Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

L’operatore, il Burnout e Covid, Appunti di Psicologia

Gli appunti sono ricchi di spunti per un discorso sulla sindrome di burnout a cui gli operatori socio sanitario possono andare incontro; inoltre vi è un collegamento con il Covid e con lo stress lavorativo

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 26/06/2023

mihaela-vrabie-1
mihaela-vrabie-1 🇮🇹

2 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica L’operatore, il Burnout e Covid e più Appunti in PDF di Psicologia solo su Docsity! Il peso emotivo che vivono gli infermieri durante l’emergenza BURNOUT L’epidemia da coronavirus dilaga sempre più velocemente in Italia e nel resto del mondo. Il numero di contagiati cresce in maniera esponenziale, portando ad un sovraccarico di pazienti negli ospedali. Da diverse settimane medici, infermieri ed operatori sanitari lavorano senza sosta, per fronteggiare un’emergenza sanitaria senza precedenti, di cui nessuno conosce la durata. Tutto il personale sanitario è sottoposto ad uno stress emotivo altissimo: una pressione difficile da sostenere e che, se non gestita in tempo, può portare ad un crollo emotivo. Gli infermieri sono la categoria più sottoposta a stress. Ciò è dovuto alla natura del lavoro, che li porta a rimanere a stretto contatto con i pazienti per lungo tempo, esponendoli continuamente ad emozioni intense con un notevole impatto sul proprio benessere (Huang & rong Liu 2020). Pertanto, i problemi emotivi degli infermieri durante l'epidemia di COVID-19 meritano grande attenzione. Covid-19: come gestire le emozioni e tenere lo stress sotto controllo Oltre allo stress fisico, il personale sanitario deve anche affrontare enormi oneri mentali (Siyu et al., 2020). Tra i fattori maggiormente stressanti dovuti alla rapida diffusione di COVID-19 ci sono: l’alta facilità di contagio, la letalità nei casi più gravi ed il fatto che non vi sia ancora un farmaco specifico per prevenire o curare l’infezione. Questa situazione è aggravata dalla carenza di personale sanitario, che porta gli operatori ad estenuanti turni di lavoro e la conseguente carenza di riposo e di sonno. Inoltre, il personale sanitario deve fare i conti con una serie di emozioni negative quali la paura di essere infettati, la stanchezza mentale data dalla continua permanenza in ambienti di lavoro speciali, il disagio fisico e mentale causati dall’utilizzo di protezioni speciali (e anche la rabbia, nel caso in cui queste non siano disponibili), così come la tristezza ed il senso d’impotenza di fronte alla sofferenza e morte di pazienti critici. Un ulteriore aspetto psicologico di cui tenere conto è dato dall’isolamento percepito a causa della separazione a lungo termine dai propri familiari. Sebbene questa situazione possa suscitare una vasta gamma di risposte emotive, non tutti sperimentano lo stesso impatto. Effetti psicologici a medio e lungo termine sugli operatori sanitari Quali sono gli effetti psicologici a medio e lungo termine sugli operatori sanitari? Una risposta univoca non è possibile. Un fattore determinate è dato dalla personalità di ciascun operatore e dalle strategie che vengono messe in atto per fronteggiare gli stress. Va sottolineato che provare emozioni quali ansia, irritabilità, tristezza, senso di vuoto, angoscia, in situazioni come questa è del tutto normale. Questi sono stati transitori, con cui è importante entrare in contatto, che non vanno negati bensì accolti per essere rielaborati. Tuttavia, il perdurare della situazione di emergenza può portare al cronicizzarsi ed avere gravi conseguenze psicologiche. Coloro che sono in grado di gestire questa situazione ne usciranno fortificati, mentre coloro che non riusciranno a sopportare questo carico emotivo avranno una maggiore probabilità di sviluppare disturbi specifici quale il disturbo acuto da stress, il disturbo post traumatico e sintomi depressivi. Come aiutare gli operatori sanitari da un punto di vista psicologico È fondamentale offrire un supporto psicologico a chi lavora in prima linea, a stretto contatto con i pazienti affetti da COVID-19. Ora. Senza lasciare correre il tempo e favorire il cronicizzarsi dei sintomi. Purtroppo questo non è sempre possibile ed è opportuno che gli infermieri mettano in atto alcune strategie specifiche, per gestire al meglio lo stress. È importantissimo monitorare il proprio stato di salute mentale ed agire per tempo, in modo da tenere il livello di stress sotto controllo. Laddove si ravvisino forti segnali di disturbi depressivi o ansiosi è bene cercare di intervenire precocemente, è bene chiedere un consulto ad un medico oppure ad uno psicoterapeuta. Consigli pratici che ogni infermiere può usare per gestire lo stress Definire obiettivi e criteri di lavoro chiari Le procedure possono essere considerate l’unità di base di un’attività e consentono di rendere uniformi e omogenee operazioni poco discrezionali. Mai come in questo momento è necessario che ruoli e procedure siano definiti in maniera chiara, in modo da limitare eventuali sovraccarichi di lavoro e possibili tensioni fra colleghi, aumentando così lo stress lavorativo. Prendersi un tempo per sé all’inizio e alla fine del turno Gli infermieri che mostrano minori livelli di stress sono coloro che riescono a scindere la propria persona dal proprio ruolo. Per questo motivo risulta di fondamentale importanza, nel momento in cui ogni infermiere si prepara ad entrare in turno, prendersi del tempo per sé, per staccarsi mentalmente dal contesto esterno e concentrarsi per “entrare” nel proprio ruolo. Un altro momento fondamentale è a fine turno, quando emerge la rilevanza di effettuare un breve debriefing. Questa è l’occasione ideale per elaborare le esperienze appena vissute. Non si tratta di sedute terapeutiche, bensì di momenti di condivisone con uno o più colleghi, durante i quali confrontarsi, in modo da scaricare le tensioni e non portarsele a casa. Prendersi cura di sé Stando a contatto con situazioni stressanti, avendo poco tempo per sé, aumenta il rischio di assumere cattive abitudini quali, ad esempio, mangiare male o curare poco la propria igiene personale.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved