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La bella e la bestia..SOCIOLOGIA DELLA DEVIANZA, Sintesi del corso di Sociologia Giuridica

riassunto del libro la bella e la bestia di ciro tarantino e alessandra straniero corso di scienze del servizio sociale materia sociologia giuridica e della devianza

Tipologia: Sintesi del corso

2013/2014
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Caricato il 06/10/2014

romina.quaranta.11
romina.quaranta.11 🇮🇹

4.9

(11)

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Scarica La bella e la bestia..SOCIOLOGIA DELLA DEVIANZA e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia Giuridica solo su Docsity! La bella e la bestia I testi presentati costituiscono quattro variazioni anomale sul tema de la bella e la bestia: anomale perche tendono in modo eccessivo e irregolare della struttura dell’ononima fiaba, ne risulta compromessa la morfologia poiché sono rimossi e trascurati tutti i motivi storici e ne viene conservata solo la dinamica di contrapposizione fra bellezza positiva e una bestialità negativa. Per rendersi conto del tasso di variazione dell’immagine e dei caratteri del protagonista, basta ricorrere per sommi capi alcuni momenti della loro rappresentazione. Si noterà subito che della bella è detto sempre molto poco. La bella è sempre i contrasto alla bestia. Ma anche la bestia delle origini è sfumata e indefinita. Ben presto però gli illustratori hanno bisogno di dar forma all’immaginario e di fissarlo in un rappresentazione dell’orrido e del repellente, la bestia si fa cosi maiale e rospo, pesce e lucertola. Ma la bestia si dà soprattutto come orso che come ci raccontano i bestiari medievali, è re della bestie e perciò è simbolo di potere. L’orso è belva credibile per porsi come allegoria animale dell’uomo e figura di mediazione fra mondo fantastico e mondo reale. Con la sua goffa capacità di camminare in posizione eretta sulle zampe posteriore. Dunque il modificarsi continuo del passaggio storico delle paure muta di riflesso la percezione e l’immagine della bestia. La morale della favola istituisce e lavora il confine fra il bello e il brutto, che è anche frontiera fra il buono e il cattivo. Parte 1 (funerali di stato) Il corpo di Napoleone è ancora una questione politica. Più volte si è richiesta all’Inghilterra la restituzione dei resti dell’imprenditore, ma solo nel maggio del 1840 il governo britannico acconsente al ritorno delle ceneri. Così nel 12 maggio il ministro dell’interno Monsieur de Rèmusat prende parola con la camera dei deputati per annunciare di recarsi sull’isola di sant’Elena per raccogliere i resti dell’imprenditore Napoleone e per chiedere i mezzi per riceverlo degnamente sulla terra di Francia. La cerimonia si presenterà di ritorno all’imbocco della Senna, una cerimonia religiosa e militare. Dalla massa degli scritti, uno se ne distinguerà per qualità letterarie: è una nota redatta da Victor Hugo all’epoca già romanziere. Il 15 dicembre Hugo presenzia all’arrivo del corteo funebre di Napoleone a Parigi e che nel marzo e maggio successivi tornerà sui luoghi della cerimonia, prima rivedendo il piazzale degli invalidi e poi la cappella di san Girolamo, dove l’imprenditore era stato provvisoriamente deposto, si tratta dunque di un vero e proprio reportage. A mezzogiorno mentre uno strillone spiga lo svolgimento e i programmi della cerimonia, sull’angolo del Quai d’Orsay si vede sbucare il corteo, poi appare il carro dell’imprenditore. Hugo registra e ricostruisce i molteplici investimenti emotivi, morali e politici. Il è carro l’ingranaggio centrale di questa macchina ciò che si vorrebbe vedere, poiché è un falso sarcofago, il vero feretro è invisibile, è stato deposto nel cavo del basamento per diminuire l’emozione. Il carro è trascinato da sedici cavalli probabilmente dal peso dei ventiseimila libbre. Gli allestimenti della cerimonia sono fatti per uno sguardo da lontano, ma da vicino sono meschini e approssimativi .Le statue sembrano di marmo bianco ma in realtà sono di gesso,è tutta apparenza. Anche il cavallo di battaglia di Napoleone è in realtà solo un vecchio cavallo e la maggior parte della gente ci crede davvero. In questa chiave,la cerimonia 1840 si manifesta come segnatura di una monarchia decrepita di un sistema fragile e approssimativo. I PADRI DELLA PATRIA- Queste note muovono dall’idea di ricostruire la sequenza dei funerali di stato dell’italia repubblicana. La decisione per questo studio ha una genesi contingente nella casuale sovrapposizione di due immagini,l’una fissa su carta, l’altra in movimento .Nel settembre 2009 mentre consultavano la riproduzione di un volume di alcune opere di Magritte,una televisione da salotto trasmette in diretta le immagini della camera ardente del conduttore televisivo Mike Buongiorno. Così per alcuni istanti l’opera di Magritte Prospective II che raffigurava 4 bare viene associata casualmente all’immagine del feretro del noto presentatore. Le due immagini chiaramente del tutto indipendenti si offrono come sintesi di due interrogativi:uno di ordine più