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La destinazione turistica di successo, Sintesi del corso di Sociologia del Turismo

Riassunto del libro "la destinazione turistica di successo" diviso in capitoli.

Tipologia: Sintesi del corso

2016/2017

Caricato il 22/10/2021

Anto__nella
Anto__nella 🇮🇹

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Scarica La destinazione turistica di successo e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia del Turismo solo su Docsity! CAPITOLO 1 “CHE COSA È UNA DESTINAZIONE TURISTICA DI SUCCESSO” Una destinazione turistica è formata da un insieme di attrattive e di servizi, i quali hanno una capacità di attrazione tale da spingere un potenziale turista a sceglierla. Una destinazione turistica funziona come vuole il mercato, essa non può limitarsi a offrire esclusivamente la visita a luoghi o a cose storico o artistiche quindi senza vita; un esempio possono essere le città d'arte nelle quali i turisti ci si soffermano per poco tempo, proprio a causa delle limitate e non attive attività che offrono, le quali non ne giustificano una lunga permanenza, infatti anche se essa offre cose di straordinario interesse da visitare, un turista meno colto ricorderà soltanto le lunghe attese, le lunghe file, la confusione . Viceversa una località come Disneyland Paris che offre diverse attività e più attive come il parco tematico, albergo tematico, servizi di ristorazione, spettacoli serali riesce a trattenere i visitatori più a lungo. Oggi il trend va verso un turismo attivo. In quasi tutte le città anche quelle che vivono di turismo, i residenti manifestano un grande fastidio verso i turisti, basti pensare all'uso dispregiativo che si a dell'aggettivo turistico, spesso considerato sinonimo di banale, massificato, di scarso interesse. Proprio per questi i tour operator, quando vogliono fare colpo sui loro clienti, offrono visite non turistiche ed esperienze fuori dai circuiti. (vedere one to one network ecc.) L'offerta turistica di una città va costruita in base alla propria storia ai propri edifici, alla propria popolazione, essa è un contenitore che va riempito, ma per fare ciò bisogna integrare i vari elementi dell'offerta. L'offerta turistica è in grado di condizionare la domanda. Per vendere una qualsiasi prodotto o servizio è necessario conoscere il cliente per alcuni operatori questa cosa è molto facile, si pensi agli albergatori, anche se questi spesso non sfruttano questa possibilità perdendo così la possibilità di avere un cliente abituale il quale rende di più di quello occasionale in quanto tende ad acquistare di più e i costi che si sostengono per servirlo diminuiscono con il passare del tempo poiché questo sarà conosciuto e quindi ad esempio ci vorrà meno tempo a registrarlo. Questo atteggiamento nei confronti del cliente viene chiamato customer care (cura del cliente) il quale è un atteggiamento sempre pagante. Un cliente soddisfatto è inoltre un ottimo veicolo di pubblicità in quanto esso parlando bene del luogo farà in modo di spingere altri potenziali viaggiatori verso di esso. | clienti abituali sono inoltre meno sensibili a lievi aumenti di prezzo. Dunque è preferibile fidelizzare un cliente, per fare ciò , oltre a essere attenti nei suoi confronti è necessario offrirgli un prodotto che possa interessargli. CAPITOLO 2 “LA STRATEGIA DELLA DESTINAZIONE TURISTICA” Per avere un prodotto turistico, non è sufficiente avere un insieme di risorse, ma è necessario che esse siano integrate a dei servizi. IL turismo delle quattro S (sea, sun, sand, sex) anche se sta rinnovando le sue forme, mantiene sempre una forma di divertimento attivo. questo turismo è praticato principalmente in estate. Accanto ad esso cresce il turismo delle tre L (landscape, leisure, learning e cioè paesaggio, divertimento e apprendimento). E' un turismo che ama il paesaggio non solo inteso come risorsa naturale ma c'è anche un paesaggio urbano quindi bei negozi, negozi di souvenir quindi qualcosa di tipico del luogo; è un turismo che cerca di star bene, di divertirsi ma in modo tranquillo a differenza del divertimento inteso come nel caso del turismo delle quattro S , il più diffuso tipo di leisure è in questo caso rappresentato dai parchi a tema; è un turismo molto esigente sull’apprendimento in quanto i turisti non si accontentano più di sapere poche e superficiali nozioni su un monumento o su un'opera d'arte, questo vuole sapere tante informazioni, dettagliate, precise, che gli facciano imparare qualcosa di nuovo. Questo tipo di turismo è praticato durante tutte le stagioni dell'anno. CARATTERISTICHE DOMANDA TURISTICA ODIERNA: ure 1. L'evoluzione della domanda turistica porta sempre più al rifiuto dei pacchetti standard, le richieste di viaggio sono infatti molto articolate. Per soddisfare queste richieste articolate senza spendere tantissimi soldi facendo infiniti pacchetti individuali si è arrivati alla soluzione di personalizzare a standardizzazione, ovvero creare pacchetti più flessibili in grado di accontentare diverse esigenze. Un esempio può essere quello di e un catalogo il quale non contenga prezzi tutto compreso ma contenga diverse soluzioni di volo, ognuna con il suo prezzo , diverse possibilità di alloggio e ognuna con la propria tariffa e diversi servizi accessori ognuno con il proprio prezzo, cosi il cliente può scegliere l'alternativa che preferisce. 2. Un'altra caratteristica della domanda turistica odierna è data dal fatto che il turista vuole un corretto. rapporto tra quello che spende e la qualità dei servizi che ottiene in cambio, il consumatore presta moltissima attenzione al rapporto qualità- prezzo, infatti egli sa che un prezzo chiaro è sinonimo di trasparenza. Il turista chiede soprattutto di passare bene il proprio tempo. Se un turista durante il proprio viaggio non è stato bene, pensa che quel viaggio trascorso è stato solamente del tempo perso, infatti in un hotel quello che più gli interessa è stare bene e non avere un materasso di marca. Allo stesso modo il turista vuole stare bene nella destinazione, la quale per farlo stare bene deve mettergli a disposizione un insieme di cose fatto da persone, commercio, cose, servizi eventi, sicurezza e soprattutto fare in modo che il turista possa entrare in contatto con la cultura, le abitudini, i costumi della popolazione locale. ( Il tour operator deve perciò essere in grado di assemblare i servizi di renderli fruibili, di facilitare il viaggiatore è lui che ha il contatto con il cliente.) LA DESTINAZIONE TURISTICA Stando a queste considerazioni sulla domanda turistica è possibile suddividere le destinazioni, in base alla loro capacità di presentarsi, in due categorie: 1. Destinazioni contenitore : sono quelle località che si caratterizzano per la presenza di monumenti, musei, siti archeologici, paesaggi, bellezze naturali, clima e quindi dato che sono dotate di elementi di attrazione molto forti, non fanno nulla per aggiungere altri elementi che possono interessare il visitatore. Queste non hanno dunque la necessità di incrementare una domanda che si crea da sola, anzi avvolte creano strategie per scoraggiare gli arrivi, una di queste destinazioni può essere ad esempio Pisa o Assisi. 2. Destinazioni che costituiscono un prodotto : queste garantiscono al visitatore una serie di attività ma che non possono essere considerate offerta perché non hanno un prezzo. Questo accade ad esempio a Rimini. Una destinazione turistica può essere tale solo se possiede risorse, infrastrutture, servizi ma soprattutto deve possedere l'assortimento, infatti il mono prodotto non ha futuro. LE METE DI UN VIAGGIATORE: 1. Mete finali, sono quelle che costituiscono lo scopo del viaggio 2. Mete di transito, sono quelle mete dalle quali si deve passare per raggiungere un luogo 3.Mete regionali, sono le mete vicine ad una destinazione che abbia elementi precisi di interesse. Un'altra distinzione può essere: --Destinazione unica: costituisce la sola meta di un viaggio la quale ha un'offerta molto ampia; -Destinazione di base: destinazione nella quale si va per visitare qualcosa di specifico ma poi si visita quello che c'è nei territori vicini; -Destinazione come parte di un circuito: è quella in cui si transita per andare da qualche altra parte, breve permanenza ma tanti turisti. -Destinazioni di percorsi tematici: ovvero quelle destinazioni che sono allo stesso tempo il motivo del viaggio come ad esempio il cammino di santiago de compostela. -Destinazione affari (convegni, congressi) -Destinazione leisure -Destinazione sole e mare -Destinazione di montagna : praticato soprattutto in inverno, sono praticati sport quali mountain bike ure * Disponibilità per quanto riguarda gli orari ed i giorni * Capacità di accoglienza ® Accoglienza ® Servizi connessi come negozi di vendita nei musei ® Animazione Il prodotto diventa offerta con la commercializzazione. Per la vendita del prodotto nel mercato del turismo culturale è necessario: * Distinguerei prezzi ® Partecipare a nuove iniziative * Bandire ogni forma di rigidità * Creareattrattive tematiche e temporali Errori da evitare: * Creare eventi poco attraenti ® Unire patrimonio e ari attrattori * Presentare gli eventi per tempo. CAPITOLO 5 “LO SVILUPPO DELLA DESTINAZIONE TURISTICA” Il turismo rappresenta un opzione di crescita, ci sono infatti delle situazioni nelle quali esso costituisce il principale elemento di sviluppo, a questo proposito si possono citare Rimini e Riccione. Altre destinazioni utilizzano il turismo come un elemento di complementarità della loro attività economica, come un'opportunità di crescita aggiuntiva. Questo avviene in quelle località che vivono di altre attività economiche come le città e le capitali dove l'industria o i servizi costituiscono l’area produttiva fondamentale. Il turismo ha degli effetti economici ambientali e sociale che possono essere positivi ma anche negativi. Gli effetti economici positivi, provocati, dal turismo riguardano soprattutto il fatto che i turisti portano un enorme reddito alla località, esso inoltre da possibilità lavorative a tante persone, in quanto si necessita, in questo ambito di manodopera sia qualificata che non qualificata. Gli aspetti negativi economici riguardano invece il fatto che con il crescere di turisti cresce anche il prezzo dei prodotti. Per quanto riguarda gli aspetti sociali e ambientali (guarda gli appunti). La gestione di una destinazione deve essere fatta partendo dal presupposto di realizzare i massimi benefici limitando gli effetti negativi che il turismo può provocare. Il gestore di una destinazione turistica dovrà perciò considerare principalmente due aspetti: l'offerta turistica, vale a dire ciò che viene offerto al cliente e la domanda turistica e | tipologia di turismo e destinazione che esso preferisce. Va poi considerato il fatto che i clienti non sono tutti uguali, quindi no spendono tutti la stessa cifra, ma quello individuale spenderà di più di quello organizzato. Il gestore deve anche considerare la capacità ricettiva della destinazione vale a dire quel livello massimo di presenze oltre al quale si creerebbero danni alle cose senza danni socio culturali e senza compromettere la tollerabilità dei residenti. Il gestore deve fare in modo di creare delle situazioni come eventi spettacoli, delle attività dei prodotti degli incentivi che attirino il turista verso quella destinazione e non verso un’altra. Il ciclo di vita della destinazione (studiare dagli appunti). CAPITOLO 6 “La diagnostica della destinazione” Per effettuare la diagnostica di una destinazione è necessario: 1. Analizzare il territorio quindi: ure «analizzare l'ubicazione della destinazione, la posizione può favorire o penalizzare una destinazione, -analizzare gli aspetti geografici, quindi l'ubicazione della destinazione rispetto a ai mercati dove risiedono potenziali clienti, il tempo di percorrenza su gomma, in treno o in aereo, la facilità di accesso(vicinanza ad autostrade aeroporti ecc..), capire se vi sono altre destinazioni turistiche concorrenti che possano attrarre più turisti. -analizzare gli spetti ambientali: l'elemento ambientale è importantissimo, è dunque necessario analizzare il territorio circostante in termini di paesaggio , politica ambientale della destinazione, l'inquinamento, il traffico, il rumore. analizzare gli aspetti fisici, ovvero analizzare il tipo di città; capire se si tratta di una città storica, di una località d’arte, di un borgo medievale, si devono valutare tutti i centri visitabili, la loro organizzazione, le loro attrattive, devono essere esaminate le infrastrutture. 