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Giovanni Pascoli: La Vita e Opere del Poeta Classico Moderno, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Storia della letteratura italianaBiografia di Autori ItalianiPoetica e stile di Pascoli

Biografia e analisi della vita e dell'opera di Giovanni Pascoli, poeta italiano nato a San Mauro di Romagna nel 1855. Dal tragico evento della morte del padre, alla formazione letteraria, alle relazioni con la famiglia e alle tematiche predominanti nella sua poesia. Pascoli, allievo di Carducci, è considerato l'ultimo dei classici e il primo dei moderni.

Cosa imparerai

  • Quali tematiche predominano nella poesia di Pascoli?
  • Che ruolo ebbe Carducci nella formazione letteraria di Pascoli?
  • Che evento tragico causò il declassamento della famiglia di Pascoli?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 16/01/2022

autegenoa1893
autegenoa1893 🇮🇹

4.5

(2)

27 documenti

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Scarica Giovanni Pascoli: La Vita e Opere del Poeta Classico Moderno e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! Pascoli La vita Giovanni Pascoli nacque il 31 dicembre del 1855 a San Mauro di Romagna. Nel 1867 venne ucciso il padre del poeta e questo tragico evento fu la causa del declassamento della famiglia. Negli anni seguenti morirono la madre, la sorella maggiore e un fratello. Dal 1873 al 1879 Pascoli fu impegnato in modo attivo in politica (partecipò a manifestazioni contro il governo e il Ministro della Pubblica Istruzione). In seguito il poeta divenne allievo di Carducci e nel 1882 si laureò in Letteratura greca. Tra il 1885 e 1894 visse con le sorelle Ida e Maria. Nel 1895 si trasferì con Maria a Castelvecchio di Barga. Negli anni successivi Pascoli insegnò: Letteratura latina all’Università di Messina (1897-1903); Grammatica greca all’Università di Pisa e infine fu il successore di Carducci nella cattedra di Letteratura italiana a Bologna (1905-1912). Egli morì nel 1912 per un cancro allo stomaco. Per Pascoli fu importante ricostruire il nido domestico. Visse come un tradimento il matrimonio di Ida e ebbe un rapporto molto stretto e morboso con la sorella Maria. Per Pascoli il nido fu un ambiente protetto e chiuso, nel quale si custodiva il ricordo dei morti, contrapposto al mondo esterno, dominato dalla violenza, dal dolore e dal mistero. Pascoli ereditò dal maestro Carducci la concezione della funzione pubblica del poeta vate e rivaleggiò con D’Annunzio. Lo stile e le opere Le raccolte Mvyricae (1891-1911) e Canti di Myricae [tamerici, piccoli arbusti comuni sulle spiagge] è la parola Castelvecchio (1903), trattano temi bassi e che Virgilio usa per indicare i suoi carmi bucolici: poesia che si eleva uotidiani/ In queste opere l’ideale del poca da terra — humilis. Foto a pag.223. . ‘ariciullo trova compimento. Pascoli accrescerà la sua raccolta Myricae, che arriverà ad essere composta da 156 poemetti. Nelle poesie predominano le immagini di campagna; tutti i singoli particolari della natura sono filtrati, attraverso le sensazioni del soggetto. Un campo arato a metà e un aratro abbandonato alludono alla fine di una relazione d’amore. Pascoli usò un vocabolario esatto e pertinente, in relazione alla flora e alla fauna; ciò si nota anche nell’uso di onomatopee. pastorale, spesso destinato a Lo stile è molto frammentario e suggerito dalla fitta punteggiatura; esprimere un omaggio galante. notiamo i numerosi enjabements (l'enjambement consiste e Le prime due terzine sono nello spezzare il verso, rimandando il suo completamento a quello concatenate (si riprende il ritmo successivo), le frasi brevissime e lo stile nominale. dantesco della Divina I temi centrali dell’opera sono la morte invendicata del padre e la Lavandare è un madrigale, cioè un breve componimento letterario di origine popolare; esso consiste in un nitido quadretto di ispirazione Commedia). * L’ultima quartina ha due rime alternate. Lo stile e le opere La raccolta Mvyricae (1891-1911) e Canti di I Canti di Castelvecchio vennero pubblicati nel 1903. La sesta edizione uscì postuma nel 1912. Il titolo fa riferimento alla località nella quale il poeta si trasferì nel 1895. Il ritmo è meno frammentario che in Myricae. Pascoli si ispira ai Canti leopardiani. I temi principali sono la natura, il trascorre delle stagioni e il quotidiani. In queste opere l’ideale del poeta-fanciullo trova compimento. In questa poesia Pascoli usa il novenario. nido familiare (trauma dell’uccisione del padre). I temi di questa lirica sono: la Da una parte il ritmo delle stagioni allude alla segreta sessualità, la morte e l'esclusione. armonia dell’universo, ma dall’altra parte l'omicidio del Il testo è un epitalamio. padre rappresenta il punto di non ritorno (l’orrore della storia umana). I temi della morte e del male rappresentano una minaccia costante; il senso di mistero assume un tono angoscioso e perturbante gelsomino notturno pag.237). I Poemetti: Italy e Digitale purpurea Italy è un poemetto di 450 versi, che racconta le vicende di un gruppo di immigrati italiani, tornati in patria; in particolare si parla di una famiglia che, a causa della malattia della figlia, decide di ritornare in Italia dall’ America, in modo che la bambina respiri aria migliore e possa guarire. La ragazzina però trova ostile l'ambiente e i problemi linguistici non le consentono di dialogare con gli abitanti del villaggio; tuttavia riesce a superare la barriera linguistica solo con la nonna italiana, con la quale trova un linguaggio comune e crea un legame molto forte, tanto che la nonna stessa si ammalerà della malattia che affligge la piccola. Infatti mentre la bambina migliora, la nonna muore di tosse; questo dato ci suggerisce una sorta di sacrificio volontario. Notiamo la coesistenza di generazioni, che vivono nel passato e l’esistenza a metà tra il vecchio e il nuovo mondo. Pascoli ritiene che la vita di campagna sia perfetta, immersa nella natura, nutrita di valori semplici; il poemetto incarna anche lo spirito politico dell’autore, cioè quello del socialista. Il poeta riflette sulle ingiustizie sociali e sul fatto che il popolo italiano si trovi in condizione di dover lasciare la propria patria, faticando e arricchendo altri Paesi . Il poemetto riporta l’incontro tra due amiche, la bionda Maria e la bruna Rachele, che ricordano insieme gli anni della loro infanzia, trascorsi in un convento. Maria è ispirata a Maria Pascoli, sorella del poeta (con la quale Giovanni vivrà fino alla morte, nel tentativo di ristabilire il nido familiare andato in frantumi dopo l’omicidio del padre); ella ha un ruolo prevalentemente di spettatrice, mentre sarà Rachele ad avere lo sconcertante coraggio di lanciarsi verso l’ignoto e di confessarlo, dopo anni, all’amica. Sembra che lo spunto per la composizione del testo nasca proprio da un racconto fatto da Maria: molti anni prima, le suore le avevano vietato di respirare il profumo di una pianta dai fiori rossi, creduta velenosissima (in realtà, la digitale purpurea è sì lenosa, ma solo in elevatissime concentrazioni). della pulsione erotica. Proprio dalla digitalis purpurea, prende nome il componimento.
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