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La celestina riassunto, Appunti di Letteratura Spagnola

la celestina, riassunto dettagliato per esame di letteratura spagnola

Tipologia: Appunti

2021/2022
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Caricato il 17/05/2022

miri-di-bello
miri-di-bello 🇮🇹

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Scarica La celestina riassunto e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! LA CELESTINA Abbiamo due versioni della Celestina : La prima si chiama Comedia de Calisto y Melibea in 16 atti, la versione più antica che a noi è giunta risale al 1499 ed è l'edizione di Burgos è il luogo dell'edizione. Questo esemplare c'è giunto senza il nome dell'autore e in realtà anche senza titolo è cioè denominato acefalo (manca tutta la prima parte, non abbiamo il titolo e quindi non sappiamo il nome dell'autore comparendo anonima quest'opera) Ha delle stampe successive dove troviamo anche alcuni paratesti che sono quell'insieme di testi che accompagnano il testo principale, che stanno intorno al testo principale , possono stare prima, possono stare dopo, possono stare prima e dopo quindi tutto ciò che non è il testo puro può essere per esempio il prologo. In questo caso il paratesto a cui faccio riferimento è una lettera dell'autore a un suo amico, ancora un altro paratesto e di tipo lirico cioè in versi sono delle ottave che si chiamano ottave acrostiche dove se mettete insieme la prima lettera di ogni verso di ogni ottava viene fuori un nome che non è Celestina. Abbiamo poi come seconda edizione la Tragicommedia in 21 atti, quindi, cambia il nome che non è da poco perché suggerisce un cambio totale del genere di riferimento. Passiamo dalla Commedia alla Tragicommedia di Calisto e Melibea quindi della Celestina ancora non c'è nessuna traccia, sono ancora loro i protagonisti e 21 atti quindi abbiamo 5 atti in più che vengono aggiunti e che cambiano abbastanza il senso : verrà aggiunto un prologo, alla fine di questo prologo viene dato proprio conto di questo cambio da Commedia a Tragicommedia : i personaggi muoiono e quindi non è una commedia però non è una tragedia perché la Celestina in sé è un’opera comica. Perché improvvisamente nel giro di tre minuti abbiamo fatto riferimento a quattro edizioni diverse ? La Celestina è un best seller. Vi è quindi un’enorme circolazione non soltanto in Spagna ma in Europa : è uno dei testi che è fondamentale per lo sviluppo del romanzo europeo , pensate che ci sono delle versioni italiane dell'opera già agli inizi del 500 quindi prestissimo Quindi abbiamo detto si aggiungono dei nuovi atti, si aggiunge il prologo si aggiunge, un altro componimento poetico alla fine quindi in generale si parla testi che aumentano di numero e anche diciamo un altro testo poetico è il testo della Tragicommedia che sono tutti riconducibili all'autore che è Fernando de Rojas in particolare nell'edizione Russel viene pubblicato il testo della Tragicommedia ma con delle distinzioni, ci sono delle parti in corsivo e delle parti in tondo e chi è praticamente il tondo vi indica quella parte di testo che era già nella commedia quindi i 16 atti originali mentre col corsivo vi segnala tutte le parti che sono state aggiunte per la tragicommedia potete avere soltanto un inconveniente , ossia che alcune volte ci sono delle La celestina venerdì 22 aprile 2022 15:35 la celestina Pagina 1 potete avere soltanto un inconveniente , ossia che alcune volte ci sono delle integrazioni che vengono seguiti nota e non nel testo dovete però guardare le note. Perché La Celestina? Celestina è la strega, la ruffiana, il personaggio che si impone su tutti gli altri cioè chiunque legge il testo della Celestina non resta colpito da Calisto e da Melibea e in fondo neanche tanto dalla loro vicenda amorosa restano tutti colpiti dalla forza e dalla sua importanza perché poi è lei che determina tutta la vicenda. In maniera informale a livello di pubblico e di circolazione dell'opera si comincerà a parlare dell'opera come della Celestina dopo la morte dell'autore quindi quando la tradizione del testo è affidata semplicemente agli editori (se il titolo con cui l'opera viene conosciuta è capace di far fruire l'opera diciamo è il titolo con cui le persone parlano dell'opera questo si impone come titolo) La prima volta che noi abbiamo il titolo La Celestina è nel 1569 in un'edizione di Alcalà. La tematica amorosa centrale nel testo è un amore che come vedremo sarà uno dei motivi principali per cui la Celestina fa perché prende in giro tutti gli elementi su cui si fonda l'amore cortese, tutti a uno a uno li rovescia e ci presenta dei personaggi molto moderni. Ad un certo punto infatti Melibea rivendicherà la libertà di amare Non c'è più nessun rapporto tra questo modello d'amore e la società in cui viviamo e quindi lo smonterà. Ci mostra i legami tra l'amore e l'economia, rappresenta la nuova società i nuovi individui rovesciando tutto quello che si sapeva fino a quel momento. Fernando de Rojas era uno studente di legge dell'università della città di Salamanca che all'epoca era considerata la capitale intellettuale del Regno . Egli dichiara di non aver composto in maniera del tutto originale l'opera ma di aver lavorato su un testo preesistente. Dice di aver trovato un testo su cui ha lavorato: questo testo precedente e quella porzione corrisponde al I atto della commedia e ci dice che l'aveva trovato come anonimo però l'aveva letto riletto e l'opera gli era sembrata così importante e così istruttiva che aveva deciso di riprenderla e svilupparla nella trama originaria. Prevede però a un giovane appunto che è Calisto che si innamora di Melibea, nobile onesta, e per convincerla ricorre in realtà dietro suggerimento di un servo alla mediazione di Celestina: Melibea non ricambia e quindi chiederà a Celestina di aiutarlo a convincere Melibea ma questo testo originario si interrompeva proprio quando Celestina si preparava ad agire quindi a fare la sua parte di mediatrice. Da una trama di questo tipo sembriamo perfettamente collocati all'interno del romanzo sentimentale se pensiamo alla figura del mediatore, all'aiuto richiesto al mediatore per ottenere l'amore è chiaro il debito verso La Carcel de Amor. Fernando vero che aveva una notevole cultura letteraria: conosceva sia la Carcel De Amor che la tradizione poetica, ancora il libro del buen amor e ovviamente le due opere di Boccaccio. Nonostante studiasse Giurisprudenza per come era formato prima il sistema la celestina Pagina 2 della vita. Quindi la visione negativa, si ricalca con il monologo. In realtà, questa visione pessimista trova una conferma anche nel prologo (paratesto aggiunto nel 1502), per cui alla base di quest'opera ci sarebbe un po' l'idea di un universo con una battaglia tra gli elementi. A queste due visioni, ne possiamo aggiungere un'altra, un po' più calma, che è l'idea di Russell, che funziona meglio però. Russell, sottolinea, l'ambiguità dell'opera, cioè un'opera che si presta a diverse letture, che possono essere tutte valide. Russell condivide anche l'idea di un messaggio morale, contenuto, all'interno del testo, però anche questo messaggio morale, non viene forzato da Batallion , ma viene di volta in volta definito. Sicuramente si riferisce anche ad un certo tipo di amore, ad un'idea d'amore, ma in realtà attraverso la tematica amorosa, si ha un'espediente per parlare di qualcosa altro. I 5 atti devono allungare la vicenda d'amore, vengono collocati all'interno del 14 atto, che è uno dei momenti più alti dell'opera, perché si collocava tra la scena dell'incontro amoroso e la morte di Callisto. Ha fatto così per rispondere in qualche modo ad una richiesta del pubblico, quindi se nella prima versione avevamo un'unica notte d'amore, adesso la relazione prosegue per un mese e vengono introdotti 3 episodi particolarmente significativi. Nel 14esimo atto troviamo un lungo monologo di Callisto. Nel 16esimo atto ne troviamo un secondo, ed è un dialogo tra i genitori di Melibea (Pleberio e Alisa) a cui Melibea assiste di nascosto. Nel 19esimo atto troviamo l'ultimo incontro d'amore. Se questi interventi sviluppano la vicenda amorosa, è anche vero che ne modificano un po' il senso, perché? Perché introduce tra i due amanti, forse un po' più per Callisto, una componente di stanchezza, cioè una stanchezza che si lega al fatto che il desiderio è stato appagato e quindi una volta appagato il desiderio amoroso, questo amore sembra naturalmente volgere verso una conclusione, una fine. Nel monologo di Callisto, egli riflette sull'onore perduto e sui pericoli legati alla sua passione amorosa, mentre fino al momento dell'appagamento dei sensi, l'unica cosa per Callisto era riuscire ad ottenere l'amore, ed