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la casa in collina di cesare pavese, Appunti di Letteratura Italiana

la casa in collina di cesare pavese

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 20/05/2024

universitaria1234
universitaria1234 🇮🇹

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Scarica la casa in collina di cesare pavese e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! PAVESE → LA CASA IN COLLINA La casa in collina è una delle opere di Pavese che esprime l’interiorità dello scrittore, tormentato dalla contrapposizione tra ansia di quiete e desiderio di partecipare agli eventi della realtà che lo circonda. La vicenda si svolge nel 1943 e ha come protagonista Corrado, che si rifugia in collina per sfuggire ai bombardamenti che distruggono la città. In questo luogo di solitudine e di pace è accudito da due donne: Elvira, zitella innamorato di lui, e la madre. Sembra che la guerra giustifichi questa condizione di isolamento; infatti, il protagonista è convinto che con la guerra sia legittimo chiudersi in se stessi, viverre alla giornata, non rimpiangere più le occasioni perdute (cap1). Tra gli sfollati incontra un suo amore passato, Cate, e il figlio di lei Dino, frutto della loro relazione precedente; con lei Corrado assume un rapporto affettuoso. Dopo l’8 settembre del 1943 Cate e gli altri decidono di militare nella Resistenza ma Corrado resta inattivo: non sa rinunciare alla sua pace in collina e assiste imponente alla cattura di Cate e dei suoi amici. Corrado rimasto solo e in preda dei suoi tormenti riesce a scappare e a tornare nelle Langhe, la sua terra natale. Nell ‘ultimo capitolo del romanzo Corrado prende coscienza della viltà che lo rende incapace di agire ma sembra anche capire che di fronte al dramma della guerra non si può fuggire e che tutti in un modo o in un altro ne sono coinvolti e responsabili. SIGIFICATO DELL’OPERA: → Il romanzo trae spunto dall’esperienza autobiografica di Pavese che non partecipò mai all’antifascismo militante. Tra il 1943-45, durante la Resistenza, Pavese visse tra le colline del Monferrato con la sorella, e nonostante la sua attività lavorativa fu assillato dalla propria inadeguatezza di intellettuale: incapace di reagire agli orrori della guerra, di impegnarsi nella lotta partigiana visse questi anni con rimorso. Il senso di inettitudine doveva essere più pesante da sopportare di fronte all’impegno di molti amici che erano attivi nella Resistenza. Nel romanzo si incontrano i temi più ricorrenti delle opere di Pavese, come il rapporto tra città e campagna, tra infanzia ed età adulta. - Dal punto di vista stilistico questo romanzo si caratterizza per un linguaggio essenziale, scaro e asciutto. L’uso della parola arricchita da forme dialettali e gergali deriva anche dalla sua esperienza di traduttore di opere anglo- americane e dalla concretezza espressiva dei loro autori che contrasta con la ricchezza letteraria degli scrittori italiani del momento. Da questo deriva la scelta di uno stile così originale e sobrio. - La durata della narrazione è caratterizzata da pause e analisi importanti: il narratore, infatti, dilata spesso la durata degli eventi riferendo precisamente le proprie emozioni, pensieri, sensazioni; ciò dona all’interno del romanzo una carica emotiva significativa, abbastanza travolgente da colpire il lettore che inesorabilmente verrà rapito dal realismo della narrazione. Meno rilevante è la presenza do dialoghi, ossia scene, che vengono spesso sostituiti da riflessioni lunghe del protagonista; frequenti sono invece sommari ed ellissi. - La descrizione dello spazio ha un ruolo relativamente importante, in quanto è più legata ai ricordi personali dell’autore e dall’amore per quei luoghi, che allo svolgersi degli avvenimenti. E’ presentata in modo semplice ed essenziale dal Pavese. - Il racconto non segue il corso cronologico degli avvenimenti: infatti essendo un racconto narrato in prima persona, ci sono molti riferimenti e descrizioni precedenti e talune posteriori. Fabula e intreccio non coincidono. ➔ Personaggi: - **Corrado**: Un insegnante di scienze solitario che vive fuori città, con un carattere riservato. La guerra accentua il suo desiderio di isolamento. Si considera favorevole al fascismo pur evitando attivamente il coinvolgimento politico diretto. Cerca di evitare rimpianti e vivere senza troppe preoccupazioni. - **Cate**: Una donna forte e indipendente con cui Corrado ha avuto una relazione passata. Lavora in ospedale e cresce suo figlio da sola. Ha uno scopo nella vita e una volontà di indignarsi. È affettuosa con suo figlio e si distingue da Corrado per la sua determinazione e pienezza di vita. - **Dino**: Il figlio di Cate, anche conosciuto come Corrado. Il protagonista non è sicuro se sia suo figlio o no. Animato da grande entusiasmo, vede la guerra come un gioco di avventura da affrontare con coraggio. Cresciuto con ideali socialisti, è un ragazzo coraggioso ma a volte nervoso per troppa attenzione. - **Elvira e sua madre**: Due donne che vivono con Corrado. La madre è silenziosa e calma, mentre Elvira è agitata e lamentosa. Potrebbe essere segretamente innamorata di Corrado. Nonostante il loro comportamento invadente, sono leali verso di lui. - **Fonso**: Un giovane fattorino burlone che frequenta l'osteria delle Fontane. Introduce il tema della lotta di classe nelle discussioni e alla fine si unisce ai partigiani. Altri frequentatori sono Nando e Giulia, interessati alla politica e disposti a prendere parte all'azione, anche se in modo imprudente. Analisi→ 4 macro-sequenze: 1. Cap 1-6→ ‘vecchie e nuove conoscenze’: l’autore ci introduce nella vita di Corrado presentandoci quelli che erano i suoi vecchi amici e quelli che lo diventeranno 2. Cap 7-15→ ‘L’incertezza’: questa sezione è caratterizzata da un periodo di tensione, paura e confusione 3. Cap 16-19→ ‘La fuga’: i soldati tedeschi raggiungono le Fontane e Corrado cerca rifugio in un collegio a Chieri. 4. Cap 20-23→ ‘il viaggio’: Corrado intraprende un viaggio per andare a trovare i suoi genitori e per scappare dai tedeschi. Nella Casa in collina Pavese tratta una volta ancora quel dissidio tra la solitudine contemplativa dell’intellettuale e la presa di posizione storica e ideologica che gli eventi storici richiederebbero. Pavese avverte profondamente questo dissidio per motivi autobiografici e lo traspone, attraverso la scelta della narrazione in prima persona, nella figura di Corrado. Il protagonista, debole e irresoluto, è preso all’interno di una serie di antitesi, tra cui non sa decidersi. La prima di queste è quella tra la città e la collina: se Torino è devastata dai bombardamenti, inizialmente la campagna delle Langhe si presenta come un luogo sicuro e protetto, in cui Corrado può rivivere i ricordi dell’infanzia o l’amore passato con Cate. Tuttavia, ben presto la Storia nullifica questa opposizione: dopo l’8 settembre, con lo scoppio della guerra civile tra nazifascisti e partigiani, anche il mondo della campagna è attraversato dalla violenza e tutti sono chiamati a scelte drastiche e radicali. In questo senso, è significativa l’assenza di Corrado nel momento cruciale dell’incursione e il suo successivo disimpegno, con la scelta di rimanere nascosto da Elvira prima e nel collegio poi. La seconda antitesi è appunto quella tra chi si impegna (mostrando un legame attivo tra sé e il mondo esterno) e chi, come Corrado, è vittima del dubbio e dell’incertezza. Bisogna notare che questa crisi riguarda sia la vita privata che quella pubblica di Corrado. Se egli, infatti, non sa decidersi a aderire alla lotta partigiana contro i repubblichini, sul piano personale è succube di tormenti analoghi. Corrado, infatti, non sa se Dino è davvero figlio suo, ma prova ad identificarsi in lui e a svolgere un ruolo paterno nei suoi confronti. Assai significativa in questo caso la decisione finale di Dino di abbandonare la sicurezza del collegio per entrare tra i partigiani, abbandonando Corrado nella sua incapacità di agire. In secondo luogo, quando rivede Cate il protagonista si domanda se il loro amore sia davvero finito, ma non fa nulla per riallacciare davvero il loro legame; dopo la retata, Corrado non saprà più nulla del destino della donna. In terzo luogo, Corrado preferisce quasi sempre la solitudine al rapporto con gli altri e con il mondo: prova ne è prima il suo rifugio nel microcosmo familiare della casa di Elvira e della madre e poi la scelta di autoescludersi da tutto ritornando alla “casa in collina”. Ultima e più profonda antitesi è quella tra l’uomo e la Storia, di cui la guerra è una metafora assai evidente ed esplicita. Qui la crisi interiore di Corrado diventa una più ampia riflessione dell’autore sul significato dell’esistenza umana, in relazione con il valore della nostra vita e il senso della morte, specie quella di natura violenta. Corrado non riesce e non sa risolvere questo enigma, come testimoniano le ultime righe del romanzo: LA CONCLUSIONE DEL ROMANZO Le riflessioni di Corrado e il senso che esse danno a tutta La casa in collina diventano particolarmente significative nell’ultimo capitolo, quando Corrado è ormai solo e ha perduto gran parte dei propri punti di riferimento nelle altre figure della narrazione. I pensieri del protagonista vanno con insistenza al significato della violenza e della guerra: VD ULTIMA PAGINA La conclusione appare così un esame di coscienza del protagonista, che, da intellettuale e letterato, osserva l’insensata sofferenza della guerra, senza prenderne parte attivamente e senza trovare una giustificazione alle morti che il conflitto sta causando. Corrado da un lato comprende la dolorosa condizione umana, ma dall’altro si rammarica della propria impotenza e dell’impossibilità di fermare la sofferenza collettiva. Ed è qui che si realizza il paradosso della riflessione: forse, quando tutti avranno preso parte alla lotta e non ci saranno più differenze tra chi ha combattuto e chi no, allora si riuscirà a trovare la pace agognata. Corrado riflette anche sulla sua continua fuga da un conflitto inevitabile e il suo tentativo di vivere una vita tranquilla: Il personaggio di Corrado appare, soprattutto in queste ultime pagine, come l’alter ego dello scrittore, che, attraverso La casa in collina, analizza se stesso, i propri incubi e le proprie paure. Ma il destino del protagonista può essere interpretato anche in chiave universale: diventa simbolo dell’uomo moderno e dell’insensatezza della morte, emblematizzata dai cadaveri sulla strada, che diventano per Corrado simboli della colpa e della vergogna. La casa in collina è una delle opere più significative di Pavese, inserendosi nel contesto del dopoguerra italiano e offrendo una profonda riflessione sull’individuo e la collettività in un periodo di crisi. Quest’opera può essere analizzata sotto vari aspetti: tematici, stilistici e simbolici, evidenziando il modo in cui Pavese affronta le questioni dell’esistenza, della resistenza e della ricerca di identità. Tematiche • Alienazione e ricerca di identità – Il protagonista, Corrado, rappresenta l’individuo alienato, che vive una profonda crisi esistenziale. La guerra e il contesto storico fungono da sfondo a questa crisi personale, mettendo in luce il conflitto interiore tra il desiderio di fuga dalla realtà e la ricerca di un senso di appartenenza e identità.
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