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L'umanesimo nel quadro storico e culturale del XV secolo in Italia, Appunti di Italiano

Il contesto storico e culturale dell'umanesimo nel XV secolo in Italia. Si parla della crisi del Medioevo, dell'affermazione delle monarchie nazionali, dell'avanzata dei turchi e del passaggio dalla signoria comunale a quella regionale in Italia. Si descrivono i centri propulsori della cultura umanistica e i tratti caratteristici dell'umanesimo, come la centralità dell'uomo, il primato della vita attiva, il recupero della cultura classica e la rinascita degli studi classici. Si parla anche della figura degli umanisti e delle loro discipline di studio.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 21/10/2022

Ludo1110
Ludo1110 🇮🇹

4

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7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica L'umanesimo nel quadro storico e culturale del XV secolo in Italia e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! UMANESIMO QUADRO STORICO All’inizio del secolo c’è l’autunno del Medioevo, c’è una profonda crisi, è il tramonto delle asettiche avevano caratterizzato del Medioevo. L’economia risentiva la carestia del 300’ che aveva prodotto anche un calo significativo demografico, anche le istituzioni subiscono un profondo declino. Durante il 400’ abbiamo l’affermazione della grande monarchia nazionali (Francia, Spagna Ferdinando di Aragona, l’Inghilterra- guerra delle due rose, Federico VII) e l’impero germanico, in più declino di tutti, stato frammentato in stati ecclesiastici o città che diventano autonome, ma l’impero regge dal punto di vista militare, a cui i vari stati chiedono sostegno. Nel corso del XV secolo c’è anche l’avanzata dei turchi che prendono Costantinopoli nel 1453che sarà ala sua capitale (Istanbul). In Italia c’è il passaggio dalla signorina comunale a quella regionale in particolare:  il ducato dei Savoia - Repubblica di Firenze - Ducato di Milano (Francesco Sforza, Ludovico il Moro)- Repubblica di Venezia - Stato della chiesa (rafforzato con Niccolò V)- Regno di Sicilia- Regno di Napoli Ci sono alcuni centri che diventano propulserei della cultura umanistica:  Rimini (Malatesta)- Urbino (montefeltro)- Ferrara (estensi), qui lavorerà Ludovico Ariosto - Mantova (Isabella Gonzaga, grande figura umanistica)- Bologna (Bentivoglio) Queste sedi principesche erano importanti perché erano dei grandi magnati e pagavano artisti per opere encomiastiche verso la propria casata. Lo studiolo è il luogo nel quale l’umanità studiava e in cui c’erano tutti gli oggetti del sapere. La famiglia più illuminata sono i De medici in particolare il figlio di Cosimo de Medici che fu Lorenzo de Medici, scriveva in versi e altre opere. Lorenzo fu Signore dal 1469 fino alla sua morte nel 1492, in questo periodo Firenze fu l’ago della bilancia nella politica italiana. Dal 1494 fino al 1498 Firenze fu guidato dal Savonarola, il martello di Dio, tanto intransigente che venne poi bruciato nel 1498. Dal 1498 al 1512 periodo in cui la repubblica fu guidata dal Gonfaloniere Pier Soderini, che fu alla guida della repubblica anche dal 1527 al 1530, dopo quella data i medici tornarono definitivamente al potere e introdussero uno stato assolutistico. Lo stato pontificio era in profonda crisi (scisma di Occidente 1378 fino al 1418, risolto con due  concili (Costanza 1418, Basilea 1431)), il concilio era superiore dalla figura del papa, poi tutto fu cancellato nel 1439, dal papà Niccolò V nel concilio di Firenze, da qui la chiesa diventerà anche lei grande stato mecenate. QUADRO CULTURALE l’umanesimo è un movimento intellettuale che si sviluppa in Italia nel 400’. Il centro propulsore di questo movimento è la corte dov’è si sviluppa il mecenatismo che ospita presso di se personaggi di grande rilievo, che in cambio di protezione loro elogiano la casata, la loro attività artistica era un passatempo, di lavoro facevano i precettori privati dei figli del Signore, oppure erano diplomatici oppure i cancellieri (organò in cui venivano redatte le leggi) o segretari. Alcuni tratti caratteristici sono:  la centralità dell’uomo che è considerato (homo Faber sui), uomo artefice di se stesso, mentalità completamente diversa dal Medioevo in cui l’uomo seguiva lo schema di Dio, c’è un recupero enorme della dignità dell’individuo  C’è il primato della vita attiva rispetto alla vita contemplativa, quindi anche sull’eccellenza delle virtù civili e politiche che dovevano andare pari passo a quelle intellettive e spirituali  Le finalità poste erano quelle di edificare una nuova cultura, fondare un mondo rinnovato, con le radici nella classicità antica, recupero della cultura classica perché è di ispirazione precostruire una nuova cultura e un mondo rinnovato, due episodi diedero il suggello a questo rinnovamento (l’invenzione della stampa (diffusione della cultura anche tra la borghesia che sarà il modello dell’uomo impegnato nella società e nella politica), scoperta dell’America)  In ambito letterari ci fu la scoperta è la rinascita degli studi classici, recupero del latino classico come lingua principale della lingua letteraria (richiama Cicerone e Virgilio)  C’è un richiamo della filologia (studio dei testi antichi volto a ricreare i testi più fedeli possibili all ’originale) sono anche Bibliofili, essi girano per le abbazie e ritrovano alcune opere della classicità che sarebbero andate dimenticate, (Poggio braccioli i che ritrova molte Orazioni di Cicerone, trattato sull’istruzione di Quintiliano e scopre il dererum natura di Lucrezio(autorein parte epicureo in parte seguace della teoria del meccanicismo (Tomismo)), molti autori si fondarono su questo libro: Torquato tasso, Ugo Foscolo, Leopardi)  gli umanisti concepiscono la letteratura in maniera molto diversa, gli umanisti approcciano i testi ricordando in che epoca sono stati scritti, e però traggono dal dialogo vivo con questi classici molti stimoli per rifondare una nuova civiltà, negli scritti antichi ritengono ci sianoidee utili per rifondare la civiltà nuova .- Anche gli scultori e gli architetti recuperano le proporzioni perfette del greco  l’umanità è lo studioso delle letterature classiche ed è il cultore di quelli che sono definiti gli studia humanitaris (serie di discipline che loro dovevano necessariamente sapere:Grammatica, retorica, poesia, la storia è la filosofia morale)(studia humanitatis) secondo l’ umanità questa doveva avere la preparazione che erano necessaria per una formazione a360 gradi Terzo libro: gestione a partire dalla casa della economia Quarto libro: i rapporti che si hanno con l’esterno L’opera è strutturata secondo il modello della sua famiglia, strutturata sotto forma di dialogo, laconoscenza si raggiunge tramite uno scambio di informazioni. Al centro tra i di, ogni c’è proprio la famiglia stessa come simbolo di una Sana trasmissione dellaborghesia che coniuga cultura ed economia. Lui è un convinto assertore la dignità del lavoro e della ricchezza, quest’opera contribuisce afondare un etica borghese, una morale estremamente pratica. La morale borghese nasce tra la morale tra uomini e uomini e non tra uomo a Dio. Viene rivalutata la competitività e l’importanza dell’individuo e dei suoi bisogni, viene rivalutata lacoscienza dell’individuo, è l’individuo dotato di coscienza che riesce a di distinguere bene dal male. In generale si crea un ottimo equilibrio tra il piacere, agiatezza e onesta. Il saggio deve avere prudenza, virtù ma anche industria quindi operosità d saggezza vanno dipari passo. Se hai un benessere economico stai esplicitando che sei una persona affermata, il benessereacquisito è anche un contributo di prestigio per la sua città. La conoscenza non è più indiscutibile ma dal dialogo si arriva ad essa grazie al confronto. GIOVANNI POTANO Colui che creó la Accademia Antoniana, centro culturale della corte napoletana, qui lui fu propulsore di diverse opere, poesie, studiavano Virgilio, Tibullo, Cicerone e Teocrito. Teocrito è greco e fu autore di idilli epici mitologici, ambientati spesso in Sicilia. La lingua verbale viene comunque usata anche come lingua della poesia, modello di ispirazione sarà Petrarca, nel 400 non c’è ancora quella scelta, il quale (Pietro Membo) decreterà come modello assoluto della lirica italiana Petrarca e Boccaccio per la prosa. Petrarca era preferito grazie alla presenza di locus amenus, tempo che scorre, ecc... Loro prendevano anche Dante, erano più flessibili del pie. Questi modelli sono aggiornati con i temi più cari all’umanesimo (uomo al centro, e la pedagogia, formare l’uomo in corpo sano n mente sana), il grande cultore della poesia in volgare durante l’umanesimo fu Lorenzo il Magnifico e Angelo Poliziano. Altri autori in volgare furono attuatori di molti generi letterari:  poemetti mitologici- Poesia comica burlesca - Poemi cavallereschi - Canto carnascialeschi (legati al carnevale, importante perché i clochard potevano atteggiarsi a re senza subire ripercussioni) Un autore fu il Burchiello che coltivó molti generi letterari, il volgare viene riabilitato, si innalza ilsuo utilizzo. Segno di questa importante, anche dal punto di vista politico e dal punto di visto di esaltazione di se. Opera di Leon Battista Alberti si fece promotore del Certamen (era la gara a cui nessuno vinse perche nessuna poesia era risultata originale) quindi il volgare venne innalzato. Leggere Benedetti che scrive sulla dignità dell’uomo e la sua magnificenza 336. L’edonismo è il recupero dei piaceri della vita, passioni dedicate alla fisicità, la bellezza fisica ed erotica non è male, ma contribuisce a educarlo alla bellezza, sensualità coniugata non rozza, c’èdi mezzo l’ideale classico costituita dalla perfezione delle proporzioni (Botticelli con la nascita della primavera, le tre grazie sono sia sensualità e anche forme perfette e armoniose LORENZO IL MAGNIFICO Lorenzo il magnifico nasce al nel 1449 e prende il potere nel 1469 sostituendo Piero de medici ,suo nonno era Cosimo. Lorenzo risente molto dell’inclusione della madre che amava la poesia è alla bellezza, in una Firenze già entrata nel mondo del mecenatismo. Lui accoglierà vari artisti come pico della mirandola e molti altri. Machiavelli lo chiamerà l’ago della bilancia grazie alla sua capacità a diplomatica, ricostituirà con il papato un alleanza positiva, ricostituirà un equilibrio che cadrà dopo la usa morte Lui sposerà Clarice Orsini, legata importantemente alla curia romana, la famiglia Orsini era molto legata al papa, lei era una donna di profonda fede, e si lascerà influenzare. La sua vita si dividerà nella giovinezza dedicata a una poesia comica burlesca (ispirata a Luigiburlci) vita ispirata all’edonismo, poi in età matura (vicinanza di marsilio ficino e alla moglie) si avvicinerà maggiormente alla fede cristiana e da quel momento le sue opere divennero piùimpegnate. La sua produzione è varia come il suo carattere (era una persona poliedrica), quest’uomo fece Firenze il centro culturale più importante dell’umanesimo e capi che la cultura poteva inf luenzarela politica. I canti carnascialeschi potevano raccogliere intorno a se la popolazione durante le feste di carnevale. Lorenzo il magnifico era amante dei testi antichi quindi grazie a Poliziano raccolse molti codici antichi con oppure di autori classici, questi codici costituirono il cuore primario della biblioteca Laurenziana (fondata dai successori nel 1500, di Lorenzo) i progetti erano di Michelangelo ma furono attuati da architetti successivi, si chiama così perché vi si accedeva dai chiostri della basilica di San Lorenzo. Muore nel 1492 giovanissimo. Nel,a prima fase della sua signori (intorno Ale 1478) dovette affrontare la cogniura dei Pazzi(famiglia vicina alla curia papale e agli aragonesi), questa congiura mina molto i rapporti. In questa congiura muore il fratello Giuliano dei medici, lui viene ferito. Ma si riconcilierà con gli aragonesi a cui manderà persino testi stilnovisti (al figlio) libri curati anche direttamente da lui. OPERE scrisse rime ispirazione petrarchesca, lui scrive perlopiu in volgare, qui si vede l’inclusione neoPlatone di Marsilio ficino (suo maestro). La sua produzione comica realistica è forse la più importante: il simposio, la nencia da Barberino(poemetto rusticò in ottave, pastore che si innamora di una pastorella, la lode della donnaricorda lo stilnovista ma scende in particolari in chiave comica umoristica), l’uccelerazione. Dopo nell’età adulta le sue opere sono più impegnate, più vicine all’ascesi. Fa scrivere a poliziano la raccolta aragonese che regala al re di Napoli. Si avvicinerà poi ad Orazio, Ovidio ecc... quindi si avvicina al classicissimo in particolare alla frase “carpe diem” (contro il tempo che porta via tutto, vivi un giorno come se fosse una vitaintera), qui c’è l’epicureismo (che dice infatti che non ti devi abbandonare a tutte le voglie e agli istinti ma ci vuole il controllo di se). Nel 1490 vengono stilati i canti carnascialeschi, canti e ballate che accompagnavano il carnevale,(ci sono degli affreschi che rappresentano i carri, nella sala del palazzo degli schifanoia a Ferrara,nel salone dei mesi). Un’altra opera interessante sono il suo epistolario che fa capire anche la sua capacità politica (ne scrisse riconosciute circa duemila ma sono molto di più). ANGELO POLIZIANO Fu uno dei più grandi studiosi umanisti. Mori due anni dopo Lorenzo magnifico ma era più giovane di Lori di 5 anni. stravolge completamente, lui verrà sepolto in terra sconsacrata perché considerato eretico perché prende in giro il dogma della trinità. LUIGI PULCI Nasce nel 1432 e va a lavorare alla corte dei medici negli anni 61. Arriva alla corte con una vita molto movimentata, aveva chiesto presti a molti, non aveva un lavoro ed era pieno di debiti, la usa fortuna è che lo assume Piero de Medici come precettore di Lorenzo il Magnifico, e come ambasciatore e cancelliere. Gli viene affidato il compito di scrivere un romanzo cavalleresco, lui scrive un un’unica parodia del poema cavalleresco, usa una lingua molto proverbiale ricca di linguaggio osceno, e parole volgari. Questo è uno stile dissacrante di Pulci, un approccio dogmatico alla realtà, non ama i dogmi che danno verità assolute sul mondo, difatti non si associa a nessuna religione, tutto ciò lo porterà ad essere allontanato dalla corte e poi quando muore viene sepolto in terra sconsacrata (negli ultimi anni attiro l’ira del Savonarola, bruciato al rogo nel 1498), Savonarola mise al bando il Gorvante(poema epico di Pulci, il titolo deriva dal nome del protagonista che è un gigante mangione, non agisce per il bene degli altri, le sue imprese sono autoreferenziali quindi la negazione degli ideali cavallereschi, inoltre il compagno e Borguette un semi-gigante esso è un falso un bugiardo truffatore). Gorvante gira senza una degna cavalcatura e delle armi degne di essere chiamate tali, gira conun batacchiò da campana, morirà per la puntura di un granchio e Bargutte che muore dalle risate di fronte a una scimmia che tenta di mettere i suoi stivali. La trama del morgsnte è da leggere da se, Gorvante seguirà l’orlando che allontanato da Carlo Magno perché accusato di tradimento dal conte di ecc.. Dopo essersi stancato di orlando, e ad un bivio incontra Margutte, dirà un credo della sua vita, sarà una presa in giro del credo Cristiano, esso crede nel vino, nel cibo e nelle cose che vivono al momento . Nell’ultima parte arriva Astarotte un diavolo-filosofo che induce ragionamento sulla vita e sui suoivalori, è un tentativo di tornare su una via più ortodossa e quindi di arginare le accuse di eretico. Luigi prende spunto da tutti quei cantari e la poesia carnascialesca, ecc... È tutto incentrato sul corpo, ingorgiano tonnellate di cose senza mai essere pieno. Nella prima ottava c’è il topo tipico cavalleresco dell’incontro tra due personaggi determinato dal caso che fa convergere in un unico punto i sentieri che stanno percorrendo i due personaggi. Parte introduttiva registro comico mentre quando parlerà Margutte sarà parodico, perché investe con molta irriverenza e blasfemia i fondamenti dell’etica cavalleresca e dell’etica cristiana. Il credo che esporrà è una richiesta di fede rovesciata, la trinità è una trinità culinaria. I peccati sono 77, numero parodico.
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