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la ciociara riassunto, Appunti di Letteratura Italiana

riassunto del romanzo La Ciociara

Tipologia: Appunti

2019/2020
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Caricato il 10/11/2020

chiaransl
chiaransl 🇮🇹

4.6

(52)

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica la ciociara riassunto e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Capitolo I Cesira, nata in Ciociaria da una coppia di contadini, si è stabilita a Roma all'età di sedici anni in seguito al matrimonio con il proprietario di un negozio di alimentari a Trastevere. Il matrimonio, fatto per interesse (Cesira non è mai stata innamorata di lui ma gli è comunque rimasta fedele, sempre, a differenza del marito* -che era più vecchio di Cesira quando lei lo sposò) si è rivelato infelice, e solo dopo la morte del marito Cesira (“morì, alla fine; e allora io mi sentii di nuovo quasi felice”.) ha trovato la sua pace con la figlia Rosetta. Gli anni 1940-'42 e parte del '43 sono per Cesira anni felici, nonostante la guerra**. Anzi, grazie alla guerra la donna riesce a fare buoni affari, vendendo in borsa nera (invece che con i prezzi fissati dal governo). Cesira mostra un totale disinteresse nei confronti degli uomini (leggi pp.17). Disinteresse ed ignoranza sono totali anche per quanto riguarda la guerra: Mussolini o Badoglio, gli inglesi o i tedeschi, per Cesira è lo stesso, purché vada avanti il negozio (“Per Mussolini o Badoglio o un altro, poco importa purché si faccia il negozio” pp.20), purché alla figlia diciottenne - che ama teneramente e per la quale si sacrifica - non manchi nulla. Cesira ricorda di quando, una volta iniziati i bombardamenti a Napoli, la gente diceva di scappare, ma Cesira era convinta che a Roma non sarebbero arrivati perché a Roma c’è il papa; persino i genitori le scrissero una lettera invitandola di andare da loro, in campagna, ma Cesira rifiutò. Ricorda anche di quando lei e Rosetta andavano i campagna, piena di “roba”, a comprare ai contadini, che non volevano vendere ai prezzi del governo. In uno di questi giorni, Cesira ricorda di quando una volta, nelle parti di Frosinone, un aeroplano mitragliò il treno, e il treno si fermò in aperta campagna e, solo dopo che l’aeroplano sparì, il treno ripartì. Cesira dice sempre a Rosetta: "Prega Iddio che la guerra duri ancora un par d'anni... tu allora non soltanto ti fai la dote e il corredo, ma diventi anche ricca." (p. 19) Rosetta però non rispondeva o sospirava, perché Cesira scoprì che aveva il fidanzato*** in guerra in Jugoslavia e temeva tutto il tempo che potesse morire. Nel settembre del '43, però, costretta dalla carestia (leggi pp.21-22 episodio delle uova) e dai bombardamenti, Cesira decide di lasciare Roma per rifugiarsi a Vallecorsa, suo paese natale in Ciociaria, dove ancora vivono i genitori. Dopo aver affidato - non senza un accurato inventario - la casa ad un amico del marito, Giovanni (un commerciante di carbone e legna, amico del marito e con il quale ha un rapporto erotico, di cui peraltro subito si pente), Cesira parte con Rosetta. NOTE *si assentava continuamente dal negozio per andare a trovare qualche donna; quando ci andava era allegro e gentile, ma quando non andava di donne diventava cupo, rispondeva male e a volte picchiava Cesira. Cesira aveva anche lei la corte ma non era interessata: “dell’amore non m’importava e anzi, […] forse mi faceva quasi schifo” (pp.14). quando il marito non trovava più donne aveva iniziato a costringere Cesira a fare di nuovo l’amore, anche se lei non voleva; quando Cesira gli disse che non voleva più fare l’amore con lui, e il marito prima la menò, facendogli uscire sangue dal naso, per poi perseguitarla in tutti i modi. + aveva preso in casa una ragazza come aiutante perché i parenti gliela avevano affidata, dato che era una bambina. Aveva quindici anni e siccome il marito le faceva la corte quando Cesira era impegnata con i clienti, nonostante gli disse di lasciare in pace Bice, decise di licenziarla **Cesira della guerra non sa niente e non gliene importava: fino a quando il negozio va bene, tutto va bene. ***era un giovane di Pontecorvo, i suoi parenti avevano un po’ di terra e lui studiava da ragioniere; aveva interrotto gli studi a causa della guerra, ma contava di riprenderli a guerra finita. Se ne riparla a pp.30: Rosetta non riceve più sue notizie da un mese e ogni mattina va in chiesa a pregare. PP.29: Cesira parla di politica Capitolo II *Il Cesira e Rosetta si preparano per scendere a Fondi e raggiungere la casa dei genitori di Cesira (in montagna, dalle parti di Vallecorsa, e da Fondi sarebbe un’ora di macchina), ma il viaggio viene interrotto a Monte San Biagio -un paesino inerpicato su una collina che guarda la valle di Fondi- perché le rotaie sono state interrotte (bombardate?)**. Così, Cesira e Rosetta sono costrette a prendere le valigie e proseguire verso Fondi a piedi; presto si accorgono che la cittadina è abbandonata (pensa addirittura che tutti siano scappati)***. Le due donne lasciano Fondi e trovano ospitalità presso una famiglia di contadini (Concetta, il marito Vincenzo, i due figli Rosario e Giuseppe)****. Cesira non tarda a scoprire che si tratta di "una famiglia di delinquenti", ladri e borsaneristi 5. I due giovani spaventano in modo particolare Cesira e la figlia: un giorno raccontano di aver violentato, per rappresaglia (al tempo della guerra del '35; pp.67), tutte le donne piacenti di un villaggio in Albania. Inoltre, un paio di settimane dopo l'arrivo di Cesira e Rosetta, mentre loro capano delle pannocchie per far passare il tempo, giungono due fascisti 'repubblichini'6, che cercano i figli di Concetta, imboscatisi dopo l'8 settembre (sono disertori e il decreto dei disertori prevede che vengano fucilati). I due fascisti mostrano un particolare interesse per Rosetta (la guardano alle gambe e al petto) e vogliono che la ragazza lavori nella loro caserma (per cucinare e sistemare i letti), così fanno un patto con Concetta: smetteranno di cercare i figli (che lei sostiene essere a combattere in Albania), se Concetta convince Cesira a mandare Rosetta da loro. Concetta è immediatamente d'accordo7 e Cesira, che si rifiuta di mandare la figlia dai fascisti (i quali la vogliono con sé per ovvi motivi), finge di volerci pensare su, in realtà la notte stessa decide di fuggire subito alle prime luci dell’alba e di chiedere aiuto ad un suo conoscente, Tommasino, anch'egli negoziante. All'alba del giorno seguente madre e figlia fuggono. NOTE *Cesira si sveglia e vede i passeggeri e Rosetta guardare fuori dal finestrino: su una collina una casetta bianca era stata incendiata da un aereo, che passo sopra il treno e bombardò nuovamente la casa, causando un’esplosione e portando tutti a gettarsi a terra. Dopo qualche minuto, il treno riparte e i passeggeri sono increduli di essere ancora vivi. + Il treno fa fermate di mezz’ora o un’ora, facendo di un viaggio normale di due ore, un viaggio da sei. **il treno si ferma e Cesira vede tutti scendere ma non si preoccupa della cosa perché il treno si era fermato tante volte, così prende la valigia delle provviste e lei e Rosetta mangiano, fino a quando il ferroviere gli dice che gli fa notare che tutti sono scesi e che, anche se la loro destinazione è fondi, devono scendere perché le rotaie sono state interrotte. ***se ne accorge dall’uva che avrebbe dovuta già essere vendemmiata, dal gran turco disordinato, le pannocchie ormai rosse, i fichi caduti dagli alberi, le saracinesche abbassate con un pezzo di carta che spiegava che i proprietari erano sfollati, dagli usci e portoni delle case sprangati… + bussa a qualche porta ma nessuno apriva, non si affacciava per rispondere ****Cesira vede una casa e un contadino nascosto esce allo scoperto, con un falcetto in mano per difendersi. Cesira dice che cerca alloggio per la notte e che lo avrebbe pagato come in albergo. Il contadino rimane restio fino a quando non arriva la moglie, che si mostra aperta alla possibilità di ospitare lei e Rosetta, cedendogli addirittura la camera da letto. 