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Guide e consigli
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la comunicazione narrativa, Prove d'esame di Semiotica

testo di semiotica. riassunto molto dettagliato per esame

Tipologia: Prove d'esame

2017/2018

Caricato il 09/09/2018

vero-paro
vero-paro 🇮🇹

4

(3)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica la comunicazione narrativa e più Prove d'esame in PDF di Semiotica solo su Docsity! La comunicazione narrativa Anni '60/'70, le narrazioni iniziano a essere indagate dalla scuola di Parigi per trovare una grammatica universale del racconto ma tutti i testi finivano per assomigliarsi. Anni '90 inizia una collaborazione pluridisciplinare per lo studio dei testi. La nostra mente si fonda su connessioni crono-causali e quando osserviamo o raccontiamo qualcosa lo confrontiamo con un modello stereotipico. Storytelling: capacità di elaborare narrazioni. Svolta narrativa: anni '90, con il passaggio al digitale veniamo avvolti dalla narratività. Teoria dello schema/frame: ogni nostra esperienza viene compresa in base al confronto con le esperienze simili. Un frame si riferisce a oggetti statici, è la cornice della situazione. Etichettatura astratta: porta all'assegnazione di un frame. Siamo in grado di farlo solo a partire dai 3 anni, prima analfabetismo semantico (ipermnesia-amnesia). Sono tutti registrati nella memoria semantica nell'emisfero destro. Teoria dello script: sono macrosceneggiature e si diferiscono a processi dinamici. Con l'assegnazione di uno script si ha una predizione di quello che potrebbe succedere. Il loro insieme forma la memoria episodica nell'emisfero sinistro. Attardo: discrepanza schema-script porta all'umorismo. White: l'uomo osserva il mondo in forma narrativa per potergli assegnare un ordine e un'esplicabilità razionale. Genere: categoria astratta che raggruppa testi in base alle loro caratteristiche formali e tematiche. Architesto: secondo Genette categoria ombrello, insieme delle categorie generali (tipi di discorso, generi, modi...) BRODO PRIMORDIALE DELLE NARRAZIONI Jolles teorizza invece le forme semplici che si sono generate spontaneamente: -leggenda, vita di un santo da prendere come modello -saga-leggenda profana, eventi, persone, luoghi significativi in termini di consanguineità -mito, da risposta alle domande degli uomini, spiega ci che non ha più senso Taylor, per sppiegare eventi che accadono nel mondo fisico non spiegabili razionalmente, risultato epistemologico (conoscenza del mondo). Frazer, risultato pratico (controllo del mondo). Mito diverso da scienza che tratta di processi oggettivi. Mito e fiaba in rapporto di complementarità. Stauss, mito come oggetto semiotico. Barthes, mito come funzione ideologica di consolidamento delle funzioni sociali. -memorabile, resoconto di un fatto saliente -fiaba, da un senso di sognante soddisfazione -scherzo, per liberarci dalle inibizioni • Folklore, insieme delle tradizioni popolari trasmesse oralmente. Funzione apotropaica, di difesa dalle aggressioni dell'ambiente contro l'uomo Alex Olrik individua caratteristiche ricorrenti: -legge dell'apertura/chiusura, non comincia o si chiude con azioni improvvise -legge della ripetizione di singoli elementi narrativi -legge della contrapposizione binaria (giovane/vecchio, grande/ piccolo) -legge dei due personaggi sulla scena -legge dei gemelli, quando due personaggi interpretano stesso ruolo sono deboli -legge dell'intreccio monotendenziale, la vicenda non si frammenta -legge della situazione plastica centrale -legge della monoattorialità • Epica, da epos, parola/discorso. Lungo poema narrativo il cui eroe compie azioni imponenti. Caratteristiche principali: -invocazione alle Muse, segno di autorevolezza Narratore inattendibile, colui che devia l'attenzione dal livello della storia al livello del discorso e genera discrepanza tra la storia e il resoconto del narratore creando disorientamento ed incertezza. Per misurare il livello di inattendibilità il lettore ricorre a forme extratestuali di riferimento. Tre gradi di narratorhood: funzione creativa, dare forma alla storia con tecniche narrative, funzione trasmissiva, comunicare gli eventi narrati, funzione testimoniale, trasmettere la verità. Autenticazione: trasformare un'entità possibile in un'entità finzionale. Tre tipi: autenticazione diadica, racconto in terza persona, narratore anonimo e impersonale con discorsi diretti, autenticazione graduata, soggettiva, discorsi delle persone finzionali in prima persona, autenticazione impropria, contraddizione del mondo finzionale. Persona, insieme dei rapporti tra narratore e storia narrata: • omodiegesi, narrazione in prima persona, un personaggio è il mittente. Omocomunicativa e autodiegetica. Da una visione soggettiva. • eterodiegesi, narrazione in terza persona, la comunicazione non è relativa a un personaggio. Eterocomunicativa e omodiegetica. La voce narrante ha accesso alle menti dei personaggi e vaga tra spazio e tempo. Da una visione della realtà. • Narrazioni in seconda persona, il tu diventa un alter ego del narratore che dialoga con esso. Omodiegatica se il narratore si rivolge a se stesso. Eterodiegetica se il narratore si rivolge ad altri. Modo: tipo e qualità delle informazioni narrate in un testo. • mimesis, imitazione. Nel Rinascimento via diretta verso la bellezza. • diegesis, narrazione. Preferita da Platone. Questa suddivisione corrisponde a quella di James e Lobbock tra: • showing, dettagliata resa scenica, mediazione del narratore ridotta al minimo. E' uno spettatore silenzioso. • telling, maggior mediazione del narratore e offre una resa meno dettagliata, narratore consapevole. Altri modi: • modo interno/esterno, significato narrativo immagazzinato nella memoria/significato narrativo codificato in segni materiali. • modo autonomo/illustrativo, storia inedita/storia raccontata di nuovo o completata. • modo ricettivo/partecipativo, destinatario ruolo passivo/attivo. • modo determinato/indeterminato, script definito/sta all'interprete immaginare. • moto letterale/metaforico, soddisfa a pieno il concetto di narratività/no. Distanza: spazio metaforico tra agenti coinvolti nella narrazione (temporale, morale, emotiva...). Narratore e autore implicito più o meno distanti dai personaggi e dal lettore. Commento, atti di discorso formulati da un narratore che vanno oltre al discorso: • commento della storia, spiega elementi interni. • commento sul discorso, riferimenti autocoscienti al processo narrativo. Personaggio, partecipante allo storyworld (agente, carattere, pensiero, linguaggio). Attante, ruolo fondamentale nella struttura profonda del testo. Greimas, definisce sei attanti: soggetto, oggetto, destinatore, destinatario, aiutante, oppositore. Relazioni attanti/attori: • isomorfismo, a 1 attore, 1 attante • demoltiplicazione, a 1 attante, più attori • sincretismo, a più attanti, 1 attore Barthes e Todorov, personaggio come paradigma di tratti psicologici "teorie mimetiche", personaggio come entità umana. Modello semantico: personaggio come entità funzionale dotato di proprietà umane. Dietro gli eventi si celano codici modali: vogliono (modalità assiologica) perchè sanno (modalità epistemica) e agiscono (modalità deontica) in base alle loro possibilità (modalità aletica). Modello cognitivo: Forster distingue tra flat characters, personaggi piatti, poco approfonditi, sussunti con un epiteto, il lettore riesce a riconoscerli e round characters, personaggi a tutto tondo. Immagine del personaggio: personaggio confrontato con strutture di conoscenza quali trame, script e steriotipi. Adattati i dati a strutture mentali si categorizzano. Modello comunicativo: si interroga riguardo alle informazioni analizzando le affermazioni dei personaggi per delineare un excursus del personaggio stesso. Per riprodurre parole di un personaggio: • citazioni. • resoconto. Si pu usare uno stile legato (discorso diretto legato/indiretto legato) o uno stile libero (discorso diretto libero/indiretto libero) • monologo interiore, non pronunciato ma pensieri verbalizzati. • monologo esteriore, personaggio parla da solo. • flusso di coscienza, presentazione di un pensiero illogico. Sia pensieri che impressioni in terza persona. Non rispetta la grammatica. Lettore: individuo reale e concreto che interpreta il testo. Deve decodificare un testo tramite i codici, una serie libera di regole tramite le quali una persona identifica le componenti essenziali di un testo. • codice proairetico, organizzare azioni descritte. • codice referenziale, connettere storyworld con la coscienza. • codice semico, organizzare personaggi e dettagli. • codice simbolico, collegare testo con strutture più ampie. • codice ermeutico, seguire sviluppo suspanse narrativa. • metacodici, elementi paratestuali. Teoria reader-oriented: investiga sul contributo del lettore al significato di un testo. Rapporto di collaborazione tra narratore e lettore. Chiamata anche target-oriented, orientata al destinatario dell'atto comunicativo. Vuole essere convincente, persuasiva e vuole produrre effetti nel destinatario (es: pubblicità) Narrazione incastonata: narratori e narratari multipli si scambiano i ruoli. Possono essere entrambi vicini ai personaggi ma lontani tra loro o il contrario. La metalessi viene nominata da Aristotele per la prima volta. E' un salto logico che mette in cortocircuito la realtà e la finzione (fake). E' un'indistinzione tra copia e autentico. Qualcosa di falso indistinguibile dall'oggetto reale (es: borsa finta). Tromp l'oeil: unica forma di metalessi presente da tanto, per dare l'immagine della realtà (es: finestre disegnate che sembrano vere). Mise en abyme: replica miniaturizzata di un testo inserita nel testo stesso, usata per riassumere alcuni aspetti della storia che lo include. Viene definita duplicazione semplice se c'è un rapporto di similitudine testo- frammento, duplicazione all'infinito se il frammento ne contiene a sua volta uno e cos' via, duplicazione aporistica se il frammento include l'opera che lo