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La crisi delle certezze, Tesine di Maturità di Italiano

Maturità, nodo concettuale: la crisi delle certezze. Collegamenti con: italiano, latino, filosofia, storia, scienze, storia dell’arte ed educazione civica

Tipologia: Tesine di Maturità

2022/2023

In vendita dal 12/06/2023

raffaella-nitti
raffaella-nitti 🇮🇹

5

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Scarica La crisi delle certezze e più Tesine di Maturità in PDF di Italiano solo su Docsity! LA CRISI DELLE CERTEZZE Nel periodo compreso tra fine Ottocento e inizio Novecento si verifica una vera e propria rivoluzione che colpisce i più diversi campi del sapere e sancisce il passaggio all' uomo contemporaneo . Questa crisi è data soprattutto  dalla perdita della fiducia nel progresso e in tutta la filosofia positivista. FILOSOFIA: Nietzsche, la transvalutazione dei valori Nietzsche pone in discussione tutte le certezze della tradizione occidentale proponendo a se stesso di fornire agli uomini dei nuovi valori. Il pensiero filosofico di Nietzsche può essere diviso in tre fasi. La prima fase va dal 1869 al 1879 e vi sono 3 ambiti fondamentali: l’incontro con Schopenhauer, il rapporto con la filosofia greca e la critica nei confronti della decadenza del mondo occidentale e l’avanzamento dell’ipotesi di un rinnovamento. Nel 1865 prese confidenza con il testo di Schopenhauer “Il mondo come volontà e rappresentazione”, da cui deriva l’idea di insensatezza e irrazionalità dell’esistenza. Inoltre Nietzsche comprende anche che l’uomo ormai non lascia più nessuna traccia di se a causa della perennità del fluire dell’esistenze. Da cui deriva una biforcazione dei due indirizzi filosofici: Schopenhauer trova come soluzione la non luntas, il non volere; mentre Nietzsche vuole abbracciare tutta l’esistenza, anche nella sua forma insensata. “La nascita della tragedia dello spirito e della musica” è un testo in cui si confronta con Schopenhauer e Wagner. Qui individua il sentimento tragico dell’esistenza tra Eschilo e Sofocle, i quali rappresentano il momento precedente della svolta razionalistica di Socrate. Questa svolta prevede che l’esistenza venga inglobata dal pensiero. L’esistenza non si vive ma si pensa. Inoltre la filosofia deve adeguarsi al fluire della vita e non normizzarla. La filosofia antica aveva snaturato sia la vita che il pensiero; infatti il pensiero Eraclito era legato al divenire, quindi era dinamico. Nietzsche considera anche Socrate e Platone come 2 inquadratosi regolamentaristici. A questo punto subentrano due categorie interpretative: Apollineo e Dionisiaco, due concetti realizzati da Nietzsche che in realtà nel mondo greco non esistono. Il dionisiaco riprende le caratteristiche da Dionisio e rappresenterebbe l’ebbrezza del mondo greco. È rappresentato dalla musica, che è vitale ed istintiva e quindi indicherebbe l’accettazione del divenire. Apollineo riprende le caratteristiche da Apollo e rappresenterebbe la tendenza a formalizzare l’ebrezza del mondo greco. Questi due concetti hanno convissuto fin quando Socrate non ha puntato tutto sull’apollineo, sul razionalizzante. Questo per Nietzsche è il primo sintomo della decadenza del mondo occidentale. In “Considerazioni inattuali” egli ritrova questo carattere della decadenza. Inoltre, comprende che l’incapacità del pensiero di produrre è dovuta ad una ipertrofia storicistica. L’uomo è prigioniero della storiografia. A differenza di Aristotele, che aveva trovato diversi modi di fare storia, Nietzsche ne ha concepito solo uno. Innanzitutto vi sono 3 modi di dire storia: 1. La storia monumentale, cioè quella che indica un modello da seguire e quindi una passività, perché chi segue un modello lo fa passivamente; 2. La storia antiquata, quella tipica della raccolta dei reperti; 3. La storia critica, cioè quella che indica ciò che è di indipendimento per la vita. Secondo il filosofo, questa deve essere la posizione assunta dall’uomo nei