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la casa in collina , Cesare Pavese, Dispense di Italiano

analisi precisa e dettagliata del romanzo di Cesare Pavese

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 07/11/2019

Ludovic09
Ludovic09 🇮🇹

4.4

(11)

13 documenti

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Scarica la casa in collina , Cesare Pavese e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! LA CASA IN COLLINA l libro “La casa in collina” di Cesare Pavese, che fu uno scrittore, poeta, traduttore e critico letterario italiano è nato a Santo Stefano Belbo, un paesino delle Langhe situato nella provincia di Cuneo, presso il cascinale di San Sebastiano, il 9 settembre del 1908, dove la famiglia trascorreva le estati. Il padre, Eugenio Pavese era cancelliere presso il Palazzo di Giustizia di Torino, dove risiedeva con la moglie, Fiorentina Consolina Mesturini, proveniente da una famiglia di abbienti commercianti. Malgrado l'agiatezza economica, l'infanzia di Pavese non fu felice: una sorella e due fratelli, nati prima di lui, erano morti prematuramente. La madre, a causa dei suoi problemi di salute (cagionevole), dovette affidarlo, appena nato, a una balia del vicino paese di Montecucco e poi, quando lo riprese con sé a Torino, a un'altra balia, Vittoria Scaglione. Il padre morì di un cancro al cervello il 2 gennaio del 1914; Cesare aveva cinque anni. La madre, di carattere autoritario, dovette allevare da sola i due figli: la sua educazione rigorosa contribuì ad accentuare il carattere già introverso e instabile di Cesare. Nell'autunno dello stesso 1914, la sorella si ammalò di tifo e la famiglia dovette rimanere a Santo Stefano Belbo, dove Cesare frequentò la prima elementare; le altre quattro classi del ciclo le compì a Torino nell'istituto privato "Trombetta" di via Garibaldi. Nel 1916 la madre, non riuscendo più a sostenere la gestione dei mezzadri e le spese, decise di vendere la cascina di San Sebastiano e andare a vivere con i figli in una villetta nella località collinare di Reaglie. A Torino Cesare frequentò le scuole medie presso l'Istituto Sociale dei gesuiti, poi si iscrisse al Liceo classico Cavour dove scelse il ginnasio con l'indirizzo moderno (Liceo moderno), che non prevedeva lo studio della lingua greca. Incominciò ad appassionarsi alla letteratura, in particolare ai romanzi di Guido da Verona e di Gabriele D'Annunzio. Nel 1926, conseguita la maturità liceale, inviò alla rivista "Ricerca di poesia" alcune liriche, che furono però respinte. Si iscrisse intanto alla Facoltà di lettere dell'Università di Torino e continuò a scrivere e a studiare con grande fervore l'inglese, appassionandosi alla letteratura americana. Negli anni successivi, proseguì gli studi con passione, scrisse versi e lesse molto, soprattutto autori americani come Hemingway, Lee Masters, Cummings, Lowell, e la Stein. Nel 1930 presentò la sua tesi di laurea "Sulla interpretazione della poesia di Walt Whitman" ma Federico Oliviero, il professore con il quale doveva discuterla, la rifiutò all'ultimo momento perché troppo improntata all'estetica crociana e quindi scandalosamente liberale per l'età fascista. Intervenne però Leone Ginzburg: la tesi venne così accettata dal professore di Letteratura francese Ferdinando Neri e Pavese poté laurearsi. Dopo la laurea il poeta iniziò ad insegnare e nel 1935 si dimise dall'incarico all'Einaudi e incominciò a prepararsi per affrontare il concorso di latino e greco ma, il 15 maggio accusato di antifascismo venne arrestato. Verso la fine del 1936 Pavese fece ritorno a Torino dove per guadagnarsi da vivere riprese il lavoro di traduttore. Dopo gli anni della guerra prima di morire nel 1950 scrisse diversi romanzi come “Paesi tuoi”, ”Il compagno”, “La bella estate” , “La luna e i falò ” e “la casa in collina”. Il romanzo è ambientato nella Torino della seconda Guerra Mondiale. Corrado un docente torinese che per scappare dai bombardamenti che distruggono la città va a vivere in una casa in collina con due donne Elvira e la madre, le quali si prendono cura di lui. Un giorno camminando con il cane di Elvira, Belbo sente delle voci e incuriosito decide di seguirle. Corrado seguendole arriva all’osteria Le Fontane dove trova un gruppo di ragazzi che parlano della guerra, dai discorsi si intuisce che i ragazzi sono antifascisti. Nel gruppo il protagonista riconosce Cate, una sua vecchia fidanzata, che ha un figlio di nome Corrado che tutti chiamano Dino che potrebbe essere suo figlio. Arrivata l’estate smette di lavorare, poiché le scuole chiudono per la pausa estiva. Trascorre quindi il suo tempo all'osteria Le Fontane, dve conosce diverse altre persone tra cui, Fosco, un giovane sempre ben informato sull'andamento della guerra non solo in Italia, ma nel mondo ed il suo passatempo preferito, infatti, è ascoltare Radio Londra anche se illegalmente. Nel frattempo Corrado ama trascorrere le sue giornate tra i boschi, dove spesso è accompagnato dal piccolo Dino, che via via si affeziona sempre più al professore. L’8 settembre 1943 giunge la notizia della caduta del governo Mussolini. Tutti sembrano nuovamente felici, pieni di speranza, e si ritrovano in città per commentare questa importante novità. Tuttavia Corrado, da cinico e realista è a conoscenza che la guerra continuerà. Un giorno un gruppo di nazisti arriva all’osteria e arresta Cate e gli amici di Corrado che fortunatamente, di ritorno da Torino,si salva insieme a Dino. Rifugiatosi prima da Elvira e poi in un collegio a Chieri, Corrado affida il figlio di Cate alle cure delle due donne. Inseguito Dino raggiunge il protagonista nel collegio che decide di arruolarsi con Fonso nelle fine partigiane. Corrado, insicuro e incapace di affrontare l’impegno di una scelta, decide di tornare al paese natale e alla sua “casa in collina”dopo aver ricevuto una lettera da i suoi genitori che lo invitano a raggiungerli per le vacanze. Dop o una lunga autocritica il protagonista capisce di essere vigliacco e di temere la guerra quindi accetta l’invito dei suoi genitori. Durante il viaggio assiste ad un'imboscata organizzata dai partigiani, contro i fascisti e spaventato, si nasconde. Corrado si rende conto che proseguire il viaggio è troppo pericoloso; pertanto, torna nella cappella in cui era stato nascosto dal giovane Otino e vi rimane per qualche giorno, finché la situazione non si normalizza. Il terzo giorno può riprendere il viaggio e riparte, raggiungendo verso sera la casa dei suoi genitori.
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