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L'Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato Italo Calvino riassunto capitolo per capitolo e analisi dettagliata, Appunti di Italiano

Riassunto capitolo per capitolo dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino. Analisi completa: temi, contesto storico e sociale, divisione interna e metrica, tipologia testuale, narratore, focalizzazione, spazio, tempo, tempo della storia e tempo del racconto, fabula e intreccio, analisi dei personaggi e stile

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 29/01/2021

sanaa-el-aoufy
sanaa-el-aoufy 🇮🇹

4.5

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Scarica L'Orlando furioso di Ludovico Ariosto raccontato Italo Calvino riassunto capitolo per capitolo e analisi dettagliata e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! CAPITOLO 1: ANGELICA INSEGUITA Angelica, principessa del Catai, fugge inseguita dal cavaliere Rinaldo, di lei innamorato. Passando vicino a un fiume, Rinaldo incontra Ferraù, cavaliere che aveva ucciso Argalia, fratello di Angelica, di cui anche lui è innamorato, e ne aveva tenuto l’elmo, promettendo di abbandonarlo dopo alcuni giorni. Tale elmo è proprio quello che il cavaliere sta cercando nel fiume, avendolo smarrito. Incontrando Rinaldo, però, Ferraù smette di cercare l’elmo e i due iniziano a duellare, rendendosi presto conto che così facendo stanno lasciando scappare l’oggetto del loro desiderio. Dunque decidono di inseguirlo insieme, ma dopo poco si perdono e Ferraù si ritrova vicino al fiume. Qui assiste all’apparizione del fantasma di Argalia, che si riprende l’elmo ed esorta il suo uccisore a cercarne uno migliore sconfiggendo Orlando o Rinaldo. Ferraù opta per il primo, e si mette sulle sue tracce. Nel frattempo, Angelica si è fermata a riposare in un bosco, dove incontra un altro cavaliere innamorato di lei: Sacripante. L’incontro fra i due è interrotto dall’arrivo di un ulteriore cavaliere, questa volta sconosciuto perché mascherato, che sconfigge Sacripante in duello e se ne va (si scoprirà poi essere la guerriera Bradamante). Il soldato, rimasto senza cavallo, lo sostituisce con quello di Rinaldo, Baiardo, che ha trovato Angelica ed è stato montato da Sacripante. Improvvisamente, però arriva il legittimo proprietario del cavallo, Rinaldo, che sfida l’altro cavaliere a duello. Temi e valori: la mutua lealtà dei cavalieri, anche di diverse fazioni; l’amore per Angelica; i combattimenti e la gloria dovuta alle armi e ai duelli. CAPITOLO 2: BRADAMANTE E L’IPPOGRIFO ​Da qualche parte sui Pirenei, la guerriera Bradamante è giunta per affrontare il mago Atlante, che tiene prigioniero il suo amato cavaliere Ruggiero in un castello fatato, per evitare che sposi la fanciulla e si avveri una profezia che, secondo il mago, lo porterà alla morte. Bradamante assiste a uno degli attacchi del mago, che cavalca il suo cavallo alato, l'Ippogrifo, e ruba un anello incantato a un ladro saraceno, che permette di rendersi immune agli attacchi di Atlante. Ingannandolo, fingendo di essere sconfitta, cattura il mago e fa liberare Ruggiero. Dopo l’incontro fra i due innamorati, i cavalieri che erano stati imprigionati insieme a Ruggiero provano a catturare l'Ippogrifo. Proprio questo riesce a montarlo, ma il cavallo alato allora ne approfitta e si libra nell’aria, rapendo il cavaliere. Giunto a un’incredibile altezza, con grande dolore di Bradamante, l'Ippogrifo con a bordo Ruggiero si dirige verso l’occidente. Temi e valori: nel capitolo è molto presente l’elemento magico, soprattutto grazie alla figura del mago Atlante, e il tema dell’amore (sia quello di Bradamante, che quello del mago, nei confronti del cavaliere Ruggiero). CAPITOLO 3: L’ISOLA DI ALCINA Ruggiero giunge a bordo dell’Ippografo fino a un’isola incantata, dove incontra Astolfo, figlio del Re d’Inghilterra, tramutato in un mirto dopo essere stato catturato da una fata maligna, sorella della maga Morgana, chiamata Alcina. Astolfo si trovava con altri cavalieri quando fu attirato dalla bellezza della fata su un’isola. L’isola si era rivelata però essere una balena, che aveva rapito il principe e l’aveva portato nella città di Alcina. Dopo aver amato la maga, il cavaliere era stato tramutato in una pianta. Anche Ruggiero, volendo raggiungere l’unica maga virtuosa delle tre sorelle, Logistilla, incontra Alcina e, stregato dalla sua bellezza, dopo una cena l’attende nella notte. Ma la guerriera Bradamante manda tramite la maga Melissa un anello incantato, tramite il quale Ruggiero riconosce in Alcina non più una bellissima donna, ma una vecchia strega. Così Ruggiero fugge e raggiunge l’isola di Logistilla. Temi e valori: elemento magico e fatato; riferimenti a Dante (i peccati e le virtù) e a Virgilio (mirto). CAPITOLO 4: ORLANDO, OLIMPIA, L’ARCHIBUGIO Orlando si trova a Parigi, mentre la città è assediata dai saraceni. Disperato, temendo che Angelica sia in pericolo, indossa un’armatura araba e, senza chiedere permesso a Carlo, lascia la capitale e si dirige in tutta la Francia per cercare la sua amata. Una messaggera gli consiglia di recarsi su un’isola nel mare d’Irlanda, dove Angelica potrebbe essere prigioniera. Orlando salpa, ma a causa di un vento contrario giunge ad Anversa, dove conosce Olimpia, che gli chiede di liberare il suo amato Bireno, prigioniero presso il re Cimosco, possessore di una tremenda arma chiamata archibugio. Dopo una spettacolare battaglia, il valoroso paladino uccido Cimosco, libera Bireno e getta l’archibugio in fondo al mare. Temi e valori: guerra, armi e combattimenti; tema dell’amore (tra Olimpia e Bireno). CAPITOLO 5: OLIMPIA ABBANDONATA Dopo essere stato liberato, Bireno si innamora subito di una giovane fanciulla, e ingannando Olimpia, volendo liberarsene, finge di portarla con sé su un’isola deserta, e durante la notte la abbandona lì. Il giorno dopo la giovane donna si sveglia e si dispera, vedendo la nave di Bireno che si allontana. Nel frattempo, Ruggiero vola con l’Ippogrifo fino in Inghilterra, dove assiste a una marcia spettacolare degli eserciti dei Lord britannici, che portano aiuto a Carlo. Dopodiché si dirige verso l’Irlanda, dove su un’isola avvista, imprigionata, Angelica. Temi e valori: il tema dell’amore e del tradimento (riferimento a Didone, Virgilio); il tema delle famiglie nobili e dei loro casati. CAPITOLO 6: LE INCATENATE DELL’ISOLA DEL PIANTO Angelica è stata imprigionata e legata a uno scoglio dagli abitanti dell’isola, che rapiscono giovani fanciulle e le danno in pasto a un’Orca che vive in quei mari, per salvare le loro figlie. Ruggiero vede Angelica e le dà l’anello, poi usa lo scudo preso da Atlante per accecare il mostro marino e sconfiggerlo. Libera la fanciulla e la porta con sé sull’Ippogrifo, ma volendo poi farla sua, quella sfrutta l’anello da lui datole per rendersi invisibile e fugge. Nel frattempo, anche Orlando giunge sull’Isola del Pianto (l’isola del mostro) con l’intento di trovare la ragazza. Vi trova effettivamente una donna imprigionata, e dopo un combattimento con l’Orca riesce a liberarla. Con suo grande stupore, tuttavia, non si tratta di Angelica, ma di Olimpia, che era stata imprigionata dagli isolani. Dopo aver ucciso l’Orca, Orlando è