una volta ottenuto, riflette sui pericoli legati a quest'amore e quindi inizia a ragionare su implicazioni sociali, legate all'amore. - Nel secondo episodio, i genitori di Melibea, fanno progetti sul suo matrimonio (contrasto tra il desiderio di Melibea e l'ordine sociale). - Nel terzo episodio, dopo questo incontro Callisto, sembra quasi aver fretta di andarsene. - Come lo vediamo nel testo? Attraverso i 3 episodi precedentemente elencanti. Tra l'altro cambia qualcosa anche per quanto riguarda il discorso sulla morte di Callisto. Una morte, quasi casuale, cade appunto dopo essersi allontanato da Melibea. Nel passaggio alla tragicommedia, Rojas aggiunge un secondo filone narrativo, che riguarda la morte di Callisto, perché? Due prostitute (Elicia e Areusa) che lavorano per Celestina (solo le amanti di Parmeno e Sempronio, i due servi che in qualche modo portano Callisto da Celestina e li aiutano a conquistare Melibea) , sono convinte che i loro amanti siano morti per Callisto, e decidono di vendicarsi, facendo assassinare Callisto, Per fare ciò, si rivolgono a Centurio (atti 17, 18). Nella seconda versione Callisto muore per un incidente, ma la presenza di questo filone narrativo, determina due differenze. Dal punto di vista la celestina Pagina 5 questo filone narrativo, determina due differenze. Dal punto di vista dell'interpretazione noi vediamo che Callisto muore cadendo dalla scala, ma questo avviene, dopo una discussione con due uomini che erano stati mandati da Centurio, per cui è sempre un incidente ma perde quell'elemento di casualità che aveva nel primo caso , quando lui cade dalla scala e muore. La seconda conseguenza è che la morte di Callisto viene rallentata. Centurio è un personaggio importante, perché sembra essere una controparte di Celestina, se lei è definita come una mediatrice(media il desiderio d'amore, perché aiuta CALLISTO NELLA CONQUISTA DI MELIBEA) , una ruffiana , lui è un mediatore di morte, una figura a cui ci si rivolge per ottenere l'amore, ma per ottenere vendetta e morte. In quest'opera, ,l'autore, vuole smontare, la concezione cortese dell'amore (dominante in tutte le tipologie testuali, fino a questo momento) ANDIAMO ALLA PRIMA SCENA, PAGINA 226 DIALOGO FRA CALLISTO E MELIBEA Callisto confessa a Melibea il suo amore. Melibea sembra già dalle prime battute, incarnare l'idea della donna crudele che respinge l'amante. E' un discorso iperbolico, però parole come secreto, dolor, galardon, sono elementi che rimandano a una precisa concezione amorosa. Galardon (termine tecnico, che ci rimanda alla ricompensa che la donna può dare in cambio del servizio d'amore). Questo dialogo, sembra, rimandarci alla lettera, al codice cortese, abbiamo la distanza tra amante e amata, la passione di Callisto che viene intesa come desiderio, che solo in questo momento, si presenta come puro desiderio che non aspira ad una ricompensa, la segretezza (perché parla di un dolore segreto), e anche la sofferenza di Callisto (nell'essere rifiutato). Si usa quindi il lessico cortese, ma in realtà tutto il testo va letto, in chiave ironica e quindi di rovesciamento: il testo prosegue con un discorso con Sempronio al quale Callisto rivela il nome di Melibea e il suo amore per lei. Da una parte, con le parole, sembra voler aderire al modello cortese, ma con i fatti lo distrugge completamente. Andiamo a pagina 237, 238, dialogo tra Callisto e Sempronio. Sempronio smonta in maniera ironica i grandi discorsi di Callisto, che mirano ad idealizzare la donna amata. Sempronio rimprovera Callisto perché sottomette la dignità dell' uomo alla donna debole. Ma Callisto dice di considerarla come Dio e non come una donna; Sempronio pensa che questi sia scherzando, e ride alle affermazioni di Callisto, che considera blasfeme, facendo riferimento all'episodio di Sodoma e Gomorra, che si erano uniti con gli angeli, dicendo che Sempronio on pensava potesse esserci peccato peggiore (Callisto vuole addirittura unirsi con Dio"). Allora Callisto ride, rivelando con falsità dal codice che Sempronio prende alla lettera. In realtà, Callisto ha un desiderio carnale nei confronti di Melibea, e non "ideale": egli aspira al possesso fisico della donna, al punto di arrivare a servirsi di una ruffiana per ottenerla. Melibea non è da meno: questo è un elemento di novità, perché lei rivendica la sua libertà di esprimere il suo desiderio come fa un uomo (non qui ma in un secondo momento). Descrizione della donna amata, un topos della tradizione cortese che viene ripreso. Ad esempio, i capelli lunghi fino ai piedi, e biondi come l'oro, il naso e la bocca piccoli… ed altri elementi che vengono "smontati", dalle battute di la celestina Pagina 6 bocca piccoli… ed altri elementi che vengono "smontati", dalle battute di Sempronio, che prende in giro la stupidità di Callisto. Attraverso la figura del servo, l'autore critica sia la concezione cortese sia, la concezione aristocratica dell'amore. Dalla tematica amorosa scaturisce un discorso sociale e di classe. Infatti, questa polemica viene definita da Gargano "anti aristocratica", la critica nel corso dell'opera viene rivolta anche al potere. E' proprio Celestina che mette in luce questi aspetti; in questo passaggio mette in guardia il giovane Parmeno dai suoi signori che pensano solo a curare i propri interessi e che fanno solo promesse vane. Amore e potere sono intrecciati tra loro. L' amore cortese non c'è, e secondo alcuni questo concetto d'amore c'entra con l'economia. Celestina viene pagata affinché un tipo di amore nasca. Il desiderio di Callisto è pienamente erotico. Sarà sempre più …. Il corpo di Melibea. Nel 1 atto viene meno la segretezza d'amore, tipica dell'amor cortese. Nel 14 atto voi è l'incontro tra Calisto e Melibea. 1) IDEALIZZAZIONE DELLA DONNA 2) DISTANZA TRA AMANTE E OGGETTO AMATO 3) AMORE INTESO COME DESIDERIO 4) SEGRETEZZA DELL'AMORE 5) SOFFERENZA D'AMORE Nell' atto 14 Melibea accetta di vedere Calisto,assolutamente illecito era ciò. Chiede quindi di ricambiare la sua fiducia poiché ella di lui si fida. Gli chiede ad esempio, di non accennare neanche alla sua verginità. Calisto rovescia la prospettiva, poiché lui ha faticato tanto per averla e perdere la verginità sarebbe quindi come un appagamento per tutte le sue fatiche. Melibea insiste, non abbandona la sua posizione, vorrebbe che lui recuperasse gli ideali dell'amor cortese. Pensa che a lui, lei possa bastare, senza il bisogno di dover arrivare a quel punto. Calisto è impaziente, e vuole soddisfare il suo desiderio. Si allude al tocco della carne, per lui, Melibea è oggetto. Il rapporto si rovescia: Melibea ama Calisto, mentre egli la vede come un oggetto. Melibea dice alla serva presente di andar via, mentre Calisto dice no, perché vuole che resti per testimoniare. Ad un tratto Melibea cede, infatti, l'unione fra i due avviene. Possiamo dire quindi che il ruolo della dama cortese le sta stretta. Ella rivendica il suo diritto di libertà, e si ha quindi un processo graduale. Questo processo è legato anche alle visite di Celestina. Nel 4 atto, Celestina convince Melibea ad un pegno d'amore, con una cintura ed una preghiera. E' da qui che inizia un processo di corruzione. Nel 10 atto ella decide di incontrare Calisto. Dopo un monologo, ella fa una rivelazione importante: perché alle donne non è concesso, come agli uomini, di esprimere, i propri sentimenti. Nel 20 atto, Melibea, poco prima di suicidarsi parla con il padre. Celestina non è responsabile di aver fatto nascere il desiderio, bensì era gia presente dentro di lei. Celestina l'ha solo liberata : "ha tirato l'amore segreto dal mio petto". Confessa allora al padre la relazione con Calisto. Lei è cambiata dal 1 atto, vi è quindi, un'evoluzione perché addirittura affronta il padre. Nel 19 atto: Melibea, a questo punto, oggetifica Calisto. Lui è il suo oggetto di piacere. Rojas ammette una visione moderna egoistica della passione amorosa. Melibea e Calisto sono nobili, e nei romanzi, tali personaggi non concepivano la passione così, solo coloro che erano di passo ceto sociale. E' un amor loco. Nel paratesto "siguese" e nel "libro Gargano individua i 5 punti sui quali si fonda l'amor cortese: la celestina Pagina 7 consapevole, delle proprie doti, considera legittimi i propri guadagni. Questo emerge chiaramente, durante uno scontro con Parmeno e Sempronio, che ad un certo punto, le chiedono di dividere i profitti per quanto riguarda l'affare Callisto. Alla richiesta dei servi, Celestina risponde, ribadendo un’idea, il guadagno deve essere proporzionale allo sforzo, quindi se fa tutto lei, lei prende più soldi. Questo lo vediamo a pagina 489, 12esimo atto. 489 12 atto Parmero e Sempronio stanno parlando e decidono di andare a battere cassa da celestina Sempronio, è concentrato, sin dall'inizio, al guadagno, allora dice andiamo a reclamare la nostra parte, prima che Celestina provi ad escluderci dal guadagno. Parmeno a questo punto della vicenda, è già trasformato, e ha fatto suo l'invito che Celestina gli aveva fatto nella prima scena. "Con gli affari e i soldi, non c'è amicizia che tenga". Vanno da Celestina, pagina 492. Celestina risponde prendendosi gioco, di questa richiesta che le sembra assurda, e a pagina 494, c'è la ripartizione della ricompensa. Lei dice, non dovete avere il mio stesso guadagno, perché voi non avete fatto niente. (Galardon: termine cortese) È chiarissima Celestina, che rappresenta quindi, il personaggio che nell'opera, tiene meglio insieme, i due elementi essenziali, che sono: amore ed economia. In Celestina, questi due elementi sono fusi, con maggior naturalezza. Il suo mestiere è l'amore. Celestina parla con Areusa, una delle sue protette e la invita a non essere avara e a elargire agli altri le proprie doti, doti fisiche, a condividere quindi il proprio corpo con chi lo vuole. Pag 386 Qui Celestina ha visto la giovane nuda e le sta dicendo quanto sei bella, formosa e fresca, fin ora io ho visto di te, quello che tutti potevano vedere, e pensavano tu fossi bella, ma adesso che vedo quello che nessuno può vedere, io ti dico che sei la più bella, non ci sono donne belle come te in città, non dimostri l’età che hai, beato chi può vedere queste cose e poi dice fai peccato, a non dividere queste grazie, con tutti quelli che ti vogliono bene. Dio non te le ha date, perché vengano sprecate sotto strati di vestiti, fai attenzione a non essere avara (passaggio alla sfera economica) con ciò che ti è stato donato, con ciò che ti è costato così poco. Non accumulare la tua bellezza, il tuo aspetto gentile, perché per natura la bellezza può essere comunicata tanto come il denaro. Il denaro è un mezzo di scambio, che passa facilmente di mano in mano, la bellezza può essere condivisa con la stessa semplicità con cui si passa il denaro. Legame sfera amorosa e economica: Sembra che si stia proponendo quasi l’amore come transazione economica, scambio di beni. In questi esempi, notiamo, con quali abilità e con quante mediazioni Celestina, arrivi ad esprimere concetti così forti. Parte da quanto sei bella, introduce il riferimento al Dio, ancora Dio che dona, e quindi i doni vanno condivisi. Discorso sulla magia: È un tema significativo nell’opera, che come l’amore e economia trova risposta nel personaggio di Celestina. Quello che noi vediamo nel testo è che, in qualche modo, il suo lavoro di la celestina Pagina 10 Quello che noi vediamo nel testo è che, in qualche modo, il suo lavoro di mezzana, ruffiana è strettamente connesso a questo lavoro di strega, fattucchiera. In qualche modo, il suo essere fattucchiera possa essere subordinato al suo essere mezzana. Le arti magiche sono rivolte a svolgere meglio la sua attività di mezzana. Il legame tra queste due attività si riscontra al di la della celestina, è attestato sia in ambito colto che popolare, infatti una delle arti magiche più praticate dalle presunte fattucchiere era la così detta “filocaptio”. Cioè la cattura dell’amore, generare in una persona mediante incantesimo una violenta passione amorosa. Questo legame tra amore e magia è una costante in tutta la tradizione (Tristano ed Isotta). Una delle versioni più belle della vicenda amorosa, prevede che il filtro d'amore, ha una scadenza. In effetti melibea viene vista come vittima di una sorta di filocaptio da parte di celestina, anche se anche qui ci sono delle ambiguità, lei ribadisce che non ha fatto niente celestina, il sentimento è suo. Ci sono alcuni punti nel testo che sembrano sottolineare questo rapporto tra celestina e arti stregonesche. Il suo laboratorio sembra effettivamente il laboratorio di una strega, abbiamo poi l’invocazione al demonio che celestina fa per chiedere al demonio che intervenga affinché melibea ceda e si innamora di Callisto. Pag 307 a 310 3 atto: Celestina è sola, non ci sono testimoni di questa invocazione: Il Tono con cui si rivolge celestina al demonio non ci rimanda ad un rapporto di subordinazione, l’atteggiamento doveva essere quello di devozione, ma Celestina addirittura lo minaccia, gli da ordini, utilizzando un tono autoritario, non è un atteggiamento di sottomissione, abbiamo quindi una sorta