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La chimera di Sebastiano Vassalli riassunto, Appunti di Italiano

Riassunto del famoso romanzo del Vassalli

Tipologia: Appunti

2020/2021
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Caricato il 10/01/2021

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Scarica La chimera di Sebastiano Vassalli riassunto e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Riassunto del libro La Chimera Il romanzo racconta la storia di Antonia, una giovane ragazza abbandonata all’inizio del 1590 quando era in fasce davanti alla Pia casa di San Michele a Novara. La piccola cresce insieme agli altri esposti in quest’orfanotrofio,ambiente religioso gestito da suore e ricco di regole, che tuttavia la bambina non fatica a seguire grazie al suo animo pacato e rispettoso. Crescendo emerge la sua bellezza, contraddistinta da tratti molto scuri, ed il suo carattere tranquillo, caratteristiche per le quali viene scelta per recitare la poesia di benvenuto per il nuovo vescovo, monsignor Bascapè, cacciato dal papa nella remota provincia di Novara in quanto membro del partito fanatico uscito sconfitto nell’ultimo conclave. Antonia però, nonostante le mille raccomandazioni delle suore, sviene, a causa dell’eccessivo sole, l’emozione ed il disgusto per l’uovo crudo a forza ingerito. Il Vescovo si dimostra però magnanimo e interessato alla sua condizione e la perdona. Compiuti 10 anni Antonia viene adottata dai due coniugi Bartolo e Francesca Nidasio, fatto che lascia anche la stessa bimba senza parole in quanto venivano scelte sempre le ragazze più brutte, per non avere problemi con i ragazzi, e quelle belle diventavano monache. Antonia si trasferisce dunque con la nuova famiglia a Zardino, un paesino della Bassa ormai scomparso. Bellissima e di carattere amabile, Antonia non viene apprezzata dagli abitanti di Zardino, soprattutto dalle vecchie donne perplesse dalla scelta dei due compaesani. La giovane stringe amicizia con le figlie minori dei Barbaro, ed in particolare con Teresina, che la introduce alle usanze del luogo (ad esempio spiegandole chi fossero i risaioli e le superstizioni presenti nel piccolo paese), con lo “stulidus Biasius”, che in seguito si innamorerà della bella ragazza e per questo punito e castrato dalle zie, e con il camparo Maffiolo. Fatto di rilevante importanza è la sostituzione, piuttosto violenta, per volere del vescovo Bascapè, del quistone don Michele con il rigoroso Don Teresio, che instaura un “regime” obbligando i cittadini ad effettuare donazioni e a partecipare alle numerose celebrazioni. Zardino viene poi animata dall’arrivo del feudatario novarese Caccetta e dall’inganno delle false reliquie subito da Monsignor Cavagna, incaricato dal Bascapè di dotare ogni parrocchia della diocesi con queste ultime. Emerge sempre più andando avanti con la narrazione la volontà dell’autore di raccontare la storia di come si sia formato un pregiudizio, che porterà poi al processo contro Antonia per stregoneria. Vassalli spiega che contribuiscono a formare tale concezione principalmente tre fatti, che gli accusatori sostengonk essere prove di “eretica gravità”: il suo ritratto in un’edicola votiva nelle vesti di una giovane Madonna, lo scandalo che Antonia provoca alla visita di Bascapè a Zardino (ovvero di aver osato ridere durante la celebrazione religiosa), ed infine aver ballato insieme ad un lanzichenecco, un “demone luterano”. Con l’inverno, stagione dei pettegolezzi, i sospetti verso Antonia crescono ulteriormente. Ella infatti aveva rifiutato numerosi pretendenti, tra cui anche nobili e benestanti, ed era stata colta svariate volte durante notte nel dosso “dell’albera”, luogo secondo la credenza popolare dove le streghe si riunivano nei sabba, dove tuttavia in realtà la giovane vi andava per incontrare il suo innamorato Gasparo, un camminante che però non ricambiava veramente. Il crescente “disgusto” e la disapprovazione del paese nei suoi confronti le varranno poi la definizione di strega. Don Teresio, spinto anche dal popolo, si reca nel vescovado per far accusare di stregoneria Antonia. Purtroppo per lei l’inquisitore di Novara è Manini, un uomo assetato di potere convinto di poter acquistare prestigio con la condanna della giovane. Cominciano così gli interrogatori, durante i quali gli unici a difendere Antonia sono i suoi genitori e Teresina, che cercano di convincere l’Inquisitore dell’innocenza della ragazza e che ella incontrava il suo innamorato e non il demonio, fatto che Antonia cerca di dimostrare presentandosi vestita da sposa. Al momento della testimonianza della giovane, come spesso accadeva all’epoca, dopo un iniziale tentativo di difendersi, ella, pur di far terminare le torture, si dichiara colpevole. Dopo una lunga e tremenda prigionia durante la quale viene anche violentate, la nostra protagonista viene condannata. Nonostante il tentativo di corruzione del padre adottivo, Antonia viene arsa sul rogo nel luogo dove era solita incontrare il suo innamorato, l’11 settembre 1610. Dopo l’esecuzione, gli abitandi di Zardino danno luogo ad una grande festa.
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