generale e l’altro più attinente ai funerali di stato. In ogni singolo funerale di stato è attuato il processo di ricordo di chi riceve le esequie di stato. LO STATO ETICO- Il discorso dei funerali di stato si è fatto luogo in cui ribadire i rapporti fra stato e società civile,sono diventati luoghi altamente polemici,luoghi di partecipazione e confronto. FIGURE D’ITALIA- In base al primo comma dell’articolo 1 sono a carico dello stato le spese per i funerali del Presidente della repubblica,senato,camera dei deputati ,sia che il decesso avvenga durante la permanenza in carica,sia se avvenga la cessazione della stessa. Lo stato si mette a carico le spese per i funerali sia di persone che abbiano reso particolari servizi alla patria ,sia di cittadini italiani che stranieri che abbiano illustrato la nazione italiana nel campo delle scienze,lettere,arti,lavoro,sport ecc… Infine possono essere assunte a carico dello stato le spese per i funerali dei cittadini italiani-stranieri deceduti in conseguenza di azioni terroristico o criminalità organizzata,militari e forze dell’ordine. II ( CAPITALE ESTETICO) Un articolo annuncia una nuova scoperta scientifica secondo la quale,per capire cosa sta provando una persona non bisogna guardare soltanto il viso ma si potrebbe prestare attenzione anche all’intero corpo,dal modo di vestire,dal make-up,dalla lingerie. Il corpo è l’unico autorizzato veramente ad esprimere la nostra identità:la pelle rivela gli stati d’animo,la rigidità dei muscoli indica ciò che ci preoccupa,la comparsa dell’herpes segnalano lo stress e la stanchezza,quindi il dentro e il fuori si condizionano a vicenda. IL PROPRETARIO ESTETICO- I dati che fatturano le palestre,l’aumento esponenziale nei centri benessere,le vendite dei cosmetici confermano che l’attenzione all’aspetto fisico e alla cura del corpo , ricopre un posto importante nella vita delle persone. L’aspetto estetico oggi assume centralità anche nel campo lavorativo. Una ricca letteratura ha dimostrato che avere un aspetto fisico avvalente facilita l’accesso a livelli retributivi superiori,il motivo per il quale sempre più aziende scelgono il proprio personale non soltanto in base alla professionalità ma anche alla bellezza. Il capitale estetico si da almeno in due stati:quello incorporato (attitudini,competenze,conoscenze ecc) ; e quello oggettivato(modifiche apportate sul proprio corpo tramite chirurgia per avvicinarsi al modello dominante che incentivano il capitale estetico come l’abbigliamento accessori). C’è chi incrementa il proprio capitale estetico perché povero di altre risorse ,mentre c’è chi invece pur possedendo altre forme di capitale quella economica in primis investe ugualmente in capitale estetico,confermando così la centralità della bellezza. BELLI DENTRO- Il prendersi cura di se è una pratica che ormai coinvolge il dentro e il fuori di un individuo. L’idea che cambiando il corpo si possa migliorare la propria vita costituisce parte dell’immaginario comune . Come rivela Marzano si è imposto una sorta di dittatura della bellezza nella quale industrie farmaceutiche e cosmetiche,stilisti e riviste di moda hanno trasformato il modo di guardare al corpo e i parametri per considerarlo accettabile. Il “ corpo globale” è ormai modello standardizzato di forme per uomini e donne : lei alta, magra,parti del corpo gonfiati dal silicone,ciglia lunghe ;lui alto ,muscoloso,curato ecc…A partire dal XIX secolo i saperi della chirurgica hanno costruito la bruttezza come patologia .Le forme fisiche devianti oltre a portare svantaggi sociali e lavorativi,avrebbe intense ricadute sul self. Quindi la chirurgia è una guarigione estetica che consente anche di riparare il self. Parte II OPG-La legge finanziaria del 2008 dispone il definito passaggio di funzioni, personale, beni e risorse della medicina penitenziaria al servizio sanitario nazionale, da attuarsi mediante decreto del presidente del consiglio dei ministri, decreto che viene emanato il 1° aprile 2008. L’art. 5 del decreto trasferisce le funzioni sanitarie degli ospedali psichiatrici giudiziari e delle case di cura e custodia alle regioni alle aziende sanitarie di riferimento. La commissione parlamentare di inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del servizio nazionale, che aveva in corso un indagine su alcuni aspetti della medicina territoriale con particolare riguardo al funzionamento dei servizi pubblici per le tossicodipendenze e dipartimenti di salute mentale, nel giugno 2010 inizia ad interessarsi delle condizioni degli ospedali psichiatrici giudiziari effettuando una serie di sopralluoghi a sorpresa nelle strutture. L’11 giugno, una delegazione della commissione d’inchiesta, con sopralluoghi a sorpresa, gli ospedali psichiatrici di Barcellona Pozzo di gotto, in provincia di Messina e di Aversa prov. Di Caserta, il presidente comunica l’esito del sopralluogo: celle luride e affollate, internanti seminudi e bagnati di sudore, per lo più l’evidente effetto di forti dosi di psicofarmaci, servizi igienici
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