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La crisi delle certezze, Tesine di Maturità di Matematica

Tesina sulla crisi delle certezze. Materia collegate: Italiano,francese,inglese,filosofia,storia. Autori collegati: Nietsche, Pirandello, Bergson,Proust, Woolf.

Tipologia: Tesine di Maturità

2015/2016

Caricato il 03/09/2016

Pelux92..
Pelux92.. 🇮🇹

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Scarica La crisi delle certezze e più Tesine di Maturità in PDF di Matematica solo su Docsity! Mattia Pelà 5 A scientifico tecnologico Tesina sulla: CRISI DELLE CERTEZZE INTRODUZIONE La seconda metà dell’ottocento e la prima del novecento coincidono con la crisi della scienza classica e di taluni suoi concetti di fondo come spazio e tempo. Da ciò quell’affascinante avventura che va sotto nome di crisi dei fondamenti e che trova le sue manifestazione emblematiche nell’affermazione delle geometrie non euclidee e nella nascita della teoria della relatività e della fisica dei quanti. Anche in filosofia, soprattutto con Nietzsche, assistiamo a una crisi delle certezze metafisiche e morali che avevano sorretto il pensiero dell’ottocento. Infatti con il filosofo tedesco cadono,ad una ad una, tutte le credenze sulle quali si basava la tradizione classica, a cominciare dall’idea di Dio. Altrettanto rivoluzionaria appare l’opera di Freud, che, al disotto dei meccanismi superficiali della coscienza, scopre le forze profonde, di natura inconscia e sessuale, che la dirigono, arrivando alla conclusione che, contrariamente a quanto hanno sempre pensato i filosofi, la coscienza non è affatto “padrone in casa propria” ma è influenzata da altre forze. Da questo punto di vista la psicoanalisi di Freud viene a porsi come una delle più grandi rivoluzione del novecento. Da non dimenticare è anche la concezione che Bergson ha del tempo interiore, infatti egli afferma che esso non può essere misurato in base a delle unità matematiche. Dunque i nuovi orizzonti della medicina, della scienza e del pensiero filosofico fanno intravedere altre realtà parallele a quella che, fino ad allora, si presumeva essere unica ed assoluta. Assieme alle cause scientifiche e filosofiche è importante ricordare inoltre le cause storiche, politiche ed economiche che hanno contribuito ad accrescere il clima di incertezze della civiltà moderna. Nei prima anni del novecento scoppia infatti la prima guerra mondiale(1914-1918) che si rivelerà la guerra più devastante che l’umanità abbia mai conosciuto fino ad allora. La Grande Guerra può dunque essere interpretata come un suicidio dell’Europa, delle sue classi dirigenti e dei suoi modelli politici, e anche come l’ingresso nella fase più drammatica di tutta la storia umana: una fase che avrebbe visto la creazione dei regimi dittatoriali più violenti e disumani, lo scoppio di un conflitto ancora più tragico del primo e uno sviluppo inaudito dei sistemi di distruzione. Tale clima di incertezza ha influenzato le opere di diversi autori, sia italiani che stranieri, quali Pirandello, Proust, Joyce, Woolf, i quali hanno portato diverse innovazioni sia a livello stilistico che tematico, rispetto al romanzo dell’ottocento. NIETZSCHE: la morte di Dio, la fine delle illusioni metafisiche e la critica della morale Il pensiero di Nietzsche riprende da Schopenhauer la tesi dell’irrazionalità dell’essere. Tuttavia di Schopenhauer respinge la tematica dell’ascesi, che è la più completa delle tre vie di liberazione dal dolore, contrapponendo ad essa un atteggiamento di entusiastica accettazione della vita nella globalità dei suoi aspetti. Secondo Nietzsche di fronte alla vita due atteggiamenti sono possibili. Il primo è quello della rinuncia e della fuga ed è l’atteggiamento che Schopenhauer derivò dalla sua diagnosi e proprio della morale cristiana e della spiritualità comune. Il secondo è quello dell’accettazione della vita così come essa è ed è l’atteggiamento di Nietzsche. Inoltre Nietzsche porta alla luce gli errori dell’umanità che sono soprattutto la metafisica e la morale. Parlando di metafisica egli individua in Dio la più grande delle credenze metafisiche e quindi la personificazione delle certezze, escogitate dagli uomini, per fronteggiare il carattere caotico dell’esistenza. Dunque l’immagine di un cosmo ordinato e benefico è soltanto una costruzione della nostra mente ai fini di sopportare la durezza della vita. La morte di Dio viene annunciata nell’opera “Gaia Scienza” e coincide con l’atto di nascita del superuomo ovvero colui in grado di reggere la perdita delle certezze assolute. petit et sa tante Léonie lui apportait une madeleine chaque matin avec du thé, quand il se réveillait. Proust se merveille de comment saveurs et goûts, peuvent vivre si longtemps, même quand nous n’avons plus de mémoire d’eux et comment ils peuvent réapparaître quand moins nous y attendons. Pour Proust l’homme doit faire attention à le sensations extérieures mais il les doit élaborer avec son intérieur. Seulement avec le temps on peut comprendre la vrai importance de choses. Dans ce cas Proust montre comment un souvenir qui semblait être oublié peut retourner très rapidement à la mémoire. STORIA : le certezze fatte regime 1918, fine della prima guerra mondiale e fine definitiva di tante altre certezze che fino ad allora avevano guidato i popoli europei. Vi è la caduta degli ultimi tre grandi imperi europei (austro- ungarico, tedesco e russo) ed un senso di delusione e sconforto nei confronti della democrazia che, nonostante i suoi grandi valori di libertà e uguaglianza, ha portato ad un enorme guerra. In Europa si forma una grande spaccatura, da una parte ci sono gli stati che hanno una lunga tradizione democratica come Francia e Regno Unito e dall’altra ci sono i nuovi stati, che sono alla loro prima esperienza democratica, come Italia, anche se è formalmente è un regno sono presenti istituzioni come parlamento e governo, Germania, la cosiddetta repubblica di Weimar, e la Russia che nel 1918 non è ancora un regime ma si sta già trasformando. Mentre in Francia e Inghilterra le istituzioni democratiche riescono a resistere alle spinte autoritarie l’Italia e la Germania si trasformano in regimi nel 1926 e 1933. L’Unione Sovietica si può definire stato totalitario dal 1924 con la morte di Lenin e la nomina a segretario generale del partito comunista dell’Unione Sovietica (PCUS) di Stalin. Immagino un cittadino italiano o tedesco durante il primo dopoguerra, ovviamente, come la maggior parte degli altri cittadini, non possiede una grande cultura, e deve scegliere tra due possibilità: da un lato c’è quel politico che parla molto e che ha sempre idee molto lunghe e complesse dall’altro lato c’è un altro politico che dà risposte semplici e che tutti possono capire. La scelta è ovviamente a favore delle risposte brevi e semplici ed è proprio su questo che si basa il primo acquisto di potere da parte dei regimi. Tutti e tre i regimi danno ai cittadini risposte semplici a problemi complessi e quindi inizialmente acquistano carisma e potere. I regimi forniscono quelle certezze che ormai sembravano perdute. Per esempio, l’Italia è costretta a importare il grano dagli Stati Uniti a prezzi molto elevati, la soluzione è semplice: bisogna produrne di più, così nasce la battaglia del grano. In Russia vi è un buco nel settore secondario che impedisce all’economia di risollevarsi, la soluzione è semplice: bisogna costruire più fabbriche, così nascono i piani quinquennali. In Germania la crisi economica è sempre più grave, la soluzione è semplice è colpa degli ebrei, degli stati occidentali e per combattere la disoccupazione si introduce un grande sviluppo dell’industria pesante da parte dello stato. Anche se sembra strano un cittadino italiano è portato a credere che l’Italia in qualche modo possa rendersi indipendente dai beni di prima necessità degli Stati Uniti, un russo potrebbe non rendersi conto che la grande quantità di prodotti è compensata dalla pessima qualità di essi, un tedesco ha imparato a disprezzare veramente gli ebrei e probabilmente vuole un'altra guerra per riprendersi il potere perso per via della prima guerra mondiale, senza comprendere che da questo tipo di guerre, come poi dimostrerà anche la seconda guerra mondiale, non ci sono vincitori ma solamente sconfitti perché tutti si trovano in piena crisi. In questo modo si crea un primo consenso al regime, consenso che viene poi rafforzato da un enorme propaganda, dal controllo dei mezzi di comunicazione in modo che il cittadino possa solo sentire le notizie favorevoli al regime ed infine quando queste forme di censura alla libertà non sono ancora sufficienti si elimina direttamente l’oppositore politico. CONCLUSIONI parte I Le conclusioni le voglio dividere in due parti: la prima è destinata alle conclusioni dirette della tesina mentre la seconda la voglio dedicare alla spiegazione della scelta dell’argomento e a come io