Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La crisi della Prima Repubblica, Guide, Progetti e Ricerche di Storia

Ricerca sulla Prima Repubblica e sulla relativa crisi che ne comportò la fine.

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2021/2022

Caricato il 25/10/2023

Utente.di.Salonicco
Utente.di.Salonicco 🇮🇹

5 documenti

1 / 4

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La crisi della Prima Repubblica e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia solo su Docsity! La crisi della Prima repubblica Introduzione Il tema di cui andremo a trattare in questa relazione è la fine della prima repubblica italiana, un periodo di circa cinquant’anni, dove andremo ad analizzare gli aspetti più caratterizzanti, che causarono la fine di questo periodo, così complesso e contorto, ricco di vicende che ribaltarono tutto lo scenario politico e non solo. Nello specifico le vicende più discusse, come Tangentopoli, che comportò la fine dei partiti storici o alla loro scissione interna e purtroppo anche tragedie causate per mano della mafia, uccidendo e causando caos, a persone di grande importanza e non solo, come i due magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che cercarono in tutto il corso della loro vita di fermare o almeno limitare, l’azione di questa società criminosa, oltre a ciò uscendo dallo scenario italiano, passando a quello internazionale, dove ci fu un enorme cambiamento, con la fine della guerra fredda e la caduta dell’Unione Sovietica, questo comporterà delle ricadute enormi, sia sul piano sociale e politico, ma soprattutto fratture economiche, come tanto polemizzato sarà il trattato europeo di Maastricht, per l’unificazione monetaria. Tema La dolorosa agonia vissuta dal complesso partitico italiano negli anni '80 e '90 sembra essersi compiuta senza che i suoi protagonisti se ne rendessero conto, incapaci di coglierla. Tra l'indebolimento della coalizione di governo e la flagrante recessione registrata dal Pci, suona già un inquietante campanello d'allarme, con l’aggiunta degli effetti destabilizzanti della crisi del debito pubblico, legati all'economia europea. L'impegno generale per il passaggio alla moneta unica ha risvegliato tra i cittadini vecchi timori di recessione. Altrettanto importante nel determinare le sorti della cosiddetta Prima Repubblica fu il repentino mutamento del panorama internazionale seguito al crollo dell'Unione Sovietica e alla fine del confronto ideologico tra le due superpotenze; il ruolo della D.C. fu la fortezza inespugnabile dell’anticomunismo, però in aggiunta, il declino di quest'ultimo come garante del sistema politico fu ulteriormente accelerato dalla progressiva perdita del sostegno della Santa Sede. Le condizioni del Pci sono ancora più precarie, vittime di un profondo disagio confuso dopo la fine della solidarietà nazionale e la riforma ortodossa sovietica, che iniziò con l'adesione di Mikhail Gorbaciov, contribuendo agli eventi che, dall'estate del 1989, si sono fratturati l'eredità irrevocabile del blocco comunista rende il tutto obsoleto l’apparato dottrinale su cui ha costruito la propria identità. Achille Occhetto, il giovane segretario subentrato ad Alessandro Natta l'anno precedente, era convinto della necessità di ricostruire l'associazione alla luce del nuovo assetto internazionale, che si profilava all'orizzonte, ma sapeva di farlo, conseguì con ì la nascita di un nuovo partito della sinistra italiana che potesse competere per il controllo dell’esecutivo. Il vero problema era trovare un'intesa tra le varie fazioni interne che si erano risvegliate dopo decenni di duro centralismo democratico e si erano divise su una serie di questioni, come il nome che apparteneva all'organizzazione. Gli ex dell’ala di destra e intransigenti di sinistra che volevano un reset ideologico per raccogliere la pesante eredità accumulata dal 1921. L’impossibilità nell’armonizzare queste anime tra loro così diverse avrebbero avuto delle ricadute disastrose sul neonato Partito Democratico della Sinistra (PDS), la cui parabola politica fu quasi immediatamente segnata dalla scissione del gruppo, da Sergio Garavini conosciuto come Partito della Rifondazione Comunista. La prova tangibile invece del declino vissuto dalla Democrazia Cristiana arrivò dai frequenti episodi di defezione ad opera di personalità di primo piano quali Leoluca Orlando, il popolare sindaco di Palermo esiliato per via delle denunce sulle infiltrazioni mafiose e sulla corruzione dilaganti in Sicilia. Non meno precaria è la posizione del Partito Socialista, che, pur procedendo a rilento nelle elezioni europee del 1989 e nelle amministrative dell'anno successivo, sta pagando il prezzo del danno arrecato alla propria immagine a causa di presunte appropriazioni indebite di risorse finanziarie. Alla luce dei fatti sopra descritti, va spiegata la decisione di chiudere anticipatamente la legislatura, come il caso lampante di Tangentopoli. Termine coniato negli ambienti del giornalismo italiano per descrivere un sistema di corruzione politica così diffuso da rappresentare nella memoria collettiva di chi vi ha assistito, la natura più vicina della Prima Repubblica, la vicenda Tangentopoli esplose nella giornata del 17 febbraio 1992 quando il Pubblico Ministero Antonio Di Pietro chiese ed ottenne un ordine di cattura per Mario Chiesa, esponente di primo piano del PSI milanese. Chiesa fu sorpreso infatti di ricevere una tangente dell'ordine di sette milioni di lire. Nonostante i tentativi di Craxi di minimizzare l’accaduto, le indagini condotte nell’ambito di Mani Pulite hanno dimostrato l'esistenza di un vero e proprio circuito criminale dove il pagamento di famigerate tangenti è diventato una condizione essenziale per influenzare le decisioni della pubblica amministrazione, ormai stanchi dei continui scandali e delle promesse non mantenute per decenni, i cittadini trovarono nel voto di protesta l’espediente ideale per esprimere la loro frustrazione, segnate dal trionfo indiscusso dei movimenti più giovani come i Verdi e la Lega Nord. Quest’ultima in particolare, nata nel 1989, aveva saputo sfruttare a proprio vantaggio le grame giudiziarie della D.C. Grazie alla gestione carismatica del suo leader Umberto Bossi, l'iconico slogan " Roma ladrona!" Il frenetico evolversi degli scenari politici nazionali e internazionali non risparmierà neppure MSI, che al suo interno è impegnato in un'ampia ristrutturazione ideologica sotto l'occhio vigile del suo nuovo segretario Giancarlo Fini. Per quanto riguarda invece le attività criminose di Cosa Nostra, alla fine degli anni '80, tuttavia, la condanna di numerosi delinquenti al termine di quello che venne definito Maxiprocesso, subì un colpo durissimo Salvatore Riina, negli ultimi mesi del 1991 ha deciso di inviare un messaggio chiaro ai governi e alla società civile. Il 23 maggio seguente le auto su cui viaggiavano il giudice Giovanni Falcone, la moglie e i tre uomini della scorta saltarono in aria assieme ad un tratto della A29. Il 19 luglio dello stesso anno, nei pressi di via Amelio, viene seguito dal magistrato Paolo Borsellino e da cinque poliziotti di guardia. Le redini del Paese passarono nelle mani dell’ex governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi, la cui investitura rappresentò una svolta epocale nella storia repubblicana in quanto aliena a tutti i principi che hanno guidato la formazione dei ministeri precedenti. La decisione di istituire un apposito governo tecnico può tener conto dell'autorizzazione etica del cosiddetto Parlamento d'inchiesta, devastato dalle inchieste pubbliche affiliata a Mani Pulite, nonché del maggior coinvolgimento del Capo di Stato nella definizione delle intese; fu in questo breve periodo che si
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved