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L'ORIGINE DELLA DISUGUAGLIANZA di J.J. Rousseau, Sintesi del corso di Storia Della Filosofia

Sintesi dell'opera. Nata da un concorso con l'obiettivo di capire l'origine della disuguaglianza tra gli uomini e se sia fondata sulla legge naturale. Rousseau diversamente da altri filosofi formula chiaramente, anche se su un piano astratto l'idea della democrazia e di come dalla proprietà privata cominci l'infelicità umana.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019
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Caricato il 06/01/2019

Alisia.Milagros
Alisia.Milagros 🇮🇹

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Scarica L'ORIGINE DELLA DISUGUAGLIANZA di J.J. Rousseau e più Sintesi del corso in PDF di Storia Della Filosofia solo su Docsity! ROUSSEAU: IL DISCORSO SULL’ORIGINE DELLA DISEGUAGLIANZA Quest’opera è figlia di un concorso, il secondo a cui Rousseau partecipa, il tema proposto è ORIGINE DELLA DISUGUAGLIANZA TRA GLI UOMINI e se essa sia autorizzata dalle leggi naturali. Non vince questo concorso ma quest’opera avrà tantissimo successo soprattutto nei luoghi di cultura dei Philosophe parigini. Quest’opera diventa così un tema politicamente attuale: noi siamo nati in natura eguali, non siamo nati ricchi e poveri, patrizi e plebei, grandi magnati o piccoli contadini ma lo siamo diventati: come mai nasciamo uguali politicamente/socialmente ma crescendo diventiamo diversi? Il punto di partenza di Rousseau è - gli uomini nascono diseguali in natura, c’è chi è più alto, basso, forte, debole, con predisposizione al caldo o al freddo ma non siamo nati socialmente o politicamente diversi “non nasciamo re o sudditi, lo siamo diventati” Rousseau compie così un’analisi tra i diversi stati di natura di Hobbes, Locke e il proprio. A differenza di H. e L. Rousseau elabora uno stato di natura che è una vera e propria ipotesi razionale e critica le altre due ipotesi sullo stato di natura. Locke e Crozio (altro filosofo) hanno compiuto questo errore: hanno immaginato che l’uomo naturale fosse razionale, deduttivo, con capacità linguistiche proiettando in realtà l’uomo civilizzato indietro nel tempo. Ma l’uomo naturale non è con queste capacità appena nasce, l’hanno proiettato indietro in un altro momento storico = ERRORE METODOLOGICO. Hobbes fa un altro errore, l’uomo è lupo degli altri uomini quindi è egoista. Ma l’uomo secondo Rousseau non è egoista per natura, l’errore che ha commesso Hobbes è quello di guardare all’uomo che vive nelle nostre società che è effettivamente egoista, vive per la gloria e per il potere e l’ha proiettato nello stato di natura. L’uomo lupo di altri uomini non è l’uomo di natura, è quello che può vivere a Londa, Parigi nel 1700. In sostanza secondo Rousseau entrambi hanno commesso un errore metodologico proiettando l’uomo del 1700 al periodo storico da analizzare, cioè lo stato di natura. “Immagini l’uomo egoista, vanitoso e materialista e lo immagini così fin dallo stato di natura ed è un errore.” Com’era realmente l’uomo nello stato di natura? Bisogna spogliare l’uomo di tutte queste caratteristiche o status sociali attuali e andare a criticare l’uomo nello stato di natura quindi meno ricchi di caratteristiche cucite addosso dalla società per analizzare effettivamente la disuguaglianza tra gli uomini – solo così si può avere uno strumento critico per valutare anche l’uomo del presente. Secondo R. l’uomo di natura non coincide con il “buon selvaggio” descritto dai navigatori (Colombo e Vespucci), sono però un punto di partenza per Rousseau perché una volta approdati sulle nuove terre non vedevano uomini al livello sociale europeo ma vedevano uomini naturali semplici e il pregiudizio nei loro confronti fece una specie di analisi su questi diari di bordo. E la prima cosa che Rousseau condivide dei diari di bordo è L’INGEGUITA’ che gli uomini naturali hanno – gli uomini sono semplici e ingenui, vivono in perfetto equilibrio tra bisogni e risorse. Cioè che ai bisogni semplici corrisponde la capacità di trovare la risorsa disponibile. Non c’è dunque il bisogno della play station, dei giullari, delle borse, della tecnologia perché l’uomo primitivo trova in natura tutto ciò che sono i suoi bisogni. Amor Proprio e Pietà - sentimenti degli uomini naturali. L’amor proprio è l’autosostentamento verso sé stesso, la voglia di salvarsi. La pietà di fronte alla morte e al dolore verso gli altri quindi prova un’emozione empatica. Questo uomo è sufficiente a sé stesso, il senso di famiglia non rientra nei bisogni essenziali dell’uomo naturale. Gli istinti naturali erano: Mangiare, Dormire e Impulso sessuale ed erano chiaramente molto diversi da quelli attuali. Allora perché avendo tutto gli uomini naturali sono spinti ad abbandonare questo mondo? Principalmente per due motivi: sono liberi e desiderano migliorare (desiderio di perfettibilità). Il volersi migliorare comincia a generare un allontanamento dalla condizione naturale- gli uomini dunque vogliono uscire dallo stato primitivo naturale perché vogliono migliorarsi. Qual è quindi il primo elemento di miglioramento? IL LINGUAGGIO. A gli uomini per voler migliorare e voler costruire una società “moderna” serve la comunicazione, ma le capacità di comunicazione non essendo innate si riconducono alle caratteristiche disuguali di Rousseau (chi comunica meglio e chi peggio). Il linguaggio getta così le prime differenze tra gli uomini poiché esso per essere stimolato ha bisogno di ragionamento. Linguaggio – Ragionamento = 1° rivoluzione LA FAMIGLIA Gli uomini cominciano a dire: “creiamo una famiglia” “mia moglie” “mio marito” “i miei figli” e inizia così a nascere un sentimento che prima non esisteva tra gli uomini naturali - cioè l’invidia, la gelosia, la gloria - “voglio che la mia famiglia stia meglio della famiglia Y.” “voglio che i miei figli abbiano più cibo rispetto ai loro figli.” La famiglia fa scattare negli uomini un forte senso di AMOR DI SE’ cioè desiderano che loro, i possedimenti e gli affetti siano sempre meglio rispetto a quello degli altri, con questo non auguravano male a gli altri ma semplicemente se ne fregavano. In quell’epoca tutto sommato si viveva ancora in serenità, questa armonia crolla quando ci fu la seconda rivoluzione. 2° rivoluzione NASCITA DELL’AGRICOLTURA E METALLURGIA Si creano così strumenti per lavorare il terreno, sia la metallurgia che l’agricoltura allargano questo piccolo divario di disuguaglianza fino ad arrivare a quello che ha dato il colpo decisivo: la Proprietà. Rousseau è l’autore che più individua nella filosofia moderna la proprietà privata come la causa dell’inizio delle disuguaglianze tra chi ha e chi non ha. La proprietà privata è la causa della disuguaglianza tra gli uomini, la distinzione tra ricchi e poveri. Lo stato di guerra nasce per egoismo – Per Hobbes Lo stato di guerra nasce per vendetta – Per Locke
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