personalmente ho interpretato la tesina. Nietzsche impose che tutte le discussioni di metafisica che fino ad allora avevano animato il mondo della filosofia dovessero terminare. L’uomo non potrà mai conoscere tutto e quindi parlare di metafisica, cioè della scienza della totalità, non ha senso. Da questo insegnamento si deve imparare che non può esistere una teoria che dia una spiegazione completa per ogni caso possibile ma che tutto è relativo. Ma come sottolinea lo stesso Nietzsche quando si comprende la gravità di questa scoperta si è costretti ad affrontare un periodo di crisi, periodo che però deve essere superato. Questa crisi è espressa molto bene in varie opere di letteratura, dal naturalismo francese e il verismo italiano, che si propongono di narrare in modo oggettivo e distaccato si ritorna, come ai tempi del romanticismo, ad interessarsi sempre più all’aspetto interiore dell’uomo. Nel caso di Pirandello i personaggi dei suoi romanzi sono in piena crisi ed essa è dovuta alla società moderna. Per Pirandello la società ingabbia la vita attraverso la forma, rappresentata dall’identità, dal lavoro e da tutti i meccanismi della vita associata, che creano un immagine della persona diversa da quella reale. Pochi però sono in grado di accorgersene e ancora di meno hanno il coraggio di provare a liberarsi dalla “gabbia”. I personaggi che riescono nell’impresa però sono completamenti estraniati dalla società e sono costretti a vivere liberi ma soli, come nel caso di Mattia Pascal considerato ufficialmente morto o nel caso di Vitangelo Moscarda che perde volontariamente tutto. La conclusione per Pirandello è sia negativa che positiva, si è costretti a vivere soli ma finalmente si raggiunge la libertà ed il libero fluire delle cose, cioè quello che Pirandello chiama vita. La letteratura straniera è rimasta molto influenzata dalla nuova idea di tempo di Bergson e dalla psicoanalisi di Freud, infatti essa si propone di descrivere in profondità l’uomo per poter rappresentare la sua complessità nel miglior modo possibile. La “mémoire involontaire” di Proust e i “moments of being” di Woolf sono degli ottimi esempi di come gli autori cerchino di esprimere il subconscio dell’uomo. Infine è proprio la complessità che si rivela essere più vicina alla verità. La realtà non è semplice, in ogni caso ci sono varie sfaccettature da prendere in considerazione che variano di volta in volta. Non ci si deve fidare mai delle risposte semplici perché, magari si possono anche rivelare funzionanti nel breve periodo, ma a lungo termine si rivelano sempre un fallimento. Le certezze infondono sicurezza ma bisogna osservare ogni situazione in profondità, non trascurando nulla ed evitando ogni forma di fanatismo perché esso porta sempre a conseguenze negative. CONCLUSIONI parte II In questa tesina sono riuscito a collegare tutte le materie umanistiche a discapito di quelli scientifiche, questo perché argomenti come le geometrie non euclidee o la teoria della relatività di Einstein, le quali mettono perfettamente in crisi i postulati scientifici fino ad allora creduti certi, non vengono affrontati in quinta superiore. Ho scelto questo argomento perché rappresenta perfettamente cosa è stata la prima metà del novecento per l’umanità: un periodo di crisi e di guerra che ha portato alla formazione di un nuovo ordine mondiale, sia dal punto di vista politico che culturale, infatti l’Europa e l’intellettuale hanno definitivamente perso la loro centralità. Personalmente ho interpretato la tesina come inizio del colloquio orale e non come totalità del colloquio, quindi non ho sviluppato tutti gli argomenti in profondità anche perché avrei allungato la tesina rendendola troppo pesante e poco interessante. In questo modo penso di poter iniziare il colloquio dando vari spunti sui quali proseguire e cercando di fare del mio meglio per rispondere. BIBLIOGRAFIA • Abbagnano N., Fornero G., “Protagonisti e testi della filosofia” (volume D tomo 1), pp. 13-24, Pioltello (MI), Paravia, 2002 • Luperini R., Cataldi P., Marchiani L., Marchese F., Donnarumma R., “La scrittura e l’interpretazione” (volume 3 tomo I), capitolo IV: Luigi Pirandello narratore, Firenze, Palumbo Editore, 2007 • “Grande enciclopedia De Agostini” (volume 4) , pp. 131-132(Bergson), Novara, De Agostini, 1999 • Marinoni Mingazzini R., Salmoiraghi L., “The new mirror of the times”, pp. 94-98, Torino, Principato, 2002
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