5 non lontano dalla casa c’è una baracca e Concetta disse a Cesira che la usavano per metterci le arance quando le raccoglievano, ma le arance erano ancora appese agli alberi (è settembre, le arance si raccolgono a novembre). Cesira nota comunque che la famiglia si dava da fare spesso **** In più, Filippo si ubriaca e fa un discorso sul fatto che la guerra è brutta soltanto per i fessi, che costituiscono una delle due categorie di questo mondo, insieme ai furbi: egli sostiene che i fessi sono coloro che credono a quello che c’è scritto sui giornali, pagano le tasse e ci rimettono la pelle; u furbi, invece sono il contrario e sono coloro che in tempo di carestia si salvano, perché il furbo in questi casi deve essere furbissimo, mentre il fesso non può fare a meno di fare il fesso. Arriva a sostenere che non ci sarà nemmeno più il lusso di essere fessi e che d’ora in poi bisognerà essere furbi, perché questi tempi sono pericolosi e ci si può rimettere la pelle, come Mussolini, che nel dichiarare guerra alla Francia è andato in guerra contro il mondo intero. Quello che conta però non sono i governi e le guerre, perché quelli vanno e vengono, ma ciò che conta è il negozio, e se il negozio va bene, tutto va bene. *****la moglie Luisa vede la guerra come una faccenda di femmine e di maschi: lei è contenate che suo marito non sia partito per la guerra perché sostiene che gli altri uomini non torneranno dalla Russia, non perché moriranno, ma perché “alle femmine russe piacciono i nostri uomini” e “finita la guerra li costringono a rimanere”. 6 Filippo le invita perché pensava fossero sole + dice che fino a quando non arriveranno le provviste potranno mangiar con loro e poi faranno i conti, facendo intendere che niente gratis pp.107,108 episodio del lavaggio dei piedi Annina: portiera dello stabile accanto a quello di Cesira e Rosetta a Roma; sorella di un macellaio; Rosetta le affida Pallino, il suo gatto, e chiede a Cesira se pensa che una volta tornate a Roma sarà sano e salvo Rosetta bambina per il carattere Tommasino  pp. 81; Paride  pp. 87; non parte per la guerra perché ha due dita in meno alla mano destra Filippo  pp. 89,90  ci importa soltanto il negozio (pp.90) pp.92, 93 abbondanza di cibo pp. 91  “e il figlio… verso la tavola” pp.98-99  i contadini e il denaro pp.110 Rosetta prega la Madonna per ringraziarla di averle fatte arrivare fino a lì sane e salve; Cesira prega con lei  p..112: Cesira e la religione Ciociaro - sardegnoli: somaro grigio e piccolo / scioccapignatte: ciclamini / pettola e fasuli: pasta e fagioli Capitolo IV Cesira e Rosetta dormo tanto e fino a tardi (la prima settimana anche 12 o 14 ore di fila a causa delle privazioni e angosce di Roma), ma ben presto si accorgono della durezza della vita lassù: si inizia con le pulizie, poi bisognava attingere l’acqua del pozzo, poi le fatiche della cucina. La vera fatica però era l’inverno, quando l’acqua del pozzo gelava, la legna si bagnava (e quindi il fuoco non si accendeva) e mangiavano come i contadini (un pasto leggero alle 11 e poi un vero e proprio pasto alle 7). Pochi giorni dopo Tommasino porta a Cesira le provviste da lei ordinate* e più che mai necessarie, giacché gli inviti a pranzo da parte dei Festa si sono andati diradando sino a cessare del tutto (deve pensare prima alla propria famiglia). Si attende l'arrivo degli alleati per poter tornare alla vita normale e se ne parla di continuo, ma notizie sicure non se ne hanno. Cesira e Rosetta passano gran parte del tempo con Michele**. Egli, un giovane di venticinque anni e laureato, è diverso dagli altri sfollati***: non parla di denaro e di abbondanza, stigmatizza in modo spietato la mentalità gretta ed egoista del padre e degli altri sfollati, critica duramente il fascismo ed il nazismo, espone la sua fiducia nei contadini e negli operai per un riscatto dell'umanità (pp.135). Michele andava da loro la mattina presto e le lasciava per l’ora dei pasti, stando insieme a loro, quindi, tutta la giornata. Le invitava sempre a fare delle passeggiate, prendendo o la strada che andava per la macera (che andava intorno alla montagna e portava a una valle simile a quella di Sant’Eufemia) o si saliva fino al passo o si scendeva per andare alla valle. Quasi sempre sceglievano la strada più piana per non faticare e seguendo la macera andavano a finire su uno sperone del monte, dove stavano per ore, a volte a parlare e a volte a far niente. Una cosa che ricorda Cesira sono i discorsi di Michele, che sono nuovi per lei, perché non li aveva mai sentiti prima d’ora, così come non aveva mai incontrato una persona come Michele. Nonostante Michele fosse acculturato, aveva letto molti libri e sapeva molte cose, secondo Cesira non sa niente della vita e crede si faccia idee sbagliate su molte cose. Per esempio, Michele un giorno dice a Cesira che, anche se è negoziante, non è stata guastata dal negoziare, è rimasta una contadina come quando era bambina; Cesira gli risponde che non è un complimento, perché i contadini non conoscono niente all’infuori della terra e vivono come bestie. Michele le risponde che tempo fa non era un complimento, ma oggi lo è, perché quelli che leggono e scrivono (i signori di città) sono i veri ignoranti: con i contadini, invece, si può ricominciare da capo, ovvero si possono creare uomini nuovi + discorso degli operai pp. 135. Sebbene non sempre lo capiscano, sebbene Rosetta sia irritata dalle critiche di Michele ai preti (Rosetta è religiosissima)****, tuttavia le due donne preferiscono la compagnia del giovane a quella degli altri. Cesira preferisce la sua compagnia soprattutto perché, anche se interessata ai quattrini, non vuole sentirne parlare tutto il tempo perché finisce per avere un senso di oppressione. Filippo e gli altri sfollati, infatti, parlavano solo di interesse, roba da vendere e da comprare, del profitto prima e dopo la guerra. Quando non parlavano di interesse, però, giocavano ore e ore a carte nella stanza di Filippo; intorno ai quattro che giocavano ce n’erano sempre altri quattro che guardavano. Se non giocavano a carte, invece, conversavano e, secondo Cesira, dicevano delle stupidaggini che offendevano per la crudezza o per la brutalità. Cesira, per esempio, ricorda di quando Antonio e altri sfollati iniziarono a parlare della guerra; in particolare, Antonio raccontò di quando a 20 anni era andato in guerra in Libia (una guerra che era stata molto importante per lui e dove, inoltre, aveva perso un occhio) e racconta in modo dettagliato l’uccisione dei suoi compagni ma anche degli uomini, donne e bambini di uno dei villaggi (per vendicare i 3 compagni ammazzati). Gli fanno notare che presenti sono anche Cesira e Rosetta e che quindi non dovrebbe parlare di cosa succede alle donne in guerra (pp. 137), ma ben presto Rosetta si allontana, turbata da quello che è stato appena detto. Da quel giorno Rosetta si allontanò dagli sfollati perché non voleva stare vicino ad Antonio o parargli. Nel frattempo, le cose cambiano, ma non per il meglio: una divisione tedesca si era attendata nella pianura di Fondi, mentre il fronte si era fermato al fiume Garigliano. Questo voleva dire che gli inglesi non avanzano più e che i tedeschi sarebbero rimasti durante tutto l’inverno. Alcune voci dicevano che si mimetizzavano, ma fino ad allora nessun tedesco era salito a Sant’Eufemia, ma poi avvenne qualche cosa che li mise a contatto con loro e da lì la guerra arrivo fino a lassù per la prima volta, per poi non andarsene più via. (Cesira racconta cosa è successo) Tra gli sfollati vi è un sarto, Severino, il quale è scappato da Fondi subito dopo i primi bombardamenti e ora si trova lì perché, durante la guerra, aveva investito il suo denaro in una quantità di stoffe, per poi accuratamente nasconderle e, appena finita la guerra (approfittando del periodo di 6 mesi o un anno tra la fine della guerra e il ritorno alla normalità, e il negozio sarebbe stato difficile), con i prezzi saliti alle stelle per via della carestia, rivenderle e di guadagnarci su. Un giorno, però, un suo ex lavorante gli comunica che le stoffe sono state rubate. Severino inizia ad indagare: pensa che sia stata gente del paese e si reca tutti i giorni a Fondi per capire chi gli aveva rubato le stoffe e dove fossero le stesse. Severino scopre che sono stati alcuni fascisti*****, e, siccome la i tedeschi erano gli unici a far rispettarlo la legge, allora si rivolge ad un soldato tedesco, Hans, anche lui sarto, sostenendo di essersi messo d’accordo con l’esercito tedesco; inoltre, si riteneva che i tedeschi non erano vagabondi e delinquenti come i fascisti: di fatto, gli avevano promesso non solo di recuperargli le sue stoffe, ma che avrebbero anche punito i fascisti. Hans finge di voler aiutare Severino a riprendere le sue stoffe, ma, una volta recuperate, se ne impossessa e manda Severino a lavorare alle fortificazioni del fronte (la notizia arriva da Tonto)******. Tonto confessa di essere stato lui a rubare le stoffe: nonostante Severino pensava di averle nascoste bene, in realtà tutti lo sapevano, e Tosto le ruba perché ha una famiglia da sostenere e mantenere: di questi tempi ognuno deve pensare a sé stesso. Tosto racconta che Severino non avrebbe dovuto fare il cattivo e coinvolgere il soldato tedesco, che puntò un mitra contro Tonto e gli altri sostenendo che dovevano perquisirli. Il tedesco trova le stoffe e le carica sul camion e se ne va con Severino e, pochi km dopo, il soldato trova un altro camion pieno di italiani che erano stati “rastrellati” per essere mandati a lavorare alle fortificazioni del fronte. Il tedesco così si tenne le stoffe e le mandò poco alla volta in Germania, dove aprirà una sartoria. Pp. 154- 155 reazione di Michele. Filippo chiede se gli italiano reclutati dai tedeschi siano uomini della pianura, per sapere se mai arriveranno a prendere gli sfollati alle montagne. Tonto gli risponde che arriverà il momento anche per gli sfollati per le montagne; lui sa queste cose perché ja a che fare con i tedeschi tutto il giorno e dice loro che le opzioni sono mettersi nella milizia o nascondersi, ma nascondersi bene, perché prima o poi li troveranno. Una sera (era inverno e non si sapeva cosa fare), dopo cena, Michele si propone per leggere alla famiglia di Paride e a Cesira e Rosetta un qualche cosa ad alta voce: la resurrezione di Lazzaro. Rendendosi conto della noia e dell'indifferenza dei contadini, il giovane reagisce con durezza. Una mattina Michele entra improvvisamente nella camera di Cesira e Rosetta. Rosetta, che si è appena lavata, è completamente nuda; Michele non ne è per nulla turbato, non mostra il benché minimo interesse, e più tardi a Cesira, che si meraviglia della freddezza di lui di fronte ad una bella ragazza nuda, dice seccamente che queste cose per lui non esistono. NOTE Cesira pensa che la vita a Sant’Eufemia sarebbe durata due settimane, in realtà durò 9 mesi *Cesira crede a Tommasino quando lui le dice che i prezzi sono alzati perché anche lei è negoziante e sapeva per esperienza che non poteva non essere vero. Inoltre, in quei giorni Cesira, in attesa dell’arrivo delle provviste, mangia con Paride e la famiglia (ovviamente pagando), e nota che i Festa andavano a mangiare alla chetichella, vergognandosi. Quando arrivava Tommasino con le provviste, però, il loro atteggiamento cambiava dal giorno alla notte. A tal porpisto, Filippo dice a Cesira pp.123,124 “siamo i soli che hanno i quattrini” / ”i soldi sono i migliori amici, più fedeli e più costanti che un uomo possa avere”. Con l’arrivo delle provviste comincia la vita normale a Sant’Eufemia per Cesira e Rosetta. *** e Michele preferiva la compagnia di Cesira e Rosetta rispetto agli latri sfollati perché erano di Roma e non parlavano dialetto e non parlavano delle cose di Fondi, che a lui non interessavano. ****Michele dice che fascisti e preti sono la stessa cosa, l’unica differenza era la sottana: i fascisti l’avevano tagliata per fare le camicie nere, i preti la portavano fino ai piedi. Pp.138: Michele odiava *una notte, in una valle vicina, i tedeschi avevano preso 4 o 5 ragazzi che, al momento del crollo del fascismo, erano sotto le armi e poi avevano disertato, e questi ragazzi erano proprio quelli che i tedeschi cercavano perché li consideravano traditori e volevano fargli scontare il tradimento col farli lavorare come schiavi; i più impauriti erano i genitori dei ragazzi **fino a quando ci sarebbe stato il pericolo dei rastrellamenti tutti i ragazzi sarebbero scappati all’alba alla cima della montagna per poi riscendere a valle al tramonto. Lassù c’erano latri sentieri che portavano ad altre valli o sopra le montagne e i tedeschi si sarebbero scoraggiati nel vedere che dovevano fare chilometri e chilometri per acchiappare un uomo o due ***restano con loro per circa un’ora; parlano a gesti; gli danno pane e formaggio ****erano sbarcati nelle parti di Ostia avevano fatto esplodere della dinamite e ad azione conclusa la nave non era tornata a prenderli e quindi erano stati costretti a fuggire e a nascondersi ***** gli sfollati, nel vedere i tedeschi, vogliono sapere quando finirà la guerra e incaricano Michele, che parlava tedesco, di porre la domanda di quando sarebbe finita; i tedeschi rispondono che sarebbe finita con la vittoria di Hitler e che avevano delle armi segrete con le quali avrebbero fatto un’offensiva agli inglesi e li avrebbero buttati a mare, per poi vivere della roba degli italiani, che, in quanto traditori, avrebbero lasciato morire di fame pp.217: differenza sulla guerra tra sergente e soldato 6 Michele spiega a Cesira come i nazisti fanno il loro dovere perché credono che il male sia il bene Capitolo VII Gennaio 1944: si ha notizia dello sbarco degli alleati ad Anzio*, ma informazioni precise mancano**. Non rimane che aspettare. Marzo: giunge a Sant'Eufemia un soldato tedesco, disarmato e senza cattive intenzioni. Suona la fisarmonica, accarezza i bambini, ha parole di incoraggiamento per tutti, poi se ne va. Ma poco dopo ritorna furtivamente per rubare la camicia che uno sfollato aveva steso ad asciugare. Il cibo scarseggia sempre di più; Cesira, Rosetta, Michele si recano in una località chiamata Sassonero. Qui incontrano un gruppo di sfollati - tra i quali un prete impazzito - che hanno trovato rifugio in una grotta. Gli sfollati non hanno cibo da vendere, consigliano di rivolgersi ad alcuni pastori di religione evangelista. A prezzo altissimo Cesira ottiene da un pastore qualcosa da mangiare. Maggio: si ha notizia che gli anglo-americani hanno sferrato l'offensiva e avanzano. La gioia degli sfollati è grandissima, ma, preannuncia Cesira, "Le difficoltà non facevano che cominciare" (p. 232). NOTE *un contadino porta un biglietto trovato in un cespuglio scritto dagli inglesi ma in tedesco per i tedeschi; il foglietto viene portato a Michele per essere tradotto. Anzio è vicino a Roma. **il biglietto dice che gli ad Anzio c’era una grande battaglia di navi, cannoni, carri armati e soldati e che gli inglesi avanzavano verso Roma. Nei giorni seguenti, però, non se ne andavano e poi arrivano notizie precise: gli inglesi erano si sbarcati, ma i tedeschi erano riusciti a fermarli. Una mattina, inoltre, per saperne di più su quello che stava succedendo, Filippo e un altro negoziante pagano Paride per andare in un paese lontano dalla Ciociara da un medico che aveva la radio (Paride era analfabeta, ma ascoltando la radio era in grado di riferire le informazioni). Dopo tre giorni, Paride torna e, non solo dice di aver visto la carestia ovunque (in alcuni posti anche peggio che a Sant’Eufemia), ma apprende da coloro che avevano ascoltato la radio giorni prima che lo sbarco era fallito a causa di una donna.  