confronti dell’esistenza. La seconda fase è quella della transvalutazione dei valori. Va dal 1876 al 1883 e matura una critica nei confronti della morale occidentale. Vi sono 3 ambiti: il Platonismo, la morale ebraico-cristiana e l’egualitarismo democratico e socialista. Questi hanno favorito delle dimensioni antivitalistiche ed antipotenzialistiche. Quindi avrebbero dato più credito alla debolezza d’animo che allo spirito creativo. Il Platonismo indica la rottura tra Terra ed Iperuranio; puntando su quest’ultimo ha depotenziato il mondo immanente. Il mondo ebraico-cristiano ha celebrato la debolezza. Infine l’egualitarismo democratico ha esaltato i principi morali che servono a mascherare la debolezza. La terza fase va dal 1883 al 1889 e Nietzsche sviluppa i 3 argomenti della sua fase matura: 1. La volontà di potenza, cioè la volontà di potenziare al massimo grado 2. Il superuomo, un uomo che va oltre se stesso senza andare oltre i limiti dell’umanità. È fondamentale l’abbandono della religione, cioè l’uomo può fare a meno di Dio. 3. L’eterno ritorno che è un concetto di ripetitività in cui le cose ritornano e l’uomo insieme a queste. STORIA: La Belle Epoque Con il termine Belle Époque si intende il periodo storico che va dal 1870 al 1914, in cui c’è stato un aumento del benessere, del progresso e un clima generale di ottimismo. Allo stesso tempo, però, c’è stata la crisi delle certezze, che ha portato l’uomo a sentirsi spaventato, insicuro e solo. Ci furono molte invenzioni: le ferrovie, che divenne il mezzo più veloce per far arrivare le materie prime e faceva evitare le carestie, l’energia elettrica, il tram elettrico, il riscaldamento centralizzato, un miglioramento dei servizi igienici, le biciclette ed il primo motore a scoppio dei Wright. Quest’utltimo veniva alimentato con la benzina, infatti fu il periodo del petrolio, e nel 1903 venne utilizzato per far volare il primo telaio ad ali. Vennero inventati anche nuovi metodi di comunicazione, come il telegrafo senza fili di Guglielmo Marconi, i giornali, la radio ed il cinema dei fratelli Lumier. Nel 1890 Max Planck ipotizzò la teoria dei quanti, secondo cui sotto gli atomi c’è un’energia che può essere numerata. Vi era una società di massa, cioè persone anonime dello stesso livello. Si tratta di un soggetto dinamico che partecipa alla vita politica del paese. Nel 1779 la borghesia era già entrata in azione, mentre adesso vi erano anche le classi medie, medio/basse e basse; quindi anche gli operai partecipavano. Si viveva nelle città, che erano di grandi dimensioni, ad alta densità demografica ed era il luogo per l’attività industriale. Nel tempo libero, gli operai praticavano turismo di massa, nacquero appunto le località balneari, e praticavano sport. Vi fu un aumento del consumo di massa, con conseguente aumento del salario degli operai, che erano più invogliati a spendere. Taylor nel 1911 pubblicò il saggio “Organizzazione scientifica del lavoro”, secondo cui il nucleo per far aumentare i salari è suddividere il più automaticamente divenuto negativo. Si tratta di un movimento che è un non- senso per definizione: il nome infatti, inventato aprendo casualmente un vocabolario tedesco-francese, rappresenta il tutto ma anche il nulla, la libertà di essere o di non essere, arte e negazione dell’arte stessa. Difatti con il Manifesto Dada del 1918 si imponeva la totale casualità come canone di quest’arte, il cui massimo esponente fu Marcel Duchamp. In sintesi, il Dadaismo è emerso come una risposta alla "crisi delle certezze", incarnando uno spirito di ribellione e anarchia che metteva in discussione le convenzioni e le tradizioni artistiche e culturali. Gli artisti dadaisti cercavano di trasgredire i limiti delle certezze e di ridefinire il significato e lo scopo dell'arte nel contesto di un mondo in profonda trasformazione. SCIENZE: Fenomeni sismici e vulcanici Il verificarsi di un evento sismico e un’eruzione vulcanica è impossibile da prevedere in maniera