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LA CRISI DEL VENTINOVE, Sintesi del corso di Storia

1) Politica ed economia degli Usa negli anni successivi alla I guerra mondiale 2) Il "boom" economico dei cosiddetti "anni ruggenti" 3) Il crollo della Borsa di Wall Street (cause, conseguenze, risoluzione della crisi)

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 01/09/2020

gaia-zuccaro
gaia-zuccaro 🇮🇹

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Scarica LA CRISI DEL VENTINOVE e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LA CRISI DEL '29 Durante il primo dopoguerra gli Stati Uniti non riscontrarono le stesse problematiche europee, anzi, divennero la maggiore potenza economica mondiale, le ragioni più rilevanti che permisero questo primato furono che: la prima guerra mondiale non fu combattuta sul suolo americano, non procurando danni; l’economia europea era in crisi e durante la guerra solo il Giappone e gli Stati Uniti continuarono a commerciare con tutto il resto del mondo; e infine, vi fu un considerevole aumento delle esportazioni e, al termine del conflitto, gli Stati Uniti iniziarono a concedere prestiti agli stati alleati. I ruggenti anni ’20 (roaring twenties) furono caratterizzati da grande benessere e sviluppo economico, videro la nascita del mercato di massa, che permise anche alla popolazione di estrazione sociale più bassa di accedere ai beni di consumo dato il prezzo contenuto, e le persone, spensierate, iniziarono a dedicarsi al tempo libero. Purtroppo questo periodo di benessere fu soltanto a vantaggio dei bianchi. Gli afroamericani erano ancora ghettizzati e l’organizzazione segreta del Ku Klux Klan riprese potere con lo scopo di sostenere, in maniera violenta, la superiorità della razza bianca. Negli Stati Uniti il bigottismo ed una morale rigida legata alla sfera religiosa erano molto presenti nella popolazione. Il diffondersi del benessere e del divertimento creò tale preoccupazione da evolversi nel proibizionismo, che si estese per tutti gli anni ’20 e, che fu caratterizzato dal bando sulla fabbricazione, vendita, importazione e trasporto di alcol; purtroppo questa limitazione non fece che favorire la proliferazione della criminalità organizzata (gang) e del mercato nero. A supportare la grande crescita commerciale fu il Taylorismo, studio e organizzazione scientifica del lavoro, che meccanizzò e velocizzò il processo produttivo tramite la catena di montaggio, fino a sfociare però, in una sovrapproduzione causata dalla saturazione del mercato (diminuzione delle richieste e delle vendite, calo del costo delle merci e, quindi, riduzione dei guadagni). Per quando riguarda il piano economico vi fu lo sviluppo del mercato azionario. Le persone iniziarono ad investire in azioni (piccole quote di una società) vedendo un grande guadagno dovuto al salire, per tutti gli anni ’20, del valore di esse. Nel 24 ottobre 1929 (Giovedì Nero) vi fu il crollo della borsa di New York che chiuse con una perdita di oltre 50%; questo evento segnò fortemente la storia del ‘900. Ciò che causò il crollo della borsa di Wall Street fu l’assenza di compratori, sia interni che esteri (dato che l’Europa si sostentava grazie ai presiti americani) e, lo scoppio della bolla speculativa (ovvero la crescita elevata del valore di alcuni beni e della domanda senza una reale ragione economica) che era nata in quel periodo. La reazione a catena successiva al crollo della borsa fu devastante: le banche, che avevano investito nelle aziende, falliscono (levando anche ai correntisti tutti i propri averi); le industrie chiudono; e la disoccupazione dilaga. La crisi del ’29 riguardò tutti i settori e soprattutto numerosi paesi, tra cui, prima di questi, la Germania. La repubblica di Weimar, che tentava di riprendersi anche grazie agli investimenti degli Stati Uniti, si trovò in grandi difficoltà all’interruzione di questi, soprattutto per la disoccupazione, l’abbondante inflazione (la moneta perse valore) e i debiti di guerra; questo contesto di forte difficoltà agevolò la salita al potere, nelle elezioni del 1933, di Adolf Hitler che propose di non pagare più i debiti di guerra. Ciò che permise agli Stati Uniti di far ripartire l’economia fu l’intervento pubblico dello stato. Nel 1932 fu eletto Franklin Delano Roosevelt che presentò un programma denominato New Deal che aveva lo scopo di assistere la popolazione tramite il denaro pubblico. Gli interventi dello Stato furono vari: fornì dei sussidi ai disoccupati; concesse prestiti (con tassi molto bassi) ai cittadini indebitati; commissionò opere pubbliche
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