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La crisi della Repubblica romana e i fratelli Gracco, Appunti di Storia Romana

La crisi della Repubblica romana e i fratelli Gracco

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 19/02/2021

federica-rizzo-21
federica-rizzo-21 🇮🇹

4.2

(41)

99 documenti

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Scarica La crisi della Repubblica romana e i fratelli Gracco e più Appunti in PDF di Storia Romana solo su Docsity! La crisi della Repubblica romana e i fratelli GraccoDopo la conquista del Mediterraneo a Roma arrivò una grande quantità di schiavi e di materieprime a basso costo, come ad esempio il grano siciliano. I piccoli coltivatori, che non potevanopermettersi gli schiavi, furono rovinati dalla concorrenza dei grandi latifondisti e quindi furonocostretti a vendere i loro terreni e ad andare a Roma in cerca di lavoretti. In questo modo in alcunidecenni scomparve la piccola proprietà che rappresentava non solo l'ossatura della Repubblicaromana ma anche dell'esercito. Infatti, secondo la legge romana, soltanto chi possedeva qualcosapoteva far parte dell’esercito; di conseguenza la scomparsa dei piccoli proprietari rendevacomplicato trovare soldati. Approfittando della crisi della piccola proprietà e dell'assegnazione di una grossa fetta di Agerpublicus (le terre conquistate), i Senatori riuscirono a produrre a prezzi sempre più bassi.Il problema dei contadini rimasti senza terre e senza l'opportunità delle guerre con le quali farcarriera esplose nel II secolo a. C. In teoria la legge prevedeva che nessuno poteva possedere più di500 iugeri di terreno (lo iugero era 2500 metri circa), ma bastava corrompere qualche funzionario ela legge veniva facilmente aggirata. I latifondi alcune volte erano talmente vasti che una buona parterimaneva incolta, soprattutto quando il numero degli schiavi diminuiva temporaneamente. Ciòaccadeva in concomitanza di alcune sanguinose rivolte degli schiavi che venivano sedateduramente; in una di queste, in Sicilia, Roma dovette addirittura mandare l'esercito.Il primo a sollevare il problema della distribuzione dell'Ager publicus fu Tiberio Gracco,appartenente ad una nobile famiglia romana e nipote di Scipione l’Africano; Tiberio Gracco, uomomolto colto, fu eletto Tribuno della plebe nel 133 a. C. Secondo lui, se non si fosse risolta la crisidella piccola proprietà, i ricchi sarebbero diventati sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.Per risolvere questo problema, sarebbe stata necessaria una riforma agraria con la quale poterassegnare la terra ai contadini poveri. Appena eletto Tribuno, Tiberio Gracco fece approvare unalegge secondo la quale nessuno poteva possedere più di 500 iugeri di terra; a questa quantità almassimo si sarebbero potuti aggiungere altri 250 iugeri per ogni figlio, fino a 1000 iugeri. Il terrenoin eccesso sarebbe andato allo Stato il quale, oltre alle sementi e agli attrezzi agricoli, avrebbeassegnato 37 iugeri ad ogni contadino povero. Se il nobile avesse apportato migliorie al terreno, loStato lo avrebbe indennizzato. Non era una legge rivoluzionaria, ma la protesta dei ricchi fuenorme. Dopo uno scontro con l'altro Tribuno, che Tiberio Gracco fece deporre, l’assemblea dellaplebe approvò questa legge. Tiberio si presentò alla carica di Tribuno della plebe anche l'annosuccessivo, ma siccome le leggi romane non prevedevano la rielezione, il Senato lo accusò di volerdiventare re e provocò violenti scontri. In uno di questi violentissimi scontri Tiberio, nel 133 a. C.,fu ucciso dalla plebe, aizzata dal Senato, e il suo corpo fu gettato nel Tevere. Dopo la morte diTiberio Gracco, per paura di disordini, la legge non fu abolita, ma fu fortemente ostacolata. Lo scontro tra Senato e popolo divenne ancora più duro quando, dieci anni dopo, nel 123 a. C.,fu eletto tribuno della plebe il fratello di Tiberio, Gaio Gracco.Gaio Gracco capì che, prima di far approvare una riforma del genere, avrebbe dovutoprocurarsi l'appoggio non soltanto dei contadini, ma anche di altre classi sociali, come i cavalieri.Per ottenere l'appoggio del popolo, fece approvare una legge frumentaria che prevedeva ladistribuzione di grano alla plebe romana a prezzi bassi. Dopo l'approvazione di questa legge, però aRoma arrivarono migliaia di contadini da ogni parte dell’Italia. A quel punto, per svuotare Roma,Gaio Gracco decise di
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