecipazione politica che favorì le forze organizzate di massa - I più attrezzati risultarono essere quelli di sinistra  Partito Socialista  Partito Comunista la Democrazia cristiana - L’unico partito in grado di opporsi a questi due blocchi era la Democrazie Cristiana  essa basava sulla vecchia esperienza del Partito popolare di Sturzo, rifacendosi alla dottrina cattolica e al suo programma (rifiuto della lotta di classe e rispetto per la proprietà privata) - La Dc aveva inoltre l’appoggio della Chiesa, che aveva riacquisito valore negli anni della guerra e poi della dissoluzione del potere statale liberali e democratici - Il partito liberale, che raccoglieva quasi interamente la classe dirigente prefascista, contava adesioni illustri (Luigi Einaudi, Benedetto Croce), sul sostegno della grande industria e dei proprietari terrieri - Ma il rapporto leader-elettori era profondamente compromesso dopo vent’anni di dittatura fascista - Tra i partititi laici il Partito repubblicano si distingueva per la sua intransigenza istituzionale (respinse ogni forma di collaborazione con la monarchia e di partecipare al Cln) - tra l’area liberal-democratica e socialista si collocava il Partito d’Azione  forte del prestigio acquisito nella lotta partigiana, si fece promotore di numerose riforme sociali, ma era privo di identità e base di massa - Proprio per questo, presto si sarebbe sciolto, così come il Partito democratico del lavoro le destre - Per quanto riguarda la destra vera e propria, essa appare demolita nel dopo-liberazione - Assente ancora un movimento neofascista organizzato (solo nel ’46 si sarebbe costituito il Msi, Movimento sociale italiano) - Gli elettori di destra si raccolsero allora in un nuovo movimento chiamato ‘ l’Uomo Qualunque’, fondato nel 1945 da Guglielmo Giannini - I qualunquisti rifiutavano qualsiasi ideologia, limitandosi a difendere il cittadino medio (l’uomo qualunque) - Il movimento riscosse numerosi consensi dalla piccola e media borghesia del centro sud - Presto entrò in crisi per la confluenza dell’opinione pubblica attorno alla Dc la Cgil unitaria - Un ruolo importante fu svolto dalla confederazione generale italiana del lavoro (Cgil), ricostituita nel 1944 a Roma - Le tre componenti (socialista, comunista, cattolica) erano rappresentate negli organi dirigenti, ma erano squilibrate come peso numerico (i comunisti erano più forti, i cattolici più deboli) - La loro convivenza non fu sempre facile e richiese un incessante lavoro di mediazione politica  la Cgil riuscì a realizzare alcune importanti e durevoli conquiste normative:  adeguazione dei salati al costo della vita  nuova disciplina di licenziamenti  maggior retribuzione egualitaria il compromesso costituente - Nel complesso, i costituenti, preoccupati di allontanarsi il più possibile dall’esempio negativo dell’autoritarismo fascista, sentirono l’esigenza di garantire la rappresentanza a tutte le forze politiche, che andò a discapito della stabilità governativa - Il modello parlamentare con sistema proporzionale (in cui, cioè, a ogni lista viene assegnato un numero di seggi proporzionale ai voti raccolti) faceva dei primi partiti i primi destinatari del consenso e, quindi, arbitri della politica - I partiti, di fatto, venivano interpretati come il tramite più efficace tra cittadini e istituzioni  essi svolsero una funzione educativa nei confronti dei ceti meno acculturati, offrendo un canale di partecipazione alla politica che contribuì al difficile processo di formazione di una cittadinanza repubblicana l’articolo 7 - Lo scontro più clamoroso avvenne nel marzo 1947 sulla proposta della Dc di inserire nella costituzione un articolo (art. 7) in cui si stabiliva che i rapporti tra Stato e Chiesa erano regolati dal concordato stipulato nel 1929 (Patti Lateranensi) tra Santa Sede e regime fascista - Se all’inizio si pensò che la proposta non avrebbe avuto seguito, all’ultimo momento Togliatti annunciò il voto favorevole del Pci, giustificando la scelta con il desiderio di rispettare il sentimento religioso cittadino  l’articolo 7 viene approvato il trattato di pace - Nel luglio 1947 l’Assemblea costituente fu chiamata ad affrontare la scadenza dei trattati di pace con i vincitori della guerra  l’Italia viene trattata come nazione sconfitta e si impegna a pagare gli Stati che aveva attaccato, a ridurre le sue forze armate ma anche a perdere tutte le sue colonie il dramma del confine orientale - Un problema importante furono i rapporti con la Jugoslavia - L’esercito jugoslavo comandato da Tito occupò l’Istria e rivendicava il possesso di Trieste  l’occupazione aveva riacceso il conflitto tra gli italiani e slavi - Tra la primavera e l’estate del 1945, migliaia di italiani furono uccisi e deportati con l’accusa di complicità con il fascismo e molti di loro vennero gettati nelle foibe - Nel 1946 fu attuata una sistemazione provvisoria per il territorio libero di Trieste. una zona A (Trieste e dintorni) occupata dagli alleati e una zona B tenuta dagli jugoslavi - Solo nel 1954 venne sancito ufficialmente il controllo della zona B alla Jugoslavia mentre il controllo della zona A all’Italia IL TEMPO DELLE SCELTE due schieramenti contrapposti - Il varo della Costituzione repubblicana fu l’ultima manifestazione significativa di collaborazione tra le forze antifasciste - Dal ’48 i partiti si impegnarono in una gara sempre più accanita in vista delle elezioni politiche, convocate per il 18 aprile di quell’anno, che avrebbero dato alla Repubblica il suo primo Parlamento - La particolarità di questa campagna elettorale fu lo schieramento di due distinti poli opposti, che non lasciavano spazio agli intermedi  governativo: capeggiato dalla Dc e di cui facevano parte anche i partiti laici minori (liberali, socialdemocratici e repubblicani)  opposizione: Pci e Psi che si presentarono con liste comuni - Gli elettori si trovarono così di fronte a un’alternativa secca, che lasciava scarsi margini alle posizioni intermedie: due schieramenti che si combattevano non solo sul piano delle scelte politiche, ma anche su quello delle visioni del mondo e delle scelte in campo internazionale dettate dalla guerra fredda la campagna elettorale - Nella sua campagna elettorale, il partito di De Gasperi giovò dell’aiuto di due potenti alleati: la Chiesa che, a cominciare da Pio IX, si impegnò in una vera crociata anticomunista e gli Stati Uniti, che consentì ai democristiani di presentarsi come gli accreditati rappresentanti della massima potenza mondiale e di agitare la concreta sospensione del piano Marshall in caso di vittoria delle sinistre - A questo i socialisti e comunisti risposero facendo appello ai lavoratori e insistendo sui toni democratici e populisti rispetto a quelli classisti e rivoluzionari - La loro propaganda fu danneggiata da una stretta adesione alla causa dell’URSS e alla politica estera di Stalin la vittoria della Dc - Le elezioni si risolsero in un travolgente successo del partito cattolico, che ottenne il 48,5% dei voti e la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera, attirando sulle sue liste i suffragi dell’elettorato moderato e anticomunista, istintivamente portato a concentrare i suoi voti sul partito più forte (le destre erano in netto calo) - Bruciante fu la sconfitta di socialisti e comunisti che, uniti, ottennero il 31% - Il peso della sconfitta ricadeva per intero sul Psi, che vedeva più che dimezzata la sua rappresentanza parlamentale e pagava così l’allineamento sulle posizioni del Pci. - Cadevano le speranze della sinistra di guidare la trasformazione del paese, mentre si rafforzava l’egemonia del partito cattolico l’attentato a Togliatti - L’insofferenza dei militanti di sinistra esplose il 14 giugno 1948, quando il segretario comunista Togliatti fu ferito gravemente mentre usciva da Montecitorio da un giovane di destra che gli sparò alcuni colpi di pistola - In tutte le principali città, militanti dei partiti di sinistra scesero in piazza, scontrandosi con le forze dell’ordine - L’agitazione si esaurì in pochi giorni, anche per il comportamento prudente dei dirigenti comunisti e per l’appello alla calma lanciato dallo stesso Togliatti la rottura dell’unità sindacale - Un’altra conseguenza delle giornate del luglio ’48 fu la rottura all’interno della Cgil, ricostituita nel ‘44 - La decisione della maggioranza socialcomunista del sindacato di proclamare uno sciopero generale in segno di protesta contro l’attentato Togliatti, fornì alla componente cattolica di dar vita a una nuova confederazione la Cisl (Confederazione italiana sindacati lavoratori) - Pochi mesi dopo i sindacalisti repubblicani e socialdemocratici si unirono in una terza organizzazione, la Uil (Union italiana del lavoro) le scelte di politica economica - Con le elezioni del ’48, gli elettori italiani non solo scelsero il partito che avrebbe governato il paese negli anni a venire, ma si espressero in favore di un sistema economico e di una collocazione internazionale - Sul piano economico i governi dell’immediato dopoguerra non introdussero riforme di rilievo - Comunisti e socialisti, finché restarono al governo, si limitarono a un’azione di difesa dei salari e dell’occupazione  questa linea di resistenza cadde, però, con l’estromissione delle sinistre dal governo e la formazione del nuovo