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Il Novecento come secolo di totalitarismi: la prima guerra mondiale e l'Italia, Appunti di Storia

Del ruolo della prima guerra mondiale come secolo di totalitarismi, con particolare riferimento all'Italia. la scintilla che accese le polveri della guerra, la violazione della neutralità belga e la guerra di trincea. Inoltre, viene analizzato il ruolo dell'Italia, legata militarmente agli Imperi centrali, e la decisione di entrare in guerra a fianco di Francia, Regno Unito e Russia.

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 23/04/2018

nicole1305
nicole1305 🇮🇹

4.2

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Scarica Il Novecento come secolo di totalitarismi: la prima guerra mondiale e l'Italia e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA I GUERRA MONDIALE: -Fu un evento epocale con conseguenze vastissime in Europa e nel mondo. -Quando si parla del 900 come secolo di totalitarismi, inevitabilmente si chiamano in causa la Grande Guerra e gli sconvolgimenti da essa prodotti. -La scintilla che diede fuoco alle polveri della guerra si accese il 28 giugno 1914 a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina annessa dal 1908 all’impero Austro-ungarico. -Quel giorno l’erede al trono, l’arciduca Francesco Ferdinando, e la moglie Sofia caddero sotto i colpi di rivoltella dello studente Serbo - bosniaco Gavrilo Princip. -Il giovane terrorista era affiliato a una società segreta ispirata dalla Mano Nera, organizzazione manovrata dai servizi segreti della Serbia allo scopo di destabilizzare l’equilibrio della penisola balcanica considerata la polveriera d’Europa. GUERRE BALCANICHE E RUOLO DELLA SERBIA: -Nei Balcani si incontravano 3 imperi multinazionali: l’austro ungarico, l’ottomano e il russo. -Qui, negli anni precedenti il 1914, erano scoppiate 2 grandi guerre, dette appunto “guerre balcaniche”. -La Serbia usci come lo Stato Slavo più potente dei Balcani. -Nonostante i successi bellici, la Serbia non era tuttavia soddisfatta. Essa aspirava a unire in un solo Stato gli Slavi del Sud: non solo serbi, ma anche croati, sloveni e bosniaci. Su questa strada trovava naturalmente l’opposizione dell’Austria - Ungheria. -La propaganda nazionalista serba, le manovre segrete de governo di Belgrado e le attività delle sette patriottiche a esso collegate, minacciavo la stabilità dell’Impero austro – ungarico. SCOPPIO DELLE OSTILITA’: -Dopo l’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, la situazione rimase incerta per qualche settimana. -Il 12 luglio 1914, l’Austria inviò a Belgrado un ultimatum. Le condizioni erano molto severe e imponevano la censura contro ogni tipo di propaganda antiaustriaca e l’arresto di tutti coloro che risultavano coinvolti nell’attentato di Sarajevo. -La serbia era attraversata da una grave crisi politica e diede all’ultimatum una risposta conciliante, accettandone tutte le condizioni tranne l’articolo 6. -L’Austria giudicò la risposta insufficiente e il 28 luglio dello stesso anno dichiarò guerra alla Serbia. -Il piano si fondava sull’ipotesi di una guerra su 2 fronti: il primo assalto tedesco avrebbe dovuto travolgere sul fronte occidentale e la Francia in poche settimane, aggirando le difese francesi attraversando il Belgio. Le truppe russe a oriente sarebbero state affrontate in un momento successivo. -Di conseguenza il 4 agosto 1914, i primi contingenti tedeschi invasero il Belgio, nonostante la neutralità garantita da un trattato internazione sottoscritto dalla Germania. La violazione della naturalità belga scosse profondamente l’opinione pubblica europea e spinse l’UK a dichiarare guerra alla Germania, il 5 agosto 1914. -In pochi giorni, le 5 maggiori potenze europee erano scese in campo su 2 fonti contrapposti. Nessuno poteva prevedere allora gli esiti straordinari di un tale conflitto, che provocò