CAPITOLO 12: IL DUELLO PER LA SPADA DURINDANA A Parigi, al campo dei cristiani, Orlando ha scortato una fanciulla in cerca del suo cavaliere, Zerbino, che rischia tuttavia di essere condannato a morte poiché accusato dalla casa dei Maganza di un delitto che in realtà non ha commesso. Orlando difende il cavaliere, e incontrando l’ostilità della famiglia, ne uccide un’ottantina di cavalieri. Quando Zerbino viene lasciato libero, può finalmente ricongiungersi con la propria bella. Nel frattempo è giunto a Parigi Mandricardo, che trova Orlando e lo sfida a duello con in palio la sua spada, la Durindana, appartenuta ad Ettore di Troia. Il duello fra il cristiano e il saraceno inizia, ma fin da subito le lance si rendono inutilizzabili, e i due iniziano a combattersi corpo a corpo. Rimasti entrambi disarcionati da cavallo, Doralice offre il suo ronzino a Mandricardo, che però lo rifiuta. Giunge poi da lui una vecchia su un cavallo: il saraceno prova a prenderne la briglia, da sostituire con quella rotta della sua cavalcatura, ma appena tolto il morso il cavallo della vecchia inizia a galoppare, mentre quella strilla come una scimmia. Temi e valori: il tema del duello e del combattimento (riferimento all’Iliade di Omero). CAPITOLO 13: LA PAZZIA D’ORLANDO Il duello fra Mandricardo e Orlando è rimasto sospeso. Per tre giorni e tre notti il paladino cristiano aspetta quello saraceno sotto l’albero a cui è appesa la Durindana. Passeggiando vicino a un fiume, egli nota delle incisioni sui tronchi degli alberi firmate da Angelica: sono dei cuori, e oltre al nome della fanciulla c’è anche quello, sconosciuto a Orlando, di Medoro. Il cavaliere si illude che, nelle sue fantasie, la principessa lo abbia battezzato con questo nome. Ma la sua illusione si infrange quando, in una grotta vicina, legge una scritta in arabo, firmata da Medoro, in cui dice quanto è bello stare abbracciati ad Angelica. Più tardi, cavalcando assorto nell’incredulità, Orlando giunge in una casa di pastori, dove chiede asilo per la notte. Nella sua camera, vede le stesse scritte, e un pastore gli racconta dei due amanti che hanno soggiornato lì, per la loro prima notte di nozze. A quel punto Orlando impazzisce: fugge dalla casa e inizia a cavalcare urlando nella notte. Passano tre giorni, in cui il cavaliere non dorme né mangia: dopodiché, torna nella foresta e abbatte i tronchi degli alberi con le incisioni, si toglie l’armatura, si sdraia per terra, e, nudo, trascorre la notte nella più completa pazzia. Temi e valori: il tema innovativo della follia d’amore. CAPITOLO 14: LA DISCORDIA NEL CAMPO D’AGRAMANTE La Discordia, inviata da san Michele, si insinua nell’esercito dei Mori. Rodomonte e Mandricardo hanno deciso di scendere a duello per contendersi la loro bella, Doralice, ma hanno appena iniziato a combattere quando giunge da loro un messo a chiedergli aiuto e supporto per il re Agramante. I due cavalieri interrompono lo scontro e si dirigono verso Parigi. Sulla strada incontrano una squadra di quattro cristiani e una fanciulla. I soldati vengono subito disarcionati dai due saraceni, e la donna viene proposta in cambio di Doralice a Rodomonte, da parte di Mandricardo. Non si tratta, però, di una semplice ragazza: è infatti Marfisa, soldatessa saracena, che inizia a combattere con Mandricardo, indignata per essere stata considerata una merce di scambio. In mezzo a questa lite arriva Ruggiero, contro cui Mandricardo si scaglia per una questione di blasoni e di stemmi. Ruggiero è giunto tuttavia per cercare Rodomonte, che gli ha rubato il suo cavallo Frontino. I cavalieri cristiani disarcionati tornano e fanno