l’ammiraglio americano che comandava lo sbarco era in realtà segretamente un tedesco, che si voleva vendicare dell’annullamento del fidanzamento della propria figlia con il figlio del generale che comandava tutte le truppe americane in Europa. Per vendicarsi, l’ammiraglio aveva disposto le truppe tedesche così che, quando gli inglesi fossero sbarcati ad Anzio, si trovassero davanti i tedeschi con i cannoni. Capitolo VIII Gli alleati sfondano il fronte; una mattina si sente un cannone e nel cielo si vedono delle strisce rosse che, sostiene Michele, indicano lo spostamento della battaglia verso nord e che, quindi, la valle di Fondi era stata liberata, i tedeschi erano fuggiti verso Roma e che probabilmente la battaglia di sfondamento era finita. La mattina seguente la valle riprende a essere colpita dai cannoni e Michele, nonostante possa morire, è convinto che ormai sia questione di ore. Michele, Cesira e Rosetta vanno a ripararsi in un angolo morto al d là della gola, in una capanna che serviva da riparo per le bestie, ma viene subito coinvolta in un’esplosione, causandone l’inclinazione. A questo punto Michele suggerisce di strisciare per terra per arrivare alla grotta dietro la capanna, dove rimangono fino a quando non sentono il rumore dei cannoni in lontananza. Michele sostiene che l’attacco sia stato fatto dai tedeschi. A pranzo Paride annuncia l’arrivo di un gruppo di cinque tedeschi, che si rivelano essere fuggitivi: erano artiglieri che per due giorni e due notti erano stati sottoposti a un bombardamento aereo e, dopo aver visto morire gran parte dei suoi compagni, erano fuggiti. Dopo aver chiesto e ottenuto qualcosa da mangiare*, costringono Michele ad accompagnarli verso nord, per indicare loro la strada per raggiungere il proprio esercito**. Filippo assiste alla scena i cui i tedeschi obbligano Michele ad andare con loro e cerca di opporsi (dice che quello è suo figlio e che dice la verità: non conosce le strade di montagna, lui sol legge, scrive e studia); il tedesco, che ha ripreso in mano la pistola e l’ha puntata contro Michele, gli dice di farsi da parte. Filippo propone ai tedeschi di prende lui al posto di suo figlio, ma i tedeschi fanno intendere che è proprio Michele che vogliono, perché “è il suo dovere”. Qualcuno dice a Michele di scappare, il tedesco si gira di scatto e spara verso la direzione del grido; fortunatamente, lo sparo si perde tra le pietre, ma comunque intimorisce i contadini e gli sfollati e impedisce loro di fare qualcosa per Michele. I soldati se ne vanno in processione e, con Michele che cammina davanti e la pistola puntata nella schiena, spariscono in lontananza. Michele cammina piano, come se sperasse che contadini e sfollati si rivoltassero contro i soldati così da permettergli di scappare, e camminava strisciando i piedi, come se stesse trascinando una pesante catena. Al rumore dello sparo, Filippo fa per slanciarsi, ma viene trattenuto dai contadini e dagli sfollati mentre piange e urla il nome del figlio. Presto si rendono conto dell’accaduto anche madre e sorella, e anche loro iniziano a piangere e urlare il nome di Michele. È soprattutto Rosetta (a parte naturalmente i familiari del giovane) che ne soffre e si preoccupa. Cesira è presa, come gli altri sfollati, dalla gioia per l'imminente ritorno a Roma e vuole illudersi che Michele riesca a salvarsi. Il giorno seguente madre e figlia lasciano Sant'Eufemia***, ma, quando raggiungo la capanna dei contadini che li avevano ospitati per quei 9 mesi per salutarli, trovano una grande confusione: tutti scappano a nascondersi perché i tedeschi stanno sparando con le mitragliatrici agli americani. Cesira e Rosetta decidono comunque di scendere a Fondi. soldati americani, soldati inglesi, sfollati, contadini. Sono soprattutto gli americani a colpire Cesira: gentili, ma indifferenti e distanti. Ancora di più la colpiscono negativamente gli italoamericani, i più sgarbati****. Cesira si rende conto che la situazione non è così rosea come gli sfollati se l'erano immaginata a Sant'Eufemia: l’abbondanza di cui si parlava non c’era, e la guerra non è finita, perché i tedeschi possono attaccare in qualsiasi momenti con qualche bombardamento e uccidere chiunque si trovi nel raggio di un centinaio di metri 5. Dopo qualche disavventura (attacchi con i cannoni e un bombardamento aereo, che la costringono ad abbandonare la casa -la quale viene poi distrutta dallo stesso bombardamento, insieme alle valige e allo scatolame che vi avevano lasciato dentro), Cesira e Rosetta tornano in città e arriva all’edificio del comune, dove c’era la solita distribuzione dei viveri. Tra i vari soldati Cesira riconosce l’ufficiale e gli racconta cosa è successo e gli chiede se, in qualche modo, possa raggiungere Vallecorsa, dove ci sono i suoi genitori. L’ufficiale gli dice che, però, non è possible usare i mezzi dell’esercito per poter viaggiare: solo gli italiani che lavorano per l’esercito americano possono usare questi servizi, Cesira, pero, viene a sapere da un soldato che chi nel corso della guerra ha aiutato un soldato inglese, viene ora favorito in modo particolare. Rosetta ricorda alla madre l'episodio di Natale, qunaod avevano ospitato due giovani inglesi, i quali le avavevano lasciato u biglietto che Cesira aveva conservato. Così le due donne lo mostrano al soldato, che le porta al Comando inglese e lì mostrano il biglietto a un maggiore, che gli promette di farle accompagnare il giorno dopo a Vallecorsa. Cesira pensa di avercela fatta: "[...] ero riuscita, attraverso questa tempesta della guerra, a portare in salvo me stessa e mia figlia." (p. 318) NOTE *lo chiedono, gli viene detto che nessuno ha niente e poi puntano contro Cesira una pistola; a questo punto Michele dice a Rosetta di correre da suo padre e dire che ci sono dei tedeschi che hanno bisogno di qualcosa da mangiare **all’inizio vogliono portare con sé Rosetta, ma Michele dice che lei non è di quelle parti e conosce quelle strade meno dei tedeschi stessi lì presenti; i tedeschi allora ordinano che Michele andrà con loro. Michele cerca di filarsela dicendo che nemmeno lui conosce quelle strade, ma non viene creduto. ***prima di partire Cesira vuole andare a salutare i Festa ma Rosetta, che si è alzata all’alba e li ha salutati, la informa che sono scesi a valle sperando di trovare Michele ****Cesira racconta un episodio per dimostrare che gli americani non sono sempre gentili: per entrare a Fondi città bisognava avere un lascia passare o essere un addetto ai lavori (per rimediare al macello del bombardamento). Rosetta e Cesira si trovano a un posto di blocco con due soldati e un sergente. Vede arrivare due italiani, che dicono di dover passare perché il comando alleato gli ha detto poco prima di presentarsi lì per i lavori, ma il sergente li rimprovera per non essersi presentati alle 7 come tutti gli altri operai, addirittura insultandoli. 5 Cesira e Rosetta se ne vanno lungo la strada maestra, dove c’erano ancora molte case intatte, però, erano tutte disabitate, e, quindi, molto sporche. Il motivo per cui non c’era più nessuno era dato dal fatto che a poca distanza si trovavano dei cannoni degli americani, dei vagoni e camion blindati nei quali c’erano proiettili. Uno dei contadini le spiega che coloro che rimanevano nelle casette in prossimità dei cannoni erano in pericolo perché se i tedeschi avessero contrattaccato allora tutte le munizioni sarebbero esplose e avrebbe distrutto qualsiasi cosa e cucciso chiunque si trovasse nel raggio di 100 metri. Capitolo IX Il giorno seguente un soldato inglese accompagna con la macchina le due donne al paese di Cesira. Cesira commette l'imprudenza di congedare il soldato prima di rendersi conto che il paese è deserto*, e l'inglese d'altra parte non sembra preoccuparsi più di tanto dei pericoli cui possono andare incontro in quella situazione due donne sole. Dopo la partenza del soldato, mentre madre e
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