l’immediato fallimento dell’azione dei movimenti pacifisti. DALLA GUERRA DI MOVIMENTO ALLO STATO DELLE TRINCEE LA BREVE DURATA DELLA GUERRA DI MOVIMENTO: -Nell’agosto del 1914, la Germania riversò sul fronte occidentale un milione e mezzo di uomini, al comando di Helmuth von Moltke, nipote del vincitore di Sedan. -L’attacco a sorpresa da settentrione attraverso il Belgio non si svolse pero con la necessaria velocità e quando le armature tedesche dilagarono nel Nord-est della Francia, trovarono un’opposizione superiore al previsto. -Al principio di settembre, con i teeschi a 40km da Parigi, il comandante in capo dell’armata francese, Cesar-Joseph Joffre, diede ordine di contrattaccare su tutta la linea: e sulla Marna non solo bloccò l’avanzata germanica, ma costrinse von Molkte a ripiegare. INIZIA LA GUERRA DI TRINCEA: -Con l’arresto dell’offensiva sulla Marma, il progetto di guerra lampo dei tedeschi si poteva considerare fallito, e von Molkte venne sostituito da generale Erich von Falkenhayn. -Da quel momento in avanti, milioni di uomini si ritrovarono immobilizzati nel fango della trincea, fra reticolati e casematte, impegnati in una logorante guerra di posizione ce infiammava un fronte lungo 900km, dalle coste belghe alla frontiera svizzera. -Nell’estate del 1914 non molto meglio andarono le cose per gli Imperi centrali sul fronte orientale, perché le truppe asburgiche si rivelarono incapaci di sostenere la pressione militare russa. -Solo il pronto intervento dei tedeschi, comandati dal generale Paul Ludwig von Hindenburg, riusci a fermare l’avanzata verso la Prussia orientale delle armate zariste, sconfitte nelle grandi battaglie di Tannenberg e dei Laghi Masuri. INTERVENTISMO E NEUTRALISMO: L’ ITALIA IN GUERRA L’INIZIALE NEUTRALITA’ ITALIANA: -Fin dal 1882, l’Italia era legata militarmente alla Germania e all’Austria-Ungheria dal trattato della Triplice Alleanza. -Ma le classi dirigenti italiane sapevano che il paese non era pronto alla guerra e che il consenso all’intervento era esiguo. -Il 2 agosto 1914, il governo presieduto da Antonio Salandra dichiarò la neutralità dell’Italia giustificandola con il carattere difensivo proprio della Triplice alleanza. -Si pensava che la neutralità rappresentasse un’ottima soluzione economica per un Paese, come l’Italia, legato dal punto di vista finanziario e commerciale agli Imperi centrali. -Dalla Germania, l’industria italiana importava materie prime e macchinari, mentre verso la Germania crebbe subito l’esportazione di derrate alimentari. -La neutralità poteva dimostrarsi una scelta vantaggiosa soprattutto dal punto di vista politico- diplomatico. INTERVENTISMO E NEUTRALISMO: -In Italia, le forze neutraliste prevalevano nel Paese e nel Parlamento, ma il fronte interventista era anch’esso vasto e assai dinamico. -Nelle file del neutralismo spiccava il Partito socialista, ma il suo isolamento rispetto agli altr partiti socialistici europei, lo espose a critiche durissime. -Gli interventisti lo tracciavano di estraneità agli interessi nazionali, mentre combattimenti con i turchi. -A ovest, la guerra di trincea trovava nel 1916 il suo acme. -Per contrastare l’attacco tedesco alla piazzaforte francese di Verdun, e nella controffensiva inglese sulla Somme, gli eserciti degli schieramenti contrapposti si dissanguarono in una spaventosa carneficina: più di 800 mila uomini perirono a Verdun e quasi 1 milione vennero sacrificati sulla Somme. -Nelle 2 sole giornate del 1° e 2 luglio, i britannici persero 60 mila uomini. -I guadagni furono irrisori e lasciarono invariata la disposizione degli eserciti sul terreno. IL BLOCCO NAVALE BRITANNICO E L’ARMA SOTTOMARINA TEDESCA: -l’UK faceva affidamento sulle riserve di uomini e materiali di un imenso impero coloniale e sulla sua indiscussa superiorità navale. Proprio grazie a quest’ultima, poté imporre il blocco dei rifornimenti alla Germania e all’Austria-Ungheria. -Per spezzare l’accerchiamento, i tedeschi tentarono di forzare il blocco con la grande Battaglia navale dello Jutland (31 Maggio – 1° giugno 1916) , nelle acque del Mare del Nord antistanti la Danimarca. Lo scontro però non si risolse e la Germania rifiutò di utilizzare la flotta. -Berlino preferi sviluppare la nuova arma sottomarina. -Nel 1914 la Germania aveva solo circa 30 sottomarini ma nel corso della guerra ci furono anche più di 100. Con essi impose all’avversario una sorta di contro blocco, riuscendo ad affondare diverse navi da guerra nemiche e molte navi mercantili. -Questa politica presentava però grandi rischi: La distruzione di bastimenti di Paesi neutrali, con perdita di merci e vite umane, inimicò alla Germania il Mondo intero e fu alla lunga decisiva nel provocare l’intervento in guerra degli Stati Uniti. UNA GUERRA DEL TUTTO NUOVA: -A 2 anni dall’inizio del conflitto, le speranze erano ormai svanite e le continue offensive non procuravano altro ch enormi perdite di uomini e materiali. -La nuova guerra di posizione richiedeva l’utilizzo di grandi masse di soldati. -Le strategia difensive, si manifestarono rapidamente superiori a quelle di attacco e questo modificò l’impostazione della guerra rispetto ai precedenti conflitti: nacquero le lunghissime e inespugnabili linee di trincee fortificate. -Fu anche una guerra in cui ebbe grande peso l’innovazione tecnologic furono applicate alla guerra moltiplicando le possibilità di colpire il nemico. -Si ebbero cosi i primi aerei da caccia e i primi bombardieri, in più anche i carri armati, che trovarono uso diffuso solo verso la fine della guerra. -Lo sviluppo dei sistemi di comunicazione , via radio o via filo, dal telegrafo al telefono, permise di coordinare i movimenti delle truppe, ma anche di conoscere con rapidità le mosse dell’avversario. IL RAFFORZAMENTO DEI GOVERNI E DEI MILITARI: -La necessità di coordinare uno sforzo bellico tanto vasto portò ovunque a un rafforzamento dei poteri de governi a spese dei Parlamenti. -I governi subirono l’invadenza degli Stati maggiori degli eserciti , che avevano poteri quasi assoluti nella conduzione delle operazioni di guerra ed erano quindi in grado di influenzare pesantemente ogni scelta politica. -In Germania il potere si concentrò nelle mani del capo di Stato maggiore, il generale von Hindenburg. -In Francia le decisioni vennero affidate al governo di unione nazionale di Georges Clemenceau -Nell’UK le scelte militari rivestivano un peso decisivo ance per la politica interna. -In Italia gli esiti incerti della guerra e il manifestarsi dei primi sintomi di ostilità popolare al conflitto portarono alle dimissioni del ministro Salandra, che aveva criticato il comando supremo in occasione della Strafexpedition austriaca. Gli successe un governo di coalizione nazionale presieduto da Borboselli; il 28 Agosto il nuovo esecutivo dichiarò guerra alla Germania, adeguandosi con un certo ritardo agli impegni assunti col Patto di Londra. LA CONTESTAZIONE CONTRO IL CONFLITTO IN OCCIDENTE E IL DILAGARE DELLA GUERRA FUORI D’EUROPA: LA RESISTENZA ALLA GUERRA CRESCE: -Dopo il 1916, in tutta Europa le terribili sofferenze dei combattimenti provocarono un crescente sentimento di opposizione alla guerra, sia fra i soldati sia fra la popolazione civile. -Sul fronte interno, crescevano i sintomi di rifiuto del conflitto, dovuti soprattutto per le conseguenze che la rigida economia bellica provocava. -In Germania, la razione alimentare giornaliera scese con il tempo. -Nell’impero austro- ungarico la situazione era anche peggiore. -I paesi dell’Intesa godevano di imgliori condizioni. -In Francia si arrivò comunque al razionamento dello zucchero, del pane, del latte, dell’olio, del carbone, del gas e dell’eltettricità. LA DELICATA SITUAZIONE ITALIANA: -
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