include. Metalessi e mise en abyme creano atmosfera di straniamento, procedimento che rende estraneo ci che in realtà è familiare, diviazione da forme convenzionali. Punto di vista: posizione fisica, psicologica ed ideologica rispetto alla quale vengonrappresentati gli eventi narrati. Pu essere interno al racconto (punto di vista di un personaggio) o esterno (del narratore). • Punto di vista percettivo: percezione fisica attraverso la quale si apprende la situazione. • Punto di vista concettuale: visione delle situazioni o eventi. • Punto di vista dell'interesse: visione delle situzioni in base al target del personaggio. - Punto di vista come voce narrativa. Nel romanzo contemporaneo (global novel) uso del glance, occhiata rapida e distratta. New media, consentono di variare il punto di vista. Riflettore-personaggio focale, personaggio dalla cui prospettiva viene vista la storia. Limitazione: se il narratore deve seguire un personaggio molti dati vengono persi. Ficelle: confidente con cui l'osservatore pu analizzare i fatti e sottoporre a giudizio le proprie idee. Illumina la situzione narrativa. Prospettiva: modalità di remediation, traduzione da un codice semiotico ad un altro. E' la visione del mondo soggettiva, propria del narratore e dei personaggi. E' determinata da: conoscenza, disposizione psicologica, sistema di norme, valori, sesso... Struttura di prospettiva: somma delle relazioni prospettiche in un testo. Pu essere chiusa se c'è un solo punto di vista o aperta, con più punti di vista. Focalizzazione: restrizione delle informazioni narrative trelativamente alla percezione, all'immaginazione e alla conoscenza. Secondo Genette: • Focalizzazione zero: narratore onniscente che sa più dei personaggi e si muove nel tempo e nello spazio. • Focalizzazione interna: punto di vista del personaggio. Il narratore dice solo ci che sa. Tre tipi: fissa se il punto di vista è di un solo personaggio, variabile se c'è più di un riflettore, multipla quando lo stesso evento è narrato da più riflettori. • Focalizzazione esterna: narratore esterno, sa meno dei personaggi. Jahn, la focalizzazione consente al lettore di vedere eventi esistenti attraverso lo schermo percettivo del focalizzatore. • Focalizzazione ipotetica: assegnare la costruzione di mondi possibili ad un osservatore virtuale. Diretta se il riferimento al testimone è esplicito, indiretta se è implicito. La focalizzazione pu subire variazioni tramite: • Parallissi, omissione di un'informazione. • Parallessi, aggiunta di un'informazione. Tempo. Temporalità narrativa: relazione tra i differenti tipi di temporalità. • Tempo della storia, oggettivo e unico, periodo di tempo coperto dagli accadimenti. E' la durata termporale del plot. • Tempo del discorso, tempo che occorre per la rappresentazione delle situazioni. Misurato in parole e pagine di testo. I rimescolamenti dell'ordine cronologico producono anacronie (discrepanze tra storia e discorso). Possono avere una funzione completiva, finalizzata a colmare lacune ante o post racconto o una funzione ripetitiva, allo scopo di modificare un fatto già avvenuto. Pu essere omodiegetica se il contenuto narrativo è sulla stessa linea del racconto, omodiegetica se non lo è. (punto di ampiezza= inizio dell'anacronia, ampiezza= durata anacronia, punto di portata= distanza dal momento della storia) • Analessi o flashback, interna se il punto di portata e quello di ampiezza sono posteriori all'inizio del racconto ed è incluso nel racconto stesso, esterna se il punto di portata e il punto di ampiezza sono anteriori e l'ampiezza è esterna, mista se il punto di portata e di ampiezza sono anteriori e l'ampiezza in parte intrinseca il racconto. • Prolessi o flashforward, interna se punto di portata e di ampiezza sono compresi tra inizio e fine, esterna se punto di portata edi ampiezza sono posteriori, mista se punto di portata è inerno e punto di ampiezza è esterno. • Sillessi, raggruppamento di situazioni ed eventi governato da una parentela temporale, spaziale o di altro genere. • Acronia, evento che risulta privo di connessioni temporali con gli altri. • Tempo della narrazione, della produzione del racconto e delle sue strategie comunicative. • Tempo della lettura, ore spese leggendo più aspettative. Isocronia, durata eventi = durata sua rappresentazione. Anisocronia, accellerazione-rallentamenento del tempo secondo alcune modalità come: • Ellissi, mancanza, tace sui fatti avvenuti in un determinato tempo ( esplicita o implicita). • Sommario, testo relativamente breve che corrisponde a un tempo relativamente lungo (telling). - Scena, equivalenza tra segmento narrato ed effettivo (showing). • Estensione, dilatazione. • Pausa, arresto del tempo della storia. Frequenza: relazione tra numero di volte che si presume che gli eventi siano accaduti e numero volte che sono narrati. • Racconto singolativo, uno a uno. • Racconto singolativo multiplo, n a n. • Racconto ripetitivo, n volte evento avvenuto una volta.
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