impazzire il cavallo di Doralice: dunque tutti i cavalieri la inseguono e arrivano, infine, al campo dei Mori, a soccorrere il loro re. Qui, tuttavia, nuove controversie si abbattono sull’esercito saraceno, anche a causa della nuova spada di Mandricardo, la Durindana, ritrovata per terra dopo che Orlando, folle, l’aveva abbandonata. La battaglia viene comunque vinta dai Mori, e il re Agramante indice una serie di duelli per risolvere i litigi fra i cavalieri. Temi e valori: il tema della discordia e dell’ostentazione di valori e atteggiamenti cavallereschi. CAPITOLO 15: MORTE DI ZERBINO E ISABELLA Zerbino e Isabella cercano Orlando, loro salvatore, ma si imbattono in Mandricardo: Zerbino tenta di recuperare la Durindana, il cui legittimo possessore è il paladino francese, ma viene per questo ferito a morte a duello dal saraceno. Isabella piange la morte dell’amato, e ne porta la salma in Provenza. Sul tragitto si imbatte tuttavia in Rodomonte, che decide di prenderla come sua bella, nonostante il dolore della donna per la recente morte dell’amato. Isabella è costretta così a rimanere con Rodomonte, ma con un astuto stratagemma riesce a liberarsene: afferma di conoscere una pozione miracolosa che rende immuni ai colpi di spada, e una volta preparata, se ne lava. Poi chiede al cavaliere di provare di persona l’antidoto provando a decapitarla: viene in questo modo uccisa da Rodomonte, mantenendo il voto di castità fatto dopo la morte di Zerbino. Temi e valori: l’amore tragico ed eterno. CAPITOLO 16: RODOMONTE, ORLANDO PAZZO, ANGELICA Rodomonte ha deciso di erigere un mausoleo per ricordare Isabella, la ragazza da lui involontariamente uccisa, e di combattere e vincere ogni cavaliere che passa per il ponte vicino al mausoleo. Passa di lì proprio Orlando, che dopo un combattimento corpo a corpo col saraceno, essendo entrambi finiti in acqua, prosegue per la sua strada come se niente fosse. Proseguendo nel suo tragitto senza una meta, ad Orlando capita anche di incontrare per caso Angelica con Medoro. Il folle inizia ad inseguire la principessa e la fa cadere, rubandone il cavallo. Il percorso di Orlando prosegue fra varie scelleratezze fino ad oltre la Spagna, dove obbliga un pastore a dargli il suo cavallo, con il quale cavalca fino allo stretto di Gibilterra. Orlando si inabissa cavalcando nel mare, per riemergere dalle acque del Mediterraneo sulle sponde africane. Temi e valori: la follia, la completa assenza di senno da parte del protagonista. CAPITOLO 17: ASTOLFO SULLA LUNA Astolfo, cavalcando l’Ippogrifo, giunge in Etiopia, dove, combattendo le Arpie che tormentano il popolo degli Etiopi, si ritrova ad entrare prima nell’Inferno, e a raggiungere poi il Paradiso Terrestre. Qui, san Giovanni gli dice che c’è una ragione se è riuscito ad arrivare fino a lì: la punizione di Dio nei confronti di Orlando per essersi innamorato di una pagana e non aver aiutato la causa del re Carlo, vale a dire la perdita del senno per tre mesi, è terminata. Ora è necessario che Astolfo si rechi sulla Luna, dove viene custodito tutto ciò che è perduto sulla Terra, per recuperare il senno di Orlando e far tornare il paladino al servizio di Carlo. Così Astolfo sale sul carro d’Elia insieme a Giovanni, e grazie a dei cavalli alati giungono sull’astro dal colore bianco, che dimostra di non differire molto dalla Terra. Qui, tutto ciò che nel mondo terreno si è perso viene custodito, tra cui anche il senno di Orlando, che Astolfo recupera in un contenitore di vetro. Temi e valori: tema magico e incantato del viaggio sulla Luna. CAPITOLO 18: BRADAMANTE E MARFISA Ruggiero sconfigge e uccide in duello Mandricardo, e promette a Bradamante di convertirsi al cristianesimo e sposarla dopo aver combattuto un’ultima volta per il re Agramante. Intanto, però, il cavaliere si è anche infatuato di una guerriera che combatte per lui, Marfisa. Quando Bradamante lo viene a sapere si dirige fino al campo dei Saraceni, in Provenza per affrontare a duello sia l’uno che l’altra. Sconfigge, durante il tragitto, addirittura Rodomonte, e riesce così a riprendere Frontino, il cavallo di Ruggiero, che gli riporta insieme ad un’anonima sfida a duello. In Francia, la guerriera combatte e sconfigge alcuni fra i più valorosi cavalieri cristiani, fino a quando giunge il turno di Ruggiero, che riconosce nel suo rivale la bella Bradamante, e diventa rosso di imbarazzo. A porsi fra i due amanti arriva però Marfisa, che combatte contro Bradamante fino a giungere in un bosco, dove Ruggiero tenta, anche combattendole, di separarle. Quando però il duello sta per assumere la sua piega più tragica, la voce di Atlante, seppellito lì vicino, ferma i combattenti, rivelando che Marfisa è la sorella gemella di Ruggiero. Così, le rivalità vengono annullate: ma il cavaliere saraceno deve ancora combattere un’ultima volt per Agramante, prima di potersi convertire. Temi e valori: tema del combattimento e del duello amoroso, rivoltato però su due figure femminili (sono due contendenti femminili a contendersi l’amato maschio). CAPITOLO 19: IL DUELLO DI RINALDO E RUGGIERO In Africa, Astolfo porta la guerra ai Saraceni con un esercito di Nubiani. La notizia giunge al re Agramante, che si trova di fronte a due possibilità: tornare in Africa e sconfiggere Astolfo, o restare in Francia e sconfiggere Carlo. Il saggio Sobrino consiglia al re di definire la conclusione della guerra con un duello fra due grandi campioni dei due rispettivi eserciti. Agramante accetta questa proposta, ed ecco che viene indetto il duello fra Rinaldo, dalla parte dei Cristiani, e Ruggiero, dalla parte dei Mori. Bradamante è distrutta: qualsiasi sarà l’esito del duello, sarà per lei un dolore insuperabile: si tratta infatti della morte del suo amato, o di quella di suo fratello. Durante lo scontro, la maga Melissa decide di aiutarla assumendo le sembianze di Rodomonte, e facendo in questo modo credere ad Agramante di poter attaccare i Cristiani, pur violando le regole dell’accordo. Agramante viola il duello e attacca l’esercito di Carlo: ma Rodomonte, essendo solo una visione, si smaterializza, e così l’esercito saraceno ha la peggio. Intanto, la possibilità che Rinaldo o Ruggiero muoiano è stata evitata. Mentre i suoi uomini vengono decimati, Agramante fugge salpando verso l’Africa. Trova tuttavia in mare una nave della flotta cristiana, creata da Astolfo grazie a un incantesimo, che abbatte a colpi di catapulta il suo vascello, e lo incendia. Temi e valori: il tema della magia e dell’elemento magico (incantesimi di Astolfo e apparizione di Rodomonte grazie alla maga Melissa). ·​Riguardo alle ​donne ​l’Ariosto mostra spesso una sorta di ​pessimismo ​che assume connotazioni tipiche del moderno maschilismo. Per esempio Astolfo, discendendo negli inferi, s’imbatte soltanto in “femine ingrate”, quelle donne che non corrisposero ai loro amanti. ·​Uno degli elementi che mantengono in continuo movimento l’azione é rappresentato dagli ostacoli ​che si oppongono al realizzarsi dei desideri e delle aspettative. In un contesto basato sulla tensione e l’equilibrio delle varie spinte narrative, questi elementi che mantengono costante il livello di dinamismo, devono necessariamente fermarsi alla fine del racconto, tutti insieme. Proprio per questo, nel momento in cui Bradamante riesce a liberare Ruggiero, questi le sfugge di mano, quasi di dovere. CONTESTO Ariosto mostra una perfetta adesione allo spirito e alla cultura del suo tempo. è per questo motivo che egli già intuisce le ragioni storiche e politiche che porteranno al declino dell’età rinascimentale. Ne coglie i sintomi nelle lotte per il predominio in Italia, di cui le rivalità fra i signori locali finiranno per rendere protagonisti gli Spagnoli e i Francesi. Egli intravede questo radicale cambiamento e critica alcuni suoi aspetti. Ad esempio l’archibugio di Cimoso, strumento di morte da condannare perché va contro agli ideali dell’epoca: l’offesa a distanza rende vile l’uomo che non vive più il confronto diretto con l’avversario, senza lasciargli la possibilità di difendersi, ma si nasconde dietro la malizia che è nemica della virtù. DIVISIONE INTERNA E METRICA l’opera è suddivisa in XXII capitoli, accompagnati da titoli, che preannunciano il tema trattato. In ognuno di loro si alternano i versi della poesia ariostesca a brani di parafrasi e commento di Calvino. L’Orlando Furioso è composto in ottave, strofe di otto endecasillabi, i primi sei a rima alterna e gli ultimi due a rima baciata. TIPOLOGIA TESTUALE Calvino mette a nudo i meccanismi e le convenzioni su cui si basa il racconto di Ariosto, creando così un ​metaromanzo​. Troviamo anche caratteristiche del ​romanzo d’inchiesta​; infatti, in questo tipo di racconto narrativo, tutti i personaggi sono mossi dal desiderio di ricercare o ritrovare qualcuno o qualcosa, primo fra tutti il protagonista Orlando, alla continua e frenetica ricerca della bella e desiderata da tutti Angelica. La materia dell’Ariosto è anche e soprattutto un racconto d’​avventura​. L’autore parte da una pluralità di filoni narrativi e li segue poi separatamente, finchè di tanto in tanto un certo numero di filoni converge in un unico punto, per dividersi ancora subito dopo. NARRATORE Si tratta di Italo Calvino che si cimenta nella critica di uno dei suoi più grandi modelli letterari: Ariosto, col quale condivide la passione per la creatività fantastica. Da questa sintonia nasce un’opera sull’opera, ma anche un testo autonomo. Calvino mette a disposizione le sue doti oggettive per evidenziare come anche nel racconto ariostesco queste siano presenti. Condivide l’ironia di Ariosto affiancandone una propria, quando si concede delle pause da narratore di primo grado per introdurre momenti di riflessione da “racconto filosofico”. Se da un lato Calvino si mantiene aderente all’opera originale, dall’altro apporta delle modifiche in chiave moderna per facilitarne la comprensione anche ai lettori più giovani. La fedeltà al testo ha come obiettivo quello di sottolineare la problematicità di un’opera che pare voler ricordare che le domande, nella vita degli uomini, sono di gran lunga più numerose delle certezze. FOCALIZZAZIONE Si tratta di una focalizzazione esterna. Il narratore, Italo Calvino, è esterno ai personaggi ed è onnisciente. Egli esplicita la propria presenza esprimendo giudizi personali riguardo all’opera. SPAZIO I luoghi nel Furioso rappresentano tutti i luoghi conosciuti all’epoca; si spazia dalL’Occidente all’Oriente, dalla Terra alla Luna, dai castelli alle selve...I personaggi, infatti, sono in continuo viaggio, sempre alla ricerca di qualcuno o di qualcosa. Le vicende si svolgono principalmente all’aperto che implica un prevalere di paesaggi naturali, che però non sono descritti. L’attenzione dell’autore non è infatti concentrata tanto sulle sensazioni scaturite dai luoghi, quanto più dall’intreccio delle vicende. Il ​labirinto​: La realtà è, in fondo, un labirinto: può essere conosciuta secondo una pluralità di percorsi; il nostro mondo interiore di sentimenti e di emozioni è forse un labirinto ancora più complesso all’interno del quale è ancora più difficile orientarsi. La ​selva ​rappresenta un luogo intricato, ricco di sentieri che si aggrovigliano e dove la possibilità di far incontrare i personaggi é data dall’intervento della​ fortuna​, come nel primo capitolo. La selva rappresenta un microcosmo all’interno del quale varie realtà si mescolano. La ​Luna​ di questo racconto conta quanto la ​Terra​, la Luna è il luogo delle cose che sono andate perdute sulla Terra, ed è per questo motivo che sono così legate tra loro. TEMPO Il tempo in cui si svolgono le vicende è un concentrato di tutte le epoche e di tutti i conflitti, in particolar modo di quelle della sfida tra Islam ed Europa cristiana. TEMPO DELLA STORIA E TEMPO DEL RACCONTO non coincidono. L’opera è un susseguirsi di passi in cui il ritmo è accelerato per la presenza di fughe e inseguimenti, tipici di un romanzo d’avventura, e pause dedicate alla parafrasi e alla riflessione sulle tecniche adottate dall’Ariosto, come si vuole in un metaromanzo. FABULA E INTRECCIO La fabula e l’intreccio non coincidono perché si tratta di una rielaborazione. Calvino ha estrapolato alcune lasse dall’opera dell’Ariosto e le ha ordinate secondo criteri tematici, non sempre aderenti ad un ordine cronologico. PERSONAGGI Orlando: ​è un personaggio allo stesso tempo centrale e distante. era fuori dalla misura umana nella virtù, immune alle passioni secondo i cantari popolari ed innamorato che reprime ogni tentazione. Orlando diventa, se non un vero e proprio personaggio, un’immagine poetica vivente. Angelica: ​figlia di Calabrone re dei Catai. Le sue caratteristiche principali sono la bellezza e l’evanescenza: sfugge a tutti i suoi corteggiatori. Già nell’Innamorato accende di sè molti cavalieri cristiani tra cui Orlando e Rinaldo. Le vicende dei due paladini che seguono Angelica fino in Oriente costituiscono la materia del poema boiardesco. Ferraù: ​figlio di Falsirone e nipote di Marsiglio, nell’Innamorato Ferraguto è preso da passione amorosa per Angelica e ne ferisce a morte il fratello Aralia; promette a quest’ultimo di gettare in un fiume insieme con il corpo anche le armi ma chiede di potere almeno trattenere l’elmo per alcuni giorni; non mantiene la promessa in quanto serba l’elmo oltre il tempo stabilito. Queste vicende (innamoramento, duello con Argalia, patto e mancata fede) costituiscono l’antefatto boiardesco dell’episodio del Furioso. Rinaldo: ​figlio di Amone di Chiaramente che era fratello di Milone, padre di Orlando e di Beatrice di Baviera. Fa parte dei paladini di Carlo Magno; è fratello di Bradamante. Ruggiero: ​figlio di Ruggiero II di Risa e di Galaciella figlia de re Agolante, convertitosi per amore al cristianesimo. Discendente da Astianatte, figlio di Ettore. è presentato dal Boiardo e dall’Ariosto come capostipite degli Estensi. è di fede musulmana nonostante le sue origini, perché, rimasto orfano, venne allevato dal mago Atlante. Nell’opera si nota che molte mosse di Ruggiero dipendono, più che dalla propria volontà, dall’azione di forze esterne a lui, dal destino che lo governa e lo guida. Eppure egli è forse il personaggio intimamente più complesso, con i suoi continui conflitti interiori. Bradamante: ​amazzone, guerriera. é la sorella di Rinaldo, scaltra e simile alle donne moderne: indipendente e che non ha paura di usare le proprie qualità in tutti i campi.
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