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La destinazione turistica, Tesi di laurea di Economia del Turismo

1. Definizione 2. Fattori che determinano i flussi turistici (fattori push, pull) 3. Ciclo di vita della destinazione 4. Tipologie di destinazione (corporate, community)

Tipologia: Tesi di laurea

2012/2013

Caricato il 07/10/2022

Giulia.Cavallarin
Giulia.Cavallarin 🇮🇹

4.5

(2)

10 documenti

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Scarica La destinazione turistica e più Tesi di laurea in PDF di Economia del Turismo solo su Docsity! Capitolo 2: LA DESTINAZIONE TURISTICA…………………………………………………31 2.1: Definizione……………………………………………………………………………………..31 2.2: Fattori che determinano i flussi turistici………………………………………………………..31 2.2.1: Fattori push…………………………………………………………………………...32 2.2.2: Fattori pull……………………………………………………………………………33 2.3: Ciclo di vita della destinazione………………………………………………………………...36 2.4: Tipologie di destinazione……………………………………………………………………….37 2.4.1: Destinazione corporate……………………………………………………………….37 2.4.2: Destinazione community……………………………………………………………..38 Capitolo 2: LA DESTINAZIONE TURISTICA 2.1: Definizione A partire dagli inizi degli anni '90, si sono moltiplicati i contributi di studiosi e operatori volti a definire il concetto di destinazione. L'espressione destinazione turistica, per quanto oggi sia di uso comune nella letteratura, non ha ancora trovato un significato univoco. Esiste un'ampia varietà di definizioni, tra cui non è raro trovare sinonimi del termine destinazione quali area, località, luogo, regione, comprensorio. “La destinazione è un luogo obiettivo di viaggio, che il turista desidera visitare grazie alle attrazioni naturali o artificiali che esso offre” (M. French) La destinazione è un luogo obiettivo di viaggio, che il turista desidera visitare grazie alle attrazioni naturali o artificiali che esso offre. Per essere tale, una destinazione deve disporre di tutto ciò che è necessario ad un soggiorno: strutture e infrastrutture, ovvero trasporti, alloggio, ristorazione, attività ricreative, e anche del richiamo emozionale legato alla notorietà e alla sua immagine. Fondamentale è il ruolo del turista, che seleziona gli elementi che andranno a comporre la sua vacanza, trasformando una destinazione solo virtuale in una destinazione reale. Gli elementi distintivi di una destinazione sono tre: a) lo spazio geografico; b) il riferimento ad un prodotto; c) l'aggregato di risorse, strutture, attività, attori. Le destinazioni quindi sono un insieme di prodotti, servizi e attrazioni composti in uno spazio geografico. 2.2: Fattori che determinano i flussi turistici Il fenomeno turistico è descrivibile come lo spostamento dei flussi di persone che, partono dalla zona di origine e, attraverso le zone di transito, raggiungono la meta del viaggio. seguenti: • Attrazioni: rappresentano gli elementi naturali o artificiali che spingono un visitatore verso un luogo. Sono gli elementi distintivi che caratterizzano una destinazione. Le attrazioni rappresentano l'elemento essenziale del fenomeno turistico perché determinano la vacanza e il suo successo. L'attrazione è legata al fenomeno del “sight seeing”, cioè l'immagine significativa del luogo che giustifica il viaggio. La forza competitiva della destinazione è strettamente legata al grado di imitabilità e riproducibilità della attrazioni turistiche di cui dispone. Questo spiega l'importanza di alcune attrazioni, come quelle paesaggistiche e naturali, del patrimonio artistico, architettonico, antropologico e culturale, qualcosa che non può essere fruito altrove. Le attrazioni artificiali (strutture, infrastrutture, eventi) hanno minore capacità distintiva dell'offerta, e conferiscono alla destinazione un vantaggio distintivo meno durevole, anche se le tendenze più recenti dimostrano un aumento della loro rilevanza. Possono essere: 1. infrastrutture per tempo libero (parchi divertimento, zoo, centri commerciali, outlet); 2. musei e centri culturali, rilevanti anche sotto il profilo architettonico (museo Guggenheim di Bilbao); 3. eventi e manifestazioni (culturali e sportive), destinati non solo alla generazione di flussi turistici ma anche a incidere sull'immagine del territorio per le infrastrutture realizzate (expo, olimpiadi, campionati mondiali). Le attrazioni artificiali però possono essere imitate, replicate e realizzate ovunque. Se la forza attrattiva di una destinazione è legata solo ad esse, è in discussione la sua competitività. È l'equilibrata mescolanza di elementi naturali e artificiali che qualifica una destinazione come luogo turistico. In mancanza di originalità vi è il rischio della standardizzazione e della sostituibilità con altri territori. • Accessibilità: fa riferimento a tre dimensioni che caratterizzano la destinazione, ovvero l'accessibilità geografica, l'accessibilità socio-politica e l'accessibilità economica. La prima dimensione si riferisce alla possibilità di raggiungere facilmente la destinazione attraverso percorsi, mezzi di trasporto e infrastrutture disponibili (strade, ponti, aeroporti, linee ferroviarie). La seconda dimensione si riferisce al rispetto delle procedure formali (autorizzazioni, visti, permessi di soggiorno), alle situazioni in cui ai turisti non è consentito circolare liberamente in un territorio, a causa di pericoli (paesi esotici, paesi in via di sviluppo). Per aumentare l'accessibilità le destinazioni devono preoccuparsi di garantire la sicurezza e l'accoglienza indispensabili per la vacanza. Molta importanza ha la disponibilità dei servizi di supporto al turismo come l'assistenza sanitaria, i servizi finanziari e le attività commerciali. La terza dimensione, quella economica, fa riferimento al costo che i turisti devono sostenere per raggiungere e alloggiare nella destinazione. Le destinazioni possono realizzare delle politiche di prezzo, per incrementare la forza attrattiva attraverso il contenimento dei prezzi, oppure affermando l'esclusività. • Informazione, accoglienza, ricettività: per rendere attrattiva una destinazione ci sono anche tutte quelle azioni che servono per facilitare l'accoglienza dei turisti. Informazione e accoglienza rientrano nelle azioni di marketing della destinazione turistica, svolta da enti pubblici locali e dalle categorie imprenditoriali. Attraverso l'informazione la destinazione stimola la vacanza e ne consente la pianificazione. La ricettività è un fattore importante della vacanza: è sia servizio di supporto, perché è indispensabile al turista per alloggiare, che fattore di attrazione, perché le caratteristiche della ricettività possono avere un ruolo essenziale nella scelta della destinazione. Lo sviluppo turistico di una regione può essere legato: 1. all’intervento degli operatori professionali della ricettività, i quali decidono di investire nella località per realizzare un progetto turistico; 2. all’emersione d'imprenditorialità locale con affitto di stanze, appartamenti, b&b, agriturismo, etc. • Immagine turistica: le destinazioni turistiche devono gran parte del proprio successo alla propria immagine, cioè alla considerazione positiva che i mercati potenziali hanno del luogo e delle sue caratteristiche. Il turismo si indirizza verso luoghi degni di essere visti. Il processo decisionale dei turisti è fortemente influenzato dall'immagine dei luoghi anche quando non è frutto dell'esperienza diretta, ma anche solo per il sentito dire, il passaparola, la comunicazione pubblicitaria, le riviste specializzate, le guide turistiche, le trasmissioni televisive e i siti web. Il turista costruisce così delle aspettative che dovranno poi essere soddisfatte. È molto rilevante per una destinazione turistica intervenire sul processo di creazione della propria immagine, innescando un circolo virtuoso fra la generazione dell'immagine, necessaria a motivare il viaggio, e la successiva soddisfazione delle aspettative. La differenza fra i fattori push e pull consiste nel fatto che i primi possono solo adattare le proprie strategie, mentre i secondi sono il risultato del comportamento strategico per favorire lo sviluppo. Il flussi turistici sono il risultato di un processo organizzativo e imprenditoriale che promuove, stimola e facilita l'uscita dei turisti dai luoghi di residenza e il loro accesso nei luoghi di destinazione. 2.3: Ciclo di vita della destinazione Il ciclo di vita della destinazione turistica viene proposto da Butler nel 1980. É il succedersi naturale di fasi dal momento di introduzione e lancio della destinazione sul mercato fino al raggiungimento di una posizione di consolidamento e infine di maturità. Si adatta alla dinamicità presente in qualsiasi area turistica e all'evoluzione che questa presenta nel tempo. Lo scopo del ciclo di vita è quello di richiamare l'attenzione sulla natura dinamica delle destinazioni e proporre un processo generalizzato di sviluppo, al fine di contrastarne il potenziale declino, evitato attraverso interventi appropriati (di pianificazione, gestione e sviluppo). La chiave per misurare il livello di utilizzo delle risorse, secondo Butler, è il concetto di capacità di carico; se la capacità di carico della destinazione viene superato, l'area turistica è destinata al declino, diventando meno competitiva e attraente. Per evitare il declino bisognerebbe adottare una serie di interventi per il raggiungimento o il superamento delle diverse capacità di carico dell'area, oppure, se possibile, aumentando la capacità di carico stessa al fine di soddisfare le crescenti pressioni. Le fasi tipiche attraversate da una destinazione nel corso della sua traiettoria sono le seguenti: • Esplorazione : durante la quale la località viene scoperta dai primi visitatori, ma non dispone di attrezzature per l’accoglienza e spesso è mal collegata; i primi turisti sono piuttosto viaggiatori e hanno numerosi contatti con la popolazione locale; • Coinvolgimento : la pressione dei primi turisti spinge a investire capitali nelle strutture e nelle infrastrutture. Il turismo inizia a diventare una fonte di lavoro per le popolazioni residenti e l'impatto ambientale del turismo sul territorio inizia a crescere; • Sviluppo : la popolazione turistica aumenta fino a superare, nel corso della stagione degli arrivi, quella residente. Il successo, se non controllato, può determinare un allargamento eccessivo delle infrastrutture, finendo per distruggere le risorse paesaggistiche o altro che avevano inizialmente determinato l’attrattiva turistica, minandone la sostenibilità. È quindi indispensabile una previdente pianificazione e controllo pubblico; • Consolidamento : si giunge a questa fase quando l’espansione raggiunge questo limite o lo supera, in cui i flussi turistici si stabilizzano e spesso si fidelizzano. L'ambiente inizia a manifestare problemi di inquinamento e di deterioramento; • Stagnazione : questa fase subentra mano a mano che le destinazioni nuove, più alla moda, rubano visitatori alle località divenute ormai tradizionali; • Post-stagnazione : questa fase può conseguire un graduale declino dell’economia turistica
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