deterministica, definendo cioè esattamente il luogo ed il tempo di occorrenza. I vulcani, a seconda del modo con cui il magma risale verso la superficie e fuoriesce si dividono in vulcani lineari e vulcani centrali. I primi si formano quando il magma risale attraverso fessure eruttive e si trovano soprattutto in corrispondenza delle dorsali oceaniche. I vulcani centrali, invece, caratterizzati dal cratere, si formano quando il magma risale alla superficie per mezzo del camino vulcanico. Con il tempo, le colate di lava solidificata si accumulano intorno al condotto e formano un rilievo, il quale può essere allungato nei vulcani lineari ed a forma di cono nei vulcani centrali. In base alla forma si distinguono 2 tipi principali di edifici vulcanici: i vulcani a scudo ed i vulcani-strato. È stata elaborata una classificazione dell’attività vulcanica in base al tipo di eruzione. I fattori più importanti sono la viscosità dei magma ed il contenuto in aeriformi. Vi sono due tipi di eruzione: effusiva, con magmi poco viscosi, ed esplosiva, con magmi viscosi e ricchi di gas. Però bisogna tener conto che in un medesimo vulcano possono succedersi nel tempo tipi di attività diversi. I vulcani a scudo sono edifici vulcanici larghi e con fianchi poco ripidi. La sommità è spesso occupata da un’ampia depressione, detta caldera. Sono originati da lave che risalgono da zone profonde e fuoriescono con eruzioni di tipo hawaiano, cioè abbondanti deduzioni di lave fluide. Le eruzioni di tipo islandese presentano caratteristiche simili: la lava fuoriesce da fessure lunghe fino a molti kilometri, inondando grandi aree e originando vasti espandenti di basalto, detti plateaux. Queste eruzioni avvengono negli oceani, in corrispondenza delle dorsali oceaniche. Qui la lava si raffredda bruscamente e si riveste di una crosta vetrosa. Alla fine la colata è detta “pillow-lava”. I vulcani-strato sono vulcani a forma di cono costituiti da un’alternanza di colate di lava e di strati di materiali piroclastici. A questi vulcani sono associate 3 tipi di eruzioni miste effusive-esplosive: 1. Eruzioni di tipo stromboliano, con lave non molto viscose, che ristagnano periodicamente nel cratere, dove iniziano a solidificare. Si forma una crosta solida, al di sotto della quale si vanno accumulando i gas. La pressione cresce fino a far saltare la crosta, con esplosioni che lanciano brandelli di lava fusa. Questi si solidificano ed assumono una forma affusolata. 2. Eruzioni di tipo vulcanico, con lava molto più viscosa, perciò i gas si liberano con più difficoltà e la lava solidifica nella parte alta del condotto formando un tappo. 3. Eruzioni di tipo pliniano, il cui nome deriva da Plinio il Giovane, con esplosioni violentissime. Un terremoto è una vibrazione che si verifica nella crosta terrestre o nella parte alta del mantello e si propaga in tutto il pianeta. Un sismologo, Harry Reid, elaborò la teoria del rimbalzo elastico, secondo cui le rocce, sottoposte a spinte o pressioni, si comportano in maniera elastica e si deformano fino a quando non si raggiunge il limite di rottura. Poi la roccia si spezza e le 2 parti slittano una rispetto all’altra. Nello scatto, l’energia elastica si trasforma in energia cinetica, provocando vibrazioni che si propagano in forma di onde sismiche. Con la rottura, nelle rocce si forma una faglia, cioè una superficie di taglio tra 2 blocchi di rocce. Un terremoto può essere preceduto da scosse premonitrici e seguite da scosse di assestamento. Esistono anche i terremoti vulcanici, chiamati anche tremori. Quando le onde sismiche raggiungono la superficie provocano un’oscillazione del terreno. Possono formarsi fratture nel terreno ed i movimenti orizzontali del terreno provocano i danni agli edifici, i quali dipendono anche dalla durata delle oscillazioni. Il tipo di costruzione ha una grande importanza nel determinare gli effetti di un terremoto. Un altro fattore importante è il tipo di terreno. Se il terremoto si verifica sotto il fondo del mare, il brusco sollevarsi o sprofondare di settori del fondale marino mette in movimento l’intera colonna d’acqua sovrastante. La massa d’acqua è mossa da una perturbazione che si manifesta come onde poco alte ma molto lunghe sulla superficie marina. Avvicinandosi alla coste le onde crescono di altezza, trasformandosi in tsunami. La forza di un terremoto può essere misurata in base alle vibrazioni del suolo, ed è indicata come magnitudo, o per gli effetti provocati in superficie in una certa zona, ed è indicata come intensità. Il magnitudo è una misura assoluta proporzionale all’energia liberata dal terremoto. L’intensità si classifica utilizzando una scala di riferimento, come la scala MCS. Le onde sismiche più veloci sono: 1. Le onde P, che sono onde longitudinali. Nella crosta si muovono ad una velocità compresa tra 4 e 8 km/s e possono propagarsi in ogni mezzo. 2. Le onde S, che sono onde trasversali. Nella crosta viaggiano ad una velocità compresa tra 2 e 4 km/s e non possono propagarsi in ogni mezzo 3. Le onde superficiali, che si propagano a partire dall’epicentro e hanno una velocità compresa tra 2 e 3 km/s I virus Nel 2020 un virus sconosciuto ha iniziato a viaggiare per il mondo mettendo in crisi il sistema sanitario e colpendo quello socio-economico, destabilizzando abitudini familiari, lavorative e relazionali, e limitando la libertà di movimento mentre medici e infermieri rischiavano e perdevano la vita per curare i malati. Il virus SARS-CoV-2, che causa la malattia COVID-19, appartiene alla famiglia dei coronavirus, di cui fanno parte anche i virus della SARS e MERS. È dotato di un genoma a RNA a singolo filamento racchiuso in un pericapside da cui sporgono le glicoproteine spike, responsabili del riconoscimento dei recettori ACE2. Grazie all’interazioni con ACE2, il virus può fondersi con la membrana cellulare e rilasciare il suo genoma nel citoplasma. Qui l’RNA viene tradotto in proteine e si formano 2 poliproteine, ppla e pplab, che vengono poi processate mediante taglio proteolitico per rilasciare proteine più piccole. Queste proteine concorrono alla replicazione del genoma virale iniziale (detto RNA a polarità positiva o RNA senso) e si forma un RNA complementare (detto RNA a polarità negativa o antisenso) che funge da stampo per: 1. Generare molte copie del genoma virale originario; 2. Produrre RNA subgenomici, che servono per la sintesi delle proteine. Anche il virus HIV fa parte dei virus a RNA. È un retrovirus, responsabile della sindone da Immunodeficienza acquisita. Ha un particolare enzima chiamato trascrittasi inversa, che converte il genoma a RNA a singolo filamento in un provirus a DNA a doppio filamento. Il provirus si integra nel genoma della cellula ospite ed entra in una fase di latenza. Quando HIV si risveglia inizia il ciclo litico: la RNA polimerasi cellulare trascrive i geni virali a partire dal promotore del provirus e genera un unico trascritto primario. Quest’ultimo viene processato dallo splicesoma cellulare, generando gli mRNA per due proteine: Tat e Rev. queste due entrano nel nucleo ed interagisco con gli acidi nucleici: Tat aumenta l’efficienza della trascrizione a partire dal promotore del provirus e Rev regola la cascata trascrizione del virus. Per completare il suo ciclo vitale, HIV deve produrre diversi tipi di RNA: quelli privi di introni per la sintesi delle due proteine, e quelli con gli introni che serviranno sia a produrre le proteine strutturali sia a costituire i genomi virali da inserire nei nuovi virioni. Vi sono anche i virus a DN, che infettano cellule eucariote, contengono un filamento doppio o singolo di DNA e compiono cicli litici o lisogeni simili a quelli dei batteriofagi. Nel ciclo lisogeno, il virus integra il proprio DNA in un cromosoma dell’ospite sotto forma di provirus. Si stabilisce così un’infezione latente in cui i geni virali rimangono inseriti nel genoma della cellula ospite. Quando la cellula si divide, tramette alle cellule