2. Analizzare | popolazione locale: la popolazione locale è un elemento fondamentale per lo sviluppo di una destinazione turistica, perché le abitudini della popolazione locale rappresentano una vera e propria attrazione e contribuisce allo sviluppo del turismo. Gli elementi da analizzare sono: -analizzare lo stile di vita della popolazione: abitudini, usi, costumi, tradizioni «analizzare il loro folklore e la loro musica «analizzare il loro artigianato e la loro arte locale «analizzare il loro livello di formazione «analizzare il loro livello di partecipazione agli eventi canalizzare il livello di coesione sociale 3. Analisi della turisticità: -bisogna capire quale può essere l'impatto del turismo sul territorio e sulla popolazione, va calcolata l'importanza economica del turismo al livello di partenza, tenendo conto delle attività che sono direttamente e indirettamente connesse con esso, e l’indotto. Poi si deve cercare di prevedere quale importanza il turismo potrà avere nel territorio, valutandone le potenzialità. 4. Conoscere l’immagine percepita e proiettata della destinazione: -conoscere quindi l'identità della destinazione, la sua notorietà la sua immagine; l'immagine percepita serve a valutare la propria competitività rispetto alla concorrenza, a identificare il punto di partenza per potenziare la domanda, fidelizzare il cliente, provocare il “passaparola. L'immagine percepita è quella che il turista ha di una destinazione in base a stereotipi, pubblicità, informazioni ricevute. 5. Le risorse turistiche: esse sono l’anima della destinazione, esse fanno da traino infatti una destinazione anche se possiede strutture ricettive e servizi complementari, senza risorse non può essere chiamata tale. Non tutte le risorse hanno la stessa capacità attrattiva infatti vi sono le risorse principali e le risorse secondarie o complementari le quali completano il quadro ma non sono le attrattive principali. Si è soliti distinguere le risorse in: -risorse naturali, primo motore del turismo e indispensabili ma meno produttive ovvero: clima, paesaggio, montagne, laghi, cascate, parchi naturali, flora, fauna -risorse culturali: religiose(moschee, sinagoghe, chiese, cattedrali, cappelle, cimiteri, pellegrinaggio..), patrimonio( castelli, monumenti, fortezze, musei, arte, rovine, tecnologia scienza..) altro(costumi, lingua, tradizioni danze, dialetto, residenti famosi..) -eventi come risorse: eventi che traggono origine da un'attività sociale culturale inizialmente creata per i residenti ma che con il temo è diventata un attrattiva turistica : sfilate, competizioni musicali, sportive, artistiche, celebrazioni etniche, grosse fiere convegni. «attività come risorse: parchi tematici, gallerie d’arte, campi da golf, maneggi, piste ciclabili , attività di moda, teatri, cinema, centri benessere, degustazioni ure 6.Analizzare quelli che sono i trasporti e le infrastrutture. Arrivati a questo punto si può procedere ad un’ analisi per capire la composizione della destinazione, quindi bisogna effettuare un controllo o audit creando un database risultante da risposte ad alcune domande, per capire le strategie da adottare, seguendo due fasi: 1 Elencare tutte le risorse turistiche che possono essere sfruttate direttamente o indirettamente dal settore turistico; 2. Analizzare queste risorse, domande: -cosa può interessare al turista? -quali attrazioni possono interessargli? -quali servizi possono essergli utili? -quali attività? -che tipo di soggiorno? Vo anche fatto un audit delle risorse naturali: - cosa rende interessante a risorsa? - ne esistono di uguali nelle vicinanze - perché essa è speciale? Fare l’audit interno delle risorse umane, ovvero le risorse turistiche create dall'uomo. Esse possono essere divise in tre categori -le risorse culturali, ovvero monumenti, architettura le domande da porsi a questo proposito sono ad esempio: cosa rende uniche le risorse? , perché sono apprezzate? Ecc.. -gli eventi come risorse, ovvero festival, concerti. Bisogna catalogarli per capire quali sono quelli che possono rappresentare un potenziale turistico. -le attività come risorse complementari, ovvero bisogna capire quali sono quelle atti corsi di cucina, di pittura che possono rappresentare un'attrattiva turistica. ità complementari, E' necessario anche fare l’audit dei servizi interni e delle infrastrutture quindi ad esempio: qualità, numero camere.. Successivamente si deve fare l’analisi Swot che consiste un'analisi dei punti di forza e dei punti di debolezza della destinazione in base alla sua tipologia, distinguendo le destinazioni di turismo culturale, quelle di turismo naturala, quelle di turismo sportivo, quelle di turismo d'affari. Forza e debolezza sono fattori interni, opportunità e minacce sono fattori esterni. Turismo individuale: non inserito in un pacchetto. Successivamente bisogna stabilire che tipo di destinazione si vuole creare: di vacanza, di affari, di montagna lacuale, rurale. Si possono individuare due tipi di strategie nella pianificazione e nello sviluppo di una destinazione: 1. Strategia differenziata, la quale consiste nel lavorare su più segmenti, facendo diverse ricerche sul mercato, in questo caso vi è un incremento dei costi. Questa viene adottata quando vi sono molte risorse e quando il prodotto è nella fase matura del suo ciclo e necessita di un ringiovanimento. 2. La strategia non differenziata consiste nel lavorare indifferentemente sul tutto il mercato, usando un canale di distribuzione non specializzato e optando per una pubblicità di massa. 3. Strategia concentrata, questa consiste nel lavorare in un unico segmento e quindi ne consegue la specializzazione. Questa strategia è usata quando le risorse sono poche e richiedono un uso ottimato. In conclusione bisogna scegliere il segmento di mercato puntando su ciò che può essere meglio soddisfatto, sul più redditizio, ovvero cercare quella che gli economisti definiscono situazione ideale. Nella pratica però la decisione è vincolata da numerosi fattori e per questo la scelta si trasforma in una operazione di compromesso. ure CAPITOLO 10 “COMUNICARE LA DESTINAZIONE” Una destinazione turista deve essere comunicata a tre diverse tipologie di pubblico: 1. Operatori turistici, i quali devono avere più informazioni possibili, il mezzo di comunicazione usato per questi sono i manuali di guida, le sales guida. 2. Consumatore, il quale deve ricevere una comunicazione tale da essere invogliato a scegliere quella destinazione; 3. Clienti e agenzie di viaggio, per i quali viene usato come mezzo di comunicazione delle destinazione i cataloghi dei tour operator. In generale gli strumenti da utilizzare per comunicare una destinazione si distinguono in: 1. Strumenti tradizionali: brochure e materiale cartaceo: -Brochure di accoglienza: destinate ai turisti già sul posto, esse devono avere un taglio pratico e chiaro con cartine, mappe, indicazioni orientative, devono contenere suggerimenti su cosa fare o vedere, devono indicare i calendari di eventi, feste. - Brochure promozionali: queste devono convincere i potenziali clienti a visitare quella destinazione. Il loro compito è quello di rendere tangibile il prodotto turistico. Devono costituire un supporto informativo per i venditori e metterli nelle condizioni di rispondere a tutte le domande dei clienti, devono essere attraenti e allo stesso tempo informative. -Le pubblicazioni illustrate: queste possono assumere la forma di veri e propri libri con molte pagine, fatte di carta di ottima qualità e con belle fotografie. Esse sono costose ma durano a lungo. 2. Strumenti di direct marketing come materiale cartaceo e CD-ROM: -ultimamente si è sviluppata la brochure elettronica supportata da un CD-ROM, questo si è dimostrato molto utile per i professionisti, ma meno per il pubblico perché quando questo lo riceve, non vede subito il contenuto ma ha bisogno del computer. - Video e filmati che raccolgono le immagini della destinazione, delle sue risorse delle sue attrattive, delle sue offerta alberghiera, gastronomica. Queste tipologie di comunicazione non sostituiscono comunque quelle cartacee perché le informazioni che contengono sono destinate ad invecchiare rapidamente. La vera innovazione riguarda il catalogo on-line 3. Strumenti alternativi, che usano i media e il web: I media possono essere suddivisi in: -Travel media , ovvero quei media specializzati nel settore che a loro volta possono essere suddivisi in due tipologie quelle destinate al pubblico e quelle destinate agli addetti ai lavori. -Media non turistici, che hanno un pubblico sempre più interessato ai viaggi e quindi dedicano uno spazio al settore turistico. -Un altro strumento alternativo di comunicazione è quella che passa attraverso i film, le fiction, quindi il fatto di ambientare una serie tv o un film in una località, da notorietà e visibilità a quest’ultima. Infatti anche nel turismo la pubblicità indiretta è più efficace di quella diretta. La DMO deve curare che il film rispecchi i lati positivi di una località e non quelli negativi. (Sono organizzate delle gite nei vari set) -Ancora un altro strumento è quello della relazione con i giornalisti, il giornalista turistico svolge un ruolo importantissimo, deve fare sognare e far venire voglia di visitare quella località. Una DMO deve in questo caso aiutare i giornalisti a preparare i loro articoli fornendo loro del materiale, deve organizzare il loro viaggio, accoglierli all'arrivo, organizzare tutto ciò che gli serve e pagare i loro conti. - Le guide turistiche, il fatto di apparire in una guida turistica fa si che la destinazione abbia tanta notorietà anche in questo caso la DMO deve fornirgli tutto il materiale necessario. ure CAPITOLO 11 “VENDERE LA DESTINAZIONE” Dato che anche il prodotto turistico è diventato un prodotto di massa queste devono essere vendute con la logica dei prodotti di massa. A differenza degli altri prodotti però essi non possono essere portati al consumatore ma è il consumatore che deve andare dal prodotto tra l’altro pagando. Per questo il processo di vendita è complesso. Il processo di vendita può svilupparsi direttamente, quindi ad esempio un albergo vende direttamente la sua stanza senza nessun intermediario, o indirettamente, quindi tramite un'intermediazione di agenzie di viaggio o tour operator. La DMO ha un ruolo attivo nella vendita di una destinazione, essa deve adottare strategie diverse per la vendita del prodotto turistico al turista individuale e a quello organizzato. -Nel caso di un turista organizzato: ad essi è più facile prevendere un pacchetto, questi compreranno tramite brochure in base alle immagini che vedono e al prezzo per cui la DMO deve prestare molta cura alle immagini e alle descrizioni nelle brochure. - Nel caso di turista individuale questo sceglierà in base ai propri gusti, alla propria cultura, alle proprie abitudini. Una DMO può vendere la destinazione attraverso: 1. La creazione di un proprio portale nel quale inserire le varie offerte; 2. Comparire su portali di altre organizzazioni; 3. Creazione di un call centre che consenta la prenotazione telefonica; 4. Attraverso l'intermediazione di altri soggetti come i tour operator. Questo tipo di distribuzione può avvenire mediante un canale corto ovvero quello che va dal produttore al consumatore passando per l'agenzia d viaggio le quali creano i pacchetti oppure mediante un canale lungo ovvero quella che va dal produttore al consumatore passando per il tour operator e l'agenzia di viaggio. La DMO deve inoltre scegliere la politica di commercializzazione tra: 1. Intensiva: questa si sceglie quando si decide di posizionare la destinazione in più canali possibili ovvero agenzie di viaggio, tour operator, circoli culturali internet. 2. Esclusiva: è il contrario di quella intensiva quindi la destinazione si posiziona in pochi canali di vendita a fine di specializzare il prodotto. 3 .selettiva: il prodotto viene posizionato in un mix ovvero clienti individuali, tour operator ecc.. A questo punto la DMO dovrà fare la sua scelta. CAPITOLO 12 “IL MANAGMENT BRAND” In un mercati la scelta dell'acquisto di un prodotto piuttosto che di un altro dipende dalla sua immagine. Il primo passo per la creazione dell'immagine di una meta turistica è creare un elemento visuale che la renda facilmente individuabile, il simbolo che identifica un paese ne deve esprimere la personalità e deve essere in grado di catturare l'immaginazione del turista. Il marchio deve essere studiato con grande attenzione infatti la DMO nel caso di una destinazione matura deve puntare sugli aspetti fisici : spiagge, mare, sole, natura, servizi; per le destinazioni nuove deve puntare sulla trasmissione dei valori emozionali: cultura, qualità, bontà, accoglienza. Le chiavi per del successo dell'immagine è la semplicità e il fatto di essere facilmente riconoscibile, devono esserci colori semplici ma vivaci. Gli elementi sui quali il marchio si fonda sono 3: 1. La visione della destinazione: la destinazione mostra se stessa; 2. L'immagine della destinazione: il modo in cui il turista vede la destinazione; 3. L'offerta che ha a disposizione. Si deve creare un'immagine che catturi il potenziale cliente, questa deve essere molto positiva in modo tale da attivare passaparola, da creare uno stereotipo positivo e da evocare un'emozione positiva quando si nomina. L'immagine che il consumatore si è fatto in mente della destinazione, una volta arrivato in loco si ure trasforma in un'immagine materiale che si fonda sui cinque sensi: odori, sapori, rumori, vista, tatto a questo punto l'immagine materiale può essere alla pari, superiore o inferiore all’aspettativa del turista. Se una destinazione ha un'immagine positiva, si deve fare in modo di far cambiare la sua immagine, se essa ha un immagine positiva deve sempre cercare di migliorare ancora di più. CAPITOLO 13 “LA GESTIONE DELL'ACCOGLIENZA” Il turista una volta arrivato in loco deve ricevere un'adeguata accoglienza in quanto esso ha speso tempo e denaro. Perciò in una destinazione devono essere presenti i seguenti attività di accoglienza: 1. L'attività di informazione: essa deve fornire al turista gli elementi necessari per pianificare il suo vaggio, deve aiutarlo nelle scelte delle attività da svolgere e assisterlo in caso di problemi. 2. La promozione dell'offerta: si deve fare in modo che il turista non si annoi e faccia più attività possibili in modo tale che spenda tanto. 3. La vendita dei servizi e dei prodotti complementa di vendergli gadget, souvenir. 4. L'animazione: organizzare spettacoli attività culturali O di intrattenimento; 5. La ricerca: sapere sempre la qualità dei servizi. La struttura dei centri di informazione, i centri d'informazione devono curare: onsiste nell'aiutare il turista e nel contempo cercare essere ben segnalato e facilmente identificabile. Nelle città più grandi questi possono essere collocati in vari punti utilizzando dei piccoli chioschetti. E' anche possibile adottare una strategia mista ovvero posizionare il punto d'informazione principale al centro e poi dei chioschetti in varie zone. Nei periodi di alta stagione si possono collocare diversi punti d'informazione in più punti usando ad esempio dei gazebi. 2. Il personale : il personale deve essere preparato, gentile e disponibile con i turisti; 3. La struttura dei servizi: o svolto dai centri di informazione deve essere eccellente e di qualità, il servi; deve fornire informazioni esatte; Il turista per sentirsi al proprio agio ne per orientarsi non può avere solamente una cartina tra le mani, è necessario che possa identificare le risorse turistiche attraverso una segnaletica ovvero attraverso: «Indicatori di direzione: questi indirizzano il turista verso i monumenti, le piazze, le chiese, ed eventualmente suggerendo itinerari idonei. Questa segnaletica aiuta il turista ad usare la cartina e possono far si che questo visiti da solo la destinazione. - Pannelli informativi e di interpretazione: questi si installano all'interno o nei pressi dei monumenti o degli edifici importanti o delle piazze importanti e ne raccontano le caratteristiche. Questi devono essere scritti in più lingue. -Pannelli di benvenuto e arrivederci : questi fanno si che il visitatore si senta importante e apprezzato nella destinazione. -Targhe a parete o nel suolo :sono simili ai pannelli informativi me più specifiche nei contenuti e consentono ai turisti fai da te o quelli che passano davanti ad edifici sconosciuti di capirne il valore. - Le regole da seguire -La segnaletica dipinta e le piccole targhe nel suolo : sono dei percorsi da seguire disegnati a terra. Se una DMO vuole offrire un servizio d'accoglienza ottimale deve seguire delle regole usando tutte queste componenti elencate precedentemente. La DMO deve inoltre rendere una destinazione fruibile attraverso le city card, i percorsi fai da te, le visite guidate ed i carnet-voucher (buoni sconto per musei, negozi, mostre, ristoranti). I momenti della verità nell'accoglienza sono: il compito della DMO oltre alla scelta della destinazione da parte del turista è il controllo della qualità del servizio a lui offerto, tenendo conto che la relazione del viaggiatore con la meta del suo viaggio è diviso in 5 tappe: -Prima tappa: prima della partenza, il cliente ha prenotato il viaggio quindi prende contatto con la DMO, ure
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