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Incisione la cui sede sulla parete toracica dipende dal tipo di intervento che si vuole effettuare CH. TORACICA GENERALE APPROCCIO POSTEROLATERALE APPROCCIO ANTEROLATERALE (attraverso le coste) CARDIOCIRURGIA STERNOTOMIA MEDIANA ( attraverso lo sterno) miglior accesso al campo operatorio all’interno del la cavità pleurica o del mediastino La TORACOTOMIA VIDEO O ENDOSCOPICA: utilizzata in pz che presentano una lesione accessibile perifericamente TECNICA: Introduzione di un dispositivo a fibre ottiche e di accessori attraverso piccole centimetriche lesioni della parete toracica, per la rimozione delle lesioni IMPORTANTE PROCEDURA CHIRURGICA ATTENTA GESTIONE PRE E POST OPERATORIA Può RICHIEDERE: VENTILAZIONE MECCANICA DRENAGGIO TORACICO CHIUSO Condizioni POLMONARI: cancro, tumori benigni, tubercolosi, ascessi o infezioni, bronchiectasie, empiema pleurico. Condizioni CARDIACHE: coronaropatie, vizi valvolari, difetti delle pareti, aneurismi aorta, ecc Ernia iatale o patologie esofagee TRAUMA TORACICO che coinvolge uno o più organi vitali toracici M. DI ATTIVITA’ – ESERCIZIO FISICO Difficoltà respiratoria a riposo o durante l’attività fisica Astenia Affaticamento M. COGNITIVO- PERCETTIVO Paura per la grave natura della malattia Paura per l’imminenza di un intervento chirurgico importante M. DI PERCEZIONE DI SE’- CONCETTO DI SE’ Paura per la deturpazione provocata dalla cicatrice M. DI RUOLO- RELAZIONE Paura di non poter riprendere l’attività lavorativa dopo l’intervento M. DI SESSUALITA’ RIPRODUZIONE Può riferire affaticamento e incapacità di sostenere l’attività sessuale ATTENZIONE: i reperti fisici possono variare notevolmente in relazione alla natura della condizione morbosa che richiede la toracotomia!!! APPARATO RESPIRATORIO Dispnea Respiro corto Tachipnea Ronchi, sibili, crepitii Nel trauma toracico sono presenti: Ferita aperta soffiante Volée costale Respiro paradosso ortopnea APPARATO DIGERENTE In caso di ERNIA IATALE si può avere rigurgito o pirosi ( sensazione di bruciore allo stomaco) 30-60 minuti dopo i pasti, dolore retrosternale, disfagia, senso di pienezza In caso di PROBLEMA CARDIACO si può avere nausea e vomito APPARATO TEGUMENTARIO Cianosi Pallore Nel trauma toracico: abrasioni o ferite aperte AZOTEMIA E CREATININEMIA: controllo della funzionalità renale ELETTROLITI SIERICI: controllo della situazione dei liquidi, degli elettroliti e dell’equilibrio acido base ESAME URINE: dà indicazioni sulle capacità escretrici e di concentrazione renale ESAME COLTURALE DELL’ESCREATO: permette di evidenziare eventuali nfezioni PER TUTTE LE ETIOLOGIE… Rx TORACE: Può rilevare anormalità della configurazione del torace, del profilo cardiaco e del parenchima polmonare ECG: può rilevare alterazioni legati a fatti ischemici e/o aritmie FLUOROSCOPIA: può evidenziare anomalie della motilità delle strutture intratoraciche ( in particolare dell’esofago) RMN: può rilevare anormalità degli organi e delle strutture toraciche PER LE ETIOLOGIE CARDIACHE E POLMONARI… TAC: evidenziare anomalie del polmone, quali tumori, calcificazioni o cavità ed anomalie cardiache come dilatazioni BIOPSIA: può contribuire alla diagnosi definitivs dei problemi polmonari e cardiaci SCINTIGRAFIA CON GALLIO: può rivelare infiammazioni, tumori del cuore o dei polmoni. PER LE ETIOLOGIE CARDIACHE… SCINTIGRAFIA CARDIACA CON TALLIO: può rivelare aree di ischemia e necroso del miocardio ECOCARDIOGRAFIA: può rivelare alterazioni della cinesi cardiaca e di valvole e camere cardiache CATETERISMO CARDIACO: può rivelare alterazioni delle arterie coronarie ( durante il cateterismo del cuore sx) o dell’arteria polmonare ( durante il cateterismo del cuore dx) PER PROBLEMI ESOFAGEI… ESOFAGO BARITATO, ESOFAGOSCOPIA, STUDIO DELLA MOTILITA’ ESOFAGEA: possono rivelare anormalità nella struttura e nella funzionalità dell’esofago ARITMIE CARDIACE ATELECTASIE VERSAMENTO PLEURICO VERSAMENTO PERICARDICO PNEUMOTORACE A VALVOLA EMOTORACE INFEZIONI EDEMA POLMONARE EMBOLIA POLMONARE EMORRAGIA ARRESTO CARDIACO SHOCK TAMPONAMENTO CARDIACO Deficit di conoscenze correlato alla scarsa familiarità con l’intervento di toracotomia INTERVENTO MOTIVAZIONE Fornire informazioni sull’intervento Descrivere l’intubazione endotracheale e la ventilazione meccanica Spiegare gli effetti generali che la toracotomia ha sui polmoni e descrivere i metodi di riespansione. Spiegare e discutere i metodi per alleviare il dolore post-operatorio Deficit di conoscenze correlato alla scarsa familiarità con l’intervento di toracotomia INTERVENTO MOTIVAZIONE Descrivere e documentare le attività post-operatorie attese: Il cambio di posizione (decubito dx e sx) ogni 2h il giorno dell’intervento L’assunzione della posizione semiseduta e seduta sul letto con le gambe fuori dal letto in prima giornata Il trasferimento sulla poltrona, con aiuto in 1° o 2° giornata La deambulazione nella stanza in 2° o 3° giornata È probabile che il paziente toracotomizzato opponga resistenza allo svolgimento delle attività per via del dolore, della fatica e della debolezza. La sua conoscenza delle attività attese e della loro importanza costituisce una base sulla quale l’infermiere può costruire il programma di mobilizzazione. Deficit di conoscenze correlato alla scarsa familiarità con l’intervento di toracotomia INTERVENTO MOTIVAZIONE Spiegare e dimostrare l’uso delle calze elastiche Le calze elastiche favoriscono il ritorno venoso contribuendo alla prevenzione della formazione dei trombi agli arti inferiori INDICATORI DI RISULTATO 2: Presenterà scarsa ottusità alla percussione in sede di intervento Tranne che in caso di pneumonectomia Non manifesterà enfisema sottocutaneo ed extrasistoli ventricolari o altri aritmie Cambierà posizione ogni 2 ore con l’aiuto dell’infermiere Entro 2 giorni dall’intervento chirurgico Userà lo spirometro 2-3 volte all’ora quando è sveglio Presenterà crepitii, ronchi e sibili minimi Manifesterà livelli normali di EGA e di ossimetria Riferirà dolore lieve e starà seduto in poltrona INDICATORI DI RISULTATO 2: Entro 3 giorni dall’intervento chirurgico: Avrà rumori respiratori normali, bilaterali, espansione toracica, risonanza alla percussione uguali bilateralmente e cmq appropriati al tipo di intervento chirurgico subito Inizierà a deambulare Ipossiemia correlata ad ipoventilazione ( secondaria ad anestesia, dolore e al trattamento con analgesici), ad aritmie, atelectasie e secrezioni dense INTERVENTO MOTIVAZIONE Dopo l’intervento chirurgico, valutare i seguenti parametri ogni 15’’ fino a che non risultano stabili, poi ogni 30 minuti fino a2 h, quindi ogni 1-2 h quando occorre Frequenza, profondità e regolarità del respiro, FC, PA Livello di coscienza Rumori respiratori e movimenti toracici bilaterali Utilizzo della muscolatura accessoria Posizione della trachea Colorito delle mucose, della cute periorale e dei lobi auricolari DIAGNOSI INFERMIERISTICA: Rischio di infezione correlato all’incisione chirurgica e all’intubazione endotracheale PRIORITA’ ASSISTENZIALE: Prevenire le infezioni INDICATORI DI RISULTATO: Entro 3 giorni dall’intervento chirurgico il paziente: Avrà una ferita detersa, asciutta e in via di cicatrizzazione Avrà segni vitali nella norma FC: 60-100 bpm, Pres. Sistolica da 90 a 140 mm Hg; press. Diastolica da 50 a 90 mm Hg Avrà globuli bianchi e VES normali Al momento della dimissione: Avrà rumori respiratori normali, un normale fremito vocale e una normale risonanza alla percussione in relazione al tipo di intervento. Rischio di infezione correlato all’incisione chirurgica e all’intubazione endotracheale INTERVENTO MOTIVAZIONE Rilevare l’eventuale manifestarsi di segni e sintomi da polmonite quali: Febbre, Tachipnea, rumori respiratori bronchiali o broncovescicolari periferici, aumento del fremito vocale, dell’ottusità, dispnea… avvisare il medico e registrare la loro presenza. Alto rischio di polmonite. Il trattamento richiede un’efficace igiene polmonare, antibiotici e respirazione assistita a pressione positiva. Rischio di infezione correlato all’incisione chirurgica e all’intubazione endotracheale INTERVENTO MOTIVAZIONE Ricercare eventuali segni e sintomi di infezione della ferita ogni 2-4 ore e quando è necessario. Nel caso che l’incisione possa essere ispezionata direttamente osservare se sono presenti arrossamento e gonfiore. Controllare l’eventuale aumento di globuli bianche e della VES. Controlli regolari favoriscono una tempestiva diagnosi di infezione. Le medicazioni occlusive possono rimanere in situ da 1 a 3 gg rendendo però difficile la visualizzazione della ferita.