figlie anche la sequenza del provirus. Questi virus entrano nelle cellule ospiti per fusione tra la membrana cellulare ed il pericapside oppure per endocitosi, quando il virus viene inglobato dalla cellula. Giunto all’interno, il genoma si libera ed attiva il proprio ciclo replicativo. In generale, i virus sono dei parassiti endocellulari obbligati, che non possono replicarsi al di fuori delle cellule ospite. La maggior parte delle particelle virali è costituita da: il genoma virale, che, a seconda del virus può essere costituito da uno o due filamenti di RNA o like George Orwell tried to make the reader aware about totalitarianism. During this period nothing was certain, indeed philosophers and scientists destroyed the old world. Sigmund Freud, in his masterpiece, “The Interpretation of Dreams”, introduced his new ideas: the developing psyche reinforced the power pf unconscious to affect human’s behavior. Freud thought that children see their fathers as rivals for their mother’s affection; this concept is know as the Oedipus phase and throught it, Freud highlighted the importance of the libido. Furthermore, he started to analyze human mind through dreams and the concept of free association, influencing the writers of the Modern Age. Carl Gustav Jung, who was a follower of Freud, added the concept of collective unconscious to his theories. The collective unconscious is a cultural memory which contains universal beliefs and images of the human race and operates on a symbolic level. The concept of relativity was introduced, making the crisis of confidence increase. According to Einstein’s theory, time and space were subjective dimensions. Also William James and Henri Bergson focused on the concept of time. Bergson in his work “The Principles of Psychology” stated that our experiences are recorder by our minds and divided into the “already” and the “not yet”. Bergson also distinguished the historical time, which is linear and external, from the psychological time, which is measured by the emotional intensity of a moment. Furthermore, anthropological studies helped destroying the old religious and ethical systems in order to prefer relativist points of view. The real problem of uncertainty was the absence of a common figure of man. EDUCAZIONE CIVICA: La società dei combustibili fossili Fino all’800 la maggior parte dell’energia derivava dalle biomasse (legname). Per sopperire alla scarsità di legname si cominciò ad usare il carbone: combustibile fossile costituito da carbonio ed idrocarburi. All’inizio del 900 si diffuse il petrolio: combustibile fossile costituito da una miscela di idrocarburi allo stato liquido. Negli anni 50 si diffuse il gas naturale: costituito da metano. I combustibili fossili forniscono in forma concentrata, trasportabile ed immagazzinabile l’80% dell’energia consumata nel mondo. L’impiego massiccio di queste fonti ha un impatto sull’ambiente. Bruciando combustibili fossili si liberano atomi di carbonio che, combinandosi con l’ossigeno dell’aria, formano il diossido di carbonio. Quest’ultimo contribuisce, però, al riscaldamento globale. Gas, petrolio e carbone sono fonti non rinnovabili, quindi destinati ad esaurirsi. Le fonti rinnovabili, come le biomasse, possono essere usate senza restrizioni, perchè sono illimitate o possono essere rigenerate. La disponibilità di fonti fossili è ancora abbondante perché l’innovazione tecnica ha reso accessibili i giacimenti non convenzionali. Oggi il greggio può essere estratto da fondali oceanici o sabbie bituminose. Le fonti fossili basterebbero per un altro secolo. Gli scienziati ritengono che per ridurre le emissioni di gas serra sia necessario favorire una rapida transizione energetica dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili. Questo è indispensabile per realizzare uno sviluppo più equo e sostenibile e rappresenta anche una opportunità di crescita economica e di benessere sociale.
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