di aggressività comica. “Guarda che se non lo fai divento la tua peggior nemica” Abbiamo un rovesciamento comico della situazione, secondo alcuni questo toglie un po’ di forza all’idea si una celestina effettivamente strega, non è questo il comportamento di chi veniva accusato di stregoneria, Celestina quindi crede veramente di essere una fattucchiera? Il diavolo interviene davvero? Questa è una delle questioni in cui la critica ha dibattuto e costituisce un altro elemento di ambiguità dell’opera. L’ambiguità emerge nel testo stesso in tutta la descrizione di Parmeno, e poi la chiusura con "burla y mentira" 5 atto pag 341-342 Qui celestina sta ringraziando il demonio per essere riuscito a convincere melibea, da una parte sembra confermare il suo intervento ma contemporaneamente elogia se stessa e la sua capacità di persuadere le persone. Alcuni studiosi hanno suggerito di interpretare la magia nel testo come un legame tra arti diaboliche e doti elocutive(capacita oratoria) creando un fortissimo legame, come per dire, la grande magia di Celestina è questa sua capacità di parlare, riuscire quindi a fare tutto attraverso la parola. Secondo alcuni studiosi ad esempio Battallion nell’opera dell’anonimo si troverebbe un certo scetticismo nei confronti della realtà di queste arti la celestina Pagina 11 troverebbe un certo scetticismo nei confronti della realtà di queste arti magiche di celestina mentre Rojas cercherebbe di dipingerla come una vera fattucchiera. Da questo punto di vista, dobbiamo considerare che l’invocazione al demonio avviene quando celestina è sola e quindi non sta cercando di convincere nessuno a meno che non stia cercando di convincere un pubblico. (Opera teatrale) Per capire come debbano essere interpretare le arti magiche, possiamo fare riferimento al contesto storico in cui ci troviamo (tra tardo medioevo e rinascimento). In questa fase storica, nei confronti della stregoneria, cominciava a diffondersi, una visione quasi paranoica. Sia persone colte sia il popolo credevano nella negromanzia, (invocazione dei morti per ottenere delle cose) ed era ancora in vigore una legge che era stata sancita da Juan II, una legge che imponeva la pena di morte a coloro che utilizzavano arti magiche per finalità amorose. Nel 1484 viene fuori una bolla papale contro la stregoneria. Nel 1487 "il martello delle malefiche" era un trattato sulla stregoneria che veniva usato per perseguitare queste streghe. Tuttavia, i teologi, ritenevano che per considerare qualcuno eretico o stregone e quindi condannarlo a morte, era necessario che, l'accusato desse una prova evidente di subordinazione, venerazione, nei confronti del demonio. Questo significa, che l'incriminato, doveva porsi in un atteggiamento di adorazione nei confronti del demonio, uguale a quello che veniva chiesto dai cristiani nei confronti di Dio. Celestina non può formalmente essere accusata di stregoneria dalla chiesa, quindi, al massimo il suo crimine di aver corrotto una giovane onesta aristocratica, non rientrava nella giurisdizione ecclesiastica, ma in quella civile. Non c'è il rogo. Questa caratteristica di Celestina, che è un'ambiguità del suo personaggio, fa in modo che, la donna, capace di evocare, il demonio con disprezzo, non viene percepito nel testo, come un personaggio temibile. Non abbiamo mai questa, sensazione nel testo, ma è un personaggio sempre comico, dicertente. L’Atteggiamento di entrambi gli autori potrebbe essere quello di scetticismo nei confronti della stregoneria questo è possibile ma non è certo potrebbe anche essere un atteggiamento apotropaico (prendere distanze da una cosa che fa paura) Lingua: Per quanto riguarda la lingua nella Celestina troviamo la rottura di alcuni schemi, convenzioni, perché normalmente si prevedeva nella commedia umanistica che il linguaggio dei personaggi fosse adeguato alla loro estrazione sociale. Nella celestina troviamo i diversi registri stilistici che non rispecchiano in maniera vigorosa, la condizione sociale di chi li utilizza ma sono usati con estrema libertà. A volte in un discorso di uno stesso personaggio confluiscono citazioni colte, espressioni popolari, figure retoriche complesse, riferimenti ad autori classici ecc La celestina per quanto scritta in prosa latinizzante riflette una riforma stilistica la celestina Pagina 12
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