Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La crisi religiosa del 500: la Riforma Luterana, Dispense di Storia Moderna

La crisi religiosa del 500 e la Riforma Luterana, un episodio fondamentale nella storia d’Europa. Si parla della necessità di una riforma già dall’XI secolo e di come questa esigenza venne rappresentata dai “Fratelli della Vita Comune”. Viene descritta la biografia di Martin Lutero e la sua teoria del “sacerdozio universale”. Si parla anche della pratica delle indulgenze e delle 95 tesi di Lutero.

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 20/01/2023

stanzialemarilina
stanzialemarilina 🇮🇹

4.7

(7)

21 documenti

1 / 4

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La crisi religiosa del 500: la Riforma Luterana e più Dispense in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! La crisi religiosa del 500: la Riforma Luterana La divisione fra Cattolicesimo e Protestantesimo fu un episodio fondamentale nella storia d’Europa. Generalmente identificata con il movimento promosso da Lutero, la Riforma protestante va inserita in un più ampio contesto di crisi religiosa che investì il vecchio continente nel passaggio dal Cristianesimo medioevale, a una progressiva interiorizzazione della fede che si afferma in età moderna. L’esigenza di una riforma era avvertita fin dall’XI secolo: già allora era emerso all’interno di alcuni movimenti religiosi (solitamente condannati come eretici) un forte richiamo al Cristianesimo primitivo contro la mondanità e il potere ecclesiastico, l’esteriorità religiosa. A fine ‘300 tale esigenza venne ben rappresentata dai “Fratelli della Vita Comune” (comunità cattolica composta da laici fondata dall’olandese de Groote) abituati a un costante confronto con la Sacra scrittura e ispirati alla Devotio moderna attribuibile a Tommaso da Kempis (autore del De Imitatione Christi). Il maggior rappresentante di questa corrente spirituale tra il 400 e il 500 - che valorizzava la meditazione individuale, la lettura personale della Bibbia e riconduceva le credenze/pratiche cristiane a una funzione morale - fu Erasmo da Rotterdam. Nella stessa Roma, all’inizio del ‘500 si svilupparono critiche e proposte (cardinali Pole e Morone), di rinnovamento della vita religiosa. La stessa necessità venne avvertita in Spagna e nel Regno di Napoli grazie al teologo Juan de Valdés: anche in questo caso si propone una religiosità più personale e una moralizzazione dei comportamenti del clero cattolico. In effetti tra XIV e XV secolo la Chiesa di Roma: 1. si mostra sempre più chiusa nella difesa del proprio dominio temporale; essa ha come interlocutore laico non più solo l’imperatore, ma anche i prîncipi e i sovrani; 2. lo sviluppo delle grandi monarchie produce la crisi del prestigio dei pontefici; 3. fortemente legata alle aristocrazie europee, conserva enormi proprietà terriere, ma i nuovi sovrani contrastano il drenaggio delle risorse destinate al clero verso Roma; 4. la sfera laica e quella religiosa continuano ad essere compenetrate, ma emergono contrasti tra la tradizione ed interessi individuali. Biografia di Martin Lutero: ● 1483: nasce a Eisleben in Turingia. Conseguito il Dottorato in teologia ad Erfurt, sceglie la vita monastica (entra nell’Ordine agostiniano) → vive un’esperienza interiore segnata da una sensibilità oscillante tra la paura del giudizio divino e la speranza nella salvezza, tra la certezza dell’impossibilità di cancellare il peccato originale e la ricerca di vie per la salvezza individuale; Le vie proposte dalla Chiesa per ottenere la salvezza (vita monastica, sacramenti, acquisto delle indulgenze) appaiono a Lutero inefficaci: il problema centrale resta la distanza, ritenuta da lui incolmabile, tra Uomo e Dio; Lutero formula la teoria del “sacerdozio universale” che prevede un rapporto diretto di ogni fedele con Dio e i testi sacri → per Lutero il messaggio evangelico originale è contenuto solo nella Bibbia. Ogni fedele deve poterla leggere in vernacolo senza l’intermediazione degli ecclesiastici. Lutero, quindi, afferma il principio della centralità della coscienza individuale attraverso la libertà che ogni fedele ha di interpretare la Bibbia; Ne consegue che, secondo Lutero, tutti i sacramenti e le figure sacre non citati o presenti nella Bibbia sono fasulli: perciò dei 7 sacramenti Lutero considera validi solo il battesimo e l’eucarestia. Anche il Papa è fasullo in quanto figura non presente nella Bibbia. Quindi Lutero identifica il Papa con l’Anticristo. La riflessione luterana scaturisce da un conflitto specifico, quello sulle indulgenze. Nella Chiesa, queste permettono di ottenere la remissione dei peccati attraverso un atto di pentimento e conversione accompagnato da un pagamento in denaro. Questa pratica si basa su una dottrina che prevede la possibilità per gli uomini virtuosi di accumulare una sorta di tesoro di meriti: con le indulgenze si può intercedere a favore non solo di sé stessi, ma anche delle anime dei propri cari, garantendo loro almeno il Purgatorio → la concezione di Lutero esclude la possibilità per l’Uomo di guadagnare meriti di fronte a Dio, perciò egli fin da subito esprime la sua indignazione contro una pratica che si era trasformata in un vero e proprio commercio. L’occasione per polemizzare contro tale prassi nasce da una nuova vendita di indulgenze voluta da Papa Leone X nel 1517 per la costruzione di San Pietro. Il domenicano Johann Tetzel pubblica un testo in difesa delle indulgenze: contro tale testo Lutero compone il trattato Le 95 tesi che, una volta stampato dai suoi discepoli ed esposto a Wittemberg, conosce un ampio successo in tutta la Germania. Nelle 95 tesi Lutero afferma che: 1. il sentimento nazionale tedesco è offeso dallo sfruttamento papale; 2. non esiste alcuna giurisdizione del papa sul Purgatorio (che è una pura invenzione); 3. le indulgenze favoriscono uno stato d’animo falso, inducendo l’Uomo alla rilassatezza; 4. solo un’autentica fede, incondizionata, permette all’Uomo di sperare nella salvezza, che dipende unicamente dalla volontà di Dio (che non condizionabile dall’Uomo). Nella sue successive opere, Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca e La cattività babilonese della Chiesa, Lutero: 1. contesta la pretesa superiorità del papa sul potere civile e sui concili; 2. contesta il magistero della Chiesa nell’interpretazione delle scritture; 3. sostiene la necessità che i principi esproprino la Chiesa di tutti i suoi beni temporali. 4. ribadisce che i veri sacramenti sono due – Battesimo ed Eucaristia – e non 7; 5. nega la transustanziazione (la trasformazione reale, durante la comunione, della sostanza del pane e del vino in corpo e sangue di Cristo) e sostiene la consustanziazione (il pane e il vino non mutano la loro natura); 6. conferma l’esistenza del sacerdozio universale; 7. proclama lo scioglimento degli ordini regolari e la possibilità per i pastori protestanti di sposarsi (Lutero stesso si sposerà con un ex monaca).
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved