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La Celestina. de Rojas, Sintesi del corso di Letteratura Spagnola

La Celestina, la descrizione di ogni atto

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 13/02/2020

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_utentenontrovato_ 🇮🇹

4.4

(61)

55 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica La Celestina. de Rojas e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! CELESTINA non rappresenta più il romanzo, ma fu, inizialmente, una commedia anonima, che viene trasformata, successivamente, nella tragicommedia. Alcuni tendono a considerarla una novella in prosa, proprio perché si può pensare che l′autore alludeva di parodiare il romanzo sperimentale di Diego de San Pedro “Carcel de amor”, utilizzando un registro di maggiore realismo di fronte all ′idealismo tipico delle narrazioni sperimentali. Ma poiché l′opera è costruita sul dialogo tra i personaggi, il tema è concentrato sugli amori illeciti e l′azione si svolge in un breve periodo di tempo, l′opera si situa come genere della commedia umanistica, creato da Petrarca nel XVI sec, avente come caratteristiche principali: la rappresentazione della vita quotidiana tramite il dialogo, è rivolta all′elevata classe sociale, dona verosimiglianza a personaggi e ambienti. La “Celestina” è un dialogo molto lungo che non rispetta le unità aristoteliche (spazio, azione, tempo). Il testo è presente in 2 versioni differenti, la prima della quale del 1499 sottotitolo della “comedia de Calisto y Melibea”, contenente 16 atti e non avente il nome dell′autore. Già nel 1502 circa, l ′opera viene ripubblicata col titolo “tragicommedia de Calisto y Melibea”, facendo comparire il nome dell′ritrovatore del testo Fernando de Rojas, il quale ne aggiungerà altri 5 nuovi atti. Al momento del ritrovamento dell′opera, Rojas aveva a malapena compiuto 20 anni. L ′interpretazione del libro fu abbastanza originale, probabilmente frutto della sua formazione nell ′università di Salamanca. Egli, approfittando di un periodo di vacanze, in circa un anno, riuscì a completare opera incompiuta. È ben evidente il suo odio verso la figura femminile, che si configura soprattutto nella figura di Celestina, una vecchia mezzana, l′astuzia della quale si conosce molto bene in città. L′opera è di certo molto realista, ma alcuni fattori non possono corrispondere a un dato di realtà, poiché i personaggi, nel loro parlare, menzionano molti filosofi\autori per eccellenza, e invitano a far valere le opere, pur essendo persone della bassa classa sociale. Per il suddetto motivo, anche il fenomeno della paronomasia (utilizzo dei proverbi) non può essere visto come un elemento realista. “La Celestina” è in frutto del 400, ma conserva ancora molti aspetti medievali, sopra ai quali però, pone il desiderio dell′autore del abbandono della norma retorica che obbligava ciascuno a parlare secondo il proprio stato sociale. Per cui, si può dire che con questo si sancisce la fine del Medioevo e s′inizia una nuova epoca. LA TRAMA: Calisto e Melibea sono due giovani, egli è di media condizione sociale, lei appartiene all′alta società. Calisto la incontra casualmente e se ne innamora perdutamente senza essere corrisposto. Con la complicità dei suoi servi: Pàrmeno e Sempronio, chiede aiuto a una vecchia mezzana di nome Celestina affinchè faccia da tramite. Quest′ultima, fa in modo che Melibea incontri Calisto e se ne innamori. Come ricompensa a ciò, riceve da Calisto una collana d′oro. I due servi, ai quali la vecchia aveva promesso di dare una parte del ricompenso, la reclamano. Ma al rifiuto di Celestina fanno in tutte le furie e la uccidono. Vengono condannati e uccisi. Altri due servi di Calisto, e le amiche di Celestina: Elicia e Areùsa, si alleano per vendicarsi. Aspettano che i due si incontrano e, grazie all′aiuto di Centurione, attirano l′attenzione di Calisto, il quale scendendo in fretta le scale, cade rovinosamente e muore. Melibea, appresa la triste notizia, si getta dalla torre davanti agli occhi del padre, sperando di incontrare nel al di là il suo amato. Con la “Celestina”, per la prima volta, oltre all′amore, entra in scena il denaro: “che i beni, se non son condivisi, non son beni, no?”. I personaggi sono già presenti nel primo atto del libro, per i quali Rojas non potrà prescindere: Calisto, Melibea, Celestina, Pàrmeno, Sempronio, Elicia, Areùsa, Pleberio, Alisa, Sosia, Tristàn, Lucrecia e Centurione. ATTO I: la narrazione si apre nel giardino di Melibea, il classico locus amoenus della tradizione carnevalesca. Dal incontro con la donna, Calisto si definisce “prigioniero di una dolcissima prigione” e prova a corteggiare la donna come farebbero gli eroi cavallereschi. Ma, in realtà, commette l′errore nel rivolgersi a Melibea come fosse già sua, azione opposta a quella degli eroi cavallereschi. Dopo una mal andata prova a rivolgere parola a Melibea, Calisto inizia a soffrire del male profondo. In realtà, il suo dolore non è altro che un desiderio carnale per la donna. Condivide le vicende con il suo servo e amico, Sempronio, il quale gli parla della Celestina, una maestra di ogni sorta di raggiro. Calisto gli impone di fargliela conoscere. Sempronio si dirige nella casa di Celestina, dove dimora anche una sua carissima amica, Elicia. Dopo aver raccontato le vicende alla vecchia, insieme si dirigono da Calisto. Pàrmeno, un altro servo di Calisto, avendo riconosciuto la vecchia, cerca di mettere in guardia il padrone, lasciando i due dietro la porta. Celestina, avendo udito il discorso del malparlante Pàrmeno, decide di farlo trasportare dalla sua parte, offrendogli una parte di ciò che guadagnerà: “che i beni, se non son condivisi, non son beni, no?”. Inoltre, gli promette Areùsa, cugina di Elicia, della quale egli è tanto desideroso. Dopo il dialogo con Calisto, in cambio delle 100 monete d′oro, Celestina promette a Calisto Melibea, dopo di che se ne va. ATTO II: Calisto ne parla con Sempronio, e gli ordina di andare a mettere alle strette la vecchia. Dopo che Sempronio se ne va, egli rimane con Pàrmeno, il quale lo fa arrabbiare dicendo che egli si è fatto schiavo di Celestina. Per cui, Calisto arriva alla conclusione: ”mille volte meglio solo, che mal accompagnato” e se ne va di casa. ATTO III: Sempronio e Celestina discutono su come procedere nella vicenda del padrone. La vecchia, svela a Sempronio di aver visto crescere Pàrmeno, e che lo porterà dalla loro parte, servendogli su un piatto d′argento Areùsa. Scende Elicia e, dopo un breve dialogo, sale in camera insieme a Sempronio. Celestina esce, per andare da Melibea. ATTO IV: Celestina riesce ad entrare nella casa di Alisa, madre di Melibea, con la scusa di volere vendere il filato, poiché altrimenti non potrebbe entrare nella casa nobile. Alisa, costretta di scappare per andare dalla sorella malata, regala un′opportunità unica a Celestina di rimanere da sola con la figlia. Mentre i due parlano, Celestina nomina Calisto. Ciò fa arrabbiare molto Melibea, che arriva al punto di minacciare Celestina. Celestina, da donna furba e intelligente, riesce a raggirare la situazione, dicendo che Calisto soffre di un mal di denti insopportabile, per cui le chiede una preghiera e il suo cordone. Riuscendo ad ottenere il cordone, la vecchia capirà di averla nel pugno. ATTO V: Celestina incontra Sempronio, con il quale proseguono verso la dimora di Calisto.
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