gabinetto di De Gasperi, in cui il ministero del Bilancio era tenuto dall’economista liberale Luigi Einaudi la ‘linea Einaudi’ - Mentre le sinistre si impegnavano in un’impopolare battaglia contro il piano Marshall, Einaudi attuò una manovra economica che aveva come scopo la fine dell’inflazione, il ritorno alla stabilità monetaria e il risanamento del bilancio statale - La manovra si attuò su tre distinti livelli: una serie di inasprimenti fiscali, la svalutazione della lira, restrizione del credito e limitazione della circolazione della moneta - La linea Einaudi ottenne i risultati che si era prefissata, ma l’operazione ebbe forti costi sociali, soprattutto sul versante della disoccupazione che, abolito il blocco dei licenziamenti, aumentò esponenzialmente l’adesione alla Nato - L’operazione contribuì a definire la collocazione internazionale del paese - Quando alla fine del ’48 vennero gettate le basi per il Patto atlantico il governo italiano, per volontà soprattutto di De Gasperi e del ministro degli Esteri Sforza, decise di accettare la proposta di adesione che era stata rivolta all’Italia, nonostante l’opposizione di socialisti e comunisti e le perplessità di una parte del mondo cattolico - L’adesione al Patto atlantico fu approvata dal Parlamento nel marzo 1949 - Con il passare del tempo, la scelta sarebbe stata accettata anche da molte forze che l’avevano inizialmente contestata e sarebbe rimasta un punto fermo della politica estera italiana DE GASPERI E IL CENTRISMO - I cinque anni della prima legislatura (1948-1953) furono di massima egemonia della democrazia cristiana in politica - Nonostante potesse contare sulla maggioranza assoluta dei seggi alla Camera, la Dc mantenne l’alleanza con i partiti laici minori; appoggiò la candidatura alla presidenza della Repubblica del liberale Lui Einaudi, eletto poi nel maggio ’48 - La Dc era molto forte e occupava il centro dello schieramento politico, tagliando fuori dalla maggioranza sia la sinistra socialcomunista sia la destra monarchica e neofascista  CENTRISMO - Componente essenziale della politica centrista era una moderata dose di riformismo che rafforzasse la base di consenso popolare dei partiti di governo la riforma agraria - Da questo punto di vista, la riforma più importante fu la riforma agraria del 1950, che prevedeva il frazionamento delle grandi proprietà terriere in ampie aree geografiche del Mezzogiorno e delle isole e del centro nord - La riforma era un primo tentativo di modifica dell’assetto fondiario e andava incontro alle attese delle masse rurali del Centro-Sud, protagoniste di alcune lotte per la terra ancora alla fine degli anni ‘40 - Gli obiettivi a lungo termine furono l’incremento della piccola impresa agricola e il rafforzamento del ceto dei contadini indipendenti  si rivelarono presto illusori - Le nuove piccole aziende agricole si mostrarono poco vitali e la riforma non servì a contenere il fenomeno di migrazione dalle campagne cominciato all’inizio degli anni ‘50 i costi della modernizzazione - Le rapide migrazioni interne e la rapida urbanizzazione erano indubbiamente il segno di un progresso economico del paese  l’emigrazione estera si ridusse fino a sparire; i livelli di istruzione migliorarono significativamente; la dieta degli italiani si arricchiva, soprattutto per quanto riguardava il consumo di carne - Ma i costi umani e sociali furono importanti  l’espansione della città avvenne spesso in forme caotiche, senza adeguato intervento dei poteri pubblici - Il difficile inserimento degli immigrati meridionali nei grandi centri industriali mise in evidenza il divario (nei modi di vivere e nei modelli culturali) tra Nord e Sud del paese televisione e automobile - La televisione e l’automobile furono gli strumenti e i simboli principali di questo cambiamento - I primi apparecchi televisivi appaiono a partire dal 1954, con l’inizio di regolari trasmissioni Rai  il boom della tv cominciò solo a fine decennio - Questa non era solamente un passivo mezzo di svago, ma un veicolo attraverso cui passavano una lingua comune (la lingua nazionale, che solo in questi anni si affermò nel parlato a scapito dei dialetti) e nuovi modelli culturali di massa - Anche il boom della motorizzazione privata cominciò a fine anni ’50 e coincise con il successo delle nuove utilitarie prodotte da Fiat (la 600 e la 500) - L’espansione dell’industria automobilistica fu supportata anche dallo Stato con la costruzione di una grande rete autostradale I CENTRO-SINISTRA E LE RIFORME una svolta politica - Nella scena politica gli anni ’60 sono caratterizzati da un’apertura a sinistra (con l’ingresso dei socialisti nel governo) che fu molto ostacolata a destra e da una larga parte della Dc, ma inizialmente voluta dall’opinione pubblica moderata la crisi Tambroni - Nella primavera 1960 il presidente del Consiglio Fernando Tambroni, non riuscendo a trovare un accordo tra socialdemocratici e repubblicani, con l’appoggio del movimento neofascista Msi, formò un governo di soli democristiani  ciò suscitò proteste da parte dei partiti laici e dalla sinistra della Dc, i cui rappresentanti si dimisero dal governo - La tensione esplose alla fine di giugno, quando il Msi fu autorizzato a svolgere il suo congresso a Genova, nonostante l’opposizione dei democratici - La decisione suscitò una vera e propria rivolta popolare  per tre giorni (dal 30 giugno al 2 luglio 1960) operai e militari di sinistra si scontrarono duramente con la polizia che cerca di garantire lo svolgimento del Congresso - Alle fine il congresso fu rinviato - Le manifestazioni non cessarono e vennero represse aspramente, anche con l’utilizzo di armi  Tambroni fu costretto a dimettersi, sconfessato dalla Dc per il sollevamento dell’opinione pubblica i governi Fanfani - Per superare la crisi, venne fondato un governo presieduto da Fanfani, che ottenne la fiducia in Parlamento e aprì la stagione politica di centro-sinistra - La nuova alleanza fu sancita nel congresso della Dc nel 1962, grazie all’operato del segretario Aldo Moro - Il nuovo governo Fanfani (formato da Dc, Pri, Psdi) si presentò con un programma concordato con il Psi il programma del centro-sinistra - Il programma di governo prevedeva:  realizzazione della scuola media unificata (legge 162)  l’attuazione dell’ordinamento regionale costituzionale  una più efficace tassazione dei titoli azionali  nazionalizzazione dell’industria elettrica le prime riforme - La nazionalizzazione delle industrie elettriche fu portata a compimento nel novembre ’62, con la creazione dell’Ente nazionale per l’energia elettrica (Enel) - In dicembre fu approvata la legge di riforma che istituiva la scuola media unica, abolendo gli istituti di avviamento professionale (destinati a coloro che non avevano possibilità di proseguire gli studi) - Breve vita ebbe la tassazione dei titoli azionari - L’attuazione delle regioni, temuta dalla Dc perché avrebbe rafforzato le sinistre a livello di potere locale, fu rinviata - La riuscita di queste riforme non eliminò certo le divergenze tra partite, causa principale di ostacolo per una politica di programmazione le elezioni del ’63 e il centro-sinistra organico - I primi problemi nella maggioranza si ebbero con le elezioni dell’aprile 1963 - I liberali, ostili alla sinistra, e comunisti acquisirono consenso a discapito di democristiani e socialisti, creando tensioni nella Dc e dividendo il Psi internamente - Il primo governo di centro-sinistra ‘organico’ (con ministri socialisti accanto a quelli democristiani, socialdemocratici e repubblicani) si ebbe solo nel dicembre 1963, quando alla presidenza vi fu Aldo Moro e permise una nascita del governo su basi più moderate il blocco delle riforme - A partire da quell’anno, il processo riformatore subì una battuta d’arresto anche a causa dei primi segni di insofferenza economica che sembravano suggerire una politica più cauta - Inoltre, si faceva sempre più sentire il peso delle forze ostili al centro-sinistra (che avevano raggiunto, oltre la destra economica, anche le alte gerarchie militari) e lo stesso Presidente della repubblica, il democristiano Antonio Segni - Gli ostacoli più seri, in realtà, venivano dall’interno della coalizione governativa, in particolare dall’esigenza della Dc di mantenersi unita per non danneggiare il consenso le divisioni di sinistra - Se la Dc riuscì in questo modo a mantenere la sua unità, il Psi pagò la partecipazione al governo con una nuova scissione - Nel gennaio 1964 la minoranza di sinistra, che si opponeva alla scelta governativa, diede vita al Partito socialista di unità proletaria (Psiup) crescita e isolamento del Pci - Nell’agosto 1964 Togliatti morì durante un soggiorno in URSS, lasciando al partito una difficile eredità, ma indicando, nel cosiddetto memoriale di Yalta (una specie di testamento politico redatto alla vigilia della sua morte)  qui annota parte della sua teoria sulla via italiana al socialismo ma anche severe critiche all'Unione Sovietica - I funerali furono una dimostrazione del larghissimo seguito e delle grandi capacità organizzative di un partito che restava tuttavia in una posizione di marcato isolamento, nonostante fossero stati determinanti, con i loro voti, all’elezione del socialdemocratico Saragat
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