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L. Sepulveda, La frontiera scomparsa, Recensione, Dispense di Italiano

L. Sepulveda, La frontiera scomparsa, Recensione

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 27/06/2021

previtera-leonardo
previtera-leonardo 🇮🇹

4.2

(28)

105 documenti

1 / 3

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Anteprima parziale del testo

Scarica L. Sepulveda, La frontiera scomparsa, Recensione e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! L. Sepulveda, La frontiera scomparsa, Recensione Luis Sepulveda, scrittore e attivista cileno di fama mondiale, venuto a mancare recentemente, ha scritto molti libri e poesie di gran successo, vincitrici anche di numerosi riconoscimenti letterari. Difatti, una delle sue opere più importanti è “La frontiera scomparsa“, pubblicata nel 1994. Un libro che ha come principale obiettivo la ricerca della felicità da parte del protagonista: il viaggio infatti comincia nel momento in cui quest’ultimo promette a suo nonno di raggiungere un giorno la città di Martos, luogo effettivo in cui troverà la frontiera scomparsa. Questo cammino allude dunque ad una metafora la quale si riferisce proprio alla ricerca della felicità, un cammino lungo, tortuoso ed accidentato. L’opera è puramente autobiografica ed è suddivisa in sette racconti apparentemente diversi, ma collegati tra loro da un sottilissimo legame narrativo. Le vicende narrate hanno luogo nell’America Latina, terra nativa di Sepulveda, il quale mediante il suo stile linguistico semplice e scorrevole ed il frequente utilizzo di aggettivi per descrivere i profumi e i colori di questa terra, fa immergere ancor più il lettore nella scena. Un plauso va sicuramente all’autore per essere riuscito a raccontare una storia tragica, ambientata durante il duro periodo dittatoriale di Pinochet, con un tocco ironico e umoristico, non cadendo infatti nel drammatico. Lo scrittore quindi, non si concentra tanto sul narrare il male che causano oggettivamente le azioni di questa fase, ma nel modo in cui le si affrontano, ossia come già detto, con un pizzico di ironia e umorismo. Nonostante ciò, questo libro è probabilmente quello che ho apprezzato meno tra i tre consigliati. Avendolo scelto soprattutto perché incuriosito dal titolo e dalla trama, mi aspettavo qualcosa di più storicamente approfondito su questo momento passato, su cui spesso si sorvola e si tralasciano molte informazioni e purtroppo molti orrori accaduti. L’opera si è invece presentata, sì, con qualche accenno doveroso sul periodo di ambientazione, ma si è focalizzata maggiormente su questa ricerca della felicità e sui rapporti che il protagonista instaura con i vari personaggi, ad esempio con suo nonno. Certamente devo ammettere che ho comunque apprezzato e ho sentito molto la relazione tra questi due importanti personaggi e a tal proposito voglio citare una frase dello scritto che mi ha particolarmente colpito: "Ci abbracciammo con forza vecchio, e quanto più ti stringevo, tanto più grande era la certezza che da questo abbraccio iniziava il più inevitabile e definitivo dei saluti, quello di cui non abbiamo mai parlato, e che ora, mentre un'altra nuvola si frappone tra il sole di luglio e i vetri della sala vip dell'aeroporto, sembra completarsi con queste parole che non ti arrivano, come non ti arriveranno mai le parole che dici dall'altra parte, sulla terrazza, con il pugno alzato, vecchio nobile, vecchio buono, vecchio compagno, vecchio amico, e se io non avessi questa testardaggine virile che mi hai dato avvolta nelle più tenere violenze, griderei il mio dolore di cucciolo ferito per non poterti dire ciao vecchio, ciao vecchio mio, ciao caro vecchio, ciao papà." Ma comunque mi sento di dire che seppur io abbia preferito di Sepulveda ad esempio “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” (letto in precedenza), mi sento di dire che “La frontiera scomparsa” è comunque un libro che rendono immortale lo stile di Sepulveda, uno stile semplice, adatto a tutti, ma che in certi casi può davvero rimanerti dentro. Previtera Leonardo 3E https://leovox0.blogspot.com/
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